lunedì 12 settembre 2016

poesie La sofferenza

La sofferenza

I veli del tempo fanno sbiadire
il ricordo dei tuoi lineamenti,
ma non i colori della tua malattia.
Il bianco dell’incarnato si confonde
col verde marcio del dolore,
le gote si tingono
del rosso cupo della sofferenza.
Una grande tristezza mi invade
non resisto al tuo supplizio.
Perché la vita può essere
così breve, così cruda?

A Gianni
La Sacra

Bastione imponente simbolo
di fede, di gloria eterna al re.
Ci guidi verso il cielo a
mirare quello che quaggiù non c’è.
Il musicista

L’accordo di una chitarra
mi fa venire in mente
il tuo sorriso burlone
Attendo di vederti,
ma di te rimane solo la musica
La tua vita era la melodia,
il tuo ricordo è la nostra canzone,
la nostra allegria suonando e cantando
 come cicale d’estate
 inneggiando alla vita.

A Luciano




L’antiquario

Accarezzo la tavola
che una fiammata di noce
rende maestosa.
Distinguo il larice dal pioppo
grazie a i tuoi insegnamenti.
Nella tua bottega ho scoperto
i segreti dei colori, delle incisioni,
Ne sapevi più dei dotti
professori, critici d’arte
tu che amavi il bello.
Come farò a scoprire
i segreti di una tela,
la bellezza di un comò
senza la tua guida?

A Pasqualino
L’amico padre

Non ci sorridi più intonando dolci canzoni d’amore,
non indossi più il tuo fido tabarro,
che dava vigore al tuo portamento,
non dici più parole care al nostro cuore,
non sei qui a confortarci con i tuoi consigli paterni,
non sei più presente nei momenti
felici e tristi della nostra vita,
non sei qui a brindare ai nostri convivi,
a inneggiare alla voglia di vivere.
Sento, però, che sei qui presente
nelle nostre menti,
il tuo ricordo è vivo nei nostri cuori
e così sarà come per le anime dei poeti.

A Sergio
Oddone

In mille anni Oddone il tuo sogno si é realizzato,
poche decisioni improvvide
in pochi lustri lo hanno frantumato.
Suvvia ognor rallegrati,
la storia ai giusti la gloria eterna dà;
le tue progenie ai posteri 
esempio alfin saranno,
le vestigia delle opere tue memorie fioriranno.
La pietà veglia sul ruvido granito,
dei  monaci le preci rinnoveranno il tuo mito.

A Oddone di Savoia


Giroldi  Forcella

Quando tutti mi avranno dimenticato,
me ne starò vicino alla finestra
a guardare il vecchio ippocastano.
Farò ogni sforzo per raggiungere
con la mia sedia a rotelle il parco
per ricordare il tuo sorriso e i nostri discorsi.
Non avrò paura delle tenebre, 
felice dei ricordi di un tempo passato. 


Master

Vecchio campione dalla barba canuta,
dal volto fiero,  dal fisico  forte
cosa cerchi dalla gara?
La tua gioventù non tornerà colla medaglia,
le tue giunture non si rinnoveranno con la vittoria. 
Solo la tua baldanza si gioverà del trofeo,
ti aiuterà a sopravvivere.


Tramonto a Barbiselle

Giunsi e mi sembrò di esserci sempre stato.
Il fico, che a me infante porgeva il dolce frutto,
era lì frondoso amico di tempi lontani.
Perché non vieni anche tu  qui
a raccogliere l'asparago selvatico? 
Siederemo al sole attendendo sorridendo il tramonto,
non avremo, uniti, paura delle tenebre. 



 Alla diva

Non son uomo di spettacolo,
mi piace, invero, dietro le quinte
discretamente  confondermi.
Come posso celebrare
una diva assai acclamata
senza combinare una frittata?
Per la diva cantare
ci vuole un gran poetare
non un semplice menestrello
che vuol cinguettare come fringuello.

A Diana
L’ansa

Ho lottato contro le rapide dei pregiudizi,
ho remato contro le secche del servilismo,
ho tenuto la schiena curva sul remo per far fronte all’imbecillità,
ho faticato per andare contro corrente,
sono stato sempre nel mezzo del fragore delle acque
incurante della fatica.
Ora ho visto un’ansa in mezzo al fiume
dove l’acqua è quieta  e calma.
Troverò quiete e ristoro agli affanni
facendomi cullare dalle acque stagnanti?
Andrò finalmente nel senso dell’acqua
godendo di un felice percorso in discesa?
Tu, invece, mi inviti a continuare a lottare,
mi richiami a risalire la corrente,
scontrandomi con tutti quelli che la seguono,
quelli che mi ostacolano la risalita?
Mi sono accorto di essere solo,
che il mio invito viene deriso.
Devo continuare a contrarre i muscoli per nulla?
No resterò qui nell’ansa,
aspettando che il sole rinasca
e scaldi nuovi cuori.
 Pizzo Scalino

Quando Pizzo Scalino si incappuccia
prendi la babbuccia e
vola in cuccia.
Temi, viandante, l’impeto dei suoi castellani
che rapire possono i babbani!



 Gita al Ventina

Le nuvole giocano nel cielo col vento. 
Quelle più chiare scherzano,
riflettono i raggi del sole;
quelle imbronciate più scure
cercano invano di intristire i colori gioiosi del giorno.
Ascolterò il gorgoglio cupo del torrente
fino a che il ghiacciaio non sarà asciutto. 
Vedrò il volo maestoso dell'aquila
fino al colpo mortale del bracconiere.
Vivrò attimi di vita fino all’ultimo respiro.






 Cosa succede? 

La tecnologia ti collega in tempo reale
internet ti presenta nuovi amici.
Non esiste più la solitudine?
Con un messaggio o l'invio di una fotografia
non puoi sostituire i rapporti costruiti pazientemente
in una vita con chi ti circonda?
Io voglio ritrovare il gusto per l'amicizia
Io voglio imparare a parlare di nuovo con le persone.
Non sono un computer, ma ho sensazioni mie
Non occorre che a tavolino
qualcuno mi costruisca dei sentimenti.


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