giovedì 11 luglio 2013

Altre storie. Roberto.

Altre storie. Roberto.
Roberto era lo scapolo più incallito che ho conosciuto .
Il fatto di vivere da solo era motivo per lui di grande allegria.
Maestro nel raccontare barzellette e per prendere in giro qualunque persona o situazione gli capitasse a tiro.
Io lo provocavo dicendogli:
“ Quando aspetti a superare il mio record e metterai al mondo un figlio più di me?”
Lui si scherniva dicendo: “ Devo riflettere.”
Finché un bel giorno mi hanno detto:
“ Domani andiamo al matrimoni di Antonio. “
“Si sposa? non ci posso credere!”
Quando poi lo ho rivisto era si felice ma gli mancava la sua patina migliore il gusto di ridere e di scherzare era un po’ sbiadito.
Sicuramente è maturato ed è più felice così.
Non mi resta di verificare se riuscirà davvero a battere il record.


Altre storie. L’architetto Foti.

Altre storie. L’architetto Foti.
“Non scio più perché ho paura che mi possa bloccare e la mia attività professionale sarebbe danneggiata.”
Così mi diceva l’arch. Foti principe nel tratteggiare con la sua matita progetti meravigliosi che stupivano per l’arditezza d proporre soluzioni avveniristiche in cui la concezione estetica forse faceva a pugno con l’economia dei lavori e con la pragmaticità delle scelte architettoniche, ma che soddisfaceva appieno il suo gusto per il bello e il ricercato.
Io non avrei rinunciato per nulla allo sci usando comunque la massima accortezza e prudenza per non farmi travolgere da qualcuno che scia tutto un dritto e per non andarmi a piantare a velocità esagerata su di un abete.
Non posso però rinunciare al piacere di toccare con mano le cime innevate e di scendere con ampie curve sulle piste più scoscese.
Forse che andando a sciare o compromesso qualcosa della mia carriera professionale  od ho rischiato di più che andare a correre in macchina su qualsiasi statale intasata o su qualche autostrada.
Su queste strade  circolano TIR i cui conducenti spesso non conoscono le regole della precedenza e se ti centrano venendo dalla tua sinistra hanno dei dubbi nel riconoscere le loro colpe per paura di un modesto aumento del premio assicurativo?
No caro Foti secondo me hai fato male i tuoi conti.

La falce è dietro di noi ed una sciata in più o in meno non fa differenza quando vuole colpire non c’è precauzione che tenga.

Altre storie. Antonio.

Altre storie. Antonio.
Antonio , brillante uomo di compagnia, teneva molto ad ospitare gli amici faceva a gara con gli altri del gruppo delle Belle Rane, cosiddetti da una celebre canzone di Iannaci, nell’organizzare la festa più bella nel migliore dei modi.
La sua villa nobiliare era la cornice adatta.
“Per dire che c’è cibo  sufficienza bisogna che ne avanzi” soleva ripetere  perché l’abbondanza doveva esser lì  a testimoniare la sua perfetta ospitalità.
Così per la festa del suo compleanno siamo tutti lì a festeggiare canti balli allegria quasi ad esorcizzare un possibile futuro amaro di risate.
Spregi aveva voglia di fare un riserva di risate e di buon umore per contrastare periodi possibili di vacche magre quando tutto di va storto, quando perdi gli amici più cari quando la vita è davvero matrigna.
Così facevamo il pieno di allegria per potere cene ricordare nei tempi più tristi sempre però augurandoci che non arrivassero mai.
Forse siamo noi a diminuire le occasioni di vera allegria aumentando le sovrastrutture che ci costruiamo attorno diminuendo le occasioni per stare assieme in allegria costruendo la felicità di stare insieme con la sincerità dei rapporti e con al voglia di vedersi e di condividere assieme i momenti sereni. 
Se poi ci si mette qualche problema di sesso allora la felicità di stare assieme finisce bruscamente e gelosie e tradimenti danno un colpo ferale ad ogni possibilità di amicizia.
Così finisce tutto e dobbiamo accontentarci dei ricordi  e ricominciare da capo trovando in altri amici i valori che abbiamo prima condiviso e che si sono sciolti al suono di un valzer.

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Altre storie. La Otto Bella.


Altre storie. La Otto Bella.
La Otto bella non è una graziosa signora ma una veneta una barca per remare fino a 10 rematori.
Premando e sciando si risale il Po poi si torna a sgronda approfittando della corrente . E’ bello farsi portare  a favore del flusso delle acque.
E’ un piacere che ti ripaga della fatica fatta per risalire il fiume.
Sembra impossibile ma il fiume non è mai uguale.
Sarà per i colori delle giornate nuvolose o terse, fredde o calde;.
Sarà per la profondità dell’acqua che fa mutare sempre il greto del fiume .
A volte la canalina, che consente una deviazione meno contrasta dalla corrente per risalire il fiume, è in secca e no si può passare o si rischia di incagliarsi .
A volte la canalina, dopo qualche giorno di pioggia, è in piena e offre una alternativa alla corrente più impetuosa del fiume.
Se poi risali il fiume di notte per cercare un baracchino dove si mangi torta fritta e salumi allora l’emozione cresce.
Anche lì lo scenario cambia se c’è luna piena il fiume scintilla, se invece c’è luna nuova il fiume è più misterioso ma sempre dolce e incantato .
Non serve nemmeno la luce delle torce per farti trovare la strada. Basta seguire la linea scura della corrente.  
Andare in veneta non è difficile basta trovare degli amici del Po che abbiano al pazienza di insegnarti i segreti della voga.
Tu non devi avere paura né delle loro critiche , una presa per i fondelli è doverosa per un neofita, né delle vesciche che il remo sicuramente prima o poi procura a chi non è sufficientemente esperto.

Andare sul fiume significa anche imparare ad amarlo ed aiutarlo a sopravvivere in questa giungla dove non esiste più il rispetto per la natura.

Semplificazione

Semplificazione
Le imprese oberate da troppe tasse e troppa burocrazia delocalizzano parte della loro produzione all’estero. Tutta quando va male per noi perché gli utili li fanno solo lì.
I privati tendono a non investire più nulla perché adempimenti e troppe tasse trasformano gli investimenti in tasse.
La politica cosa fa .
Complica sempre di più il quadro normativo forse pensa che introducendo adempimenti burocratici si diminuisce il fardello sulle spalle del contribuente?
Discute se nominare Tizio o Caio.
I costi della politica sono sempre uguali non calano mai.
Enti inutili, super stipendi e super pensioni che rapinano le risorse pubbliche come possono essere ridotti?

Le chiacchiere servono  a puntino per mantenere i privilegi.

Altre storie. La professoressa Giovanna.

Altre storie. La professoressa Giovanna.
Al Liceo classico avevo una grossa difficoltà nei temi di italiano.
Per questo volendo raggiungere disperatamente il sei i miei decisero di mandarmi a ripetizione.
Effettivamente per scrivere bisogna leggere molto perché leggendo ti arricchisci di idee e di parole.
A casa mia non si leggeva molto mia madre leggeva le riviste illustrate e forse più che a leggere gli articoli al massimo leggeva i titoli oltre che a scorrere le fotografie dei personaggi più di moda.
Mio padre pensava bene a guadagnare rimestando gli ingredienti, tutti naturali, che la pala elettrica trasformava in ottimi gelati.
Per lui leggere era un passatempo troppo impegnativo.
Al massimo leggeva la gazzetta o il Gazzettino nei momenti morti quando i clienti non cerano ancora arrivati.
Leggere è un a abitudine e per fartela venire ci vuole pazienza e dedizione oltre che una seppure modesta biblioteca.
Il surrogato di tutto ciò era fare ricorso alla professoressa Giovanna.
Lei si ostinava a tagliare e cucire i miei striminziti pensieri per dare forma e contenuto dignitoso ai temi che dovevo portare in classe per la correzione.
Voleva cercare di raddrizzare frasi contorte rimpolpare contenuti striminziti, aggiustare modi di dire scorretti avendo ben cura che l’impostazione e la struttura che avevo concepito rimanesse tale.
Forse se li avesse scritti lei i temi sarebbero stati perfetti ed io adeguandomi al suo stile forse sarei migliorato di più nel contenuto e nella forma.
Con somma fatica si raggiungeva il sei e non sempre. 
Il dogma di non modificare il mio talento che avrebbe dovuto prima o poi sbocciare ebbe però il sopravvento e posso dire che fierezza che tutto ciò che fu scritto era farina del mio sacco corretta fin che si vuole ma la farina era quella.
E’ per questo che ti ricordo cara professoressa Giovanna per non esserti arresa e per avermi sopportato.


Altre storie. Bardoli.

Altre storie. Bardoli.
Quando ha visto uno dei ritratti del Bardoli ho pensato che dovevo fissare quell’attimo fuggente della giovinezza dei miei figli sulla tela.
“Vedi” mi dice “ i miei quadri hanno un effetto particolare se tu nel guardarli  ti sposti da destra verso sinistra o viceversa loro ti seguono.”
Era proprio vero gli occhi dei soggetti dei suoi  ritratti mi  seguivano ed invano spostandomi più velocemente riuscivo  a distogliere il loro sguardo che mi  inseguiva.
Molti artisti usano questa tecnica raffinata ma non me ne ero mai accorto non me lo aveva fatto notare neppure il mio professore dei storia dell’arte al liceo.
Il mitico Pozzo che ci aveva insegnato a commentare le foto del nostro libro di storia dell’arte come un critico d’arte poteva fare.
Ma effettivamente questo effetto le foto non lo possono avere per poterlo vedere bisogna andare al museo a vedere i quadri dal vero.
Neppure Collo che pure ci costringeva a visitare i musei ci ha insegnato questa raffinatezza neppure quando siamo stati a Mantova per la mostra del Mantegna ci ha spiegato che i quadri di taluni artisti  si ti sposti cambiano di prospettiva.
Fu così che fui affascinato subito dalla bravura dell’artista e commissionai i ritratti dei miei figli.
Non mi sbagliai di certo nella scelta dell’artista.
Bardoli capì subito i diversi caratteri dei soggetti.
La grinta della Nico , la riflessione di Paolo e la gentilezza dell’Isi appaiono all’occhio e soprattutto i loro sguardi ti seguono se ti sposti da destra verso sinistra e viceversa.


Altre storie. Gano.

Altre storie. Gano.
Gano è un medico specialista radiologo.
Raffinato, educato, galante, affabile conversatore amante della poesia scrive versi per diletto.
Le sue poesie sono sempre nei suoi pensieri e la pubblicazione della raccolta dei suoi versi è uno degli argomenti che gli sta più a cuore.
Lui ricorda una ragazza dai capelli rossi che aveva amato in gioventù.
La guerra, le leggi razziali li hanno separati e lui aveva ancora un cruccio di non avere fatto tutto quello che poteva fare per aiutarla.
Lui giovane studente di medicina di aiuto ne poteva dare ben poco quando i casi della vita sono così pressanti a e ti limitano pesantemente nella tua possibilità di incidere contro forze avverse terribili che portano solo sciagure.
Lui però ancora oggi da uomo sensibile si sente ancora in colpa.

Per questa tua sensibilità ti ho sempre apprezzato caro Gano  

Altre storie. Mariolino

Altre storie. Mariolino
La sua vita era restaurare soprattutto quadri d’epoca.
Era bravissimo spesso gli dicevano: “non sembra neanche restaurato!” e quel quadro era appena uscito dal suo studio .
Era amico di tutti li antiquari della città e discuteva di quale  fosse la maniera migliore per recuperare una vecchia cornice o come fosse meglio dare nuova vita ad una fiammata di noce troppo trascurata.
Perché per diletto faceva anche qualche restauro di mobili , ma solo per lui e per qualche amico.
Nonostante convivesse con l’arte e con il bello non era di certo un damerino e soprattutto non sembrava molto abituato a certe convenzioni sociali che viveva più come una costrizione che un piacere.
Ad un certo punto gli impegni, che una  vita di relazioni gli aveva imposto, lo costrinsero ad un decisione cruciale .
Lesse di un sito “Mollo tutto”  e divenne un propugnatore di questa nuova idea.
Così senza dire una parola a nessuno mollo famiglia amici città laboratorio e partì.
Nessuno lo ha più rivisto.
Mi piace pensarlo lì a discutere con altri amici di colori e di come dare nuova vita a nuove tele perché senza ridare la bellezza perduta ai dipinti la sua vita non avrebbe senso.

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Altre storie. Gaetano.

Altre storie. Gaetano.
Studiava per il concorso da notaio era preposto all’ufficio riscossioni.
Grande considerazione per la sua preparazione giuridica che rasentava la pignoleria.
Così Gaetano si è fatto dei nemici .
Non ho mai capito se avesse commesso delle irregolarità o se invece era la sua rigidità  procurargli critiche feroci.
Lui però non ci stette a sopportarle e così un brutto giorno decise di andarsene per sempre.
Prese una barca così come spesso soleva fare per andare sul Po a remare ma non tornò più.
Preferì le acque del fiume alle critiche che gli rendevano la vita troppo difficile.
A lui che di coraggio ne aveva mancò a in un momento particolarmente delicato della sua vita la forza di reagire alle critiche o di andarsene da tutto e da tutti per ricominciare in un posto nuovo dove nessuno potesse ricordargli fatti del passato che voleva dimenticare.
Gli mancò il coraggio di vivere.


Altre storie. Luciano .

Altre storie. Luciano .
Prima di andarsene ha partecipato all’ultimo concerto jazz.
La musica era tutto per lui e non avrebbe considerato giusto che il buon Dio lo costringesse ad andarsene senza avere ascoltato un ultimo complesso suonare le canzoni più amate.
Così come di solito prese la macchina andò a sentire il suo complesso preferito suonare per l’ultima volta, tornò a casa e se ne andò nel sonno senza un lamento .
D’altronde era felice di andarsene perché a modo suo la sua vita l’aveva spesa bene.
Penso che nessuno può affermare il contrario.
Sempre in mezzo ad amici che affollavano al sue cene sempre attorniato dai musicisti che ospitava nella sua grande casa in campagna un po’ demodé non perfettamente in ordine ma con tanto calore .
Andare da Luciano a cena e a sentire musica era un modo per dare alla settimana un giusto epilogo.
Come in un antico rituale si facevano sempre le stesse cose e si era contenti non essendo mai sazi a ripeterle.
Cambiava la musica perché i complessi erano diversi ognuno con il suo stile e Luciano era lì a battere in tempo accompagnando la musica con il suo inseparabile contrabbasso.
“Oggi ho fatto la focaccia con le cipolle e la lonza di maiale arrosto, l’ho fatta cucinare per un intero pomeriggio.”
La preparazione delle cene era davvero accurata ed il tempo speso per preparare era davvero molto.

Luciano si divertiva così, per lui l’accoglienza era un rito che doveva esser celebrato con la dovuta attenzione anche ai minimi particolari. 

Altre storie. Gian.

Altre storie. Gian.
Gian incardina le caratteristiche dell’agricoltore della bassa : Cappello Borsalino  a larga tesa sempre rincalcato sulla testa , bassi spioventi faccia apparente mente burbera che nasconde un grande cuore, amante del vino della compagnie delle donne sempre pronto a raccontare una barzelletta per fare  una risata con gli amici, grande narratore di storie di vita che ruotano attorno al grande fiume.
Ricercatissimo dagli amici per il suo modo gioviale di raccontare storie allegre della Bassa e le sue famose barzellette.
Si diverte talmente tanto a raccontarle che incomincia  a ridere lui prima di iniziare.
Non rinuncia mai ad una cena e a un buon bicchiere di vino.
Una casa in cui crede Gian è l’amicizia così che quando il suo più caro amico lo ha messo nei guai per fargli un piacere e gli ha sottratto l’azienda agricola di famiglia non c’è rimasto troppo bene.
Sono cose che capitano nelle migliori amicizie ma quando capitano a te non la prendi mai con troppa  filosofia  e te ne fai un cruccio per tutta la vita.
Fumatore incallito e sempre con l sigaretta in bocca.
Si schermisce di chi gli ricorda che il fuma fa male e purtroppo non fu una falsa profezia.


Altre storie. Sergio.

Altre storie. Sergio.
Sergio è sempre stato presente ai fatti più importanti della mia vita.
Testimone attivo ha partecipato con Diana a tutti i principali avvenimenti.
Quando mi sono laureato si è complimentato con me.
Quando ho restaurato la mia prima casa è comparso nella calle e mia ha chiamato dal disotto perché il campanello non c’era ancora. E’ venuto a verificare se tutto procedeva bene e a dare i suoi preziosi consigli.
Gli è piaciuta la moquette rossa e come avevamo dipinto a strisce bianche e rosse le pareti..
Quando ho preso possesso della casa in fondamenta dei Mori ancora era lì a salutarci e a vedere se gli piaceva la moquette verde.
“Questa sì che una vera casa!” mi ha detto.
“Non ci saranno mica quadri nascosti di Jacopo?”
Per festeggiare siamo andati all’Harris bar a rimirare la laguna dagli oblò delle saletta del primo piano e a gustare il famoso risotto primavera.
Quando mi sono trasferito è comparso in Piazza dei Signori e si è complimentato del parquet di noce.
Mi ha confessato che gli piace nettamente di più il parquet della moquette che, si sa: “E’ una cosa per giovani”.
E’ stato molto contento quando mi sono trasferito sotto il torrazzo perché è molto vicino alla Madonnina così ci si poteva veder più spesso non solamente le estati al Med.
Battesimi, cresime e matrimoni l’hanno visto sempre presente .
Poi se ne andato dopo l’ultima recita assecondando il suo piacere per il teatro.
Sicuramente sta in qualche posto sotto le stelle cantando Longtemp… longtemp… longtemp ….


mercoledì 10 luglio 2013

Altre storie. Bottoli.

Altre storie. Bottoli.
Il Sig. Bottoli ha trovato una soluzione originarle per passare il suo tempo libero. Lui lo dona facendo qualcosa per gli altri.
Invece di andare al bar a discutere di calcio e di politica lui va nella sua associazione a lavorare per gli altri.
Risparmia i soldi delle consumazioni e la moglie è più contenta perché va a fare del bene.
Mette la sua manualità ed il suo spirito organizzativo a servizio degli altri  .
Predispone attrezzi utili per anziani o handicappati su richiesta degli stessi.
Se le richieste della città vengono soddisfatte il tempo libero restante viene dedicato ad esaudire i desiderata di chi vive lontano in zone più disagiate i confini non sono un limite all’attività dei volontari.
Per Bottoli si tratta di fare qualcosa di molto normale .
Il lavoro lo tiene occupato e  riesce a dare felicità agli altri.
Lui è contento così il lavoro non gli pesa anzi senza lavorare avrebbe difficoltà a fare venire sera.
Quando Bottoli è stato invitato a raccontare in pubblico la sua esperienza si scherniva dei complimenti e degli applausi.
“ Se qualcuno ci chiede un attrezzatura particolare noi gliela facciamo perché il nostro laboratorio è attrezzato ed i nostri iscritti sono bravi a lavorare.
Non volgiamo nulla in cambio. Viviamo con i contributi che spesso chi ha utilizzato le nostre macchine ci versa spontaneamente e secondo le sue possibilità.”
Chiaramente non è abituato a parlare in pubblico e a porgere con abilità il frutto dell’opera dei donatori del tempo libero.
E’ questa la grandezza delle persone che realizzano progetti  importanti considerandoli normali.

Bravo Bottoli abbiamo trovato in te un maestro che ci aspettavamo da tempo.

Altre storie. Presentazione.

Altre storie. Presentazione.
Se non ricordi il passato rischi di dimenticare che lo hai vissuto con le sue gioie e d i suoi dolori.
Se non ricordi il passato ti sembrerà di avere vissuto meno, di avere avuto meno amici  e meno storie da raccontare , ti sembrerà di non avere avuto una vita tua.
Alla fine ti resteranno i ricordi che altri hanno costruito per te , ma le tue emozioni, le tue gioie , le tue angosce sono solo tue e solo così per averle vissute puoi considerarti un vero uomo e non un uomo di celluloide.
Molti amici se ne sono andati dalla tua consuetudine di vita , non li frequenti più.
Per mantenere il ricordo del vissuto, per evitare che svanisca appena l’ultimo di coloro che ne aveva la memoria parta anche lui per lontani percorsi rivango con questi brevi pensieri i tempi passati alla ricerca di ciò che non vorrei dimenticare.
I profili di chi hai amato e con cui hai condiviso un percorso dureranno più a lungo con questo breve ricordo? Forse sì, forse no ma è comunque un tributo che dovevo all'onore della loro amicizia.
Il bello del ricordo è che col filtro del tempo puoi plasmare a tuo piacimento quello che ti affiora nella mente e nessuno può impedirti di cogliere aspetti nuovi delle vecchie situazioni e puoi ridere o piangere di quello che è successo.
Lontano nel tempo i fatti acquistano aspetti nuovi inesplorati che tu puoi ricostruire per rivivere con una impostazione più distaccata le tue emozioni.
Se qualcuno non d’accordo sappia che lo scrittore ha licenza di trasformare il passato senza dovere dare spiegazioni soprattutto quando nomi e situazioni sono stati modificanti tanto quanto basta per non identificare i personaggi di cui si parla.



Il Comune può discrezionalmente programmare gli assetti organizzativi e i livelli di assistenza sulla base delle risorse disponibili.

Il Comune può discrezionalmente programmare gli assetti organizzativi e i livelli di assistenza sulla base delle risorse disponibili.

L'Ente locale, nella piena esplicazione della propria autonomia normativa e organizzativa, nell'attuale assetto ordinamentale, può discrezionalmente programmare gli assetti organizzativi e i livelli di assistenza sulla base delle risorse disponibili.
Tali scelte sono effettuate dagli organi politico-istituzionali posti al vertice della amministrazione locale, cui spetta di ponderare, da un lato, le esigenze perequative dei cittadini, dall'altro, la necessità di rispettare determinati equilibri finanziari (i quali non possono contare su risorse illimitate).
Parimenti il Commissario straordinario di un Comune, sciolto con decreto del Presidente della Repubblica, può emanare anche provvedimenti di cd. alta amministrazione, come quelli relativi alla riduzione delle posizioni dirigenziali della dotazione organica di un Comune, in quanto l'ordinamento giuridico, per la provvisoria gestione di un Comune fino all'insediamento degli organi ordinari, assegna al Commissario straordinario tutti i poteri spettanti al Consiglio comunale, alla Giunta comunale ed al Sindaco, nessuno escluso.
T.A.R. Basilicata Potenza, sez. I, 28/02/2012, n. 100.
La giurisprudenza ha precisato che  la determinazione relativa alla riduzione dell’ausilio economico erogato per ridurre gli effetti dannosi sul piano del potere d'acquisto derivanti dal cambio delle lire italiani in franchi svizzeri - previsto per i beneficiari abitanti nel Comune di Campione d'Italia -  costituisce una manifestazione di volontà strumentale all'obiettivo del contenimento della spesa, che non si appalesa irragionevole o illogica ma rispettosa delle regole giuridiche che governano l'esercizio del potere. T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 05/11/2012, n. 2641
L'introduzione del tetto massimo pari a 6.000 franchi svizzeri (poi, ulteriormente ridotto) trova ragionevolmente una sua giustificazione con riguardo alle esigenze di bilancio e alla possibilità che il medesimo beneficio possa essere in futuro goduto da altri; al fatto che il sistema precedente consentisse al dipendente un reddito mensile ben al di sopra dell'ultima retribuzione, non giustificato da esigenze legate al costo della vita, all'introduzione dell'euro che ha ridotto, sia pure solo in parte, le differenze del costo della vita per via della modificazione del tasso di cambio.
L'ex dipendente, pur con "soli" 6000 franchi svizzeri, pari a circa € 4.565, per tredici mensilità, dispone certamente di risorse più che sufficienti a condurre una vita dignitosa nel Comune: il discorso rimane invariato a seguito della ulteriore diminuzione del tetto a 5500 franchi svizzeri.


Enti locali rotazione degli incarichi dirigenziali. Limiti.

Enti locali rotazione degli incarichi dirigenziali. Limiti.

LA giurisprudenza ha sottolineato che soltanto la normativa di contrattazione collettiva, relativa alle Amministrazioni Statali, prevede la "rotazione" degli incarichi dirigenziali (cfr. per es. art. 13 CCNL per il quadriennio 1998-2001, sottoscritto il 5.4.2001), attesocché le Amministrazioni Statali hanno in organico molte posizioni dirigenziali, afferenti allo svolgimento della stessa tipologia di funzioni amministrative, per cui vengono indetti concorsi per l'assunzioni di molti Dirigenti, che possono ricoprire diversi incarichi dirigenziali per ogni tipologia di Laurea.
Le prove scritte ed orali sono calibrate al riscontro di una preparazione idonea a svolgere tutti quegli incarichi dirigenziali, attinenti a quel tipo di funzioni amministrative.
Mentre negli Enti Locali, anche di maggiori dimensioni, i Laureati in Giurisprudenza possono ricoprire soltanto pochi posti dirigenziali, afferenti all'area amministrativa, per cui gli Enti Locali sono costretti ad indire appositi concorsi, finalizzati alla copertura di un preciso posto dirigenziale, prevedendo prove concorsuali, attinenti alle specifiche materie di competenza del settore, al quale dovrà essere preposto il Dirigente da assumere.
Infatti, ad un Dirigente comunale, laureato in Giurisprudenza, non può, con il criterio della "rotazione" degli incarichi dirigenziali, essere conferita la responsabilità di un settore tecnico o di un altro settore, che si occupa di materie, che non sono state oggetto del concorso, vinto dallo stesso Dirigente comunale, laureato in Giurisprudenza.
Nel caso di specie alla ricorrente non può essere imposta l'assegnazione di un altro incarico dirigenziale, in quanto ha superato un apposito concorso, finalizzato alla selezione ed individuazione di un posto di Dirigente Avvocato. Conseguentemente, il Comune di Matera potrà sopprimere dalla propria pianta organica il posto di Dirigente dell'Avvocatura comunale soltanto se la ricorrente accetta il trasferimento ad altro incarico dirigenziale oppure soltanto dopo l'estinzione del rapporto di lavoro tra la ricorrente ed il Comune resistente. T.A.R. Basilicata Potenza, sez. I, 28/02/2012, n. 100


martedì 9 luglio 2013

Appalto pubblico Offerta economicamente più vantaggiosa . Commissione la mancata predeterminazione di criteri per l'attribuzione dei punteggi . Illegittimità

Appalto pubblico Offerta  economicamente più vantaggiosa . Commissione la mancata predeterminazione di criteri per l'attribuzione dei punteggi . Illegittimità
nel dedurre la violazione degli articoli 1 e 3 della legge 241 del 1990, 64 e 83 del D. Lgs. 163 del 2006, 120 ed allegato G) del dPR 207/2010, nonché l'eccesso di potere per diversi profili: (a) ha censurato la valutazione, in gara da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa in applicazione del metodo del confronto a coppie, del criterio sub lettera "A" dell'offerta tecnica; ed, infatti, posto che per l'offerta tecnica la normativa prevede l'attribuzione di 70 punti su 100, a suo avviso la distribuzione sugli elementi (A e B) non sarebbe stata accompagnata da una "articolata griglia di voci e sottovoci, con connessi punteggi" necessaria anche nel caso di uso del metodo del confronto a coppie e tanto perché, solo dalla combinazione del dato numerico con quanto previsto dal bando in termini di criteri - subcriteri e pesi - subpesi, deriverebbe il soddisfacimento dell'onere motivazionale e del previsto ma comunque limitato potere di valutazione del seggio di gara; (2) la necessità di dettagliare i criteri sarebbe comprovata poi dal disciplinare di gara per il quale " ... la commissione, prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte tecniche, fisserà in via generale i criteri motivazionali cui si atterrà per attribuire a ciascun criterio e sub - criterio di valutazione il relativo punteggio ...";
Considerato che pur non ignorandosi l'avviso per il quale all'uso del metodo di cui sopra proprio in ragione delle sue modalità operative corrisponde un onere attenuato di motivazione (Ta.r. Emilia - Romagna I, 14 gennaio 2009, n. 15; Consiglio di Stato sez. V, 28 febbraio 2012, n. 1150), nella vicenda va seguito il non contrastante orientamento per il quale "Anche nel caso in cui si utilizzi, ..., il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa attraverso il cd. confronto a coppie, sussiste la violazione dell'art. 83, d. lgs. n. 163 del 2006 per la mancata predeterminazione di precisi e puntuali criteri per l'attribuzione dei punteggi relativi agli elementi tecnici ...: anche in tale ipotesi, infatti, è necessario salvaguardare adeguatamente i principi di imparzialità, trasparenza e correttezza nello svolgimento delle procedure selettive e consentire la verifica dell'operato dell'amministrazione da parte del privato nonché l'effettivo esercizio del sindacato di legittimità da parte del giudice amministrativo;" (T.a.r. Napoli Campania sez. II, 30 giugno 2008 n. 6460; Consiglio di Stato, sez. V, 6 maggio 2003, n. 2379; 30 agosto 2005, n. 4423; 4 giugno 2007, n. 2943; 31 agosto 2007, n. 4543; 17 settembre 2008, n. 4439);
Considerato che in mancanza di un'espressa definizione di specifici, obiettivi e puntuali criteri di valutazione degli elementi sostanzianti l'offerta tecnica l'impugnata disciplina di gara non dispone adeguatamente in proposito e quindi che il solo punteggio numerico non rappresenta sufficiente motivazione;
Anche nel caso in cui si utilizzi il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa attraverso il cd. confronto a coppie, sussiste la violazione dell'art. 83, d. lg. 12 aprile 2006 n. 163 per la mancata predeterminazione di precisi e puntuali criteri per l'attribuzione dei punteggi relativi agli elementi tecnici...: anche in tale ipotesi, infatti, è necessario salvaguardare adeguatamente i principi di imparzialità, trasparenza e correttezza nello svolgimento delle procedure selettive e consentire la verifica dell'operato dell'amministrazione da parte del privato nonché l'effettivo esercizio del sindacato di legittimità da parte del giudice amministrativo, non essendo a tal fine sufficiente il solo punteggio numerico.


T.A.R. Lazio Latina, sez. I, 22/11/2012, n. 870

Appalto pubblico Offerta economicamente più vantaggiosa . Commissione discrezionalità. Obbligo motivazione del punteggio.

Appalto pubblico Offerta  economicamente più vantaggiosa . Commissione discrezionalità. Obbligo motivazione del punteggio.
L'art. 83 comma 4, d.lg. 12 aprile 2006 n. 163,  prevede che il bando di gara attribuisca ad ogni criterio e sub criterio di valutazione dell'offerta uno specifico peso o punteggio.
LA norma  è rivolta ad eliminare ogni spazio di apprezzamento arbitrario da parte della commissione, la quale, in assenza della predeterminazione dei parametri e del loro peso, potrebbe ritenere preponderante un aspetto tecnico rispetto ad un altro (sia con la fissazione ex novo di sub criteri non previsti dal bando, sia con l'attribuzione di un peso piuttosto che un altro ai sub criteri predeterminati con omissione della relativa ponderazione), sostituendosi all'amministrazione procedente nella scelta del peso da attribuirsi ai precostituiti parametri di valutazione.
La giurisprudenza  ha confermato che la Commissione non può individuare "nuovi e ulteriori sottocriteri" rispetto a quelli predisposti dalla stazione appaltante, posto che tutti partecipanti debbono essere nella condizione di poter conoscere preventivamente i parametri in base ai quali il giudizio tecnico verrà espresso.
Il legislatore ha dovuto abrogare dall'ordinamento , proprio per evitare sostanziali modifiche nei pesi "precostituiti , la disposizione che consentiva alla commissione giudicatrice di "fissare, prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte, in via generale i criteri motivazionali cui si atterrà per attribuire a ciascun criterio e subcriterio di valutazione il punteggio tra il minimo e il massimo prestabiliti dal bando" lettera u del comma 1 dell'art. 1, D.Lgs. 11 settembre 2008, n. 152 ".
L'art. 83 comma 4 D.L.vo 12 aprile 2006 n. 163, là dove prevede che sia il bando di gara ad attribuire ad ogni criterio o sub-criterio di valutazione dell'offerta uno specifico peso o punteggio, è rivolto ad eliminare ogni spazio di apprezzamento arbitrario da parte della Commissione, la quale, in assenza della predeterminazione dei parametri e del loro peso, potrebbe ritenere preponderante un aspetto tecnico rispetto ad un altro (sia con la fissazione ex novo di sub-criteri non previsti dal bando sia con l'attribuzione di un peso piuttosto che un altro ai sub-criteri predeterminati con omissione della relativa ponderazione), sostituendosi all'Amministrazione nella scelta del peso da attribuirsi ai precostituiti parametri di valutazione (C.S. Sez. III n. 1428 del 14 marzo 2012 ).
Si pone il problema  della "motivazione del punteggio" da parte della giurisprudenza, nei casi di ampia forbice nelle categorie di punteggio per esternare le ragioni della premialità tra le varie proposte esaminate.
Alcune sentenze nelle ipotesi connotate dall'assenza di sub-criteri o anche di criteri di valutazione sufficientemente dettagliati, e dunque in presenza di criteri improntati a significativi margini di discrezionalità tecnica non compiutamente definiti, ritengono che la mera attribuzione dei punteggi non è sufficiente a dar conto dell'iter logico seguito nella scelta e a far comprendere con chiarezza le ragioni per cui sia stato attribuito un punteggio maggiore a talune offerte e minore ad altre.
In ipotesi siffatte, per assolvere correttamente al dovere di motivazione, è necessario che, oltre al punteggio numerico, sia espresso un giudizio motivato, col quale la commissione espliciti le ragioni del punteggio attribuito. Consiglio di Stato, sez. VI, 08/03/2012, n. 1332.

Altre negano la necessità di motivare il punteggio; in presenza di criteri sufficientemente puntuali fissati dalla lex specialis , ai sensi dell'art. 83, d.lg. 12 aprile 2006 n. 163, la valutazione dell'offerta tecnica può estrinsecarsi mediante l'attribuzione di punteggi, senza la necessità di una ulteriore motivazione. T.A.R. Puglia Bari, sez. I, 06/12/2012, n. 2063

Semplificazione amministrativa. La nuova burocrazia

Semplificazione amministrativa. La nuova burocrazia
L’amico G quando era giovane dirigente amministrativo ,con uno stipendio modestissimo, alla fine del secolo scorso ai tempi della 1 repubblica,  ha proposto un bilancio consuntivo con un utile di 200 milioni di vecchie lire.
Per questo   è stato molto criticato perché” un ente pubblico deve essere in deficit e non in attivo.”
Per avere i conti in ordine non è un problema di leggi, ma di rispettare le normali norme di contabilità se non ho coperture non spendo.
E’ molto più difficile non approvare una spesa che fare scorre fiumi di denaro accontentando tutti.

Morale l’amico G ha dovuto andarsene dal posto che occupava, vinto con regolare concorso, ed al suo posto c’è un dirigente nominato direttamente su chiamata ( che costa uno sproposito di euro) che sta mandando i bilanci in rosso ed altri come lui stanno mandando alla malora l’Italia.

Altre storie. Pasqua.


Altre storie. Pasqua.
Se entrai nella bottega di Pasqua pensi di essere entrato in una deposito di pezzi di legno e invece no perché lì attraverso un ordine tutto suo escono fuori pezzi di piccolo o grande antiquariato di ogni tipo.
Tutto è affastellato perché lo spazio è poco ed ordinare non è nell’estro degli artisti.
Perché Pasqua è in artigiano per necessità ma un artista nell’anima.
La sua cognizione del tempo è propria dell’artista .
Sempre in ritardo mai una consegna fatta il giorno concordato.
Ci sono sempre cose più importanti da fare. Discutere dell’attribuzione di un quadro studiare la vernice migliore per un mobile del settecento.
Dare un consiglio al cliente inesperto che deve incollare un prezioso mobile in noce.
Nella sua concezione esistenziale il tempo non dovrebbe esistere perché ci limita nelle cose che vorremmo fare.
Un brutto girono ho visto Pasqua preoccupato andava come di solito sulla sua bicicletta scassata in giro per commissioni sventolando una busta intestata ASL.
“E’ l’esito dei miei esami mi dice sono preoccupato.
Non i preoccupare sei in buone mani il Professore è tuo amico e ti tirerà fuori dalle tue malattie. 
Leggo il referto senza capirci nulla.
Vedi gli dico i numeri sono tutti nella norma salvo questo.
I globuli bianchi effettivamente sono un po’ troppi. Ma però vedrai che in Ospedale ti sistemano.

Sono andato a trovarlo in Ospedale non ho potuto parlargli perché dormiva ho aspettato ma non ho avuto coraggio di svegliarti caro Pasqua . Così non ci siamo più rivisti. 

Altre storie. Gigi.


Altre storie. Gigi.
“Parto vado in Brasile. Gli affari non vanno bene ho una istanza di fallimento se anche riesco a chiudere con un concordato preventivo non ho più voglia di ricominciare qui con Carla poi è tutto finito non ho più legami sentimentali.”
Quando Gigi mi fa questa confessione non riesco a crederci.
Gigi è un giovanottone alto e robusto la faccia allegra il sorriso è sempre dipinto sul suo viso parla sempre con un tono di voce cadenzato che non perde mai la calma.
Gigi è un industriale che produce scarpe .
Per capire la sua filosofia economica è molto semplice basta rispondere a questa domanda.
“E’ meglio avere un milione di euro di debiti  e di crediti o non avere nulla.”
Io che sono poco economico e molto prudente ho risposto in senso sbagliato: “ E’ meglio non avere debiti!”.
Macché mi dice se non hai nulla non puoi fare girare il denaro e quindi sei una nullità.
Lui viaggia con una BMW due mila cinquecento turbo diesel.
Da punto di vista industriale la sua forza innovativa è la macchina fotografica mi dice sorridendo: Vado e fotografo le vetrine dei negozi di prestigio di via Monte Napoleone verifico così i modelli appena usciti e correggo immediatamente la mia produzione innovandola.
Non posso pensare che un amico con cui ho condivido tempo libero risate e possa andarsene lontano, non mi è mai capitato difficile convincersi all’idea, ma è così.
Come saranno le serate senza Gigi senza la sua allegria.
Gigi è partito ha cercato fondi per realizzare u villaggio turistico ma tutta la corte di quelli che lo seguivano in feste e cene si è dileguata.
Solo io e Giuseppe l’abbiamo seguito in questa avventura anche se non c’era certezza di recuperare i nostri soldi.
Per un amico che ha delle traversie finanziarie è il minimo che si può fare.
L’ho seguito nelle sue avventure sentendo i resoconti di sua sorella che spesso e ne va in Brasile per le vacanze.
Io con tre figli piccoli e con una innata avversione ai voli non sono mai riuscito da organizzare una vacanza.
Lui ha prima rilevato una posada dove ha continuato a d organizzare cene questa volta vedendo bene d farsi pagare.
Me lo immagino a cura re lo chef.
Mi raccomando spaghetti al dente e gamberoni alla piastra ben cotti.
E’ il menu delle nostre cene a Colzaniga.
Mentre le storie d’Italia si fanno complicate con terrorismo e rapimenti con la situazione economica perennemente in crisi con gli scandali che tutti i giorni mettono qualche ladro in prima pagina, lì si cerca di ritrovare con amici comuni un angolo di tranquillità e spensieratezza.
Sono passati gli anni. E’ bastata una malattia trascurata o curata male e Gigi se n’è andato.
Me lo ha riferito un amico comune che, più viaggiatore di me ha mantenuto i contatti.

Le vicende ed i problemi della vita mi hanno tenuto lontano dal Brasile e non ho più rivisto Gigi una trascuratezza che non mi perdonerò facilmente.

domenica 7 luglio 2013

Amici del Po Monticelli Circolo Arci 0523827781

tradizione e cultura circolo Amici del Po Monticelli Circolo Arci  0523827781
cibi della tradizione padana spettacoli di musica jazz, folk e swing ottimo cocktail. Complimenti

martedì 2 luglio 2013

Presidente di Banca. Ottime performance.

Presidente di Banca. Ottime performance.
Il simpatico presidente della mia banca mi ha mandato la solito entusiastica relazione al bilancio .
La banca va bene anche se il periodo è nero. 
Vorrei fare una precisazione caro Presidente il periodo è nero per me che, vivamente invitato dai suoi dirigenti a comperare i titoli dell nostra banca ho perso il 69% del mio capitale, per lei come per tutti i potenti il periodo è ottimo perché le vostre prebende aumentano in presenza di risultati pessimi mentre i nostri conti diminuiscono.
Complimenti!