martedì 31 gennaio 2017

Partito Politico. Partito Democratico. Segretario. Nuova candidatura

Partito Politico. Partito Democratico. Segretario. Nuova candidatura


La Segreteria Nazionale attualmente è così composta. Segretario:Matteo Renzi; Enti Locali: Matteo Ricci, Economia, Lavoro: Filippo Taddei, Esteri: Vincenzo Amendola, Welfare e Terzo settore: Micaela Campana, Pubblica Amministrazione, Innovazione, Made in Italy: Ernesto Carbone, Scuola, Università, Ricerca: Francesca Puglisi, Infrastrutture e Trasporti: Debora Serracchiani, Comunicazione: Alessia Rotta, Riforme istituzionali e Sicurezza: Emanuele Fiano, Cultura, Turismo: Lorenza Bonaccorsi, Federalismo, territorio, Europa: Giorgio Tonini, Formazione politica: Andrea De Maria, Agroalimentare: Sabrina Capozzolo, Ambiente: Chiara Braga, Giustizia: David Ermini, Mezzogiorno: Stefania Covello, Attività Produttive: Valentina Paris, Portavoce e Organizzazione: Lorenzo Guerini.
Riuscirà Renzi a candidarsi nuovamente?
Un altro presidente di Regione scende in campo per "sfrattare" Matteo Renzi dalla segreteria del Pd: il toscano Enrico Rossi, che si armerà di "più socialismo" lasciando poco spazio ai tipi alla Farinetti. Se l'operaio vuole votarci e trova il padrone cambia idea, afferma.
Il 59enne governatore della Toscana "è stato il primo ad annunciare la candidatura alternativa", ma in pochi per ora si sono accorti di lui.
Senza sponsor del calibro di Flavio Briatore, Oscar Farinetti e Sergio Marchionne, tra i più noti supporter di Renzi, assicura il governatore della Toscana: "Non dobbiamo confondere la gente. Se l'operaio che vuole votarci trova il padrone della ferriera a fare gli onori di casa, per prima cosa s'imbarazza e per seconda cambia idea e vota qualcun altro". 
Al segretario del Pd, il governatore rimprovera il fatto di essere "troppo pokerista, troppo tentato dall'amore per il rischio (e per il Risiko), tropo pieno di convinzioni personali".
Bisogna ripartire dalle province "investire nella più grande risorsa che abbiamo: il nostro territorio". E' necessaria "un'opera ciclopica per mettere in sicurezza le nostre case, rifarei un piano che impedisca di costruire. Zero consumo del suolo. L'agricoltura è un'industria che va scomparendo, ma è la nostra pietra preziosa".
Rossi si scaglia anche contro l'abolizione dell'articolo 18: "Il licenziamento senza giusta causa non deve essere lecito". Infine, il caso Monte dei Paschi di Siena: "voglio che saltino fuori i nomi dei debitori". 
Ad oggi sono quattro i candidati alla segreteria del Partito democratico. Oltre all'ex premier Matteo Renzi, Emiliano e Rossi in questi giorni ha avanzato la propria candidatura Roberto Speranza, esponente della minoranza dem. agi.it/politica/2017/01/30.
“Un congresso del Pd e’ necessario. Se il segretario Matteo Renzi lo nega, e’ lui che fa la scissione, non sono gli altri. Si può arrivare addirittura alle carte bollate pur di obbligarlo a fare il congresso”. Così il governatore dem della Puglia Michele Emiliano alla trasmissione  ‘In 1/2 ora’ di Raitre condotta da Lucia Annunziata. 
 “Io – aggiunge Emiliano – consiglio vivamente al segretario di iniziare immediatamente la procedura per il congresso perche’ se non lo fa e’ in una tale difficolta’ politica che rischia di uscirne assolutamente azzerato come soggetto legittimato a guidare il partito”.
Il governatore pugliese ribadisce che la ‘scissione la vuole Renzi se non fa il congresso, perchè è lui che non sta rispettando le norme dello statuto in questo momento’. 
Emiliano ritiene che Renzi “non sta aprendo il congresso e quindi nella sostanza dice ‘io mi faccio le liste come dico io, distribuisco un po’ di capilista ai vari capicorrente e con questi vado avanti. Poco importa se perdiamo le elezioni, se non governiamo piu’ il Paese. L’importante e’ che io salvi questo investimento che ho fatto su me stesso, i miei amici e i miei collaboratori”.
“Se c’e’ un congresso, e mi auguro ci possa essere una unica candidatura alternativa a quella del segretario uscente, e se io capisco che questa candidatura puo’ essere utile e incarnata da me, non ho nessun problema. Se ce n’e’ un altro che funziona meglio di me non ho nessun problema a fare campagna elettorale per lui”, spiega Emiliano.
Lucia Annunziata fa notare al presidente della Regione Puglia, che al momento intorno al suo nome come candidato alternativo a Renzi stanno maturando molti consensi.
“Probabilmente perche’ – risponde Emiliano – non appartengo all’area Bersaniana o D’Alemiana; sono stato uno dei sostenitori di Renzi, sono un uomo indipendente, non faccio parte di nessuna corrente.
Probabilmente questo mi mette in una condizione di maggiore facilita’ nel federare tutte le altre aree di riferimento nel partito”. “Nessuno pero’ – afferma  Emiliano – puo’ pensare che io nei confronti del segretario del mio partito abbia un sentimento negativo: la prima persona con la quale vorrei parlare di questa opzione e’ proprio lui”.
Il governatore pugliese esclude che “Gentiloni ubbidisca alle esigenze di sopravvivenza politica di Renzi, dimettendosi da presidente del Consiglio. E’ il piu’ alto onore che un uomo possa avere quello di guidare il suo Paese”. “E certamente Gentiloni non ci rinuncera’ e non violera’ il giuramento di fedelta’ alla Costituzione”. agora24.it/2017/01/

Gentiloni. Dimissioni?

Gentiloni. Dimissioni?
Può la minoranza che non ha i numeri né alla Camera ma neanche al Senato pensare di richiedere le dimissioni di Gentiloni ossia sfiduciarlo.
Sicuramente no in Parlamento l'unico gruppo parlamentare che può sfiduciare Gentiloni e la sua stessa maggioranza.
Ma può la maggioranza sfiduciare Gentiloni senza un voto parlamentare?

Forse il premier potrebbe andare dal capo dello Stato, rispettoso delle regole a comunicargli che deve dimettersi perché ha preso l’influenza, avendo frequentato cattive compagnie? Labu.fala.it

lunedì 30 gennaio 2017

Imigrazione. Rosarno

Imigrazione. Rosarno

A Rosarno c’è stata un'altra stagione d'inferno per i braccianti immigrati.
Lo si evince dai dati raccolti da Medici per i Diritti Umani (Medu). Sono tornate le aggressioni ai migranti, simili a quelle avvenute del dicembre scorso. Otto anni fa, Msf denunciava le condizioni degli stranieri impiegati in agricoltura nel rapporto "Una stagione all'inferno". Da allora poco o nulla è cambiato. La lotta al caporalato e al lavoro nero che riguarda l'86% delle persone
Il bilancio è negativo anche quest’anno per la stagione agrumicola nella Piana di Gioia Tauro. Tra i braccianti immigrati, curvi a raccogliere frutta non si sente altro che dire: "Da queste parti non cambia nulla". Nonostante l’aumento dei controlli nelle aziende, per iniziativa della Prefettura e dell'Ispettorato del Lavoro, sono infatti rimaste disastrose le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri.
Il lavoro della clinica mobile. Dai dati raccolti dalla clinica mobile di Medici per i Diritti Umani (Medu) – che ha operato nella Piana di Gioia Tauro da metà novembre 2015 a marzo 2016, prestando assistenza sanitaria ai lavoratori stranieri stagionali - emerge un quadro che di poco si discosta dalla stagione precedente. Dei 471 pazienti visitati (774 visite mediche totali tra primi, secondi, terzi e quarti accessi), l’86% ha meno di 35 anni. Si tratta, quindi, di una popolazione giovane – in media 29 anni – proveniente principalmente da Mali (36%), Senegal (23%), Gambia (12%), Costa d’Avorio (8%) e Burkina Faso (6%).
Sbandati e vulnerabili nonostante la "protezione internazionale". La maggior parte dei pazienti (95%) è dotata di regolare permesso di soggiorno.
Di questi, più della metà (54%) è già titolare di un permesso per protezione internazionale (asilo politico e protezione sussidiaria) o per motivi umanitari.
Il 33%, invece, pur essendo regolare nel territorio italiano è in fase di ricorso contro il diniego della Commissione per il diritto d’asilo.
Più della metà dei pazienti è, infatti, giunto in Italia negli ultimi due anni e vive una condizione di estrema vulnerabilità determinata spesso dalla totale mancanza di informazioni e orientamento socio-legale nonché dall’impossibilità di leggere e scrivere (il 42% dei pazienti ha dichiarato di essere analfabeta).
Per quanto concerne l’integrazione sanitaria, il 52% dei pazienti regolarmente soggiornanti non ha la tessera sanitaria. Le patologie più frequentemente riscontrate sono: disturbi gastro-intestinali (23%), sindromi delle vie respiratorie (22%), patologie muscolo-scheletriche (13%), traumatismi (10%), patologie della cute (6%).
I lavoratori stranieri giungono, quindi, in Italia sani e si ammalano nel nostro paese a causa delle critiche condizioni di vita e di lavoro.
Lavoro nero per l'86% di loro. Per quanto concerne le condizioni di lavoro, nonostante l’aumento dei controlli da parte di Prefettura e Ispettorato del Lavoro, è riscontrabile tra la popolazione bracciantile un alto tasso di lavoro nero.

L’86% dei lavoratori agricoli, infatti, non ha un contratto di lavoro e i pochi che hanno dichiarato di averlo (12%) non sanno se riceveranno una busta paga a fine mese né se gli verranno riconosciute le effettive giornate di lavoro svolte. repubblica.it.5 aprile 2016.

Italexit

Italexit


Marine Le Pen in Francia e Nigel Farage nel Regno Unito vedono il voto contro la riforma costituzionale "un No all'Euro". Il Daily Mail già parla di Italexit. E tornano alle mente le previsioni di Wolfgang Munchau, condirettore del Financial Times: siamo in perfetta "road to exit"today.it. 05 dicembre 2016.

Università. Quesito

Egr. direttore
ho affrontato un esame alla Facoltà di Farmacia a Milano.
La prima volta ho superato lo scritto sono stato bocciato all'orale.
La seconda volta ho affrontato l'esame ho superato lo scritto sono stato bocciato all'orale.
La terza volta il professore ha detto che bastava superare lo scritto e che non serviva più fare l'orale.
Io naturalmente ho superato lo scritto e ho allontanato quello che era diventato un incubo.
Un professore così per me o va licenziato perché non sa insegnare oppure va tenuto cum laude perché contribuisce ad aumentare il bilancio della Facoltà con le rette da parte dei fuori corso.

distinti saluti
CS

risposta
la seconda soluzione mi sembra quella che adotterebbe anche il MEF

Expo. Eataly



Polemiche per la decisione di affidare la gestione del progetto di un enorme parco agroalimentare nell'area pubblica del Caab, il mercato ortofrutticolo del capoluogo emiliano. Il Movimento 5 Stelle chiede l'intervento del presidente dell'autorità nazionale anticorruzione. La replica: "Non sono io privato che decido se fare o meno un bando"
ilfattoquotidiano 27 aprile 2015
Da una parte due padiglioni di Expo da ottomila metri quadrati, dall’altra un patrimonio immobiliare pubblico da 55 milioni di euro. E un criterio di selezione identico, diretto e senza gara. A Milano come a Bologna, a Expo come a Fico.
Bersaglio delle accuse è la scelta, senza concorso, di Oscar Farinetti, patron di Eataly (e amico e sostenitore di Matteo Renzi) per la gestione del progetto Fico Eataly World, un enorme parco agroalimentare che dovrebbe sorgere a fine 2015, nell’area pubblica del Caab, il mercato ortofrutticolo del capoluogo emiliano. “Un’investitura messianica”, la definiscono i 5 stelle. Mentre il diretto interessato replica alle accuse e si dice perfino disposto ad abbandonare la partita: “Sono ancora in tempo per non farlo”, si sfoga Farinetti, interpellato da ilfattoquotidiano.it: Non ho voglia di mettermi a discutere con gente che si occupa solo di scandali e non di bellezza. Che chiedano al Caab, non sono io privato che decido se fare un bando.
Poi conclude: “E comunque io sono incorruttibile”. Expo, Cantone: “Chiarimenti su Eataly. Perché a Farinetti 95% ricavi ristoranti?”
Ecco la delibera dell'Autorità nazionale anticorruzione: dieci i punti caldi, a partire dalla scelta dell'azienda senza gara d'appalto e senza "una preventiva ricerca di mercato". Dubbi anche sulla ripartizione dei ricavi, stimati in 40 milioni di euro, di cui il 5% resterà alla società pubblica che organizza l'evento
Dedicare Expo all’alimentazione e rischiare di lasciare i visitatori senza ristoranti italiani. È lo spettro che accompagna l’amministratore delegato, Giuseppe Sala, da quando martedì ha ricevuto i rilievi dell’autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone sull’appalto diretto affidato a Eataly: ottomila metri quadrati, 20 ristoranti e circa 2,2 milioni di pasti da distribuire. Il tutto assegnato senza gara d’appalto.
L’anticorruzione il 29 gennaio ha chiesto la documentazione relativa al contratto. Sala ha subito spiegato che era stato assegnato direttamente per “l’unicità” della catena di Farinetti e ha consegnato quanto chiesto. Cantone il 7 aprile ha risposto sollevando numerosi dubbi sulla legittimità del contratto stesso.ilfattoquotidiano.9.4.2015.

Gasdotto. Trans Adriatic Pipeline




Il Consiglio dei ministri si è riunito venerdì 27 gennaio 2017 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.
Il Consiglio dei ministri ha deliberato la costituzione dello Stato nel giudizio per conflitto di attribuzione promosso dalla Regione Puglia avverso il silenzio da parte del Ministero dello sviluppo economico alla richiesta della Regione stessa di riesaminare, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 110 del 2016, il procedimento che ha condotto al rilascio dell’autorizzazione per il gasdotto TAP (Metanodotto d’importazione Albania-Italia “Trans Adriatic Pipeline”).
Ossia la Regione Puglia ha contestato la possibilità dello Stato di decidere in materia di gasdotti perché ritiene che la competenza sia regionale.
Allora ha fatto un ricorso alla Corte Costituzionale perché affermi la competenza della Puglia e di conseguenza annulli la procedura per realizzare il metanodotto approvata dallo Stato.

Lo Stato si è costituito in giudizio. Adesso deciderà la Corte Costituzionale.
Il duello Renzi Emiliano è appena all'inizio.

Arbitro per le controversie finanziarie



Il regolamento del nuovo Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) (delibera n. 19602 del 4 maggio 2016)  consente alla Consob di dar vita ad un nuovo sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie.
Questo è caratterizzato dall'adesione obbligatoria degli intermediari e dalla natura decisoria della procedura, in analogia all' Arbitro bancario finanziario (Abf) della Banca d'Italia.
L'obiettivo è quello di fornire un efficace strumento di tutela diretta degli interessi degli investitori. Il regolamento è stato adottato ai sensi dell'art. 2, commi 5-bis e 5-ter del d.lgs. n. 179/2007
L'accesso all'Arbitro è del tutto gratuito per l'investitore e sono previsti ridotti termini per giungere a una decisione (90 giorni dal completamento del fascicolo contenente il ricorso, le deduzioni e la documentazione prodotta dalle parti).
Potranno essere sottoposte all'Arbitro le controversie (fino ad un importo richiesto di 500.000 euro) relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori nella prestazione dei servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio; potranno essere presentate anche controversie che riguardano i gestori dei portali di equity crowdfunding.
Per l'invio e la gestione del ricorso è prevista una procedura  che consentirà all'investitore di essere guidato nella fase di predisposizione del ricorso, evitando il possibile invio di istanze incomplete o incoerenti.
Tuttavia sarà possibile inviare i ricorsi in formato cartaceo per un periodo di due anni.
La procedura consente sia all'investitore sia all'intermediario di rappresentare le proprie ragioni, assicurando quindi il pieno contraddittorio tra le parti e si conclude con una decisione dell'Arbitro il quale, nel caso accolga in tutto o in parte il ricorso dell'investitore, potrà stabilire a carico dell'intermediario l'obbligo di risarcire i danni subiti ovvero le spese sostenute per il compimento degli atti ritenuti necessari.
La decisione del collegio non è vincolante per l'investitore che può comunque ricorrere all'autorità giudiziaria.
Nel caso in cui l'intermediario non dia esecuzione alla decisione assunta, è prevista a suo carico la sanzione reputazionale della pubblicazione di tale inadempimento.
L'Arbitro ha un'organizzazione che si articola in un collegio decidente e in una segreteria tecnica della Consob avente compiti di supporto.
La composizione del collegio arbitrale riflette l'esigenza di rappresentare al suo interno i diversi interessi coinvolti. Pertanto, oltre al presidente e due membri che sono nominati direttamente dalla Consob, gli altri due membri sono nominati sempre dalla Consob su designazione, rispettivamente, del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu) e delle associazioni di categoria degli intermediari maggiormente rappresentative.
L'adozione del regolamento segue la consultazione pubblica che si è tenuta dall'8 gennaio all'8 febbraio 2016.
Sul sito Consob, sezione Regolamentazione, è pubblicato il testo del regolamento con la relativa delibera, il documento sugli esiti della consultazione - unitamente alla relazione che illustra le conseguenze del nuovo atto normativo sulla regolamentazione, sull'attività delle imprese e degli operatori e sugli interessi degli investitori e dei risparmiatori, prevista dall'art. 23, comma 2, della legge 262/2005 - nonché i contributi pervenuti dalla consultazione.
Dopo l'adozione del regolamento, proseguono le ulteriori attività necessarie per assicurare l'avvio dell'operatività del nuovo Arbitro che, dopo l'estate, andrà a sostituire la Camera di conciliazione e arbitrato.Consob.it



Cardinale. Bertone Tarcisio.

Cardinale. Bertone Tarcisio.  


Il 4 giugno 1991 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo metropolita di Vercelli. Il 28 gennaio 1993 è nominato dalla Conferenza Episcopale Italiana presidente della Commissione ecclesiale giustizia e pace.
Durante il Giubileo del 2000 è incaricato da papa Giovanni Paolo II della pubblicazione della terza parte del "segreto" di Fatima; da allora ha avuto modo di parlare direttamente con la veggente Suor Lucia di Fatima diverse volte.
Nel 2001 gli viene affidato il caso del ritorno alla Chiesa cattolica dell'arcivescovo Emmanuel Milingo, che si era sposato conMaria Sung, un'adepta della Chiesa dell'unificazione del reverendo Sun Myung Moon.
Il 10 dicembre 2002 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo metropolita di Genova, prende possesso dell'arcidiocesi il 2 febbraio 2003.
Il 20 luglio 2004 presenzia accanto al Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, al ministro della difesa Antonio Martino e al Capo di Stato Maggiore della Marina Biraghi, al varo della portaerei Cavour.
Il 22 giugno 2006 papa Benedetto XVI lo nomina Segretario di Stato di Sua Santità; succede al cardinale Angelo Sodano, dimissionario per raggiunti limiti d'età (come prescrive il Codice di Diritto Canonico): si ricostituisce in tal modo il tandem Ratzinger-Bertone che aveva già guidato la Congregazione per la dottrina della fede durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II. Il 15 settembre successivo prende possesso del suo ufficio.
Il 4 aprile 2007 è stato nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa da papa Benedetto XVI, con questo incarico assume il governo ordinario della Chiesa in caso di morte o rinuncia del pontefice in carica.
Il 10 maggio 2008 papa Benedetto XVI lo promuove all'ordine dei cardinali vescovi con il titolo della sede suburbicaria di Frascati; succede così a Alfonso López Trujillo, deceduto 20 giorni prima.
Il 10 aprile 2009 celebra i funerali di stato per le vittime del terremoto in Abruzzo. Al compimento del settantacinquesimo anno di età presenta le sue dimissioni per raggiunti limiti d'età al papa, il quale il 15 gennaio 2010 gli comunica per iscritto di non voler rinunciare alla sua "preziosa collaborazione".
Il 28 febbraio 2013, a seguito della rinuncia all'ufficio di romano pontefice di papa Benedetto XVI, cessa dall'ufficio di Segretario di Stato, in conformità ai canoni del Codice di Diritto Canonico ma assume, in qualità di Camerlengo, la funzione di governo ordinario della Chiesa fino all'elezione del nuovo papa, avvenuta il 13 marzo.
Il 16 marzo papa Francesco lo conferma nell'ufficio di segretario di Stato donec aliter provideatur, cioè: "fino a che non venga disposto diversamente", ovvero fino alla nomina di un successore.
Il 31 agosto 2013 papa Francesco accetta la sua rinuncia per raggiunti limiti di età.

Il 2 dicembre 2014, al compimento degli ottant'anni, perde il diritto di entrare in conclave, nonché il titolo di camerlengo.Wikipedia.

venerdì 27 gennaio 2017

Borsellino Paolo

Borsellino Paolo


E' il 1975 quando Paolo Borsellino viene trasferito al tribunale di Palermo; a luglio entra all'Ufficio istruzione processi penali sotto la guida di Rocco Chinnici.
Nel 1980 arriva l'arresto dei primi sei mafiosi. Nello stesso anno il capitano Basile viene ucciso in un agguato.
Borsellino, magistrato "di ottima intelligenza, di carattere serio e riservato, dignitoso e leale, dotato di particolare attitudine alle indagini istruttorie, definisce mediamente circa 400 procedimenti per anno" e negli anni si distingue "per l'impegno, lo zelo, la diligenza, che caratterizzano la sua opera". Per questi e altri lusinghieri giudizi a Borsellino viene conferita la nomina a magistrato d'appello.
Viene costituito un pool che comprende quattro magistrati. Falcone, Borsellino e Barrile lavorano uno a fianco all'altro, sotto la guida di Rocco Chinnici.
Sia Giovanni Falcone sia Paolo Borsellino hanno sempre cercato la gente. Borsellino comincia a promuovere e a partecipare ai dibattiti nelle scuole, parla ai giovani nelle feste giovanili di piazza, alle tavole rotonde per spiegare e per sconfiggere una volta per sempre la cultura mafiosa.
Si chiede la promozione di pool di giudici inquirenti, coordinati tra loro ed in continuo contatto, il potenziamento della polizia giudiziaria, l'istituzione di nuove regole per la scelta dei giudici popolari e di controlli bancari per rintracciare i capitali mafiosi. I magistrati del pool pretendono l'intervento dello stato perché si rendono conto che il loro lavoro, da solo, non basta.
Chinnici scrive una lettera al presidente del tribunale di Palermo per sollecitare un encomio nei confronti di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, utile per eventuali incarichi direttivi futuri. L'encomio richiesto non arriverà.
Poi il dramma. Il 4 agosto 1983 viene ucciso il giudice Rocco Chinnici con un'autobomba. A sostituire Chinnici arriva a Palermo il giudice Caponnetto. Nel 1984 viene arrestato Vito Ciancimino e si pente Tommaso Buscetta:
Borsellino sottolinea in ogni momento il ruolo fondamentale dei pentiti nelle indagini e nella preparazione dei processi.
Comincia la preparazione del Maxiprocesso e viene ucciso il commissario Beppe Montana.
Falcone e Borsellino vengono immediatamente trasferiti all'Asinara per concludere le memorie, predisporre gli atti senza correre ulteriori rischi.
Conclusa la monumentale istruttoria del primo maxi-processo all'organizzazione criminale denominata "Cosa Nostra" insieme al collega Giovanni Falcone, unitamente al dott. Leonardo Guarnotta e al dott. Giuseppe Di Lello-Filinoli, Paolo Borsellino chiede il trasferimento alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala per ricoprire l'incarico di Procuratore Capo.
Il CSM, con una decisione storica e non priva di strascichi polemici accoglie la relativa istanza sulla base dei soli meriti professionali e dell'esperienza acquisita da Paolo Borsellino negando per la prima volta validità assoluta al criterio dell'anzianità.
Borsellino vive in un appartamento nella caserma dei carabinieri per risparmiare gli uomini della scorta.
In suo aiuto arriva Diego Cavaliero, magistrato di prima nomina, lavorano tanto e con passione.
Il clima comincia a cambiare: il fronte unico che aveva portato a grandi vittorie della magistratura siciliana e che aveva visto l'opinione pubblica avvicinarsi agli uomini in prima linea e stringersi intorno a loro, comincia a cedere.
Nel 1987 Caponnetto è costretto a lasciare la guida del pool a causa di motivi di salute. Tutti a Palermo attendono la nomina di Giovanni Falcone al posto di Caponnetto, anche Borsellino è ottimista.
Il CSM non è dello stesso parere e si diffonde il terrore di veder distruggere il pool. Borsellino scende in campo e comincia una vera e propria lotta politica: parla ovunque e racconta cosa stia accadendo alla procura di Palermo; sui giornali, in televisione, nei convegni, continua a lanciare l'allarme. A causa delle sue dichiarazioni Borsellino rischia il provvedimento disciplinare.
Solo il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga interviene in suo appoggio chiedendo di indagare sulle dichiarazioni del magistrato per accertare cosa stia accadendo nel palazzo di giustizia di Palermo.
Il 31 luglio il CSM convoca Borsellino che rinnova le accuse e le sue perplessità.
Il 14 settembre il CSM si pronuncia: è Antonino Meli, per anzianità, a prendere il posto che tutti aspettavano per Giovanni Falcone.
Paolo Borsellino è convinto che per sconfiggere la mafia i pentiti abbiano un ruolo fondamentale. E' tuttavia convinto che i giudici debbano essere attenti, controllare e ricontrollare ogni dichiarazione, ricercare i riscontri ed intervenire solo quando ogni fatto sia provato. L'opera è lunga e complicata ma i risultati non tarderanno ad arrivare.
Falcone, intanto, va a Roma come direttore degli affari penali e preme per l'istituzione della Superprocura. Si sente la necessità di coinvolgere le più alte cariche dello stato nella lotta alla mafia.
La magistratura da sola non può farcela, con Falcone a Roma si ha un appoggio in più: Borsellino decide di tornare a Palermo, lo seguono il sostituto Ingroia e il maresciallo Canale. Maturati i requisiti per essere dichiarato idoneo alle funzioni direttive superiori - sia requirenti che giudicanti - pur rimanendo applicato alla Procura della Repubblica di Marsala Paolo Borsellino chiede e ottiene di essere trasferito alla Procura della Repubblica di Palermo con funzioni di Procuratore Aggiunto.
I Magistrati, con l'arrivo di Borsellino trovano nuova fiducia. A Borsellino vengono tolte le indagini sulla mafia di Palermo dal procuratore Giammanco, e gli vengono assegnate quelle di Agrigento e Trapani.
A Roma viene finalmente istituita la superprocura e vengono aperte le candidature.
Nel Maggio 1992 Giovanni Falcone raggiunge i numeri necessari per vincere l'elezione a superprocuratore. Borsellino e Falcone esultano, ma il giorno dopo nell'atto tristemente noto come la "strage di Capaci" Giovanni Falcone viene ucciso insieme alla moglie.
A Borsellino viene offerto di prendere il posto di Falcone nella candidatura alla superprocura, ma rifiuta. Resta a Palermo, nella procura dei veleni, per continuare la lotta alla mafia, diventando sempre più consapevole che qualcosa si è rotto e che il suo momento è vicino.
Vuole collaborare alle indagini sull'attentato di Capaci di competenza della procura di Caltanissetta.
Le indagini proseguono, i pentiti aumentano e il giudice cerca di sentirne il più possibile. Arriva la volta dei pentiti Messina e Mutolo, ormai Cosa Nostra comincia ad avere sembianze conosciute.
Continua a lottare per poter avere la delega per ascoltare il pentito Mutolo. Insiste e alla fine il 19 luglio 1992 alle 7 di mattina Giammanco gli comunica telefonicamente che finalmente avrà quella delega e potrà ascoltare Mutolo.
Lo stesso giorno Borsellino si reca a Villagrazia per rilassarsi. Si distende, va in barca con uno dei pochi amici rimasti. Dopo pranzo torna a Palermo per accompagnare la mamma dal medico: l'esplosione di un'autobomba sotto la casa di via D'Amelio strappa la vita al giudice Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta. E' il 19 luglio 1992.



Renzi Matteo. Cassa Depositi e Prestiti

Renzi Matteo. Cassa Depositi e Prestiti 

Claudio Costamagna -nel 1988 entra in Goldman Sachs, inizialmente come responsabile Investment Banking Italia, per poi diventare Responsabile Italia e Chairman di Goldman Sachs SIM Spa.
 Claudio Costamagna è dal 10 luglio 2015 Presidente di Cassa depositi e prestiti Spa. cdp.it.
In attesa di partecipare all’impresa di Atlante a sostegno delle banche italiane, Cassa Depositi e Prestiti chiude il 2015 in rosso per 900 milioni. Il dato è ancora più significativo se confrontato con il risultato del 2014, quando il gruppo era riuscito a realizzare profitti per 2,7 miliardi. La società che gestisce 252 miliardi di risparmi postali degli italiani precisa in una nota che la perdita è “riconducibile al risultato d’esercizio di Eni”. ilfattoquotidiano.it/2016/13/03.




Vegas. Consob



Vegas alle elezioni del '96, è eletto senatore nel collegio di Novara per la coalizione del Polo per le Libertà.
Rieletto al Senato alle politiche del 2001 è nominato sottosegretario e successivamente Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze dei governi della Casa delle Libertà nel quinquennio 2001-2006.
Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto senatore per la terza volta per la lista di Forza Italia in Piemonte.
Alle elezioni politiche del 2008 è rieletto in Parlamento (questa volta alla Camera) per il PDL e nominato sottosegretario e successivamente vice ministro dell'Economia e delle Finanze nel quarto Governo Berlusconi.
Il 18 novembre 2010 è stato designato dal Consiglio dei ministri alla carica di presidente della Consob. wikipedia
Per la fine del prossimo anno, il nuovo governo dovrà occuparsi anche di Consob dove però il mandato dell’attuale presidente, Giuseppe Vegas, non è rinnovabile.
Prima ancora, però, andrà sostituito il commissario Paolo Troiano che si è dimesso nelle scorse settimane, riportando la commissione di vigilanza dei mercati in una situazione di anomalia decisionale, visto che il voto del presidente, in caso di parità, vale doppio.
Facoltà che ne determina la prevalenza assoluta sulla commissione in una situazione, come l’attuale, in cui il numero dei commissari è sceso a quattro. ilfattoquotidiano. it/2016/12/07/
Il Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, è stato nominato per i prossimi due anni Presidente della Mediterranean Partnership of Securities Regulators (Partenariato Mediterraneo) in occasione della Conferenza Annuale che si è tenuta ieri a Roma e si conclude nella giornata odierna.consob.it. 20.5.2016.
L'esercizio delle competenze di vigilanza della CONSOB in materia di trasparenza e regole di condotta mira in primo luogo a far sì che i soggetti vigilati divulghino nei modi e nei tempi opportuni tutte le informazioni necessarie affinché investitori e analisti possano pervenire ad una compiuta valutazione delle caratteristiche e dei rischi degli investimenti; mira anche ad assicurare che gli operatori tengano comportamenti corretti nei confronti dei propri clienti/investitori.
Tali competenze sono esercitate attraverso la vigilanza regolamentare, informativa e ispettiva e solo in seconda battuta, la vigilanza della Consob assume i connotati della vigilanza sanzionatoria.
I settori di competenza della Consob sono vasti.
In sintesi, essa vigila sui mercati regolamentati e sulle società di gestione; sul regolare svolgimento delle contrattazioni nei mercati regolamentati; sui sistemi di negoziazione diversi dai mercati regolamentati; sui sistemi di gestione accentrata e di compensazione, liquidazione e garanzia; sui servizi di diffusione e stoccaggio delle informazioni regolamentate; sugli intermediari autorizzati; sui promotori finanziari; sull'Organismo per la tenuta dell'Albo dei promotori finanziari; sull'Organismo dei consulenti finanziari; sulle società quotate; sui soggetti che promuovono offerte al pubblico di prodotti finanziari; sui revisori legali e sulle società di revisione legale presso enti di interesse pubblico, così come definiti dall'art. 16 del d.lgs. n. 39/2010.consob.it.

Nunzio Galantino. Italicum

Nunzio Galantino, a poche ore dalla sentenza della Consulta sull’Italicum afferma: «Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che ci siano due leggi elettorali frutto del lavoro della magistratura. Non è normale un Paese in cui la magistratura detta tempi e modi all’amministrazione, vuol dire che la politica non ha fatto il suo mestiere», osserva Galantino che poi porta l’affondo sul voto anticipato : «Non sta a noi decidere la data del voto, quel che diciamo è che è importante che l’elezione non sia un diversivo, uno strumento con cui Tizio si prenda la rivincita su Caio. Occorre risolvere i problemi e non rinviare le soluzioni» corriere.it/politica/17_gennaio_26.
Se ne è accorta persino la CEI.

Forse dovrebbe dirlo più direttamente ai cristiani direttamente impegnati in politica esperti a raccontare una sacco di storie e a non riosolvere nessun problema. Il loro impegno è quello del loro rimanere ottimamente seduti n poltrona Tutti gli altri che contano?  Serve un Savonarola? Labu.fala.it

Sanità Prevenzione sulle patologie prostatiche

Sanità Prevenzione sulle patologie prostatiche

EUROPA UOMO ITALIA ONLUS
Prima Associazione italiana
per l’informazione
sulle patologie prostatiche
viale Beatrice D'Este, 37
20122 Milano
siamo lieti di invitarvi a Torino presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria "Città della Salute e della Scienza"
giovedì
2 febbraio 2017
ore 13.30
per assistere alla presentazione e risultati preliminari dello Studio START: "Sorveglianza Attiva o trattamento radicale nei tumori della prostata a basso rischio?"
La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e il CPO Piemonte (Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica) hanno avviato il primo progetto di ricerca e intervento in Italia per diffondere la Sorveglianza Attiva a livello di popolazione attraverso lo Studio START, al quale aderiscono attualmente tutte le strutture di Urologia e di Radioterapia della Rete Oncologica, ha l’obiettivo di analizzare l’efficacia, la sicurezza e la qualità di vita conseguenti alle differenti scelte di trattamento attuate dai pazienti.
Durante l'incontro, gratuito e aperto al pubblico, verrà presentato lo stato di avanzamento dello Studio, i risultati preliminari e un aggiornamento delle evidenze sulla cura dei tumori della prostata a basso rischio, offrendo, inoltre, l’opportunità di confrontare e dibattere i punti di vista dei diversi attori coinvolti lungo il percorso terapeutico. www.europauomo.it.
Negli ospedali nessuno ne sa o ne parla. Questa sì che è prevenzione.labu.fala.it



giovedì 26 gennaio 2017

Sanzione amministrativa. Proporzionalità

Sanzione amministrativa. Proporzionalità

Il TAR Emilia Romagna, – Bologna – Sezione Prima, Sentenza 112/2016, si è pronunciato su un caso che aveva ad oggetto l’applicazione di una misura prevista dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in virtù del quale il Questore può disporre la chiusura di un locale quando questo sia diventato motivo di pericolo per l’ordine pubblico.
La norma applicata prevede la possibilità di disporre la chiusura fino a 15 giorni oppure in una misura superiore qualora sia necessario per particolari esigenze di ordine pubblico specificatamente motivati.
Nel caso in esame, a seguito di alcuni episodi verificatisi presso un pubblico esercizio della riviera romagnola, era stata disposta la chiusura per un periodo di trenta giorni in misura quindi superiore a quanto previsto in via ordinaria.
Avverso tale provvedimento di carattere preventivo, volto cioè ad evitare il verificarsi di situazioni di pericolo, è stato proposto ricorso d’urgenza per diversi motivi ed il TAR Emilia Romagna ha accolto la domanda cautelare, sospendendo gli effetti del decreto di chiusura del locale, confermando poi il provvedimento con la sentenza definitiva e la decisione è stata motivata in ragione del principio di proporzionalità.
Ha stabilito il giudice amministrativo che l’esercizio della discrezionalità amministrativa deve essere ispirato anche al rispetto del principio di proporzionalità e quindi deve trovare motivazione nella valutazione di tutti gli elementi che caratterizzano il caso specifico
In questo caso il tradizionale principio della discrezionalità amministrativa impone all’amministrazione di valutare che la misura adottata sia necessaria e proporzionale rispetto al fine perseguito e, quindi, si determini il minor sacrificio possibile degli interessi diversi o confliggenti, nonché che essa sia idonea a realizzare lo scopo perseguito, ed infine che sia adeguata, costituendo l’adeguatezza la misura quantitativa della decisione adottata.
Da ciò ne consegue che la proporzionalità, quale requisito caratterizzante della necessarietà, dell’adeguatezza e dell’idoneità, non deve essere considerata come un canone rigido ed immodificabile, configurandosi quale regola che implica la flessibilità dell’azione amministrativa. Cons. Stato, sez. V, 21 gennaio 2015 n. 284.

Nel caso in esame la misura interdittiva non ha tenuto in alcuna considerazione quanto fatto dal gestore del locale e gli impegni assunti ben prima che la misura venisse adottata. Non deve peraltro essere trascurato il fatto che la stessa gestione lavorava, e continua a lavorare, in stretta collaborazione con il Comune e con le forze di polizia per l’organizzazione della sicurezza, tanto in occasione di eventi particolari, quanto nella ordinaria gestione dei propri locali. Pertanto deve rilevarsi come l’applicazione del principio di derivazione comunitaria della proporzionalità abbia indotto il giudicante a intervenire sulla misura della sanzione riconducendola ad un termine ritenuto congruo in relazione alle motivazioni del provvedimento. 

Legge elettorale. Corte costituzionale. Sentenza 1

Legge elettorale. Corte costituzionale. Sentenza 1

Alcuni commentatori si chiedono perché la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il sistema del ballottaggio?
Il principio che la Corte Costituzionale vuole salvaguardare ossia il principio della proporzionalità è abbastanza evidente.
Il sistema elettorale deve rispettare il principio della proporzionalità ossia la soglia di sbarramento deve secondo la Corte Costituzionale attestarsi al 3%.
C'è da chiedersi però perché il sistema di proporzionalità non sia stato rispettato da altre leggi dello Stato , come ad esempio per la elezione dei sindaci dove esiste il ballottaggio, senza che magistratura e Corte Costituzionale siano intervenute.
E’ ovvio che per richiedere l'intervento della Corte è necessario che un giudice rilevi che la questione di incostituzionalità non sia infondata ossia la rilevanza costituzionale della questione.
Ma quanti sindaci hanno avuto la loro nomina contestata?
E’ possibile che d’ufficio un giudice non abbia rilevato questa grave contraddittorietà ai principi costituzionali.
E’ possibile che i magistrati presenti nelle commissioni affari costituzionali del Parlamento non abbiano rilevato alcunché?
Si tratta poi di vedere a quale articolo si riferisce la Corte quale articolo della Costituzione vieta e sistema del ballottaggio.
Quale articolo della Costituzione vieta il sistema del ballottaggio? L’art. 51 della costituzione recita che “Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.”
Il ballottaggio o la soglia di sbarramento violano questo diritto?
In un momento in cui l'elettore ha espressamente chiesto che si abbandoni il principio del proporzionale a vantaggio di un sistema che attraverso il premio di maggioranza sappia esprimere dei governi più durevoli si può escludere che il legislatore ordinario limiti il criterio proporzionale?
Le motivazioni sicuramente elimineranno ogni dubbio. labu.fala.it.
Per la consulta è possibile votare subito.
Ci sono però due leggi elettorali completamente diverse, una per la Camera e una per il Senato.
Quella per la Camera è l’Italicum, una legge creata per produrre in ogni circostanza una netta maggioranza.
Questo obiettivo è garantito da un grosso premio di maggioranza che viene assegnato a chi ottiene il 40 per cento dei consensi su base nazionale che dopo l’intervento della Corte appare irrealizzabile essendo scomparso il ballottaggio che poteva fornire questa maggioranza.
L’Italicum vale solo per la Camera
La legge elettorale del Senato è il cosiddetto “Consultellum. Si tratta di un proporzionale quasi puro che fa l’esatto contrario dell’Italicum, ossia porta a un’altissima frammentazione del voto e rende quasi impossibile formare una maggioranza. it/2016/12/05/

 

Corte Costituzionale. Composizione

Corte Costituzionale. Composizione

L'art. 135 comma 1 della Costituzione afferma che la Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati: per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune, per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrative; di questi (secondo l'art. 2, comma 1, lettere a), b) e c) della legge n. 87 dell'11 marzo 1953): tre sono eletti da un collegio del quale fanno parte il presidente, il procuratore generale, i presidenti di sezione, gli avvocati generali, i consiglieri e i sostituti procuratori generali della Corte di cassazione; uno da un collegio del quale fanno parte il presidente, i presidenti di sezione e i consiglieri del Consiglio di Stato; uno da un collegio del quale fanno parte il presidente, i presidenti di sezione, i consiglieri, il procuratore generale e i viceprocuratori generali della Corte dei conti. Wikipedia.it.
I parlamentari sono quindi in minoranza. Per evitare ceh proteggano eccessivamente le leggi che hanno approvato e che vengono messe in discussione? Labu.fala.it.
Questa struttura mista è finalizzata a conferire equilibrio alla Corte costituzionale: per favorire tale equilibrio il costituente associa, nella composizione dell'organo, l'elevata preparazione tecnico-giuridica e la necessaria sensibilità politica.
La nomina da parte del capo dello Stato è un atto presidenziale in senso stretto per il quale è prevista la controfirma del presidente del Consiglio dei ministri,.
L'elezione a opera del Parlamento in seduta comune avviene a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti dell'assemblea. Per gli scrutini successivi al terzo è sufficiente la maggioranza dei tre quinti. L'alto quorum ha spesso determinato ritardi (oltre il termine di un mese previsto da norma costituzionale) nell'elezione dei giudici, pericolosi perché la Corte per funzionare necessita di almeno 11 giudici.
L'elezione da parte della magistratura avviene con una maggioranza assoluta dei componenti del collegio e, in mancanza di questa, in seconda votazione a maggioranza relativa con ballottaggio fra i candidati, in numero doppio di quelli da eleggere, più votati.
I giudici sono scelti tra magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinarie e amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati con più di venti anni di attività professionale forense. Nel momento in cui il soggetto diventa giudice della Corte deve interrompere l'eventuale attività di membro del Parlamento o di un Consiglio regionale, di avvocato e di ogni carica e ufficio stabiliti dalla legge. Wikipedia.it.



Renzi Matteo. Fincantieri. GIAMPIERO MASSOLO

Renzi Matteo. Fincantieri. GIAMPIERO  MASSOLO

Il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, che giungerà a scadenza in occasione dell’approvazione del bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, è composto da 9 membri. Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall’Assemblea ordinaria dei soci in data 19 maggio 2016 per gli esercizi 2016, 2017, 2018.
Il Consiglio di Amministrazione è così composto:
Giampiero  Massolo Presidente, Giuseppe  Bono Amministratore Delegato, Simone Anichini, Amministratore Indipendente, Massimiliano  Cesare, Amministratore Indipendente, Gianfranco  Agostinetto, Amministratore Indipendente, Nicoletta  Giadrossi, Amministratore Indipendente, Paola  Muratorio, Amministratore Indipendente, Fabrizio  Palermo, Amministratore, Donatella Treu, Amministratore Indipendente.
Non è in scadenza immediata il gruppo di manager che Renzi ha nominato ai vertici di Fincantieri (maggio 2016). ilfattoquotidiano.it/2016/12/07/
L'espressione Corporate Governance definisce il sistema e le regole per la gestione e il controllo della Società.
Fincantieri opera in un quadro di concorrenza leale con onestà, integrità, correttezza e buona fede, nel rispetto dei legittimi interessi degli azionisti, dipendenti, clienti, partner commerciali e finanziari e delle collettività e comunità locali in cui la stessa è presente con le proprie attività.
Questi stessi principi sono stati riconosciuti dalla Società nella definizione del proprio sistema di Corporate Governance, che si articola in base alla normativa generale e speciale applicabile, allo Statuto, al Modello di Organizzazione e Gestione adottato ai sensi del D.Lgs. 231/2001 ed al Codice Etico nonché alle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina delle società quotate, alla normativa interna e alle best practice in materia.
Il sistema di amministrazione e controllo adottato è quello tradizionale ove la gestione dell’impresa è affidata al Consiglio di Amministrazione e le funzioni di controllo sono attribuite al Collegio Sindacale. La revisione legale dei conti è affidata a una società di revisione.
L’Assemblea degli Azionisti ha il compito di prendere le decisioni più rilevanti per la vita della Società tra cui la nomina degli organi sociali, l’approvazione del bilancio e le modifiche dello Statuto.
Il Consiglio di Amministrazione, cui spetta la gestione dell’impresa, ha delegato parte delle proprie competenze all’Amministratore Delegato e ha costituito al proprio interno tre Comitati (Comitato controllo interno e gestione rischi, Comitato nomine e Comitato per la remunerazione) con funzioni propositive e consultive, al fine di affiancare il Consiglio nello svolgimento della propria attività gestoria.
La Società ha inoltre previsto nel proprio Statuto (articolo 6 bis), ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legge 31 maggio 1994 n. 332, convertito con modificazioni dalla Legge 30 luglio 1994 n. 474, un limite di possesso azionario per cui nessun soggetto (diverso dallo Stato, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati) può possedere, a qualsiasi titolo, azioni della Società che comportino una partecipazione superiore al 5 per cento del capitale sociale.
Si ricorda inoltre che, in ragione della rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale di alcune attività svolte dalla Società, come definite all’articolo 1 del D.P.C.M. n. 253 del 30 novembre 2012, la Società rientra nell’ambito di quelle cui risulta applicabile la normativa sui poteri speciali di cui all’articolo 1 del D.L. 15 marzo 2012 n. 21, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, L. 11 maggio 2012 n. 56.fincantieri.it