sabato 11 febbraio 2017

Eni.Descalzi Claudio

Descalzi Claudio

Claudio Descalzi amministratore delegato, in scadenza di mandato, è accusato di concorso in corruzione internazionale, per circa un miliardo e 300 mila dollari di tangenti versate - secondo l'' ipotesi accusatoria - all'ex governo nigeriano per ottenere, insieme alla Shell, i diritti esclusivi di sfruttamento del giacimento Opl245.
Oltre a Descalzi, la medesima richiesta è stata indirizzata ad altre 10 persone fisiche e due enti, Eni e Shell, appunto.
Tra gli imputati, anche il predecessore di Descalzi, Paolo Scaroni, alcuni manager della società del cane a sei zampe, e diversi mediatori, tra cui Luigi Bisignani, ed ex componenti di spicco del governo africano.
Descalzi è difeso dall' ex ministro della Giustizia, Paola Severino .
Per sfruttare il giacimento Opl 245, Eni avrebbe versato un miliardo e 92 milioni di dollari (altri 200 li verserà il socio Shell, altra società indagata) su un conto corrente del governo nigeriano aperto presso la Jp Morgan Chase. Il 23 agosto 2011 da questo conto partono due bonifici da 400 milioni di dollari l'uno verso due conti correnti (alla Keystone Bank e alla First Bank of Nigeria) intestati alla Malabu, la società dell'ex ministro Etete attraverso la quale si era sostanzialmente autoassegnato la concessione del giacimento posto al largo della Nigeria. Secondo la ricostruzione che il pm Fabio De Pasquale ha reso alla corte inglese il 4 settembre 2014, questa somma sarebbe dovuta servire per pagare presunte tangenti ai compari africani e a tre diversi gruppi: i manager Eni, gli intermediari esteri (Obi e il russo Agaev) e quelli italiani (Bisignani e l'imprenditore Di Nardo).
L’azienda ribadisce la correttezza dell'operazione relativa all'acquisizione della licenza del blocco opl 245, conclusa senza l'intervento di alcun intermediario, da eni e shell con il governo nigeriano". La società, non appena è venuta a conoscenza dell'esistenza di una indagine avente ad oggetto la procedura di acquisizione del blocco opl 245 - prosegue il portavoce - ha incaricato uno studio legale americano, di rinomata esperienza internazionale, del tutto indipendente, di condurre le più ampie verifiche sulla correttezza e la regolarità della predetta procedura. Dall'approfondita indagine indipendente è emersa la regolarità della procedura di acquisizione del blocco opl 245, avvenuta nel rispetto delle normative vigentì".repubblica.it/economia/finanza/2017/02/08.



Nessun commento:

Posta un commento