giovedì 19 febbraio 2015

Politici accusati di essersi fatti rimborsare con soldi pubblici spese assurde.

Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e i pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio hanno inoltrato all’ufficio gip la richiesta di rinvio a giudizio per 64 persone.
 Sulla richiesta di processo per i 64 imputati dovrà esprimersi il giudice dell’udienza preliminare. 
Tra le persone che rischiano il processo ci sono anche Renzo Bossi e Nicole Minetti, oltre a Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale, Massimo Ponzoni, Franco Nicoli Cristiani, Monica Rizzi, Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, per citarne alcuni dell’allora maggioranza. Per quella che era l’opposizione (le accuse riguardano il periodo che va dal 2008 al 2012), invece, ci sono, tra gli altri, Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri, Carlo Spreafico ed Elisabetta Fatuzzo.  
Ad esempio, che l’ex assessore lombardo del Pdl, Giovanni Rossoni, aveva speso oltre 3400 euro per novanta provole di Auricchio. 
I soldi pubblici poi sarebbero stati usati dagli allora consiglieri anche per comprare torroni e per pagare cene a base di aragosta e sushi. Il tutto per un totale di oltre 3 milioni di euro. 
Nelle quasi 700 pagine di richiesta di rinvio a giudizio ci sono gli elenchi dettagliati di tutte le spese contestate ai politici, già emerse e che anzi, rispetto alla chiusura delle indagini, sono state leggermente ritoccate al ribasso.
Per i 64 consiglieri lombardi di maggioranza e opposizione accusati di peculato nell’inchiesta sui rimborsi spese per milioni di euro  il 2 febbraio comincerà l’udienza preliminare del gup Fabrizio D’Arcangelo dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano.
Quando la politica non sa controllare sé stessa ci si deve affidare a tre gradi di giudizio .
La giustizia con tempi troppo lunghi non è giustizia.

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