giovedì 16 marzo 2017

Romeo Alfredo

Romeo Alfredo

Alfredo Romeo ha consegnato somme di danaro, circa 100 mila euro, all’ex dirigente Consip Marco Gasparri per acquisirne l’asservimento della sua funzione in relazione alle sue attività imprenditoriali e con particolare riferimento ad uno dei lotti più prestigiosi del mega-appalto FM4 (facility management) da 2,7 miliardi di euro. E’ questa l’accusa contestata dai pm all’imprenditore napoletano finito oggi in carcere per corruzione.
In cambio Gasparri garantiva a Romeo informazioni riservate sui bandi di gara, forniva consigli su come rispondere efficacemente in caso di contestazioni incidendo sulla par condicio nelle gare gestite da Consip.
Nei confronti di Marco Gasparri, il funzionario della Consip indagato e che sarebbe stato corrotto da Romeo, è stato disposto il sequestro patrimoniale di 100 mila euro: secondo gli investigatori di Carabinieri e Guardia di Finanza e gli inquirenti della procura di Roma, si tratta del provento della corruzione. L’ex parlamentare di An e del Pdl Italo Bocchino, consulente di Alfredo Romeo, e Carlo Russo, imprenditore farmaceutico di Scandicci, amico di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, sono indagati dalla procura di Roma per traffico di influenze nell’ambito dell’inchiesta su Consip.
Per cautelarsi dall’ipotesi di intercettazioni, l’imprenditore Alfredo Romeo ed il dirigente Consip Marco Gasparri hanno cominciato ad un tratto a comunicare tramite pizzini. Poi, esauriti i dialoghi contenenti accenni al passaggio di danaro tra loro, venivano strappati e gettati nella spazzatura. Sono stati i carabinieri del Noe a recuperarli ed a rimetterli insieme. Ora fanno parte del carico di prove dell’avvenuta attività di corruzione.
L’ex parlamentare Italo Bocchino era “il ‘facilitatore’ degli interessi illeciti di Romeo” e il “lobbista dedicato al traffico illecito di influenze”.
“La forza corruttiva di Romeo è ampliata dalla sua conclamata ‘rete’ di conoscenze istituzionali ‘ad altissimo livello’, conoscenze che, all’evidenza, utilizza in modo spregiudicato per orientare a suo vantaggio l’agire della pubblica amministrazione”. E’ quanto si legge nella richiesta di custodia cautelare della procura di Roma nei confronti dell’imprenditore campano Alfredo Romeo.
Nelle carte dell’inchiesta sulla Consip, Italo Bocchino viene definito “consigliere strategico” dell’imprenditore Alfredo Romeo, finito in carcere.
Già nel 2016, a quanto apprende l’ANSA, l’Anac aveva condotto un’ispezione alla Consip da cui erano emerse criticità relative in particolare agli appalti per il Facility Management FM3 ed FM4: per questo l’Autorità Anticorruzione aveva inviato gli atti alla Procura di Roma.
Gli ispettori avevano infatti rilevato che circa i due terzi dell’intero valore degli appalti erano stati aggiudicati a due soli soggetti: Romeo Gestioni Spa per circa 350 milioni a base d’asta e Manitalidea Spa per circa 330 milioni.
Le condotte individuate dall’Anac, guidata da Raffaele Cantone, non hanno in sé stesse una rilevanza penale, ma possono rappresentare una spia di anomalie e in tal senso sono state poste in evidenza dagli ispettori.
Gli ispettori hanno rilevato come le procedure di gara presentino squilibri nel valore dei lotti. gonews.it/2017/03/01/ 

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