lunedì 3 agosto 2015

Eridano

Eridano
Una premada e una sciada
la veneta sicura taglia di netto la superficie immobile del vecchio fiume.
Lei è come le parole che corrono veloci nel mio cervello,
è un lampo che si dilegua se non lo fisso nella memoria bianca del foglio.
Eridano imperturbabile prosegue in suo corso millenario
nel pomeriggio afoso di una estate implacabile.
I rematori immergono il remo nello stesso istante come se ci fosse un solo polso stretto ai legni.
Il movimento cadenzato, mai uno stappo mai una interruzione,
prosegue preciso sul tempo di un metronomo invisibile.
E’ un continuo sciacquio quello dei remi che rompe con il canto dei gabbiani 
il silenzio che il Dio del fiume impone ora alle acque.
La cappa di calore preme non c'è vento, le gocce di sudore bagnano i volti
scendono lente lungo le guance verso le spalle.
I rematori non si preoccupano della fatica 
ma seguono la cadenza del primo remo
incantati dalla magia che li circonda.  
La voga continuò tutto il giorno
una breve pausa all’imbrunire
quando le luci si spengono ed il calore si attenua
per proseguire alla ricerca del proprio destino.
Cosa sono questi brontolii? 
Il frastuono si fa via via più vicino
fino a preoccupare gli amici intenti alla voga.
Sembra che la terra voglia sollevarsi
le zolle tentano di emergere dalle profondità in un cupo boato
Una fiammata rossastra illumina la notte scura,
il bagliore tremulo delle torce sull’acqua viene accecato dalle luci.
I fuochi d’artificio esplodono nell’aria
illuminano il fiume con bagliori sinistri
stupiscono i rematori.
Loro interrompono il ritmo della  voga per osservare attoniti.
Abbiamo faticato fino ad ora per giungere alla fine?
Questo mostro che vomita fuoco ci distruggerà?
No ci risparmierà, ma cambierà la terra
e le acque su cui abbiamo navigato
per raggiungere, invano, la felicità.

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