sabato 28 settembre 2019

Chi paga in contanti perderebbe il diritto alla detrazione

lotta all’evasione. “L’idea” – ha detto Conte a Il Messaggero – “è di attivare un meccanismo di contrasto di interessi, che renda conveniente per i contribuenti la rinuncia al contante”. Il modo per farlo sarebbe quello di concedere le detrazioni Irpef solo a chi usa il bancomat. “Insomma, lo sconto fiscale del 19% spetterebbe solo a chi usa una carta elettronica per pagare il medico, la palestra dei figli, le spese funebri o quelle dell’università. Chi paga in contanti perderebbe il diritto alla detrazione”, ha spiegato il premier.

LA bufala
è ovvio che le università evadono le imposte?

proposta di referendum abrogativo del sistema elettorale proporzionale

Il centro destra conferma il proprio voto favorevole alla proposta di referendum abrogativo che vuole contrastare l'ipotesi di modifica in senso integralmente proporzionale della legge elettorale in vigore. agi .it

Sono molto preoccupato dal taglio dei parlamentari

Egregio direttore 
Sono molto preoccupato dal taglio dei parlamentari che inciderà sulla rappresentanza del mio territorio in parlamento.
Infatti la rappresentanza territoriale ha consentito: 
che fosse eliminata l'unica linea di alta velocità che interessava il mio comune; 
che fosse eliminata una sezione decentrata del tribunale; 
che fosse eliminato il locale Istituto autonomo case popolari per trasferirlo in altra provincia; 
che fossero declassati alcuni uffici pubblici eliminando le funzioni dirigenziali ;
che fosse eliminata la sede della banca d'Italia ; 
che la sede delle poste fosse venduta ad iniziative private ;
che la sede della provincia fosse venduta ad un fondo immobiliare che garantirà la realizzazione di alcune importanti opere pubbliche mettendo naturalmente i dipendenti dell'ente in uno stabile in affitto. 
Distinti saluti 
Cesare Fedeli



liceo industriale

Egregio direttore 
perché in Italia gruppi politici rilevanti sono sempre stati sfavorevoli ad una educazione impartita dai centri professionali considerandoli una scuola di serie b?
l'industria ha bisogno di nuovi tecnici; perché non inventarsi un liceo industriale .
distinti saluti 
Cesare Fedeli

costruire un pozzo in Africa

egregio direttore 
dicono che una nave delle o.m.g. che salvano i naufraghi in mare costa €1500 al giorno. 
Cosa costa costruire un pozzo in Africa per pompare acqua e dare vita a nuove coltivazioni che possono salvare dalla fame gli abitanti ? Distinti saluti
Cesare Fedeli

emigrante integrato

egregio direttore
un emigrante che lavora è un emigrante integrato; 
un emigrante che non lavora e' carne da macello per il caporalato . 
distinti saluti 
Cesare Fedeli


La bufala
chi non vuole che gli emigranti lavorino in Italia?

Democrazia parlamentare basata sul proporzionale Regola 1

Democrazia parlamentare basata sul proporzionale
regola n. 1
Allargare la base del consenso ai piccoli partiti ma fare decidere solo quelli che contano di più come parlamentari

giovedì 26 settembre 2019

Dj Fabo non è punibile chi aiuta a morire.

in casi come quello del Dj Fabo non è punibile chi aiuta la persona a morire.
Per la Corte non è da considerarsi colpevole chi, a “determinate condizioni”, “agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. La sentenza - si legge in un comunicato della Consulta - ha previsto “specifiche condizioni e modalità procedimentali” perché l’aiuto al suicidio rientri nelle ipotesi non punibili, “per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili, come già sottolineato nell’ordinanza 207 del 2018″. La Corte è poi tornata a sollecitare “un indispensabile intervento del legislatore” sui temi del fine vita. Un intervento che la società civile attende da anni, e che forse ora non potrà più essere rimandato.

Mindelo Casa Solarino

Per il momento stiamo bene qui, nella nostra Mindelo e nella nostra Casa Solarino e pensiamo che a breve ci concederemo un viaggio, perché è una delle cose che, da emigranti con figli, spesso non si fa più, considerando la necessità di tornare in Italia per rivedere i familiari. Per il futuro non sappiamo cosa faremo esattamente, ma dalla nostra esperienza attuale, abbiamo capito che una volta che ti muovi sei pronto a farlo ancora, perché capisci che è possibile ed emozionante. Quindi chissà…voglioviverecosi.it
Sito web: www.casasolarinomindelo.com

Romano Prodi capo delle missioni internazionali per la pace in Africa


AFRICA: ONU; BAN NOMINA PRODI CAPO GRUPPO ESPERTI
(ANSA) – NEW YORK, 12 SET 2008 – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha nominato Romano Prodi a capo di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite e dell’Unione africana che si occupera’ delle missioni internazionali per il mantenimento della pace in Africa. Lo ha annunciato Michelle Montas, portavoce del segretario generale.
romanoprodi.it.12.9.2008

la bufala
dove sono pubblicati i lavori della Commisssione

mercoledì 25 settembre 2019

messaggio di “super” Mario Draghi al governo Conte due


All’Italia serve «Un’agenda di riforme strutturali»: bisogna diminuire la spesa pubblica e aumentare la concorrenza del mercato italiano. E i Paesi che hanno un alto debito pubblico devono fare «una politica fiscale prudente per non destabilizzare la situazione» dell’eurozona. Tradotto: fare riforme ad ampio respiro, farle bene e farle presto. Perché aumentare il deficit nella prossima legge di bilancio non risolverà tutti i problemi dell'Italia. Questo è il messaggio di “super” Mario Draghi al governo Conte due. Il presidente della Banca centrale europea ha snocciolato i punti della sua agenda politica con il solito tono pacato, rispondendo alle domande dei deputati della commissione Affari economici del Parlamento europeo nella sua ultima audizione a Bruxelles come capo dell’Eurotower.
Primo punto dell’agenda politica di Draghi: pensare in grande. Aumentare la concorrenza nel mercato italiano sempre più depresso, velocizzare i tempi della giustizia, più investimenti in ricerca e istruzione. Perché «Le riforme strutturali sono una categoria più ampia rispetto a le riforme singole come quella del mercato del lavoro». Non bastano le promesse bandiera agitate in campagna elettorale per risolvere i problemi dell’Italia. Il riferimento velato è al reddito di cittadinanza che avrebbe dovuto far crescere il Pil italiano in un solo anno dell’1,5 grazie al suo effetto moltiplicatore. Almeno promettevano così Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, quando ancora facevano parte del governo gialloverde. Ma non è successo. Perché per garantire una crescita stabile e realizzare «obiettivi di equilibrio strutturale» serve una combinazione di tante riforme a largo respiro, senza paura di scontentare qualcuno. Draghi ha parlato anche d'intervenire sul «mercato dei prodotti», gergo da economisti che significa per esempio aprire il mercato delle libere professioni: notai e ingegneri, per dirne due. Oppure liberalizzare le concessioni delle spiagge come in teoria imporrebbe la direttiva Bolkestein, congelata dal governo italiano. Ma bisognerebbe anche combattere la burocrazia fatta di lacci e lacciuoli, di timbri, di code e dipendenti poco propensi ad aggiornarsi.linkiesta.it24.9.2019

Io non pago con carta di credito

egregio direttore
Io non pago con carta di credito perché me l'hanno clonata due volte però il 99% dei miei pagamenti avviene con bonifici tracciabili  anche i i miei incassi sono effettuati con bonifici ossia tracciabili 
distinti saluti
Cesare Fedeli


conflitto in Yemen.

il conflitto più censurato perché siamo noi paesi occidentali ad aggredire è lo Yemen. Usa Gran Bretagna Francia insieme ai fedeli alleati sauditi bombardano e assediano la popolazuone da oltre 4 anni. Una stima drammatica parla di quasi centomila bambini morti per mancanza di cibo e medicine. Quello che sta succedendo in Yemen supera per orrore, cinismo, crudeltà e disumanità l’insieme di tutti gli attentati terroristici capitati nel mondo negli ultimi quindici anni. osservatoriodiritti.it/2019/06/14

Il sentore è che la guerra nello Yemen sia un altro tassello della delicata partita a scacchi che si sta giocando in Medio Oriente. I ribelli che controllano la capitale San’a sono sciiti come l’Iran, storici alleati della Russia e del regime di Assad in Siria.
Si può dire invece che tutto il resto del Medio Oriente, Isis compreso, sia al contrario sunnita. Far cadere i ribelli Huthi nello Yemen vorrebbe dire per Stati Uniti e Arabia Saudita indebolire l’Iran, grande nemica di entrambi i paesi.
Quando il 14 settembre 2019 dei droni hanno attaccato gli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais, l’Arabia Saudita è stata costretta in un colpo solo a dimezzare la sua produzione giornaliera di petrolio.
Subito dopo l’attacco, gli Stati Uniti hanno accusato i ribelli Huthi e l’Iran di essere i responsabili minacciando dure conseguenze: per accendere i riflettori internazionali sulla guerra nello Yemen c’è voluta l’impennata del costo del petrolio, anche se questo attacco ai pozzi potrebbe portare a una escalation bellica tutta a danno della popolazione civile ormai stremata.money.it

il dramma della Palestina

il dramma della Palestina
«Violenze continue, vittime umane e schiaccianti bisogni umanitari, dimostrano un allarmante fallimento della comunità internazionale a trovare una soluzione politica per i rifugiati palestinesi», denuncia senza giri di parole il rapporto dell’organizzazione. «Sono passati più di settant’anni dalla fondazione dello Stato di Israele e dalla successiva espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi. Oggi 4,8 milioni di persone – l’intera popolazione del territorio occupato – sono esposte alla violenza e metà di queste hanno bisogno di urgente assistenza umanitaria», continua il documento.
La situazione per molti palestinesi peggiora di giorno in giorno. Nella Striscia di Gaza, la Banca Mondiale descrive un’economia in «caduta libera» e i servizi di base sono paralizzati da interruzioni di corrente fino a venti ore al giorno. «L’appello umanitario del 2018 ha ricevuto appena il 45,7 per cento dei finanziamenti necessari per aiutare i 2,5 milioni di civili bisognosi» osservatoriodiritti.it/2019/06/14



conflitto nel Donbass

conflitto nel Donbass
Giunto ormai al sesto anno, il conflitto armato in Ucraina non si ferma e una soluzione concreta non sembra arrivare. Le ostilità continuano a danneggiare le infrastrutture. Centinaia di migliaia di sfollati e case distrutte. Mentre i bambini non possono andare a scuola.
«Anche se nel corso del 2018 sono entrati in vigore cinque accordi di cessate il fuoco, che hanno comportato una riduzione delle vittime, sono stati tutti di breve durata. Il conflitto armato rimane una realtà quotidiana per tutte le persone che vivono vicino alle prime linee», si legge nel documento. osservatoriodiritti.it/2019/06/14



violenza in Burundi

violenza in Burundi
Quando nel 2015 il presidente Pierre Nkurunziza ha annunciato i piani per candidarsi alla presidenza per il suo terzo mandato, le proteste di piazza si sono trasformate in violenti scontri e la polizia ha risposto brutalmente ai disordini politici. Per questo quasi 500 mila persone sono fuggite in cerca di sicurezza nei Paesi vicini. La maggior parte dei rifugiati è scappato nella vicina Tanzania, mentre altri sono andati in Ruanda, Uganda e in Congo.
«A causa della mancanza di attenzione da parte dei media e di finanziamenti inadeguati da parte della comunità internazionale, i rifugiati non sono in grado di coprire i loro bisogni primari. Vivono in campi sovraffollati, non hanno abbastanza da mangiare e sono minacciati dalle malattie trasmesse dall’acqua», denuncia il Norwegian Refugee Council. osservatoriodiritti.it/2019/06/14




Repubblica Centrafricana: 2 milioni senza aiuti

Repubblica Centrafricana: 2 milioni senza aiuti
Nella Repubblica Centrafricana, 2,9 milioni dei 4,6 milioni di abitanti del Paese hanno urgente bisogno di aiuti umanitari. Gruppi armati locali controllano la maggior parte delle regioni e ripetuti episodi di violenza continuano a costringere i civili ad abbandonare le proprie abitazioni. Allo stesso tempo, la criminalità è in aumento.
Vittime delle violenze, anche gli operatori delle ong, che sono stati regolarmente attaccati e intimiditi. Proprio per questo, alcune organizzazioni sono state costrette a sospendere o a ritirarsi. osservatoriodiritti.it/2019/06/14



Congo un milione di sfollati

In Congo ci sono più di un milione di sfollati interni
Nel 2018, quando i combattimenti interetnici sono ripresi nelle province nord-orientali del Nord Kivu e dell’Ituri, centinaia di migliaia di congolesi sono stati costretti a fuggire in Uganda attraverso il lago Alberto. Circa un milione di persone, invece, sono sfollati interni. «La lotta tra gruppi armati per il controllo del territorio e delle risorse, la distruzione di scuole e abitazioni e gli attacchi ai civili hanno creato importanti bisogni umanitari», si legge nel rapporto. A questa situazione si è aggiunto un focolaio di Ebola nell’agosto scorso. .osservatoriodiritti.it/2019/06/14


Camerun conflitto armato

In Camerun la crisi iniziata con proteste pacifiche alla fine del 2016 si è intensificata, fino a diventare un vero conflitto tra gruppi armati governativi e ribelli. Fino ad ora, più di 450 mila persone sono state sfollate e quasi 800 mila bambini non possono andare a scuola.
«Centinaia di villaggi sono stati bruciati, decine di migliaia di persone si nascondono nella boscaglia senza aiuti umanitari e nuovi attacchi sono in atto ogni giorno», scrive Nrc.
«Nonostante l’entità della crisi, i bisogni umanitari non vengono soddisfatti», denuncia l’organizzazione. «La mancanza di informazioni e l’attenzione politica internazionale hanno permesso che la situazione si deteriorasse da manifestazioni non violente a vere e proprie atrocità commesse entrambe le parti».
.osservatoriodiritti.it/2019/06/14



Africa guerre dimenticate Europa salva vite nel mediterraneo


Africa guerre dimenticate
Dal Congo al Donbass, passando per il Camerun, il Burundi, la Repubblica Centrafricana e la Palestina. Sono queste le crisi e le guerre dimenticate che ancora oggi continuano a fare morti e feriti. Ma nonostante questo, grazie anche al silenzio assordante dei media, non riescono ad ottenere un concreto sostegno internazionale.
A denunciarlo è il Norwegian Refugee Council (Nrc) che ha appena pubblicato un rapporto annuale sui dieci Paesi con le crisi più dimenticate al mondo. La lista completa comprende anche Mali, Etiopia, Venezuela e la guerra in Libia..osservatoriodiritti.it/2019/06/14

LA bufala
l'attenzione dell'Europa è sulle ong che salvano vite nel mediterraneo


lunedì 23 settembre 2019

Bianconi candidato di Pd e M5s alle regionali


"Sono Vincenzo Bianconi imprenditore umbro di Norcia, come tanti sono innamorato della mia terra. E' ora di ricostruire il futuro dell'Umbria perché è una regione straordinaria e civile che ha bisogno di fortissimi cambiamenti". Con queste parole il presidente di Federalberghi Umbria accoglie l'invito a candidarsi a presidente della Regione. "Invito che - spiega - tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto. Il nome di Bianconi è circolato nei giorni scorsi come possibile candidato di Pd e M5s alle regionali. – rainews.it

Oggi come Presidente Relais & Chateaux sono insieme ai nostri super associati Alfonso Iaccarino di Don Alfonso, Elsa Russo e Nello Pane del Bellevue Sirene a sostenere con i nostri interventi una visione green del mondo, per un turismo più sostenibile, per una economia circolare....e questo lo stiamo sviluppando insieme all’iniziativa Hotel rifiuti zero.. per le nostre coscienze, per i nostri figli, per un mondo migliore facebook

Una buona notizia.

Giorgio Palù Cremona

Dal 20 Settembre 2019 al 03 Novembre 2019
CREMONA
LUOGO: Galleria d’Arte Il Triangolo / Chiesa di San Carlo.
INDIRIZZO: vicolo della Stella 14
CURATORI: Luca Beatrice

COMUNICATO STAMPA:
Frattura, la nuova mostra di Giorgio Palù a cura di Luca Beatrice, è in programma a Cremona dal 20 settembre al 3 novembre: venticinque opere esposte alla Galleria d’Arte Il Triangolo e un’installazione nella chiesa di San Carlo.
 
Cremonese, architetto di fama internazionale, Palù ha nei confronti dell’arte un approccio necessario, considerandola parte integrante della propria ricerca sui materiali e sulle reazioni innescate in un processo di scambio con il mondo reale. Se l’architettura prevede un “attraversamento”, dunque un utilizzo, da parte dell’uomo, l’arte non si presenta che come frammento di un’esperienza dove il sentire si mescola con la riflessione, l’istinto con la ragione, l’impatto violento con la teoria speculativa. Oggi non c’è più ragione per separare l’arte dall’architettura. A entrambe - non solo, anche alla filosofia e alle scienze - è richiesto di interrogarsi sull’urgenza ambientale, su come le fratture antropocenee causino danni irreparabili al pianeta in cui abitiamo. Nelle sperimentazioni formali e polimateriche di Giorgio Palù, tra resine, ferri, cristalli, marmi, legni, cemento, metalli, emerge costantemente l’idea di superfici non unitarie, emozioni frammentarie che sembrano fatte apposta per porre domande sempre più urgenti. Una su tutte, saremo anche noi in grado, attraverso l’arte, di riparare alle fratture del tempo? arte.it

Migranti offerta limitata ai soli richiedenti asilo. Non per i migranti economici


Migranti offerta limitata ai soli richiedenti asilo. Non per  i migranti economici

Per i migranti economici Lamorgese chiederà che vengano inclusi nel meccanismo. Più in generale, Roma punta ad ottenere da Bruxelles che la Commissione assuma l’onere dei rimpatri, per i migranti economici, che sono la maggioranza dei 6.700 arrivati quest’anno in Italia, Lamorgese chiederà che vengano inclusi nel meccanismo. Più in generale, Roma punta ad ottenere da Bruxelles che la Commissione assuma l’onere dei rimpatri . Per l’Italia si tratta di un punto decisivo, visto che i migranti sbarcati sulle navi delle ong sono un’esigua minoranza rispetto al totale degli arrivi e che solo una quota minoritaria di questi ha diritto all’asilo. Il nuovo governo Conte – accantonati i porti chiusi di Salvini – non vuole tuttavia mollare sulla linea del rigore e chiede anche una rotazione dei porti di sbarco delle navi ong e l’accordo preventivo con un numero congruo di Paesi disponibili ad accogliere le persone soccorse. Francia e Germania – cui appartengono la maggioranza delle ong impegnate nei salvataggi in mare, da Sos Mediterranée a Medici senza frontiere, da Sea Watch a Sea Eye – sono pronte a farsi carico ognuna del 25% degli sbarcati. Non è abbastanza per Roma e La Valletta, tanto più che l’offerta di Parigi sarebbe limitata ai soli richiedenti asilo

Anna Fasano al Ministero dell'Economia

Egr. Direttore
vedo una grande opportunità per il govcerno giallo-verde: nominare Anna Fasano presidente Banca Etica come consulente al Ministero dell'Economia. Distinti saluti
Cesare Fedeli

Anna Fasano presidente Banca Etica Casarini responsabile della ogm Mediterranea


Anna Fasano presidente Banca Etica - Economista, appassionata di Finanza Etica, Economia Sociale e organizzazioni del Terzo Settore è direttrice della ONLUS Vicini di Casa ed esperta di housing sociale. All’interno del Gruppo Banca Etica ha rafforzato le competenze in modelli di governance, sistemi dei controlli e gestione delle risorse umane. Componente del Consiglio di Amministrazione di Banca Etica dal 2010, dal 2016 ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente. Anna ha 44 anni ed è friulana.
Finanzia fra l'altro ong Mediterranea FAusto Casarini responsabile .

La bufala
un finanziamento corretto


domenica 22 settembre 2019

Umbria candidata DI Maolo 5 stelle PD


Di Maolo l’avvocatessa, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, potrebbe guidare quel «patto civico» proposto da Luigi Di Maio in vista delle regionali del 27 ottobre. Le uniche parole in proposito pronunciate dalla possibile candidata sono state : «Nulla da dichiarare, è il momento della riflessione».umbria24.it

 Bisogna affidarsi a San Francesco.

Casarini responsabile al Ministero dell'Interno

egr. direttore
Casarini responsabile della ogm  Mediterranea con i finanziamenti di Banca Etica finalmente una buona notizia.
Speriamo che arrivi anche al Ministero dell'Interno come sottosegretario aggiunto così i problemi degli immigrati finalmente si potranno risolvere.
Magari una tassa sulle caramelle potrebbe trovare fondi sufficienti per questa attività umanitaria.
Distinti Saluti
Cesare Fedeli


sabato 21 settembre 2019

ministro dell’Ambiente Sergio Costa fondo per le imprese con imballaggi ridotti


È stato reso noto che le aziende virtuose che ridurranno o elimineranno gli imballaggi in plastica saranno agevolate. Quello della riduzione della produzione della plastica, e quindi dei rifiuti che ne derivano, è un tema caro al ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa commenta:“Ogni iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini sulla riduzione della produzione dei rifiuti fa bene al pianeta. Nella legge di bilancio abbiamo inserito un fondo per finanziare il credito d’imposta per le imprese che producono con imballaggi ridotti o zero imballaggi. Vogliamo incentivare così la vendita di prodotti sfusi. Non ha senso pagare di più per un imballaggio che finisce nel cestino subito dopo l’acquisto – commenta il ministro – E se un imballaggio dev’esserci necessariamente, le aziende evitino la plastica, perché il pianeta sta soffocando nella plastica. È ora di dire basta”.
http://www.italiaambiente.it/2018/11/23/

Luca Casarini capo missione della nave Mar Jonio


Luca Casarini ha cominciato a frequentare gli ambienti antagonisti della sinistra, prima presso il centro sociale "Pedro" di Padova.
È stato leader del "movimento delle Tute Bianche", uno dei gruppi più discussi all'interno del movimento no-global.
L'azione più nota in cui Casarini ha giocato un ruolo importante, sia sul campo sia nel rapporto con i mezzi di informazione nazionali, è senz'altro la contestazione del G8 di Genova: noto in precedenza soltanto all'interno del movimento e nella politica locale.
Candidato nel 1999 alle elezioni comunali di Padova, Casarini è stato un consulente del Ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco nel primo governo Prodi. I Disobbedienti hanno stretto rapporti di collaborazione con alcuni partiti dell'area della sinistra; aspre sono le divergenze tra verdi e comunisti nella zona di Marghera, dato che i verdi tendono a criticare le produzioni industriali mentre i comunisti tendono a voler salvaguardare i posti di lavoro degli operai.
Suscita scalpore, nel 2008, la scelta di Casarini di pubblicare un romanzo con la Mondadori, casa editrice di proprietà della famiglia Berlusconi. Nel 2009 il Corriere della Sera pubblica una intervista a Casarini nella quale annuncia di avere aperto una partita IVA per svolgere attività individuale di consulenza sul marketing e design pubblicitario a Palermo
Il 30 aprile 2017 è stato eletto con Bianca Guzzetta alla carica di segretario di Sinistra Italiana in Sicilia dal Congresso Regionale del Partito.
Nel marzo 2019 è il capo missione della nave Mar Jonio che ha recuperato 49 migranti al largo delle coste libiche e fatti sbarcare a Lampedusa, viene indagato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rifiuto di obbedire all’ordine imposto dalle autorità di arrestare l’imbarcazione.

Ong Mediterranea Saving Humans


Ong Mediterranea Saving Humans 
Luca Casarini, noto militante no global all’epoca del G8 di Genova,  parla anche della sua Ong, che contribuisce a fondare nel mese di ottobre.
Un’organizzazione battente bandiera italiana, sempre più protagonista dello scontro politico sui migranti.
L’Ong è la prima a non rispettare l’alt delle autorità italiane nello scorso mese di marzo, quando per tal motivo la Mare Jonio viene sequestrata e Luca Casarini risulta da allora iscritto nel registro degli indagati.
“Non abbiamo grandi finanziatori, anche se a me interesserebbe ci fossero – prosegue infatti il capo missione in mare di Mediterranea – Non mi interessa niente da dove viene il denaro. Ci fossero persone perbene che mettono soldi su questa cosa saremmo felici. Diciamo che finora la nostra è stata Una Raccolta Proletaria”.
Infatti secondo Casarini in realtà gran parte dei soldi arrivano dal crowdfunding lanciato poco dopo la formazione dell’Ong: Raccogliamo mezzo milione di Euro nei primi tre mesi”. Ma potrebbero non bastare, sempre secondo il rappresentante della Ong, perché “Solo una giornata costa 1500 di carburante”.
L’Ong si è potuta aprire però grazie ad un iniziale finanziamento da parte di Banca Etica: quasi mezzo milioni di Euro di prestito con le garanzie offerte da alcuni esponenti di LeU, tra cui Nichi Vendola ed il deputato Erasmo Palazzotto.ilgiornale.it

venerdì 20 settembre 2019

Conte partito a quando?


L’avvocato degli italiani, Giuseppe Conte, non vuole andare a votare a settembre soprattutto perché stanno preparando un partito tutto per lui.
La ‘lista Conte’, un mix di mondo cattolico variopinto tra solidarietà, rigore e comprensione verso le nuove tendenze della società. A questo progetto lavorano frange vaticane che non si rassegnano a vedere emarginata la loro missione, organizzazioni cattoliche del volontariato, pezzi dell’intelligence e più di qualche grande manager pubblico.
Ormai è tutto un via vai di sondaggi, commissionati sul suo appeal dal devoto Rocco Casalino, Gradimento che i sondaggi dicono alto tra gli italiani ma in caduta libera dentro Movimento 5 stelle, per non parlare della Lega.
Per Grillo, infatti, l’immagine troppo ‘leccata’ del Presidente ha fatto perdere al M5s la sua forza rivoluzionaria che ora spera di poter ritrovare con una coppia inedita di lotta e di governo, Roberto Fico, Presidente della Camera, e Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli.
Chi sta lavorando per la lista Conte è una umanità variegata, passa dalle segrete stanze Vaticane e lambisce importanti studi legali. Come quello di Grande Stevens, la cui eredità è stata raccolta da Michele Briamonte, punto di riferimento in Vaticano dove ha già avuto qualche fastidio. Nicolaporro.it

scissione 5 stelle dichiarazioni di Di Battista.

si fanno i nomi di parlamentari pentastellati pronti a fare quanto ha fatto Renzi con il Pd. Sempre ieri ha fatto scalpore la dichiarazione di Alessandro Di Battista furiosamente contraria all’alleanza con il Pd. “Il M5s è ormai solo il braccio politico di una entità commerciale, la Casaleggio Associati, che ha già eliminato Beppe Grillo”, ci ha detto ancora.
scissione paventata nelle dichiarazioni di Di Battista.
Un’indiscrezione vorrebbe la scissione anche nel partito pentastellato. Secca la smentita del M5s: “È clamorosamente inventato”
Stando a quanto riportato dal ‘Messaggero’, sarebbero iniziati a circolare già i primi nomi che vorrebbero comporre un nuovo gruppo politico di provenienza pentastellata: Luigi Gallo, Giuseppe Brescia, Barbara Lezzi, Carla Ruocco, Massimo Misiti, Nicola Morra, Mattia Fantinati e Francesco D’Uva.newnotizie.it

votazioni su Rousseau patto civico per l’Umbria


Sono partite le votazioni su Rousseau che per tutta la giornata vedranno impegnati gli iscritti del Movimento 5 Stelle sull’importante decisione avanzata dai vertici M5s in merito al patto civico per l’Umbria. questa mattina ha aperto il voto sulla Piattaforma Rousseau lanciando un deciso appello ai propri compagni di partito con un nome su tutti presentato alla platea 5Stelle come candidato Presidente alle Regionali in Umbria. Il nome che abbiamo proposto come candidata presidente è l’attuale sindaco di Assisi, Stefania Proietti, una amministratrice locale molto attiva e una docente universitaria molto apprezzata. Dal Pd avevano lanciato frenate imponenti proprio sul nome della Proietti, considerata «troppo debole come candidatura» e soprattutto impegnata a finire il mandato da sindaco. Per ora la distanza dunque tra Pd e M5s resta alquanto marcata, ma anche internamente al Movimento non mancano le stoccate contro chi – come Di Battista – aveva criticato il fidarsi troppo dei dem: «la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento e la prima prova di questo Governo è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane di ottobre. Perchè qualsiasi cosa accada, alla fine voglio poter dire a tutti che siamo riusciti in una riforma che gli italiani aspettavano da decenni».ilsussidiario.net


spread banche


il drastico calo dello spread tra BTp e Bund sta regalando alle banche italiane un vero e proprio toccasana: solo per le prime cinque, secondo i calcoli effettuati dal Sole 24 Ore sui dati delle stesse banche, dal 9 agosto scorso il ribasso dello spread si è tradotto in una sorta di aumento di capitale “virtuale” pari a circa 2,4 miliardi di euro. Dal giorno in cui la Lega ha presentato al Senato la mozione di sfiducia del Governo Conte, il 9 agosto scorso appunto, lo spread tra BTp e Bund è infatti sceso di 100 punti base esatti: dai 240 di quel giorno ai 140 di ieri. E per le banche, che sono piene zeppe di titoli di Stato, questo equivale a una sorta di aumento di capitale. Caduto dal cielo. Manna allo stato puro. Da circa 2,4 miliardi. ilsole24ore.com

Finanziamento pubblico fondazioni

Finanziamento pubblico fondazioni
L’associazione Openpolis ha puntato un riflettore sulla trasparenza delle fondazioni. “Sulle fondazioni e associazioni private vicine a partiti o leader – scrivono dalla società di analisi – la possibilità di controllo è molto minore”. Dei 102 think tank censiti da Openpolis sono il 10,75% pubblica il proprio bilancio sul internet. Termometropolitico.it

Finanziamento pubblico: il Pd e il Referendum

Finanziamento pubblico: il Pd e il Referendum
In questi ultimi anni è diventata evidente una frammentazione dei partiti in comitati, think thank e fondazioni. Il referendum sulla legge elettorale dello scorso 4 dicembre ne è un esempio lampante. La campagna del Pd per il “sì”, ad esempio, ha avuto promotori di natura diversa; il Pd in quanto partito ha contribuito per 11 milioni di euro, i gruppi parlamentari hanno finanziato la campagna per 1,8 milioni, e infine, troviamo il comitato promotore del referendum “Basta un sì”. A questi possiamo aggiungere la Fondazione Open, vicina a Matteo Renzi, che ha organizzato la Leopolda. Termometropolitico.it



Finanziamento pubblico: Forza Italia

Finanziamento pubblico:  Forza Italia
Forza Italia è sinonimo di Silvio Berlusconi. Non si tratta solo di una questione di immagine, ma anche economica. Nel 2013 il partito è stato ricostituito grazie a una donazione di 15 milioni di euro del solo Berlusconi; una cifra pari al 99,5% delle contribuzioni di quell’anno. Ma con la legge sul finanziamento ai partiti questo non è stato più possibile: la legge prevede un tetto massimo di 100mila euro alle donazioni dei privati.
Le conseguenza sono state immediate. Se nel 2014, Fi poteva vantare entrate dalla gestione caratteristica superiori ai 6,6 milioni di euro, nei due anni successivi la stessa voce si è attestata poco sopra i 3 milioni. Termometropolitico.it



Finanziamento pubblico: 5 Stelle

Finanziamento pubblico: il caso dei 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle non è iscritto nel registro dei partiti e di conseguenza non può accedere al 2×1000. Inoltre, non ha depositato uno Statuto che contempli la democrazia interna, uno dei requisiti per accedere al finanziamento. Ma come si finanziano, dunque, i pentastellati se l’associazione M5S ha un bilancio di poche centinaia di euro?.
Innanzitutto, ci sono i comitati elettorali costituiti ad hoc per finanziare le campagne elettorali nazionali. Ma anche in questo caso contribuiscono in minima parte a livello economico. Un gettito economico importante è invece quello che arriva dall’Associazione Rousseau, costituita per il finanziamento della piattaforma omonima e finanziata con le donazioni private dei sostenitori.
Nel 2016  la fondazione vantava 400mila euro di entrate. Ma i veri finanziatori del Movimento sono i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Lo scorso anno le entrate dei gruppi M5S in parlamento hanno contribuito per un valore pari a 6 milioni di euro. A differenza da quanto sostenuto, anche in questo caso, si tratta di denaro pubblico: sono infatti le donazioni che Montecitorio e Palazzo Madama corrispondono per il funzionamento dei gruppi. Termometropolitico.it



Finanziamento pubblico partiti


Finanziamento pubblico partiti

Dal 2017 i partiti politici non hanno più diritto ad alcun finanziamento pubblico. Il governo Letta ha infatti introdotto una legge che prevede l’abolizione del rimborso e la sua sostituzione con il contributo del 2×1000 da parte dei cittadini. Il sistema, però, non ha dato i frutti sperati e ha ridotto in maniera importante le entrate dei principali partiti. Termometropolitico.it


elezioni generali nel Regno Unito Brexit



elezioni generali nel Regno Unito Brexit

Le elezioni generali nel Regno Unito del 2015 si svolsero il 7 maggio per eleggere il 56° Parlamento del Regno Unito.
 Il Primo Ministro in carica David Cameron, che governava dal 2010  fu rieletto per un secondo mandato con il 36,9% dei voti e 331 seggi.
Le elezioni generali nel Regno Unito del 2017 si sono tenute l'8 giugno
Il voto è stato però anticipato al 2017.
In ottemperanza di una promessa elettorale, la maggioranza conservatrice alla Camera dei Comuni ha stabilito che si sarebbe tenuto un referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell'Unione europea.
Il primo ministro David Cameron si è schierato per la permanenza del Paese nell'Unione, mentre una parte non indifferente del suo stesso Partito Conservatore si è posizionata in favore di un'uscita. L'esito ha sancito la vittoria del Leave sul Remain (52% contro 48%), portando Cameron alle dimissioni sia da premier che da leader del partito. I parlamentari conservatori hanno eletto la ministra dell'Interno Theresa May nuova leader del partito.
Respinta la mozione del primo ministro Boris Johnson di elezioni anticipate al 15 ottobre 2019. La Camera dei Comuni ha deciso la seconda bocciatura nella notte fra il 9 e il 10 settembre 2019.
Ora, come voluto da Johnson il Parlamento inglese chiuderà per ben cinque settimane.
Rimangono dunque diverse incognite sulla questione Brexit. La scadenza è fissata per il 31 ottobre prossimo. Oltre quella data non sarà più possibile chiedere alcun rinvio.
Lunedì, però, è entrata in vigore la legge firmata dalla Regina che obbliga il Governo a non uscire dall’Europa prima della fine del mese di ottobre. A quanto pare, però, Johnson sta cercando tutti i modi per poter aggirare i vincoli stabiliti dalla nuova legge.
Il 14 ci sarà il discorso della Regina. Così verrà inaugurato l’inizio di una nuova sessione parlamentare. Il 17 ottobre, infine, a Bruxelles, vi sarà una riunione del Consiglio Europeo. Il quell’occasione si tornerà a parlare di Brexit e di possibili rinvii.befan.it

elezioni Israele

elezioni Israele

Dopo che il voto non ha dato la maggioranza a nessun partito, è scontro tra la forza centrista Blu Bianco e il Likud. I primi rivendicano la vittoria e chiedono di guidare le trattative. "Sorpreso dal fatto che Gantz non raccolga il mio appello”, replica il premier
Dopo il verdetto delle elezioni in Israele, che non hanno dato la maggioranza a nessuno dei partiti in lizza, è scontro tra il partito centrista Blu Bianco di Benny Gantz, che ha ottenuto 33 seggi in Parlamento, e il Likud del premier Benyamin Netanyahu, che si è fermato a 31. "Sarò io il premier del prossimo governo di unità nazionale”, ha precisato Gantz; è intervenuto anche  Avigdor Lieberman, leader di Israel Beitenu: ”È il caso di smetterla con gli espedienti politici ed i trucchetti”, ha detto rivolgendosi a Netanyahu, per poi aggiungere: "Vediamo di sederci assieme tu, Gantz e io e di formare un governo nazionale liberale esteso".tg24.skay.it

Spagna tornerà alle urne per la quarta volta in quattro anni


La Spagna tornerà alle urne per la quarta volta in quattro anni
Il partito socialista del premier Pedro Sanchez, che aveva vinto le ultime elezioni senza ottenere la maggioranza, non è riuscito a trovare un accordo con gli altri partiti per formare un nuovo governo.wired.it


Matteo Renzi chiude la fondazione della Leopolda


Matteo Renzi mette i conti in pari e chiude la Fondazione Open, la cassaforte che ha finanziato la sua scalata politica: da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi. La svolta sarà ufficializzata a breve dal consiglio di amministrazione, presieduto dall'avvocato Alberto Bianchi e composto da Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Marco Carrai. Il forziere e braccio operativo di Renzi era stato costruito nel 2012 sotto il nome di Big bang, per avere a disposizione un contenitore che, giuridicamente, potesse ricevere le donazioni dei finanziatori privati.
La fondazione era servita per finanziare iniziative pubbliche come le sette edizioni della Leopolda.
Il Corriere Fiorentino rivela che  Open ha raccolto in sei anni circa 6,7 milioni di euro. E adesso chiude con 2 milioni di euro. Fondi che saranno utilizzati per costituire un nuovo partito? E' una delle ipotesi da parte dei commentatori ma non è una certezza. Firenze today.it 2018

Indagato Alberto Bianchi: ex presidente Fondazione Open finanziava la Leopolda


Indagato Alberto Bianchi: ex presidente della Fondazione Open che finanziava la Leopolda di Renzi
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta ipotizzando il reato di traffico di influenze a carico dell'avvocato Alberto Bianchi, 65 anni, ex presidente della Fondazione Open, nata per sostenere le iniziative di Matteo Renzi, per anni cassaforte e finanziatrice della Leopolda e attiva fino all'aprile 2018.
Sarebbe stata anche effettuata una perquisizione nello studio di Bianchi. Non è escluso che nell'indagine condotta dalla guardia di finanza coordinata dal pm Luca Turco vi siano altri indagati.  le verifiche mirano a stabilire se le elargizioni siano state effettuate anche per garantirsi la conclusione di affari e dunque se fossero la contropartita per agevolare alcuni imprenditori o aziende. E dunque bisognerà controllare se chi ha messo soldi nelle casse della Fondazione ne abbia poi tratto vantaggio.nextquotidiano settembre 2019



Sull’immigrazione intesa temporanea e su base volontaria

Sull’immigrazione intesa temporanea e su base volontaria, tra alcuni paesi europei – Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo, Malta e Italia – per redistribuire in tempi rapidi le quote di profughi che sbarcheranno sulle coste italiane e maltesi.
Le ipotesi riguardano esclusivamente la redistribuzione degli immigrati aventi diritto ai permessi di soggiorno per motivi di protezione internazionale, secondo due modalità alternative ancora da definire.
Una prima modalità prevede che tale riconoscimento avvenga entro breve tempo sui luoghi di sbarco preventivamente alla redistribuzione.
Una seconda, più realistica, prevede che la redistribuzione avvenga con meccanismi di compensazione, cioè redistribuendo quote di migranti che hanno precedentemente ricevuto tale riconoscimento nei paesi dove sono sbarcati, sino alla saturazione del numero dei nuovi ingressi.ilsussidiario.net



 LA bufala
In entrambi i casi i migranti per motivi economici, e che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno, rimarranno in capo ai paesi di prima accoglienza, che dovranno farsi carico anche di attivare le espulsioni e i rimpatri.


mercoledì 18 settembre 2019

Calenda siamoeuropei

www.siamoeuropei.it

Cambiamo – Lazio

“La nascita del gruppo “Cambiamo” – ha aggiunto il consigliere regionale del Lazio Adriano Palozzi – è stata una scelta di cuore e di testa. 
Quello intrapreso insieme al presidente Giovanni Toti, infatti, rappresenta un percorso politico all’avanguardia, fatto di rinnovamento, radicamento sui territori e trasparenza. Un percorso al quale ho fortemente creduto tanto da essere uno dei fondatori del Movimento e dei principali promotori a livello territoriale. 
Insieme a tantissimi amministratori locali, nel Lazio stiamo costruendo una grande squadra: umile, competente, vicina alle istanze della comunità. 
In Regione Lazio  il nostro scopo fondamentale sarà quello di tutelare i diritti dei cittadini attraverso una opposizione concreta nei confronti di una amministrazione regionale, quella guidata dal presidente Zingaretti, assolutamente fallimentare su tutti i fronti: dalla sanità al sociale, dallo sviluppo economico alla mobilità”.https://www.facebook.com/cambiamocontoti/

Italia Viva


Italia Viva

La necessità renziana di “fare una cosa nuova, allegra e divertente” (sic). Insomma, qual è la prospettiva che Renzi immagini per un Paese che si pretenda vivo?
Finora, l’unica indicazione chiara sembra escludere un intento moderato, centrista, unitario, proclamando in filigrana semmai unicamente la pervicace intenzione di abbattere “questo governo perché è troppo di sinistra”, un augurio, un auspicio che sembra essere ancor più terribile d’ogni invito a “stare sereni”.
Nel frattempo, il generoso Andrea Marcucci fa eco con spirito entrista: “Resto a fare il mio lavoro nel Pd, non condivido la scelta di Matteo, sono ancora convinto che ci sia uno spazio importante per i liberaldemocratici come me. Non sarò mai un nemico di Matteo, mai diventerò un suo denigratore. Nel Pd mi sento ancora a casa mia, se si dovesse trasformare in un soggetto sempre più simile al Pds, mi sentirei un estraneo”. Huffigtonpost.it
luogo di battesimo del partito di Renzi in zona Fontana di Trevi. Il padrone di casa è Gianfranco Alibrandi, deputato e imprenditore, uno dei primo ad aderire alla restaura politica di Matteo. italia viva facebook


La bufala
questa sì che è una politica divertente , sopratutto per chi ci campa sopra.

lavoro del politico

Il lavoro del politico è un lavoraccio.
Ogni giorno scrivere e riscrivere programmi in relazione all'alleato di turno.
Riunioni su riunioni per decidere chi fra gli alleati dovrà estrimere il candidato e come sarà composta la squadra di governo.

Emilia regionali Bonaccini.

Emilia regionali Bonaccini.
Il segretario nazionale del Partito democratico Nicola Zingaretti blinda il governatore Stefano Bonaccini come unico candidato possibile per il secondo mandato in viale Aldo Moro. E lo fa subito dopo che era stato lo stesso Bonaccini a proporre, qualche giorno fa dal palco della festa regionale di Articolo 1, un suo eventuale passo indietro pur di «andare a vedere le carte» e realizzare, anche in Emilia-Romagna, l’asse coi Cinque Stelle. «Qui c’è una bella squadra e un buon presidente che corre per vincere e per difendere l’Emilia-Romagna da quella che potrebbe essere un’aggressione di chi stava distruggendo questo Paese», dice chiaramente il numero uno dei dem riferendosi alla Lega. «Per il quinto anno consecutivo siamo la regione che è prima per crescita in Italia. La disoccupazione è scesa al 6%. Il tasso di attività è di oltre il 71%, siamo primi per occupazione femminile», lo afferma Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna nel primo intervento della terza giornata della Summer School della Scuola di Politiche.  Romagnaoggi.it

Emilia regionali Bergonzoni

Emilia regionali Bergonzoni
La Lega ha però già fatto sapere di non voler rinunciare alla senatrice Lucia Borgonzoni come sfidante del governatore Stefano Bonaccini. E così nel centrodestra emiliano-romagnolo la situazione si fa complicata. "Saranno Salvini, Meloni e Forza Italia - precisa Bignami- a decidere come sbrigare questa matassa che in realtà coinvolge anche altre Regioni, come l'Umbria e la Calabria", in modo da arrivare a compiere "la scelta più opportuna per rappresentare la coalizione alle elezioni regionali".ilrestodelcarlino.it



Emilia regionali Bignami


Emilia regionali Bignami

 Uno abituato a mietere preferenze difficilmente si tira indietro quando si parla di elezioni. Galeazzo Bignami candidato presidente di Fratelli d'Italia alle elezioni regionali dell'Emilia Romagna, dunque? "Mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi e io sono a disposizione". La conferma arriva questa mattina, a margine di una conferenza stampa di Fdi a Bologna.
Il suo nome è stato lanciato da Giorgia Meloni, che dopo l'ingresso dell'ex Forza Italia nel suo partito, ha accantonato la candidatura di Meluzzi. ilrestodelcarlino.it





Regionali Calabria NeSci

Regionali Calabria NeSci 
nel Movimento 5 Stelle si apre la corsa. Il senatore Nicola Morra ha respinto completamente la proposta di guidare i pentastellati (magari in alleanza con il Pd), mentre la deputata Dalila Nesci ha offerto la propria disponibilità. Negli ultimi giorni, l'ipotesi di un accordo tra i 5 Stelle e i democratici aveva anche alimentato l'ipotesi della candidatura di Pippo Callipo. Nesci, invece, si dice pronta a mettersi in campo: «Io mi ero resa disponibile ancora prima della caduta del governo: lo dissi a Di Maio, gli dissi che sono disposta a dimettermi da parlamentare e candidarmi».«Quello dell’Umbria - ha affermato la parlamentare vibonese - secondo me non è un modello replicabile in Calabria. Anche alle europee ci siamo confermati primo partito, abbiamo mantenuto alta la bandiera del M5s per la serietà con cui abbiamo condotto le battaglie: l'idea di lasciare la responsabilità di aggregare forze ad un esponente del civismo sarebbe sbagliata. E’ il M5s che si deve fare garante di un’aggregazione civica», tanto più ora che pare «possibile che Oliverio indica le elezioni per dicembre». quotidianodelsud.it

Regionali Calabria Occhiuto

Regionali Calabria Occhiuto

In campo, infatti, restano le candidature di Mario Occhiuto per Forza Italia e quella di un governatore indicato dal gruppo Lega-Fratelli d'Italia. In quest'ultimo caso, il nome più papabile resta quello di Wanda Ferro. quotidianodelsud.it



Regionali Calabria Oliverio


Regionali Calabria Oliverio
Mentre il centrosinistra si è diviso sul nome di Mario Oliverio con la decisione del Pd di non sostenere una sua ricandidatura, provocando la reazione dello stesso governatore, il centrodestra rischia la stessa fine. «Io non solo sono iscritto al Pd - ha detto Oliverio - ma ho una storia e la rivendico. Mi dispiace che qualcuno abbia interpretato o fatto interpretare, come ha detto il commissario, che Oliverio sia fuori dal Pd. Il partito è regolato da uno Statuto. Ritengo che le regole valgano sempre anche quando ci sono i commissari ma, soprattutto, ritengo scorretto e irrispettoso nei confronti di migliaia di iscritti e militanti pensare che un commissario mandato da Roma possa fare affermazioni come quelle che sono state fatte». quotidianodelsud.it



umbria candidato FORA


scadenza della presentazione delle candidature per le elezioni regionali in Umbria, prevista per il 27 settembre
Il civico sostenuto dal Pd e’ Andrea Fora, ex presidente di Confcooperative ben visto nel mondo cattolico e tra i Cinquestelle romani – dai tempi in cui fu inviato a Roma dopo Mafia Capitale per ‘ripulire’ le cooperative finite nell’inchiesta – ma non viene menzionato nella lettera di Di Maio. Da giorni, invece, si discute dell’ipotesi di una candidatura di Brunello Cucinelli, l’imprenditore del cachemire molto influente nella sua regione, che piacerebbe al Movimento 5 stelle, ma che ad oggi ha sempre smentito questa possibilita’umbriajournal.com

Umbria candidati centrosinistra


Lo scandalo sanitopoli, con le conseguenti dimissioni di Catiuscia Marini e gli arresti di alcuni dirigenti regionali e del segretario del partito Giampiero Bocci aveva ovviamente azzerato tutto il quadro dirigente.
il capo politico dei 5 Stelle, Di Maio, dopo qualche giorno di trattativa a Roma, è intervenuto direttamente con un appello a tutte le forze politiche umbre, affinché facciano un passo indietro o di lato e si mettano a disposizione per appoggiare in Consiglio regionale, un esecutivo “civico” svincolato dai partiti.
Magari con un candidato alla Cucinelli. Più che quell’Andrea Fora, indicato da alcune liste civiche e dallo stesso Pd.
 Adesso  a dieci giorni circa dalla scadenza per la presentazione delle liste, sembra un salvagente gettato in acqua per salvare i naufraghi. 
Singolare ed emblematica ad esempio la posizione della giovane colonnella renziana Anna Ascani che non più di due settimane in un post sui social se la prendeva con D’Alema, perché questi spingeva per un accordo nazionale tra Pd e 5 Stelle, poi però quando le è stato proposto di diventare viceministro all’Istruzione , non ha detto no  grazie, fatelo “senza di me”, ha accettato eccome, e si è detta anche lusingata, e impegnata a dare il massimo.
L’ex senatore Leonardo Caponi, figura storica della sinistra perugina e umbra, scrive: “Se ho ben capito (ma ho ben capito) la proposta di Di Maio per l’accordo col Pd in Umbria muove da quella cultura fasciosqualunquista del 5S rivolta, in prospettiva, a scardinare il sistema democratico della rappresentanza.
Che vinca Fora o il neo candidato in pectore Cucinelli, l’industriale padre padrone che scaccia i sindacati, sarebbe un cambiamento da destra nel segno più marcato di un mercantilismo liberista. Altro che recupero delle vecchie tradizioni del buon governo umbro!
Certo, il Pd umbro meriterebbe di essere mandato all’opposizione. Negli ultimi 20 anni, almeno, ha governato male e con modalità e arroganza da partito unico, spesso in maniera intrecciata e non osteggiata da certi poteri forti, in Umbria più forti che altrove, vedi la Massoneria o la Curia. Non a caso il Vescovo di Perugia e Città della Pieve, cardinal Bassetti, è anche presidente della Cei
Pensiamo ad Aldo Capitini, l'”apostolo della non violenza”, l’inventore della Marcia della Pace Perugia-Assisi, il Gandhi italiano, ma anche a Pietro Conti, primo presidente di Regione, uno degli artefici del regionalismo degli anni ’70.
Giuliano Giubilei candidato Pd sconfitto alle comunali di Perugia o Walter Verini commissario reggente del Pd, sono facce presentabili, ma al momento possono solo dare le carte e cercare di salvare il salvabile.
primapaginachiusi.itt

Umbria Donatella Tesei



Donatella Tesei lancia la campagna elettorale sui social e Matteo Salvini torna in Umbria per due giorni

senatrice, e avvocato, Donatella Tesei utilizza i social per annunciare l'inizio della sua campagna elettorale per la presidenza della giunta regionale.
"Nella vita si prendono decisioni forti, di cuore: la scelta di candidarmi alla guida dell'Umbria è una di queste. I cittadini chiedono da tempo una Regione diversa. Chiedono, soprattutto, di voltare pagina dopo gli scandali nella sanità e la cattiva gestione di questi anni
 http://www.PerugiaToday.it

consiglio regionale dell’Umbria Daniele Carissimi


Nel puzzle del candidature in vista delle consultazioni elettorali del 27 ottobre per il rinnovo del consiglio regionale dell’Umbria spunta il nome di Daniele Carissimi. L’ipotesi di una sua partecipazione alla tornata elettorale spifferava da qualche giorno. La conferma che la cosa potrebbe essere molto più concreta del previsto la dà lo stesso professionista ternano rispondendo ad un commento sulla pagina facebook “Ambiente adesso”.
Tra post e condivisioni, la possibile candidatura di Carissimi è stata oggetto di alcune critiche: “Lei, utilizzando la sensibilità delle persone verso le questioni ambientali, ha fatto una operazione profondamente scorretta: creare “Ambiente adesso” per fini personali ed elettorali. Lei ha usato la creazione del gruppo pePotrebbe interessarti: ternotoday.it


Conte stai sereno


Renzi non può mai andare con la Lega e il centro destra.
Conte stai sereno

martedì 17 settembre 2019

I gruppi di Renzi


I renziani alla Camera
Quelli che sembrano sicuri del cambio di casacca sono Maria Elena Boschi, Gennaro Migliore, Ivan Scalfarotto, Michele Anzaldi, Roberto Giachetti, Silvia Fregolent, Marco Di Maio, Anna Ascani, Luciano Nobili, Luigi Marattin, Lucia Annibali, Mattia Mor, Nicola Carè, Massimo Ungaro. Capo delegazione sarebbe Ettore Rosato.
I renziani al Senato
In questo caso i senatori pronti a spostarsi sono Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova (che sarà capo-delegazione all'interno del governo giallorosso), Tommaso Cerno, Davide Faraone, Eugenio Comenicini, Nadia Ginetti, Ernesto Magorno, a cui si aggiunge la ex forzista Donatella Conzatti. Agi.it



LA bufala
se non hai i gruppi, non prendi rimborsi elettorali.

I fondi ai gruppi parlamentari

  
 I fondi ai gruppi parlamentari sono un canale essenziale del finanziamento pubblico alla politica, specie in vista dell’abolizione dei rimborsi. Tagliate le spese che i partiti possono permettersi, sono i gruppi a farsi carico di aspetti essenziali.
Alcuni dei canali del finanziamento pubblico tradizionale vanno esaurendosi o vengono messi in discussione, sostituiti da nuovi sistemi come il 2×1000. I rimborsi elettorali, azzerati dal 2017; i contributi ai giornali di partito, di cui un disegno di legge in esame al senato propone l’abolizione; i contributi ai gruppi del consigli regionali, che la riforma costituzionale prevede di eliminare.
Rimangono in piedi, invece, i contributi ai gruppi parlamentari. Questi soldi servono, proprio come nel caso delle regioni, a pagare le loro spese correnti e il personale di cui hanno bisogno, come funzionari, esperti giuridici e di comunicazione. Con la riduzione dei soldi diretti ai partiti, i gruppi parlamentari sono diventati attori politici più rilevanti rispetto al passato.
Per esempio, sono loro a finanziare parte della comunicazione del partito. Possono acquistare spazi pubblicitari e organizzare eventi: formalmente solo per promuovere la loro attività parlamentare ma, come sottolineato più volte, è molto labile il confine con la propaganda politica del partito.
Per contribuire alle funzioni istituzionali dei gruppi, camera e senato hanno erogato 49 milioni di euro nel 2014. Nello stesso anno i partiti, con i rimborsi, hanno ricevuto molto meno: 35 milioni. Perciò questo canale di finanziamento sta acquisendo un ruolo di rilievo nel panorama dei soldi pubblici alla politica.
Nel 2014, la camera ha versato un contributo medio per ciascun deputato pari a 47.856,31 euro, mentre al senato il trasferimento medio per membro è stato di 59.383,92 euro. In totale, stiamo parlando di circa 30 milioni di euro nella camera “bassa” e di 19 milioni di euro in quella “alta”. openpolis.it/2016/08/01

partiti finanziamento pubblico.


I conti non tornano. Le casse del Partito Democratico sono sempre più vuote. Il tesoriere di Zingaretti, Luigi Zanda, ha certificato un buco da 600mila euro nel bilancio dell’ultimo anno mentre i crediti vantati dal Nazareno nei confronti dei parlamentari PD ammontano a più di 820mila euro. I parlamentari Pd dovrebbero versare al partito 1500 euro al mese ma non lo fanno e secondo Zingaretti e Zanda chi dovrebbe pagare? Ma i cittadini naturalmente!
Zanda, infatti, nella legge num. 653 presentata al Senato chiede ben 90 milioni di euro delle tasse degli italiani per foraggiare le casse dei partiti con il finanziamento pubblico. Finanziare le campagne elettorali, i leasing delle auto, viaggi e alberghi dei parlamentari dem sarebbe dovere degli italiani, di chi con il sudore della fronte si guadagna il pane ogni giorno! I deputati e senatori PD possono continuare ad intascare 14 mila euro al mese mentre, secondo il tesoriere di Zingaretti, a pagare i debiti del PD dovrebbero essere i cittadini? Non bastano tutti i sacrifici fatti in questi anni dai lavoratori per mantenere stipendi e vitalizi della Casta che loro rappresentano, ora anche la beffa con la richiesta del finanziamento pubblico già bocciato dai cittadini nel 1993 con un referendum!
Ma il PD è in buona compagnia: anche Giorgia Meloni è firmataria di una legge che rivuole il finanziamento pubblico, come annunciato in un recente convegno alla Sapienza dal suo collega di partito Rampelli. PD e Fratelli d’Italia uniti nel chiedere soldi agli italiani per finanziare la propria attività politica! PD e Fratelli d’Italia ritirino subito le leggi vergogna e la smettano di voler spremere i cittadini! Se ne facciano una ragione: continueremo a tagliare gli sprechi e a sforbiciare i privilegi che loro continuano irresponsabilmente a difendere. Postato il 9 luglio 2019, 9:46 Mo Vimento 5 Stelle 

lunedì 16 settembre 2019

Il pentapartito è pronto


Cosa c'è dietro la scissione di Matteo Renzi dal Pd? Lo spiega, sinteticamente, Alessandro Sallusti nel suo editoriale sul Giornale: "Indebolisce il Pd di Zingaretti da tutti i punti di vista. Si mette in proprio, accede al cospicuo finanziamento pubblico concesso ai gruppi parlamentari, avrà sue delegazioni ai tavoli di qualsiasi trattativa e, cosa importante, una quota certa delle 400 nomine, senza dovere più passare da Zingaretti, che il governo sarà chiamato a fare nei prossimi mesi". Liberoquotidiano.it
Il pentapartito 5 stelle, PD, LEU, Renzi, Calenda Siamo Eurpei è pronto. MA non ci avevano detto che ci voleva un premio di maggioranza per garantire la governabilità.
Il problema è che lo richiede solo chi alle ultime elezione ha sfiorato il 40%, salvo poi cambiare idea.