venerdì 30 dicembre 2016

Marrazzo Piero

Marrazzo Piero

Nel novembre 2004 ha accettato di candidarsi per la carica di presidente della regione Lazio, con la coalizione di centrosinistra, L'Unione, in occasione delle elezioni regionali dell'aprile 2005, in cui ha vinto con il 50,7% dei voti.
A fronte dell'emergenza rifiuti nella Regione Lazio, Marrazzo ha assunto una gestione commissariale che, secondo una sua prima dichiarazione, avrebbe dovuto scadere il 31 gennaio 2007,[3] ma poi è stata da lui prorogata fino al 24 giugno 2008, data in cui è stato presentato al Consiglio regionale lo stato di attuazione delle misure per l'uscita dall'emergenza.
Marrazzo ha preferito attuare una politica di chiusura delle discariche già esistenti, affermando che un loro ampliamento non è all'ordine del giorno.
Marrazzo ha puntato sul rilancio della raccolta differenziata. In particolare, è stato raggiunto un accordo con il Comune di Roma per portare la raccolta differenziata fino al 45% entro il 2013.
Nel 2008, per cercare di riorganizzare la macchina amministrativa, Marrazzo ha dato avvio al cosiddetto "progetto trasparenza", promosso dal governo, col quale sono stati messi a disposizione dei cittadini su Internet i dati di diverse strutture dirigenziali (retribuzioni, orari di lavoro, dati su promozioni e trasferimenti, incentivi di produttività).

Marrazzo ha chiamato tutte le Asl e le aziende ospedaliere a una verifica sui conti della sanità. Dai documenti contabili trasmessi dalle Aziende sanitarie, ospedaliere, dagli Irccs e dai Policlinici è emerso un debito di circa 10 miliardi accumulato negli anni precedenti.
Il debito, che era stato oggetto di transazioni con le banche, è stato ristrutturato grazie ad un prestito della Cassa Depositi e prestiti pari a cinque miliardi di euro.
Per far fronte all'indebitamento della sanità regionale, Marrazzo ha assunto ad interim l'assessorato alla sanità; nel luglio del 2008 è stato quindi nominato dal Governo commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro. Tra i provvedimenti, ha predisposto la chiusura di alcuni ospedali romani, tra cui il Forlanini e il San Giacomo, decisione che ha provocato varie proteste da parte degli ospedalieri interessati e di numerose associazioni di residenti.[8] Sui tagli decisi da Marrazzo è giunto l'allarme di Confindustria che teme una perdita di 3.500 posti di lavoro.[9]
Il 23 ottobre 2009 viene diffusa la notizia[18] che Marrazzo sarebbe stato ricattato da quattro militi dei Carabinieri, in possesso di un video che mostrerebbe un incontro tra il presidente ed una transessuale, con apparente presenza di sostanze stupefacenti, avvenuto nel luglio precedente in un appartamento di via Gradoli, nella zona di Tomba di Nerone a nord di Roma.
Tale relazione è stata descritta da Marrazzo come un rapporto mercenario occasionale, mentre la transessuale ha dichiarato di essere la fidanzata di Marrazzo e di frequentarlo da sette anni.
Marrazzo ha ammesso il fatto, autosospendendosi dalla carica di Presidente della Regione Lazio.
Il 26 ottobre Marrazzo si è dimesso ufficialmente dall'incarico di commissario regionale per la sanità e da Presidente della regione, aprendo la strada alle elezioni anticipate nella Regione Lazio.
Il 19 aprile 2010 la Corte di Cassazione ha dichiarato Marrazzo vittima di un complotto organizzato da Carabinieri infedeli.
La Suprema Corte ha escluso altresì ogni addebito nei suoi confronti, considerando la droga per solo uso personale e non ravvisando illeciti nell'utilizzo dell'auto blu nel corso dei suoi incontri, perché i regolamenti non ne prevedevano restrizioni all'uso.
La sentenza in particolare ha precisato che i carabinieri avevano attuato un'accurata preparazione di quella scena, che prevedeva non solo la presenza della droga ma anche (nello stesso tavolino, accanto al piatto che la conteneva) della tessera personale della vittima, affinché non vi fossero dubbi sulla identificazione del politico.
Un comportamento proteso a non dar scampo all'allora presidente della Regione, a renderlo vulnerabile e disponibile a soddisfare ogni loro possibile richiesta, di denaro, effettivamente preteso, sul momento o di altre elargizioni o favori; un comportamento proteso a confezionare un documento appetibile dalla stampa scandalistica, e dunque proficuamente commerciabile.
Nel luglio del 2010 viene dato l'annuncio che Marrazzo sarebbe tornato a fare giornalismo, realizzando documentari ed inchieste per Rai 3, ma non in veste di conduttore. Wikipedia.

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