venerdì 3 marzo 2017

Verdini Denis. Credito Cooperativo Fiorentino

Verdini Denis. Credito Cooperativo Fiorentino

Denis Verdini è stato condannato a 9 anni di reclusione.
Il senatore di Ala Denis Verdini, il deputato di Ala Massimo Parisi, e altri nove condannati, nel processo per il crack del Credito Cooperativo Fiorentino, sono stati condannati dal Tribunale di Firenze «al pagamento a favore della Presidenza del Consiglio dei ministri di una provvisionale immediatamente esecutiva nella misura di euro 2.500.000,00».
La condanna è stata inflitta per i reati relativi alla truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all'editoria percepiti dalla società Toscana di Edizioni srl, che pubblicava "Il Giornale della Toscana". Verdini, Parisi e gli altri condannati in primo grado dovranno anche risarcire i danni cagionati alla Presidenza del Consiglio dei ministri che verranno liquidati «in separata sede».
I condannati dovranno pagare anche le spese legali sostenute dalla Presidenza del Consiglio dei ministri stabilite in 20 mila euro. I condannati dovranno risarcire anche i danni cagionati alla Banca d'Italia, parte civile nel processo, quantificati in 175 mila euro come «provvisionale immediatamente esecutiva. Dovranno essere risarcite anche le spese legali sostenute dalla Banca d'Italia calcolate in 20 mila euro. Il Tribunale ha ordinato anche «nei confronti di Verdini, Parisi e di altri sei condannati la confisca della somma di euro 5.061.277,62, ovvero i beni per un valore pari all'importo corrispondente ai contributi erogati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri alla società Toscana di Edizioni srl, per i danni di competenza 2008-2009».
Il Tribunale ha ordinato anche nei confronti di Verdini, Parisi e di altri cinque condannati «la confisca della somma di euro 4.049.022,00, corrispondenti ai contributi erogati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri alla Sette Mari scarl per gli anni di competenza 2008-2009». Il Tribunale di Firenze, con la sentenza emessa per il crack della Banca Credito Cooperativo fiorentino, ha dichiarato «interdetti in perpetuo dai pubblici uffici» Denis Verdini, senatore di Ala, e gli imprenditori Roberto Bartolomei e Riccardo Fusi.
La stessa pena è stata inflitta anche a altri sei condannati su 34 imputati. Verdini, Fusi, Bartolomei e altri 12 condannati sono stati dichiarati «inabilitati all'esercizio di un'impresa commerciale ed incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni dieci». Verdini, Massimo Parisi e altri nove condannati sono stati dichiarati «incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per un arco temporale pari alla durata della pena a ciascuno inflitta» relativamente ai reati per la truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all'editoria. ilmessaggero.it.2.3.2017.
 “Questa sentenza è una grande ingiustizia perché noi non abbiamo fatto nulla – commenta Fusi -. Si accetta quello che dicono i giudici ma noi siamo innocenti. Abbiamo lavorato sempre per il bene dell’azienda, non abbiamo mai portato via un soldo all’azienda, ma grazie a questa indagine mi sono state portate via anche le mie aziende. Oggi è stata distrutta una delle imprese di costruzioni più grandi della Toscana, mentre chi paga le tangenti continua a lavorare”.
Per l’accusa il parlamentare era il dominus della banca (che usava come “un bancomat”) e di tutte le attività le attività editoriali organizzate per ottenere contributi pubblici e nei confronti degli “amici di affari”. Tutte accuse che i difensori del senatore, gli avvocati Franco Coppi e Ester Molinaro, hanno poi respinto con forza nelle loro arringhe. In particolare, spiegò Coppi, “i pm hanno travisato la sua personalità” definendolo “assetato di potere e di denaro. Una rappresentazione che non corrisponde a quello che Verdini già era in quegli anni, ossia un politico di spicco e un uomo senza problemi di denaro”. Assoluzione piena, “perché il fatto non sussiste”, era stata chiesta anche dai difensori di Parisi e degli altri imputati, compresi quelli degli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei.
Lo scorso ottobre Verdini era uscito indenne dal processo di secondo grado nell’ambito del processo per la Scuola Marescialli di Firenze. Verdini, che era stato condannato in primo grado a due anni di reclusione, era stato prosciolto con una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. ilfattoquotidiano.it/2017/03/02.

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