lunedì 12 settembre 2016

poesie alla casta boriosa Poesie

Alla casta boriosa.

Tu vecchio cialtrone borioso,
ti arroghi privilegi immeritati
sottraendo diritti elementari alla povera gente
non temi il ritorno della giustizia?
Continui a imporre la tua  ingiusta giustizia
 sicuro che il cerchio magico che hai creato ti proteggerà.
Temi la vendetta dei docili essa sarà furiosa.
Sarai posto a guardare i maiale e le ghiande saranno il tuo cibo,
 il disprezzo sarà la tua compagnia. 



L’edace

Sono ingordo di sensazioni.
Desidero scrutare l'anima di chi mi sta dinnanzi
carpirne i segreti indovinarne le emozioni
Solo il tuo cuore  mi é estraneo
si cela pudico al mio occhio indagatore.



La notte

La notte le visioni si dilatano
la realtà subisce magiche trasformazioni. 
Un senso di disagio mi prende,
i miei  riferimenti non hanno
concreti punti di appoggio.
Le ombre notturne  mi avviluppano
mi sembra di precipitare nel nero denso.
Quando il  gorgo nero delle acque 
ti prende e ti tira giù, tu senti che sei perduto. 
Aspetti una  mano amica che ti afferri e ti sollevi
portandosi al sicuro dalle fobie.
Solo allora le acque non fanno più paura. 
Con Te sono al sicuro
posso stendere le stanche membra
e riparare nel porto come il navigante
 scampato alla furia degli abissi.
Cerco tremante la tua mano
 che mi faccia da guida nell'oscuro .
La trovo mi rassicura. 
Ritrovo mia sicurezza. 
Amo la notte e le sue paure
solo quando so che posso raggiungere la tua mano
che mi sottrae dalle tenebre. 



L’ippocastano di Morbegno

Ippocastano dalle fresche frasche,
quanti racconti e quante storie sai?
Di amori, di avventure, di viaggi e di poesie
ogni tuo ramo il segreto sa!
Voglio scoprire le tue memorie più recondite,
voglio decifrare i sogni  e le speranze degli avi
perché il passato insegni ai figli dei miei figli
le gioie vere della vita.
Perché l’uomo vuole incatenare i tuoi rami,
perché tenta di impedirti di raggiungere il cielo?
Su di te si è posato l’angelo per annunciare
alla vergine il suo destino,
tu, benedetto da Dio,
sii custode di questa magione avita
e dei suoi figli.

A Lula


















L’ora della poesia

Quando i pensieri ti frullano nel cervello
le intuizioni sfrecciano veloci nei meandri della mente,
devi fermarti a raccoglierle,
devi tradurre le emozioni in parole
prima che sfuggano via in remoti nascondigli.
Potrai ritrovare l’ora della poesia
se perdi l’attimo che non torna?
Fermati e prendi il foglio bianco,
riponi i tuoi pensieri più segreti
Il tempo non aspetta, il tempo fugge e non torna.
Non è paziente come la realtà di tutti i giorni che scorre eguale .
Il sogno è breve ma ti darà la forza di sopportare
 la quotidianità e la stupidità che ti circonda.
Non farti fermare da Santippe che non crede nei sogni.
Lei vuole inquadrare in schemi fissi i tuoi pensieri,
 afferra la libertà delle emozioni,
vivile intensamente fino ad inebriarti.
Non dare ascolto a chi rifiuta di sognare perché sognare è vivere,
senza illusioni non ci sono speranze.



Eridano

Una premada e una sciada
la veneta sicura taglia di netto la superficie immobile del vecchio fiume.
Lei è come le parole che corrono veloci nel mio cervello,
è un lampo che si dilegua se non lo fisso nella memoria bianca del foglio.
Eridano imperturbabile prosegue in suo corso millenario
nel pomeriggio afoso di una estate implacabile.
I rematori immergono il remo nello stesso istante come se ci fosse un solo polso stretto ai legni.
Il movimento cadenzato, mai uno stappo mai una interruzione,
prosegue preciso sul tempo di un metronomo invisibile.
E’ un continuo sciacquio quello dei remi.
La loro canzone rompe con il canto dei gabbiani 
il silenzio che il Dio del fiume impone ora alle acque.
La cappa di calore preme non c'è vento, le gocce di sudore bagnano i volti
scendono lente lungo le guance verso le spalle.
I rematori non si preoccupano della fatica 
ma seguono la cadenza del primo remo
incantati dalla magia che li circonda.  
La voga è continuata tutto il giorno
una breve pausa all’imbrunire
quando le luci si spengono ed il calore si attenua
per proseguire la ricerca del proprio destino.
Cosa sono questi brontolii? 
Il frastuono si fa via via più vicino
fino a preoccupare gli amici intenti alla voga.
Sembra che la terra voglia sollevarsi
le zolle tentano di emergere dalle profondità in un cupo boato
Una fiammata rossastra illumina la notte scura,
il bagliore tremulo delle torce sull’acqua viene accecato dalle luci.
I fuochi d’artificio esplodono nell’aria
illuminano il fiume con bagliori sinistri
lo stupore  frena la cadenza dei rematori.
Loro interrompono il ritmo della  voga per osservare attoniti.
Abbiamo faticato fino ad ora per giungere alla fine?
Questo mostro che vomita fuoco ci distruggerà?
No, non temete ci risparmierà, ma cambierà la terra
e le acque su cui abbiamo navigato
per proporci una falsa ed effimera felicità.

















Ritorno al Tortello

Posso rinunciare per trenta denari a ritrovare me stesso?
Mille volte andai 
mille volte ritornai
per rivedere il volto triste di mio padre
per rivedere il sorriso dolce di mia madre.
Ho piantato un giardino fiorito, cui gli alberi fanno corona,
per vedere con te il sole al tramonto.
Ti guardo negli occhi  mentre cammini con passi corti verso il sole,
tengo al guinzaglio il mio levriero che scruta orizzonte di fuoco
lui guarda fisso per scoprire nuovi segreti.
Tutte le sere ritorno lì per mirare l’orizzonte immobile,
ma il segreto della vita rimane nascosto alla mia mente?
Solo il mio cuore lo può scoprire guardando nei tuoi occhi?  
Spazio nella pianura senza confini,
verso l’estremo orizzonte spingo il mio sguardo
che non trova barriere .
Vedo tutto, ma non colgo il segreto dell’universo,
solo attraverso i tuoi  occhi posso decifrare il messaggio.
Troverò il coraggio di chiudere le palpebre indurite dal tempo,
di liberarmi delle sovrastrutture che mi vogliono ingannare?
Raggiungo il salice che ho molto amato.
Solo sotto il suo triste manto fiorito posso capire i segreti
che il Tortello vuole svelarmi,
ma che il mio cuore sordo non riesce a comprendere?
No veloce coniglio, non seguirò le tue corse impazzite
mi siederò con lei sotto le foglie del salice fino al tramonto
e sorriderò felice perché ho capito che devo fermarmi;
solo qui al Tortello posso ritrovare la parte migliore di me stesso.

A Filo



Il mago di Ustica

Veleggiamo insieme lungo le rotte di Odisseo.
Fuggiamo i perigli che Eolo infido si inventa sulla rotta.
Troviamo rifugio, come nel ventre materno, nel fido porto di Ustica.
Quest’isola esiste?
E’ forse un sogno dolciastro
dal sapore di una granita di latte di mandorle e fichi d’india?
Perché non venite a gustare con noi una zuppa di lenticchie?
Non pensavo che l’acqua del mare potesse essere calda
come il sole che la riscalda.
A Ustica, invece, è così.
Perché non mi hai detto che avrei amato Ustica
più di ogni altra landa che ho conosciuto?
Forse fino alla prossima scoperta o per sempre?
Ora è così.
Chi spinge al tramonto il disco rovente nel mediterraneo?
Chi interrompe  a suo piacere il canto incessante della cicala?
E’ il mago di Ustica che piega la natura al suo volere?
Dammi o Cumano il tuo responso.
Noi siamo qui a correre, sudare, arrancare sulla salita,
incespicare nel ripido pendio,
ansimare nell’agognato sorpasso dell’avversario.
Ma che senso ha  la fatica del corridore? 
Forse cerca la sua consacrazione nell’ambita consegna della medaglia?
Fermati e guarda con me il sole rosso che muore al tramonto
immergendosi nel mare verde di Ustica.



 La ballerina preferita (Dedicata a Miriam)

A forza di poetar
son giunto a obliar
persino il complear
di chi tanto sa bailar.
Ho perduto l'agenda 
chi io debba augurare intenda.
Che vale a ognun augurare 
val più ognor danzare.
Al critico cilioso ognun voglia chiosare
sian nati per danzare non per augurare.


 Pasqua

Con grande impazienza 
attendiam con trepidenza
la venuta della Diana
perché Pasqua non sia vana.


 Sei giugno

Ora ritorna impertinente
 il compleanno supponente.
Cosa crede di contare
se non l'età a rammentare?
noi l'età non la contiamo
perché val quel che sentiamo,
e se il cuor giovane sta,
la baldanza non ha età.
Il non compleanno vo festeggiare
e non stare ad aspettare
questo giorno supponente
che non dice proprio niente!

A Marcello
 Compleanno supponente  

Con dodici mesi da considerare
proprio in giugno vai a nascare
sempre per fare da fardello
al tuo caro cognatello.
Suvvia lascialo il compleanno a gustare
senza che alla tua festa debba pensare.
Per quest’anno gli auguri ti vo fare
ma al prossimo ci vo pensare,
se  del genetliaco la data
tu non hai presto cambiata. 

A Delfo
L'anello

Dolce i capelli al vento lasciava 
coll’occhio mirando se io la guardava,
vedendo che incerto muovevo i miei passi 
gli occhiali mi tolse ancor pria che parlassi. 
Qual incerta farfalla si posa sul fiore, 
fidando soltanto sul di lui colore,
alla scaltra fanciulla dai rossi capelli
 un bacio le diedi dicendo: oh quelli? 
Felice la bimba sorride all’anello
che il tempo promette già bello.

A Gio


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