giovedì 15 dicembre 2016

I protagonisti cambiano avviso. Mediaset - Vivendi


I protagonisti cambiano avviso. Mediaset - Vivendi Un appoggio insperato a Berlusconi da parte di Gentiloni?

La Stampa.it 14.12.2016. Il ministro dello Sviluppo Economico , del governo Gentiloni, Carlo Calenda in merito alla vicenda Mediaset-Vivendi afferma che «Il Governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione». Il governo italiano ha «assoluto rispetto per le regole di mercato», tuttavia «non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia».
In una nota, anche Silvio berlusconi parla di scalata ostile: «L’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un’operazione ostile».
La mossa francese, con l’acquisto del 12,3% del capitale di Cologno Monzese, imporrà a Mediaset di non doversi guardare solo dalla concorrenza esterna, cioè dagli altri gruppi televisivi, «ma anche dall’interno stesso dell’azienda».
La procura di Milano ha aperto un’indagine a carico di ignoti per manipolazione del mercato in seguito all’esposto presentato da Fininvest contro il gruppo francese Vivendi.
Oltre alla manipolazione del mercato potrebbe profilarsi alche il reato di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza per aver speculato sul titolo Mediaset per tentare una scalata.

LaRepubblica.it 1.1.2008 Silvio Berlusconi detta le condizioni per le riforme. Massima apertura al confronto sulla legge elettorale, chiusura netta se il campo viene esteso anche a provvedimenti come il ddl Gentiloni sul riassetto del sistema radiotv. Non si può trattare con forze politiche che mettessero in atto una decisione criminale come il disegno Gentiloni. Non ci sarebbe alcuna possibilità di dialogo.
No ad accordi con chi ha una visione 'commerciale' della politica - dice il vicesegretario del Pd Enrico Franceschini: "Non ci può essere alcuno scambio fra le cose che ci siamo impegnati a fare per il Paese e il dialogo sulla legge elettorale".

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