lunedì 31 agosto 2015

Turismo Veneto Affittacamere o Albergo abusivo




Contenzioso al Tar per un albergo «abusivo»



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 Splendide stanze e terrazza a Venezia. Un sito Internet patinato. Servizio di lavanderia, wi-fi, comfort, segreteria. Per i vigili urbani non c'è dubbio: il fabbricato è un vero albergo e non quei tre semplici affittacamere e appartamento ad uso turistico intestati alla società . 
Una scappatoia furba per evitare gli aggravi di autorizzazioni e oneri che un hotel impone, secondo il comando di Polizia municipale, che nel 2009 ha denunciato ben 60 tra bed&breakfast, affittacamere e alberghi abusivi. 
Da qui il verbale di violazione, trasformato a novembre dal dirigente del Settore commercio della direzione sviluppo economico nell'ordine formale di dismettere da subito l'attività alberghiera - che presuppone nullaosta igienici, norme antincendio, servizi, personale ed autorizzazioni diverse da quelli di un semplice affittacamere - e ripristinare attività distinte e ridimensionate. 
Ordine accompagnato da una sanzione, prontamente impugnato al Tar veneto dalla proprietà: e i giudici - per un vizio formale - hanno accolto il ricorso presentato. 
In pratica, gli uffici comunali non hanno dato alla proprietà la prevista comunicazione di avvio del procedimento che per il Tar non poteva essere sostituita dall'invio del verbale di contestazioni dei vigili urbani.  
«In questo modo si permette ad un'attività di continuare ad operare come un albergo, quando non lo è», replicano a Ca' Farsetti, annunciando che il provvedimento sarà reiterato.  
«Capisco che a Venezia ci possa essere chi abusa e la sensibilità del Comune sia alta», è la replica della proprietà  «ma non c'è un limite al numero di affittacamere che un proprietario può avere, né è previsto che non possano essere fisicamente vicini: in questo caso le attività sono gestite in maniera differenziata, con servizi diversi e utenze distinte, mentre per il Comune più esercizi vicini o all'interno stesso immobile configurano sempre una struttura alberghiera».  
Turismo e residenza: un braccio di ferro in una città che continua a vedere i propri immobili, una volta abitazioni, trasformarsi in strutture ricettive, con un boom proprio del settore extralberghiero, sottoposto a meno vincoli normativi.

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