Romeo Alfredo
Alfredo Romeo ha consegnato somme
di danaro, circa 100 mila euro, all’ex dirigente Consip Marco Gasparri per
acquisirne l’asservimento della sua funzione in relazione alle sue attività
imprenditoriali e con particolare riferimento ad uno dei lotti più prestigiosi
del mega-appalto FM4 (facility management) da 2,7 miliardi di euro. E’ questa
l’accusa contestata dai pm all’imprenditore napoletano finito oggi in carcere
per corruzione.
In cambio Gasparri garantiva a
Romeo informazioni riservate sui bandi di gara, forniva consigli su come
rispondere efficacemente in caso di contestazioni incidendo sulla par condicio
nelle gare gestite da Consip.
Nei confronti di Marco Gasparri,
il funzionario della Consip indagato e che sarebbe stato corrotto da Romeo, è
stato disposto il sequestro patrimoniale di 100 mila euro: secondo gli
investigatori di Carabinieri e Guardia di Finanza e gli inquirenti della
procura di Roma, si tratta del provento della corruzione. L’ex parlamentare di
An e del Pdl Italo Bocchino, consulente di Alfredo Romeo, e Carlo Russo,
imprenditore farmaceutico di Scandicci, amico di Tiziano Renzi, padre dell’ex
premier, sono indagati dalla procura di Roma per traffico di influenze
nell’ambito dell’inchiesta su Consip.
Per cautelarsi dall’ipotesi di
intercettazioni, l’imprenditore Alfredo Romeo ed il dirigente Consip Marco
Gasparri hanno cominciato ad un tratto a comunicare tramite pizzini. Poi,
esauriti i dialoghi contenenti accenni al passaggio di danaro tra loro,
venivano strappati e gettati nella spazzatura. Sono stati i carabinieri del Noe
a recuperarli ed a rimetterli insieme. Ora fanno parte del carico di prove
dell’avvenuta attività di corruzione.
L’ex parlamentare Italo Bocchino
era “il ‘facilitatore’ degli interessi illeciti di Romeo” e il “lobbista
dedicato al traffico illecito di influenze”.
“La forza corruttiva di Romeo è
ampliata dalla sua conclamata ‘rete’ di conoscenze istituzionali ‘ad altissimo
livello’, conoscenze che, all’evidenza, utilizza in modo spregiudicato per
orientare a suo vantaggio l’agire della pubblica amministrazione”. E’ quanto si
legge nella richiesta di custodia cautelare della procura di Roma nei confronti
dell’imprenditore campano Alfredo Romeo.
Nelle carte dell’inchiesta sulla
Consip, Italo Bocchino viene definito “consigliere strategico” dell’imprenditore
Alfredo Romeo, finito in carcere.
Già nel 2016, a quanto apprende
l’ANSA, l’Anac aveva condotto un’ispezione alla Consip da cui erano emerse
criticità relative in particolare agli appalti per il Facility Management FM3
ed FM4: per questo l’Autorità Anticorruzione aveva inviato gli atti alla
Procura di Roma.
Gli ispettori avevano infatti
rilevato che circa i due terzi dell’intero valore degli appalti erano stati
aggiudicati a due soli soggetti: Romeo Gestioni Spa per circa 350 milioni a
base d’asta e Manitalidea Spa per circa 330 milioni.
Le condotte individuate
dall’Anac, guidata da Raffaele Cantone, non hanno in sé stesse una rilevanza
penale, ma possono rappresentare una spia di anomalie e in tal senso sono state
poste in evidenza dagli ispettori.
Gli ispettori hanno rilevato come le procedure di
gara presentino squilibri nel valore dei lotti. gonews.it/2017/03/01/
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