giovedì 29 dicembre 2016

Giannini Stefania. Laureati all’estero

Giannini Stefania. Laureati all’estero
Stefania Giannini è una linguista, glottologa e politico italiana, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del governo Renzi dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016.
Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica dal 1999, e già rettore dell'Università per Stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, è stata coordinatrice politica di Scelta Civica. Dal 6 febbraio 2015 è membro del Partito Democratico.
l 17 aprile 2014 viene ufficialmente candidata alle elezioni europee come capolista di Scelta Europea nella Circoscrizione Italia centrale.
La lista si ferma allo 0,7% dei voti .A seguito del crollo elettorale, si dimette dalla carica di segretario del partito.
A febbraio 2015 insieme ad altri esponenti del partito lascia Scelta Civica per aderire al PD.
Il 23 febbraio 2014 un'inchiesta del quotidiano Il Temp riporta che a novembre il revisore dei conti dell'Università di Perugia Antonio Buccarelli, magistrato presso la corte dei conti, aveva sollevato presso la stessa corte di Perugia il caso di mancati introiti da una locazione immobiliare destinata alla "Scuola Internazionale di Cucina Italiana" voluta dall'allora rettore Giannini nel 2008, ma mai decollata.
Il 6 aprile 2016 la Corte dei Conti contesta ufficialmente gli addebiti al ministro Giannini che il 27 aprile 2016 viene condannata dalla Corte dei Conti dell'Umbria a risarcire l'ateneo con euro novemila.
La stampa rileva che il 2016 parte con una sconsolante conferma.
Non si arresta il flusso degli italiani che decidono di andare all'estero in cerca di miglior fortuna.
Una emorragia che riguarda, in particolare, i cittadini più giovani, nelle fasce di età compresa tra i 18 e i 39 anni, soprattutto tra coloro che abitano nelle grandi città rispetto alla provincia.
Prendendo in esame i cambi di residenza, sono stati poco meno di 90mila i cittadini italiani che hanno deciso di trasferirsi oltre confine nel corso del 2014, in aumento del 12,7 per cento rispetto al 2012.
Nel corso degli ultimi due anni, la crescita dei trasferimenti per gli under 40 è stata addirittura superiore, pari al 34,4 per cento del totale. In buona sostanza, hanno preso la via dell'estero 3,3 giovani ogni mille abitanti.
A parte Londra e il Regno Unito, le mete di questa nuova ondata migratoria ricorda quella degli anni '50: subito dopo le isole britanniche, gli altri paesi di maggiore approdo finale sono Germania, Svizzera, Francia e Stati Uniti.
Si tratta di un fenomeno su cui da tenpo discutono ricercatori, sociologi ed economisti. Ma che manca del tutto dal dibattito politico.
Eppure le implicazioni sono evidenti. Per esempio, incide sulla nostra spesa pubblica: perché il sistema educativo italiano spende per formare i giovani che poi porteranno il frutto delle loro capacità e competenze altrove.
Secondo le stime, dal 2008 al 2014 è emigrato all'estero un gruppo di italiani la cui istruzione nel complesso è costata allo Stato 23 miliardi di euro. "Regalati" ad altre nazioni.
Un fenomeno che riguarda più di un ambito all'interno della categoria dei "cervelli in fuga".
Un caso per tutti quello dei medici: nel 2014 si è verificato un vero boom dei medici appena laureati: Erano 396 nel 2009 ad aver preso la via oltre confine, sono diventati 2.363. repubblica.it/economia/2016/01/05/
Nessun commento da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Forse il problema riguarda il ministro degli esteri?


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