venerdì 16 giugno 2017

Racconti dal Consiglio.

La Macchina Burocratica


La macchina comunale è un costoso giocattolo che dovrebbe essere messo a punto ogni giorno per renderlo sempre più funzionale.
Le logiche sono diverse. La macchina, a volte, giustifica se stessa ed il lavoro che riesce  a creare o serve per dare a qualcuno un’occupazione.
I vari rappresentanti espressi dall’elettorato fiducioso di risolvere i suoi problemi  tendono, talvolta,  a risolvere principalmente i problemi dei gruppi di pressione che li hanno posti a capo della macchina.
La burocrazia che si muove con la leggerezza di un panzer ha, talora, come scopo quello di risolvere i suoi stessi problemi di sopravvivenza.
Per sopravvivere deve accontentare tutti gli appetiti espressi.
Il consigliere comunale può incidere sulla spesa?
Quando, ad esempio, nel suo comune le spese del personale ammontano a 100 milioni di euro di cui 5 ml per la dirigenza, il consigliere può fare qualcosa per indurle?
Se l’IMU prima casa ammonta a 10 ml di euro è possibile con le tasse locali incidere a coprire i costi della politica e della macchina amministrativa?
Se mancano trasferimenti statali e non si alza il livello delle tasse locali o il costo dei servizi resi dal comune, si chiude perché è impossibile approvare il bilancio e allora arriva il commissario prefettizio.
Gli enti locali  sono, talvolta, una grande macchina che produce gli stipendi per chi ha la fortuna di lavorarci senza che nessuno degli utenti possa venire a discutere sul loro operato.
Il consiglio comunale, in effetti, non è in grado di incidere sulla spesa del personale.
I contratti del comparto degli enti locali decidono la spesa.
Quindi o si paga quanto è richiesto dai contratti o si soccombe nelle sempre più numerose cause di lavoro o si taglia.
E’ difficile incidere anche sulla produttività, i margini sono scarsi.
Né si può pretendere che un consigliere comunale controlli la produttività degli uffici rischierebbe una denuncia per mobbing.
Le vere decisioni, talvolta,  non passano attraverso il consiglio.
La gestione del personale è affidata dal regolamento organico al sindaco e al direttore generale e/o segretario comunale che attribuiscono incarichi ai dirigenti e danno o levano le loro funzioni legate all’attribuzione del coordinamento ossia alla autorità di incidere con le loro direttive sui dipendenti di un certo settore.
I contratti di lavoro sono gestiti dall'ARAN
La cassaforte la tengono in mano le municipalizzate che realizzando utili sui servizi pubblici erogati (?) possono, talvolta , trarre d’impiccio il consiglio nel fare quadrare i bilanci i bilanci – specie se accusano problemi per carenza di liquidità.
Effettivamente un semplice consigliere comunale conta ben poco, ma molti ci tengono ugualmente a sedere su quei banchi.
Effettivamente sedere nelle sale del consiglio depositarie della storia e della cultura della propria città è in grande onore.

Spesso si assume l’incarico sottovalutando l’impegno e le proprie capacità nel portarlo a termine oppure si ha una grossa volontà di volgere a proprio vantaggio il privilegio di avere pubbliche funzioni.

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