un trattato dell’altro mondo
Partenariato transatlantico
tra USA e UE
per il commercio e gli investimenti
Quali vantaggi porta la concorrenza fra due blocchi commerciali al lavoratore e alla comunità?
Non certo maggiore occupazione ma la concentrazione del numero degli occupati alla ricerca della riduzione dei costi per vincere la concorrenza.
La cessione di sovranità per omogeneizzare le normative al fine di favorire la concorrenza vuol dire che non si è più padroni in casa propria.
Forse è meglio una società autarchica padrona delle sue leggi e del suo destino.
Per questo il dibattito deve essere pubblico e approfondito: qui si gioca il futuro.
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L’abbattimento delle tariffe doganali non è il principale scopo del Ttip. L’obbiettivo primario è invece l’eliminazione delle “Barriere non tariffarie” al commercio, ovvero quei vincoli e norme di carattere tecnico, giuridico, commerciale e politico che in qualche modo tutelano a vario titolo i produttori, i lavoratori e i cittadini di una data nazione. In pratica qualunque multinazionale potrà operare sul territorio Ue senza tenere conto della legislazione nazionale e comunitaria relative la sicurezza degli alimenti, le soglie di tossicità, le norme sui farmaci (severissime in Europa), la libertà in rete, la previdenza sociale, l’energia, la cultura, i brevetti e così via. Basti pensare che come consulenti dei negoziati sono stati accreditati 600 lobbisti di multinazionali americane ed europee.
Contraria è l' Attac (Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini) .
In altri settori i controlli invece sono minuziosi. Se uno deve carpire una tramezza a casa sua ha bisogno di contattare un ingegnere gli uffici comunali e gli uffici del catasto oltre alla sovrintendenza se l'immobile è notificato
Non solo, il secondo pilastro del Ttip prevede un aspetto citato nei documenti Ue come “investor-state dispute settlement” o “ISDS system”. In soldoni la possibilità per ogni impresa di trovare tutela dei propri investimenti, ma soprattutto delle aspettative di ritorno degli stessi, in un nuovo tribunale sovranazionale a cui di fatto una multinazionale potrà rivolgersi per far causa direttamente ad uno Stato membro. L’Italia piuttosto che la Francia potrebbero ricevere allora lo stesso trattamento subito dall’Argentina. La grande impresa assume così nel campo commerciale un potere diretto a scapito delle istituzioni e risultano evidenti i rischi per i prodotti europei, su tutti quelli agricoli come sottolineato dalla commissione Agri. Finanche l’inglese The Guardian ha voluto sottolineare come il Ttip rischia di essere un attacco alla sovranità degli Stati, un sistema che secondo il quotidiano britannico è pensato per to kill regulations protecting people and the living planet.Contraria è l' Attac (Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini) .
In altri settori i controlli invece sono minuziosi. Se uno deve carpire una tramezza a casa sua ha bisogno di contattare un ingegnere gli uffici comunali e gli uffici del catasto oltre alla sovrintendenza se l'immobile è notificato
corriere 18.10.2014
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Un creditore ha fatto causa al governo argentino presso il tribunale di New York, che gli ha dato ragione. E' tutto normale secondo le regole della finanza internazionale: il tribunale di una città degli Stati Uniti ha condannato il governo di un’altra nazione a saldare un debito con un cittadino statunitense.
Primato nazionale
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Eleonora Forenza, eurodeputata de L’Altra Europa con Tsipras afferma: «Il gruppo parlamentare del Sinistra unitaria (Gue) è al servizio dei movimenti in questa battaglia che ci vede contrapposti, insieme ai Verdi, alla grande coalizione che governa la Ue».
Forenza punta il dito contro la prossima responsabile del commercio estero dell’esecutivo Juncker: «Cecilia Malmström aveva lasciato intendere di voler eliminare i controversi tribunali arbitrali a tutela degli investimenti, ma nell’audizione nella commissione parlamentare si è rimangiata tutto». Quindi, al momento la posizione ufficiale del nuovo «governo» Ue è la stessa di quello precedente guidato da Manuel Barroso: gli accordi di libero scambio devono prevedere un meccanismo (Isds, nella sigla in inglese) che punisca gli stati che adottano politiche dannose per i profitti delle imprese.
«In questa vicenda il governo italiano gioca un ruolo negativo: il viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda non perde occasione per dire che si deve accelerare nella chiusura dei negoziati», denuncia Forenza. La compagine di Matteo Renzi riesce a essere più a destra di quella di Angela Merkel, dal momento che Berlino è contraria a firmare i trattati se non cambieranno almeno nel punto più contestato, appunto la facoltà delle aziende di denunciare gli stati «nemici» dei loro profitti. La distanza fra Palazzo Chigi e la Cancelleria sulla Sprea si misura anche da un piccolo dettaglio: il governo tedesco, su iniziativa del leader socialdemocratico e ministro dell’industria Sigmar Gabriel, ha concordato una posizione comune sul tema con il sindacato unitario Dgb. Non proprio quello che accade da noi.
«In questa vicenda il governo italiano gioca un ruolo negativo: il viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda non perde occasione per dire che si deve accelerare nella chiusura dei negoziati», denuncia Forenza. La compagine di Matteo Renzi riesce a essere più a destra di quella di Angela Merkel, dal momento che Berlino è contraria a firmare i trattati se non cambieranno almeno nel punto più contestato, appunto la facoltà delle aziende di denunciare gli stati «nemici» dei loro profitti. La distanza fra Palazzo Chigi e la Cancelleria sulla Sprea si misura anche da un piccolo dettaglio: il governo tedesco, su iniziativa del leader socialdemocratico e ministro dell’industria Sigmar Gabriel, ha concordato una posizione comune sul tema con il sindacato unitario Dgb. Non proprio quello che accade da noi.
il manifesto 19 ottobre
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Directives for the negotiation on the Transatlantic Trade and Investment
Partnership between the European Union and the United States of America
UNITED STATES Brussels, 9 october 2014
TTIP: ’I’m delighted that EU governments decided to make the TTIP negotiating mandate public’ – says EU Trade Commissioner De Gucht
The Council of the EU today published the negotiating directives for talks on an EU-US trade agreement, the Transatlantic Trade and Investment Partnerships (TTIP). Commenting, European Commissioner Karel de Gucht said:
"I'm delighted EU governments have chosen today to make the TTIP negotiating mandate public – something I've been encouraging them to do for a long time. It further underlines our commitment to transparency as we pursue the negotiations. And it allows everyone to see precisely how the EU wants this deal to work, so it contributes to economic growth and jobs' creation across Europe while keeping our commitment to maintain high level of protection for the environment, health, safety, consumers, data privacy, or any other public policy goal."
The European Commission is negotiating the agreement on the basis of negotiating directives issued by the Council in June 2013. It consults governments, Members of the European Parliament (MEPs) and civil society throughout the process. The talks started in July 2013 and seven rounds of negotiations have been completed so far.
The European Commission is negotiating the agreement on the basis of negotiating directives issued by the Council in June 2013. It consults governments, Members of the European Parliament (MEPs) and civil society throughout the process. The talks started in July 2013 and seven rounds of negotiations have been completed so far.
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