mercoledì 31 gennaio 2018

pagella Laura Boldrini Liberi Uguali Voto

Laura Boldrini è stata portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Ha svolto molte missioni in luoghi di crisi, fra cui ex Iugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Mozambico, Angola e Ruanda.
Nel 2013 entra alla Camera dei deputati, di cui è eletta presidente il 16 marzo dello stesso anno. Ha caratterizzato il mio mandato con azioni innovative su vari fronti: questioni sociali e di genere, disuguaglianze e periferie, risparmi e trasparenza, violenza sul web e contrasto alle fake news.
si candida a Milano contro Salvini
voto 8

carriera eccezionale nel sociale ora protagonista della vita politica

pagella Pietro Grasso Liberi Uguali Voto

Lunga fila di 1500 delegati all'assemblea unitaria della sinistra italiana che vede incontrarsi all'Atlantico Live di Roma Mdp, Si e Possibile per quella che sarà poi una lista unitaria alle prossime elezioni. Applausi e una vera e propria standing ovation per il presidente del Senato Pietro Grasso. Sul palco tre vele di colore giallo, blu e rosso, compaiono su un maxischermo accanto alla scritta: "C'è una nuova proposta"
Pietro Grasso guida la lista di LeU in Sicilia. L’ex presidente del Senato guida, nel plurinominale, la lista per la Sicilia occidentale ma sarà anche candidato per il collegio uninominale di Palermo città.

Voto s.v.

un eccellente magistrato entra in politica da protagonista.
La proposta di una Università gratuita gli fa onore . C'è da chiedersi lui i suoi figli  dove li ha mandati all'università. 

pagelle Lupi Noi con l'Italia voto


In Lombardia Maurizio Lupi è capolista alla Camera a Milano e in altre circoscrizioni, oltre che nel collegio uninominale di Merate (Lecco). 

voto 8

Non c'è Lombardia senza Lupi

pagelle Formigoni Noi con l'Italia voto

L'ex governatore Roberto Formigoni è ricandidato al Senato come capolista di "Noi con l'Italia" in tre circoscrizioni della Lombardia: Milano, Monza-Brianza e Brescia-Bergamo. 

voto 8

Non c'è Lombardia senza Formigoni. 

Procedimenti giudiziari e condanne Il 15 aprile 2016, nella requisitoria finale al processo di primo grado, i pubblici ministeri hanno richiesto una condanna a nove anni di detenzione per l'ex governatore, definito "capo di un gruppo criminale" responsabile di corruzione sistemica durata 10 anni in cui sono stati sperperati 70 milioni di denaro pubblico. I benefit di lusso a lui attribuiti sono stati quantificati in circa otto milioni di euro, che ha ricevuto da Daccò e Simone in cambio di rimborsi indebiti. Gli inquirenti hanno sostenuto che senza la sua adesione questa associazione per delinquere ai danni del sistema sanitario non sarebbe esistita. Hanno sottolineato che Formigoni ha mentito in aula, dove si è presentato come gestore della cosa pubblica, e non merita le attenuanti generiche. Secondo l'accusa, i benefit comprendono vacanze, uso di yacht e finanziamenti per la campagna elettorale. Il 22 dicembre delli stesso anno è condannato in primo grado di giudizio a sei anni di reclusione e ad altrettanti di interdizione dai pubblici uffici.
Gli effetti dell'interdizione dai pubblici uffici decorrono dal passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna, con esclusione dal computo del periodo in cui il reo sconta la pena detentiva o è sottoposto alla misura di sicurezza detentiva. In altre parole, la perdita dei diritti pubblicistici e l'incapacità di acquisirli o riacquisirli si verifica dal momento in cui la sentenza di condanna diviene definitiva e, al termine della detenzione, a tutto il periodo di interdizione comminato dal giudice.

Il 25 ottobre 2017 viene rinviato a giudizio dal gup di Milano sempre per corruzione insieme all’ex sottosegretario alla Presidenza della Regione Paolo Alli e l’ex direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina: tramite l'ex consigliere regionale Massimo Gianluca Guarischi avrebbe favorito l'impresa Hermex Italia di Giuseppe Lopresti in una serie di appalti per la fornitura di attrezzature sanitarie agli ospedali in cambio di orologi, spese per viaggi tra il Sudafrica e la Croazia e il noleggio di jet e barche e contanti per un totale di 400mila euro.Wikipedia
L'interdizione può aspettare la Cassazione.

pagella Baroni Forza Italia Lombardia Voto

Anna Lisa Baroni a Mantova svolge l'attività di avvocato.
Nel febbraio 2013 viene eletta Consigliere Regionale della Lombardia nella lista Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente.
Nel gennaio 2015 Il Presidente Roberto Maroni, in qualità di commissario delegato per l’emergenza relativa al terremoto che ha colpito il territorio mantovano nel 2012, le ha attribuito , con decreto, l’incarico di gestione dei rapporti con i territori per la ricostruzione post-sisma.
Lombardia 4 collegio Plurinominale Camera.

voto 8

I politici mantovani impongono un candidato e fanno il loro lavoro

pagella Serafini Forza Italia Cremona voto

Giancarlo Serafini Sindacalista negli anni settanta e ottanta, è segretario generale della FENEAL-UIL (edilizia). Successivamente consigliere di amministrazione dell'INAIL e di UNIPOL Assicurazioni.
Entra in Forza Italia nel 1995 Alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 è eletto senatore nel collegio Lombardia. Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia.
Serafini era infatti il rappresentante dei lavoratori nei cantieri berlusconiani di Milano 2: è uno degli uomini di fiducia del premier quando gestisce il comitato elettorale della sua prima discesa in campo. 
Lombardia 1 collegio plurinominale Senato 
voto 8

non è di Cremona ma ha lavorato molto per il presidente del partito

pagella Rauti Isabella Fratellid'Italia Cremona voto

Isabella Rauti sara’ candidata al Senato nel collegio uninominale a Cremona Mantova e nel plurinominale a Monza

Voto 8

viene da Roma ma è figlia d'arte.

pagella Comaroli Lega Cremona voto

Qual è il parlamentare cremonese più produttivo? Secondo i parametri di OpenPolis, è Silvana Comaroli, soncinese in forza alla Lega Nord. Si trova all’undicesimo posto nel ranking generale, ed ha un indice di produttività pari a 301,84.Ma cosa significa essere produttivi? Significa esercitare influenza ed essere efficienti
Ai fini della produttività, i gradini più alti del podio li conquista chi la legge la porta a casa. Allo stesso modo, un Deputato che ottiene una risposta dal Ministro è più produttivo di chi protocolla centinaia di interrogazioni.
In tal senso, la Comaroli bagna il naso a tutti gli altri parlamentari eletti nella provincia di Cremona.

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Lombardia 4 collegio plurinominale Camera e uninominale CAMERA
voto 8

presente sul territorio e in parlamento

pagella Santanchè Fratellid'Italia Cremona voto

Daniela Garnero Santanchè è stata deputata della Camera dal 2001 al 2008, eletta nelle liste di Alleanza Nazionale, si è candidata a premier per la lista La Destra-Fiamma Tricolore nel 2008 non risultando eletta neanche come parlamentare, è stata sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Attuazione del programma di governo del governo Berlusconi IV dal 1º marzo 2010 al 16 novembre 2011, ed è infine stata rieletta in Parlamento nel 2013 con il Popolo della Libertà, aderendo a Forza Italia nel novembre dello stesso anno. Nel dicembre 2017 passa a Fratelli d'Italia.
Candidata nel Collegio plurinominale Lombardia 1 Senato.
Voto 8

non è di Cremona ma è sicuramente conosciuta a livello nazionale

pagella Danilo Toninelli M5 stelle Cremona voto

Danilo Toninelli vive a Ticengo.

Conclusi gli studi al Liceo scientifico "Pascal" di Manerbio, nel 1994 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Brescia, dove si laurea nel 1999.
Dal 1999 al 2001 è Ufficiale di Complemento dell'Arma dei Carabinieri. Prima di essere eletto deputato è stato impiegato per una compagnia assicurativa.


Modifica

Aderisce al Movimento 5 Stelle fondandone il gruppo cremasco.

Modifica

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto Deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione V (Lombardia 3) per il Movimento 5 Stelle insieme al capolista Alberto Zolezzi.
Dal 7 maggio 2013 al 20 luglio 2015 è stato vicepresidente della I Commissione (Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni) della Camera dei Deputati, attualmente membro del relativo "Comitato permanente dei pareri" e della giunta per il regolamento della Camera.
Danilo Toninelli, deputato pentastellato, sbaraglia i colleghi cremaschi. Con un indice pari a 111,26, e il 73esimo posizionamento nella classifica di operosità dei deputati. .Ma cosa significa essere produttivi? Significa esercitare influenza ed essere efficienti
Ai fini della produttività, i gradini più alti del podio li conquista chi la legge la porta a casa. Allo stesso modo, un Deputato che ottiene una risposta dal Ministro è più produttivo di chi protocolla centinaia di interrogazioni.
Alle elezioni politiche del 2018 è invece candidato al Senato della Repubblica, in regione Lombardia, come capolista nella quota proporzionale del Movimento 5 Stelle (collegio plurinominale Lombardia-1)

Voto 8 

sicuramente è presente nel territorio

circoscrizione lombardia 4 politiche 2018

La circoscrizione Lombardia 4, costituita dai territori dei collegi uninominali Senato 1993 Lombardia 7, 26, 27, 28, 29 e 30, comprende l’intero territorio delle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, 11 comuni della città metropolitana di Milano e 10 comuni della provincia di Brescia. Alla circoscrizione sono assegnati diciassette seggi: sei sono assegnati in collegi uninominali e undici sono attribuiti nell’ambito di due collegi plurinominali
Per la circoscrizione Lombardia 4 sono presentate le seguenti cartografie:
Circoscrizione Lombardia 4 ‐ Ripartizione del territorio in 6 collegi uninominali;
Circoscrizione Lombardia 4 ‐ Ripartizione del territorio in 2 collegi plurinominali.

voto 8
un sistema semplice che consente a chi si candida di evidenziare con semplicità il collegio e a chi vota di scegliere il candidato più vicino alle esigenze del territorio



pagella Casini voto

Alla fine la relazione di maggioranza del Presidente Casini passa con 19 voti favorevoli (Pd e centristi), 15 contrari (Cinquestelle, LeU e centrodestra e sei assenti). Una relazione illustrata dal vice presidente della commissione ed esponente del Pd Mario Maria Marino e definita «seria, decisa e allo stesso tempo equilibrata, non elettorale che risponde agli obiettivi istituzionali che la commissione aveva nel suo oggetto istitutivo» dal presidente Pier Ferdinando Casini.  

Accanto alla relazione «di maggioranza» ne arrivano però altre tre (centrodestra, Cinquestelle e LeU) con molti punti in comune sulle riforme possibili ma radicalmente diverse dalla relazione Casini sulle cause e sulla individuazione delle responsabilità.  

Ma il dato politico della giornata sta nelle assenze al voto. Il più duro è Andrea Augello, senatore di Idea, tra i firmatari della relazione di centrodestra: «Un vero peccato che fossero assenti alla votazione i senatori Ceroni, D’Alì e la senatrice Savino, tutti e tre di Forza Italia - ha detto Augello -. Un peccato anche più grave che la senatrice De Pin, del gruppo Gal e quindi vicina a Forza Italia, sia dovuta improvvisamente uscire dall’aula prima del voto. Se tutto ciò non fosse accaduto la relazione Marino sarebbe stata respinta. lastampa

voto 8

Un presidente politicamente corretto deve sempre fare approvare la relazione da lui proposta

pagelle Emilia Bologna Voto

A Bologna  il Pd ha dovuto affrontare fin da subito i malumori relativi a Pier Ferdinando Casini,candidato nel collegio uninominale del Senato di Bologna città. Casini, nonostante il pressing su Renzi perché cambiasse idea, alla fine è stato candidato lì. 
Forti polemiche, invece, per l’esclusione di Sergio Lo Giudice, senatore uscente, ex presidente del Cassero, il primo storico circolo Arcigay d’Italia. Totalmente inaspettata poi la candidatura del segretario provinciale Francesco Critelli e quella di Benedetto Zacchiroli.
Burrasca anche a Rimini dove la candidatura dell’alfaniano Sergio Pizzolante, scatena la reazione della sinistra del partito che ora minaccia di non votare un «ex berlusconiano».
A Reggio Emilia invece è stato escluso l’onorevole Paolo Gandolfi (area Orlando): web mobilitato per dargli solidarietà.

Ma i problemi non finiscono qui per il Pd: la coordinatrice Donne Pd, Lucia Bongarzone, lamenta poche presenze femminili nelle liste.il restodel carlino

voto 8

la logica politica vuole un seggio sicuro per il Presidente della Commissione Banche. Il giudizio degli elettori dovrebbe confermarlo.

legge elettorale Ratio voto

La logica della legge elettorale è quella di imporre i candidati voluti dal segretario del partito per potere consentire a questo dia vere una squadra omogenea di governo o di opposizione.
L'ostacolo costituzionale posto dall'art. 67 che impedisce di blindare il candidato al partito viene superato da una presunta fedeltà al segretario che è requisito per potere essere messi in lista.
Le preferenza a che servono?
Indubbiamente servono a candidare un personalità civile talmente importante per il partito che questo rischia di porla in lista senza avere la certezza che poi debba  seguire le indicazioni dello stesso partito.
Evidentemente è un'eccezione che vale per quel che vale.
Un pregio c'è.
Il segretario si fa garante della bontà della squadra.
A che vale la protesta: gli attivisti non soddisfatti possono sempre votare qualcun altro!

voto 8

Effettivamente questa ricetta sembra garantire la governabilità.
Le ipotesi sembrano essere due.
La prima prevede che i segretari di partito  raggiungono il quorum elettorale che darà loro il premio per governare con una squadra che non dovrebbe dare sorprese
Nella seconda ipotesi di non raggiungimento della soglia della governabilità avranno carta bianca per accordarsi perché la loro squadra li supporterà.
Gli italiani  pensano sia meglio avere certezze che discussioni infinite?

pagelle Emilia Modena Voto

L’ennesimo schiaffo di Matteo Renzi che, per il collegio uninominale di Sassuolo lasciato libero a sorpresa da Gianni Cuperlo «a vantaggio – sperava lui – di un candidato locale», ha scelto invece in extremis il ministro Claudio De Vincenti, è stato preso come un vero e proprio (ulteriore) affronto.
Aver schierato l’ex di Forza Italia Beatrice Lorenzin e il reggiano Andrea Rossi (fedelissimo del governatore Bonaccini) nel collegio di Modena facendo fuori la presidente del consiglio comunale Francesca Maletti stravotata dai circoli e blindata dallo stesso sindaco Gian Carlo Muzzarelli, era già «inconcepibile», così come l’aver ridotto la squadra geminiana a soli tre nomi (Matteo Richetti, Edoardo Patriarca e Stefano Vaccari), ma davanti all’ultimo ‘blitz De Vincenti’ messo a segno dopo una notte di telefonate al vetriolo e pressioni, la rabbia è esplosa.

Rabbia che il segretario modenese Davide Fava, facendo uno sforzo estremo di diplomazia, ha espresso così: «La responsabilità che si assume Matteo Renzi con le liste annunciate è senza dubbio gravosa». «Il nostro percorso – ha aggiunto – è stato impeccabile: ha coinvolto tutti i livelli del partito a partire dai circoli. Però il risultato non consente al territorio modenese di esprimere appieno le sue valenze. In campagna elettorale faremo la nostra parte, ma raccomandiamo un’attenzione a chi vorrà raccogliere i nostri voti: noi non ci accontentiamo di essere spettatori, chi ci rappresenta deve prima imparare a guardarci negli occhi». il restodel carlino.

voto 8

Il territorio non sempre può essere favorito. La logica della legge elettorale è quella di imporre i candidati voluti dal segretario del partito

DAT

Attraverso le DAT il testatore nomina un fiduciario, ovvero una persona maggiorenne capace di intendere e di volere, che rappresenta il paziente nelle relazioni con il medico e la struttura sanitaria, facendo dunque le veci della persona. E' così un soggetto di fiducia, sul quale il paziente può contare nel caso in cui vi è il bisogno di dar voce alle sue volontà. Il fiduciario deve sottoscrivere le DAT, verrà rilasciata lui una copia e qualora non voglia accettare tale incarico è libero di rifiutarlo in qualsiasi momento. Così come il testatore può revocare la nomina di quest'ultimo in qualsiasi istante senza il bisogno di giustificazione.

Il ruolo del fiduciario è altre sì importante poiché grazie alla sua figura il medico, nel momento in cui si presentino condizioni cliniche che prevedono cure differenti da quelle stipulate con il paziente, può non rispettare le DAT. Questo è possibile solo se medico e fiduciario siano del tutto concordi che le nuove terapie possano offrire un miglioramento effettivo della qualità della vita del paziente.
Le disposizioni anticipate di trattamento sono a tutti gli effetti documenti ufficiali ed è per questo che devono essere messe per iscritto attraverso atto pubblico o scrittura privata.

Secondo la legge inoltre le seguenti devono essere appoggiate da una delle figure tra queste proposte:
• un notaio, che deve verificare che l'atto pubblico abbia tutti i requisiti di legge;
• un altro pubblico ufficiale;
• un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato.

La persona che vuole dunque tali disposizioni viene accompagnata passo passo nelle sue decisioni rendendo il tutto chiaro sia agli occhi della legge sia agli occhi dei medici, rendendo così la sua scelta precisa e ben definita.

Ma la domanda che tutti sembrano porsi è la seguente: come poter richiedere i moduli? Nulla di più semplice al giorno d'oggi: il modulo del così detto testamento biologico è possibile scaricarlo da internet in maniera pratica e veloce. Questo permette a tutta la popolazione di poter usufruire di un servizio. I siti internet più famosi (tra questi di spicco è senz'altro il sito della Consulta di Bioetica) permettono di scaricare i moduli nella loro interezza ed integrità, garantendo che la persona, la quale necessiti il loro utilizzo, li compili in ogni singola parte. Come detto in precedenza devono essere indicate in via preventiva le terapie sanitarie che si intende accettare e quelle che invece non vogliono essere accolte. Tutto ciò viene quindi reso autentico con la procedura del notaio oppure consegnando i moduli al comune di appartenenza dove verranno depositati nei registri dei testamenti biologici. Bisogna comunque prestare attenzione al fatto che la medesima legge sarà estesa anche alle persone, le quali abbiano già presentato un testamento sulle loro volontà riguardo le cure prima dell'approvazione di quest'ultima

Trenord Codice etico Manutenzione. ODV

L'obiettivo di Trenord è offrire una risposta sempre più adeguata alla crescente domanda di mobilità pubblica dei cittadini lombardi. La missione di Trenord è pertanto quella di mettere il viaggiatore al centro, migliorarne la qualità della vita attraverso l'offerta di servizi di qualità, rafforzarsi nel territorio, rilanciare il settore della manutenzione dei rotabili e di estendere in modo interregionale i servizi regionali. Ma il suo ruolo non è solo di un mero attore economico: la Società si pone anche quale referente sociale e culturale nel territorio in cui opera.
La Società si impegna a mantenere nei confronti di tutti i soggetti, con cui si relaziona costantemente nello svolgimento delle proprie attività aziendali, un atteggiamento di massima collaborazione, improntato a trasparenza e correttezza.
Per la peculiarità dei beni prodotti e del mercato cui gli stessi sono indirizzati, la Società ha ritenuto necessaria l'adozione, sia nei rapporti interni che nei rapporti con i terzi, di un insieme di regole comportamentali dirette a diffondere, a tutti i livelli aziendali, una solida integrità etica ed un forte rispetto delle leggi, sul presupposto che una chiara enunciazione dei valori fondamentali ai quali ciascuna si ispira nel raggiungimento dei relativi obiettivi di business, sia di importanza centrale per il corretto svolgimento delle proprie attività, e costituisca un valido elemento di supporto del Modello di organizzazione, gestione e controllo che ciascuna Società operante in Italia è chiamata ad adottare ai sensi e per gli effetti del Decreto. Tanto premesso, il presente documento (di seguito, il "Codice Etico") è stato approvato dall'organo amministrativo della Società, che si impegna a garantirne la massima diffusione, nonché a vigilare, anche attraverso l'organo di controllo (di seguito, l'"Organismo di Vigilanza") istituito ai sensi del Decreto, sulla relativa osservanza. Codice eticoDopo che quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati, sotto inchiesta per violazione della legge 231/2000 ci sono anche le due società. Sotto inchiesta sono gli amministratori delegati di Rete ferroviaria italiana e di Trenord Maurizio Gentile e Cinzia Farisè, il direttore produzione di Rfi Umberto Lebruto e il direttore operativo di Trenord Alberto Minoia.
Il pm acquisirà il verbali degli audit che l’Organismo di vigilanza ha fatto con i responsabili della sicurezza delle linee ferroviarie.

martedì 30 gennaio 2018

pagella Boschi PD Bolzano voto

La candidatura di Maria Elena Boschi alle elezioni politiche del 4 marzo nel collegio uninominale di Bolzano finisce nel mirino della Rete, che ironizza accostando Maria Elena all'indipendentista Eva Klotz. Su Twitter l'account satirico BufalaNews (Labbufala) ha realizzato un fotomontaggio in cui si vede la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con la treccia e gli abiti di Eva Klotz. Dietro la foto un cartello con su scritto in tedesco: "Il sud Tirolo non è Italia".
Da "problema" da nascondere a una candidatura che parte dalle Alpi e finisce in Sicilia. Passando per il centro Italia. È il caso di Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ed ex ministra per le Riforme. Finita negli ultimi mesi sotto una pioggia di polemiche per via del caso Banca Etruria. Il colpo di grazia le audizioni di Vegas e Ghizzoni in commissione banche in cui veniva rivelato che Boschi si era interessata con loro alla situazione della banca di cui il padre era vicepresidente. Dal Nazareno era dunque trapelato che nelle liste del Pd la sottosegretaria sarebbe stata messa il più possibile in una posizione defilata, cercando di spegnere i riflettori sulla sua figura.
Le cose però sono andate in un'altra direzione. Infatti quando sono state rese note le liste del Pd in vista del 4 marzo, Boschi è risultata sì candidata nel collegio uninominale di Bolzano, lontana dalla sua Toscana, ma anche in cinque listini plurinominali. Si tratta di Cremona-Mantova, Lazio 3, Sicilia 1-02, Sicilia 2-03 e Sicilia 2-01. Non proprio una presenza che passa inosservata. Inoltre, con la candidatura in tre diversi listini siciliani e la probabile scelta di essere eletta nel collegio di Bolzano, Boschi lascerebbe campo libero nell'isola a tre colleghi uomini. Aggirando così la regola della parità di genere.huffingtonpost.it/
voto 8

LA Bufala
non si può negare che il Ministro sia stato fondamentale per il successo del suo Governo.
Ciò che è dato è reso!

pagella Pizzetti PD voto

Luciano Pizzetti (senatore uscente e sottosegretario ai rapporti con il Parlamento) sarà candidato della lista Pd nel collegio plurinominale Cremona-Mantova della Camera dei Deputati (parte proporzionale)

Il sottosegretario Luciano Pizzetti, come è noto, ha contribuito a scrivere le modifiche costituzionali sottoposte a referendum. 
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Intervista Gilberto Bazoli. Il sottosegretario Luciano Pizzetti ha contribuito a scrivere la riforma Boschi della Costituzione, quella riforma che, con una piccola montagna di altri documenti, gonfia la cartelletta sottobraccio di Luciano Pizzetti, sottosegretario e senatore cremonese del Pd. Tra poche ore sarà a Grossetto, poi a Cuneo e così via. In giro per l’Italia a difendere il ‘sì’.
D. Pizzetti, quando si terrà il referendum sulla riforma? «L’arco va dagli inizi di ottobre alla fine di dicembre. Dipende molto da quanto la Cassazione impiegherà a vagliare le firme per il referendum».
D.Lo spacchettamento dei quesiti non ci sarà. «Non è più all’ordine del giorno. Lo consideravo un grave errore».
D.Perché? «Questo progetto di riforma non è divisibile. Le Camere hanno deliberato un testo unitario, non a pezzetti. Lo spacchettamento era una finzione politica».
D. Pur facendo parte del governo, non ha risparmiato critiche a Renzi. «In questa vicenda ha commesso alcuni errori. La sua linea sul referendum sulle trivelle (l’invito all’astensione, n d r ) contrastava con la riforma costituzionale che, invece, sollecita la partecipazione dei cittadini».
D. Altri sbagli?« Personalizzare il referendum, farlo diventare l’immagine di Renzi. Anche questo ha portato ad affrontare il referendum nel modo in cui si affrontano tutte le questioni: non nel merito, ma per mandare a casa il premier».
D.Cosa prevede in caso di vittoria del ‘no’? «Il governo non può restare. Sarebbe quasi un mezzo golpe andare avanti mentre gli italiani bocciano la proposta del governo, quella proposta che è la sua ragion d’essere. Deve esserci la consapevolezza che i leader passano, ma l’Italia resta. Questo vale per Renzi e anche per quelli che si oppongono a lui con l’obiettivo di cacciarlo».
D. Il fronte del ‘no’ sostiene che, in realtà, il Senato non viene abolito. «Con la riforma il sistema parlamentare diventa monocamerale. Ora ci sono due Camere fotocopia che svolgono la stessa funzione. Nessun altro Paese europeo, tranne la Polonia, ha questo assetto. Si ragiona, poi, molto di costi della politica». Appunto. «Non essendoci più 315 parlamentari, non ci saranno più i costi a loro riferibili. E’ il buon esempio dato dalla politica in un momento di grave difficoltà del Paese. Ma questa è una piccola cosa. In realtà, i costi sono legati alla questione sistema».
D. In che senso? «Una legge oggi impiega in media due anni per essere approvata. Il tempo è un costo: in una logica di sistema ridurre il tempo significa ridurre i costi. C’è poi il fattore qualità, se la norma è scritta bene o male. Nei diversi passaggi parlamentari la norma peggiora. E c’è anche il fattore lobby, i portatori, che considero legittimi, di interessi: le forme di pressione si protraggono nelle diverse letture della legge».
D. I ‘no’ accusano di catastrofismo i ‘sì’ quando fanno ragionamenti del tipo: ‘Se non passa il referendum, non si esce dalla crisi’.  «Questo non l’ha detto il ‘sì’, ma l’Ufficio studi di Confindustria. Tutti sostengono che il nostro sistema non funziona ma, con il ‘no’, se ne allungherebbe l’agonia, è un sistema conflittuale ed inefficiente che rischia di andare avanti».
D. Perché non avete abolito del tutto il Senato? «In effetti, l’idea è stata accarezzata , avrebbe fatto ‘casse tta’. Pur andando controvento, il Senato è stato trasformato, per non riportare l’Italia alla logica del centralismo dello Stato, in organo di rappresentanza delle autonomie locali. La riforma recupera l’idea federalista di far svolgere al Senato un ruolo di raccordo tra l’Europa, l’Ita lia e gli enti territoriali».
D. Obietta ancora il ‘no’: come possono nel concreto un consigliere regionale o un sindaco essere anche senatori? «Se i presidenti dei lander tedeschi lavorano bene nel Bundestag, non è possibile che un consigliere regionale o un sindaco facciano parte del Parlamento italiano? Detto che il nuovo Senato si riunirà per sessioni, non sarà un dopo lavoro e neppure un lavoro a tempo perso. Ma nella riforma non c’è solo il Senato».
D.Altri punti qualificanti della riforma? «La democrazia partecipati-va. Ora con 50.000 firme si può proporre una legge di iniziativa popolare senza però che il Parlamento sia obbligato a prenderla in esame. Con la riforma le firme diventano 150.000, ma il Parlamento sarà costretto ad esaminare la proposta. Il Parlamento può approvarla o respingerla, ciò che non potrà fare è alzare le spalle e gettarla nel cestino. Lo stesso vale per i referendum: il quorum non sarà più la metà degli aventi diritto più uno, ma la metà più uno dei partecipanti alle ultime elezioni. La soglia si abbassa in modo rilevantissimo».
D.Qual è il suo giudizio sulla minoranza Pd, dalle cui fila proviene? «Il contributo dato dalla sinistra Pd alla riforma è rilevantissimo».
D. Così rilevante che D’Alema voterà ‘no’. «Voterà ‘no’perché il suo ragionamento è abbattere Renzi. Vorrei dire a D’Alema: l’opportunità di cambiare il Paese l’hai avuta come presidente della Bicamerale e da premier, ma non l’hai fatto».
D. La polemica tra Pd e Anpi non si placa « Rimango convinto che la posizione dell ’Anpi sia, da un lato, anacronistica e, dall’altro, non corrispondente alla gravità della situazione».
D. Perché? «Pensare che i problemi si risolvano credendo che basti applicare la Costituzione porta a un vicolo cieco. La Costituzione italiana è la più bella del mondo nella prima parte, ma la seconda è vecchia di settant’anni. Si può cambiare la seconda proprio perché la prima ha messo radici profonde. Le norme di garanzia non verranno modificate, i poteri del premier, del Capo dello Stato e del Csm restano inalterati. Non c’è nessuna torsione democratica, ma si mette in salvaguardia il nostro sistema. E’ il contrario del racconto blasfemo che se ne fa».
D. Si aspettava il ‘no’ di Gian Carlo Corada? «Voglio chiarire una cosa: tutto questo non c’entra nulla con la diversità di opinioni tra noi, a suo tempo, sulle candidature a sindaco di Cremona. Il mio rapporto con Corada è più che buono». Detto questo… «Penso che per lui sia stato difficile decidere per il ‘no ’. Nei colloqui che abbiamo avuto, da parte sua c’erano motivi di apprezzamento per la riforma. Capisco anche che svolgere il ruolo di presidente in un’associazione così importante segna l’opinione, più che legittima, di Corada. Ciò premesso, trovo che le sue argoment azioni a supporto del ‘no ’ noncorrispondano ai contenuti della riforma».
D. Inviterete ai dibattiti delle Feste del Pd i sostenitori del ‘no’? «Il Pd è, per sua natura come dice il suo nome, democratico, ma non agnostico. Il Pd si è fatto promotore della riforma e non è immaginabile che non dia corpo alle buone cose in essa contenute. Dopo di che ci saranno i luoghi della discussione. Nel partito l’abbiamo fatta nelle sedi preposte: la segreteria, l’assemblea nazionale, i gruppi parlamentari. Il Pd non è un caserma, ma neppure il circo Barnum»
Intervista a cura di  Gilberto Bazoli  giornalista de ‘La Provincia’ e pubblicata  sul giornale in data 27 luglio 2016


voto 8

pagella Madia PD voto

Il ministro Marianna Madia, in corsa per le elezioni politiche in Calabria tra le fila del Partito democratico.
La battaglia per il rinnovo della p.a. è in parte vinta grazie al Ministro Madia.
Quarantacinque licenziati dalla Pubblica amministrazione, altri due ad un passo da esserlo, quando si concluderà il procedimento penale che li interessa. È il bilancio di un anno e mezzo di applicazione della stretta contro i cosiddetti “furbetti del cartellino” prevista del Dlgs 116/2016 attuativo del decreto Madia (legge 124/2015 sulla riorganizzazione della Pa) entrato in vigore due estati fa.
Con flagranza alla porta entro 48 ore
La nuova normativa contro chi viene colto in flagrante a strisciare il badge ai tornelli segna-presenza senza poi entrare in ufficio prevede che il ”furbetto” venga messo alla porta entro 48 ore da quando il fatto viene a conoscenza del dirigente responsabile (prima i giorni a disposizione erano 120), con «immediata sospensione cautelare senza stipendio». A seguire scatta il procedimento previsto per l'azione disciplinare (basato sul contraddittorio), con tempi standard obbligatori di 30 giorni.
ilsole24ore.com

voto 8

La bufala
La scuola superiore di p.a. Francese ce la invidia! 

pagella Poletti PD voto

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non si candiderà alle elezioni: “Preferisco di no – dice Poletti a Di Martedì (La7) – sono un camperista, amo la vita libera, è stata una bella esperienza ringrazio Renzi e Gentiloni che me l’hanno fatta fare ma ci sono altre cose interessanti da fare” easynewsweb.com

voto 8

La bufala
dopo il successo del job act che ha dato lavoro ai giovani e ai meno giovani italiani come Cincinnato ritorna alla vita agreste. Grazie

pagella Galletti PD voto

Galletti mi ha detto che ha intenzione di non ricandidarsi. L'ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola. http://notizie.tiscali.it
Galletti ha come mentore politico Pierferdinando Casini e del politico bolognese è stato il commercialista.
Dopo un passato parlamentare fatto di due elezioni, nel 2006 e nel 2008, approda nel 2014 al ministero dell’Ambiente, al posto di Andrea Orlando che migra alla Giustizia.
Da notare come nel 2013 Galletti non sia stato eletto e, in un primo tempo, sia stato sottosegretario al ministero dell’Istruzione, con Enrico Letta.
Il ministero dell’Ambiente e Galletti paiono un po’ il diavolo e l’acqua santa dato che il commercialista bolognese si è più volte espresso a favore del nucleare e questo non è certo un buon viatico per chi si dovrebbe impegnare in politiche di sostenibilità. Gli ambientalisti duri e puri, ma anche quelli impuri e molli, storcono il naso sospettando che la reggenza sia sotto sotto anti - ambientale:
Galletti dal febbraio 2014 ad oggi, e quindi in quasi 4 anni, si è dimostrato uno dei ministri meno ambientali che la storia italiana ricordi.

Intanto su di lui spicca l’incredibile vicenda della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, che tra gli addetti ai lavori è conosciuta come Commissione VIA.
Ebbene, questa commissione è il vero fulcro nevralgico del potere infrastrutturale italiano; infatti tutte le opere infrastrutturali, le Grandi Opere, devono passare il vaglio di questa temutissima, per i costruttori, Commissione.
Chi controlla la Via controlla, di fatto, le Grandi Opere strategiche che hanno un valore economico altissimo.
In 4 anni il ministro non è riuscito a rinnovarla (la commissione è scaduta addirittura nel 2014!)  sebbene sia stata più volte attaccata per i suoi conflitti di interesse da tutta la stampa e sia anche stata oggetto di interrogazioni parlamentari
Nel 2015, Galletti ci ha provato a rinnovarla, peccato che la Corte dei Conti gli abbia bocciato le nomine per incompatibilità dei CV e vicinanza politica dei membri indicati dal Ministero.
Desta anche meraviglia il disinteresse sulla questione della sottosegretaria all’ambiente Silvia Velo e del Presidente della Commissione Ambiente alla Camera, l’ecologista Ermete Realacci, entrambi Pd.affariitaliani.it
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La qualità dell’aria a Taranto è assolutamente sotto controllo”. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, che ha partecipato al’assemblea dei sindaci dell’Anci a Vicenza.
“Noi abbiamo già approvato, a fine settembre, il dpcm che rivede l’Aia, cioè l’autorizzazione integrata ambientale, che pone dei limiti molto seri alla nuova proprietà, impone degli investimenti forti, parliamo di più di un miliardo di euro, a cui si sommano 1,3 miliardi a disposizione dei commissari, e pone anche un giusto limite alla produzione, fino a che non saranno compiuti e realizzati totalmente tutti gli interventi che l’Aia prevede la produzione non potrà superare i sei milioni di tonnellate l’anno”.
“Questo – ha concluso Galletti – è quello che abbiamo fatto dal punto di vista ambientale, che va fortemente a tutela del territorio, come erano le richieste”.rds.it
voto 8


La bufala
Lo sforzo è stato grande anche se, per taluni, i risultati risultano modesti