venerdì 27 giugno 2014

Aliquota TASI Inquilino

Fare pagare all'inquilino l'aliquota TASI nella misura del 10% dell'imposta mi sembra sia una intuizione particolarmente interessante.
Si moltiplica il numero dei contribuenti,
bisogna organizzare l'archivio degli inquilini oltre che quello dei proprietari,
si moltiplicano le possibilità di accertamento e sanzioni,
gli introiti sono soddisfacenti?  pensando ad un incasso medio di 40 euro per inquilino quante pratiche basteranno per  pagare il costo del dirigente dell'ufficio tributi di un comune di medie dimensioni diciamo 120.000 euro anno escluso premio produttività.
In ogni caso si può incrementare l'aliquota  dell'imposta!
Egr. Avv.
a gennaio ho pagato l'IMU prima casa
a giugno l'Irpef
a giugno l'IMU
a luglio la tassa dei rifiuti TARI
a luglio pagherò la TASI  a ottobre pagherò la TASI di mia figlia che risiede in altro comune , visto che ogni comune adotta le sue scadenze
Tutte tasse soggette a dichiarazione del contribuente anche quelle, come le patrimoniali, i cui dati sono da tempo in possesso all'amministrazione.
Non le sembra che il sistema sia un po' macchinoso?
Lettera Firmata

Risposta
Il sistema è volutamente macchinoso perché moltiplicando le incombenze del contribuente e rendendo pressoché incomprensibile il meccanismo di riscossione ottiene dei risultati che evidentemente sono voluti dal grande fratello che sovrintende queste operazioni.
La prima è che gli uffici acquistano un potere smisurato di verifica e di gestione  attraverso imponenti contratti di attivazione del software.
La seconda  che il contribuente non capendo nulla deve recarsi da consulenti che hanno un discreto indotto ( darà un contentino a qualcuno?).
Terza è che lo Stato ne ricava un modesto utile in termine di sanzioni, non importa se così facendo manda in rovina chi si era costruito un piccolo gruzzolo col duro lavoro.
Quello che è certo è che un sistema così congegnato colpisce chi già paga mentre gli evasori possono continuare a stare tranquilli poiché non presentano alcuna denuncia su cui il fisco possa effettuare controlli.


venerdì 20 giugno 2014

Repubblica semplice. A quando l'approvazione?

Con il ddl Repubblica Semplice art. 12, approvato in CdM in data 11.06.2014,  non ci saranno modelli diversi da comune a comune per permessi di costruire e scia i comuni opereranno in una condizione di regole uniformi sul territorio nazionale. Sui modelli unici nei giorni scorsi è stato dato il via libera della Conferenza Unificata.
Forse ci saranno meno dirigenti comunali impegnati ad inventarsi nuove procedure e si potrà avere una amministrazione più trasparente e meno costosa.
Speriamo che questa ottima innovazione non sia sufficiente  a mandare a casa il Governo Renzi?
A quando l'approvazione?
Finora la complicazione amministrativa oltre ad angustiare i cittadini ha sicuramente portato ad un aumento della spesa pubblica!

mercoledì 18 giugno 2014

Cremona in saldo

Cremona in saldo
mercato immobiliare al ribasso, affitti in calo.
Pensionati Lombardi venite a vivere a Cremona!

martedì 10 giugno 2014

IMU TAsi TAri Cacciamo dal parlamento chi non è capace di fare le leggi

IMU TAsi TAri
Cacciamo dal parlamento chi non è capace di fare le leggi
Pagare le tasse va bene però occorre che chi si inventa le nuove imposte sappia che non si possono addossare al contribuente oneri di denuncia che vanno oltre la normale comprensione.
Scriviamo alle autorità istituzionali che si impegnino a Cacciare dal parlamento chi non è capace di fare le leggi.
Qui c'è la babele tributaria che serve solo a impegnare le energie dei cittadini per informarsi di come si pagano le imposte.
Con gli uffici tributari che ti mandano ai Caf i quali nulla sanno!
Mai si era giunti così in basso nella nostra storia tributari. Sembra che si voglia dissuadere in tutti i modi di investire in Italia.
E rimarremo tutti qui fino alla fine di luglio ad aspettare che lorsignori decidano le aliquote e le modalità di dichiarazione!
Ma nessuno si ricorda che esistono le  addizionali?

sabato 7 giugno 2014

VENTO. Sostieni il progetto!


VENTO è una ciclovia? Non solo. 

VENTO ha la forma di una ciclabile, ma è molto più di una ciclabile. VENTO è il progetto di un'infrastruttura leggera che diviene una chiave preziosissima per rimettere in contatto noi al paesaggio che ci contiene e rappresenta, rendendoci sempre più cittadini.

venerdì 6 giugno 2014

Soprintendenza Meglio sopprimerla!

GR
Egr. Avv.
dopo avere speso un fortuna per rifare la facciata ad un palazzo notificato, dopo avere atteso per quattro mesi la decisione sulla tinta da applicare, dopo aver consultato architetti ingegneri vistato progetti e aver proceduto a tre sopra luoghi la soprintendenza ha deciso che le opere non le vanno bene, e impone nuove prescrizioni!
Chi paga la soprintendenza, la proprietà o il direttore lavori, il  progettista, l'impresa.
I migliori saluti
lettera firmata

risposta
Occorre verificare se le infrazioni sono avvenute  per non avere eseguito precise prescrizioni contenute nell'autorizzazione, se si tratta di prescrizioni che importano sanzione e quale è l'entità delle sanzioni ; se è prevista l'esecuzione delle opere in danno ossia a cura della soprintendenza e a carico del proprietario, se infine le opere sono migliorative e sono sostenute con fondi pubblici.
Resta da considerare che Pompei crolla e la soprintendenza viene a fare verifiche a chi si spolpa per intervenire a tutela del patrimonio storico!
Forse è meglio sopprimere le competenze delle soprintendenze lasciandole ai comuni che rilasciano le autorizzazioni anche le funzione di controllo.
Troppi enti statali duplicano finzioni comunali creando il caos, poi dove c'è da intervenire non ci sono.
Meglio che abbiano competenze solo sugli immobili di interesse nazionale.





Imu Tasi TAri Scadenze

E' bellissimo pagare le tasse diceva un dirigente pubblico da 500.000 euro, forse gli adempimenti glieli faceva gratis l'ufficio preposto?
Ma  per noi poveri contribuenti da pochi spiccioli questa è una vera opportunità di aguzzare l'ingegno e di tenersi aggiornati.
Si sa oggi il lavoro si trova dietro l'angolo e gli stipendi sono favolosi, quindi perché non prendere gli adempimenti fiscali come un divertimento?
Perché non leggere la sera le istruzioni all'unico e divertirsi dell'ingegnosità di complicare tutto per farti sbagliare ?
stai attento aguzza l'ingegno se non vuoi incorrere in sanzioni!
Le tasse della casa sono veramente un divertissement!
Imu Tari TAsi
Tre dichiarazioni tutte diverse per ogni comune.
Tre scadenze per la presentazione delle dichiarazioni/pagamenti tutti diversi: c'è da essere impegnati quasi tutti i mesi una vera delizia!
Via su internet per cercare se il tuo comune ha applicato aliquote diverse rispetto a quello della seconda casa!
Un vero rompicapo che ha il suo giusto premio; se fai tutto giusto non paghi le sanzioni.
Ma è meglio se sbagli perché lo stato ( con la s minuscola) per pagare quegli ingegnosi che si sono inventati questo labirinto fiscale ha bisogno anche di riscuotere un ingente importo che può venire solo dalle sanzioni.

mercoledì 4 giugno 2014

Unico controlli

Unico controlli
Gli italiani sono alle prese con la dichiarazione dei redditi.
Dovere pagare le tasse è bellissimo soprattutto se bisogna fare calcoli e versamenti più volte all'anno .
E’ proprio una attività che favorisce tutti coloro che vogliono fare degli investimenti.
Sempre più informazioni da dare  al fisco anche per chi ha piccole attività e redditi minimi.
Per effettuare controlli su cosa su un imponibile tendente  a zero e su dati già in possesso dell’amministrazione?

Forse una semplificazione delle dichiarazioni consentirebbe meno sanzioni per errori formali e più controlli sul territorio per chi evade tutto contributi previdenziali, tasse e altro.

Divieto di affidare i servizi di pulizia ad una società in house.

Il Consiglio di Stato, Sez. VI, con sentenza 8 maggio 2014, n. 2362 ha statuito che la Fondazione Biennale di Venezia non può affidare i servizi di pulizia e presidio delle toilettes per le manifestazioni organizzate dalla fondazione ad una società in house, pur partecipata dal Comune di Venezia, ove ha sede la Fondazione Biennale.
 I giudici di Palazzo Spada ricordano che per le società in house impone l’obbligo di “operare con gli enti partecipanti o affidanti” e la preclusione a “svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né con gara”.
 Attraverso le predette limitazioni la norma intende evitare la distorsione della concorrenza che si determinerebbe in caso di partecipazione alle gare, indette da altri soggetti pubblici o privati, di soggetti già affidatari diretti di servizi pubblici locali, che non entrerebbero nel mercato “ad armi pari”, rispetto ad altri comuni operatori del settore.”
 I giudici di Palazzo Spada hanno ribadito che l’art. 13, d.l. n. 223/2006 non di limita la concorrenza, ma la regola preventivamente, per evitare che nel mercato si creino – squilibrando a priori le corrette condizioni competitive – surrettizie posizioni di giuridico privilegio delle società pubbliche rispetto a quelle private”.
L’art. 13 dispone in ordine ad “una preclusione generale a carico di tutte le società in house (che esercitino o meno un servizio pubblico locale) a partecipare a gare indette da terzi, per assicurare il corretto funzionamento del mercato nella nevralgica fase concorrenziale, a protezione dei principi di libera concorrenza, di par condicio e di libertà dell’iniziativa economica (cfr. sez. V, 21 giugno 2012, n. 3668 e 3 giugno 2013, n. 3022, che estende il divieto alle c.d. società di «terzo grado» o di «terza generazione», cioè partecipate dalle partecipate);
le società partecipate da enti locali a capitale pubblico o misto, per produrre servizi strumentali all’attività di quegli enti, debbono quindi operare solo con gli enti costituenti o partecipanti, senza svolgere prestazioni per altri soggetti pubblici o privati, né con gara né per affidamento diretto, con esclusione dei servizi pubblici locali per i quali sono state costituite;
i servizi potrebbero, di conseguenza, essere svolti anche a favore di soggetti diversi da quelli “costituenti, partecipanti o affidanti”, sempre però che si tratti di soggetti erogatori degli stessi, quali sono, appunto, i Comuni, ma non anche un soggetto “terzo”, quale è nel caso di specie la Fondazione Biennale di Venezia (cfr. Cons. Stato, IV, 15 marzo 2008, n. 946; V, 7 luglio 2009, n. 4346, 5 marzo 2010, n. 1282, 10 settembre 2010, n. 6527, 1 aprile 2011, n. 2012).

lunedì 2 giugno 2014

Regione Puglia. Scheda informativa per i fabbricati esistenti

La Legge regionale 20/05/2014 n. 27 disciplina all'art. 5 la Scheda informativa per i fabbricati esistenti 


1. Per tutti i fabbricati esistenti per i quali non è obbligatoria la redazione del fascicolo del fabbricato, entro il termine perentorio di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, deve essere redatta, a cura dei proprietari, avvalendosi di tecnici in possesso di idoneo titolo professionale, la “Scheda informativa” del fabbricato, il cui modello è predisposto dalla Regione Puglia e nella quale sono riportati i seguenti dati: 
a. anno di costruzione; 
b. titolo abilitativo; 
c. provvedimenti autorizzativi; 
d. destinazione d’uso delle unità immobiliari; 
e. tipologia della struttura portante dell’edificio; 
f. tipologia degli orizzontamenti (solai, volte, di copertura ed interpiano); 
g. numero dei piani; 
h. categoria del terreno di fondazione (decreto ministero delle infrastrutture 14 gennaio 2008, punto 3.2,”Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni”); 
i. interventi di modifiche strutturali eventualmente eseguiti e loro titoli autorizzativi; 
j. estremi del collaudo statico; 
k. estremi del certificato di abitabilità e/o d’uso; 
l. referto tecnico di verifica della condizione statica attuale. 
L'art. 10 provvede  una sanzione pecuniaria da euro 5 mila a euro 50 mila ai soggetti inadempienti.
A ben vedere gran parte dei dati raccolti sono già in possesso dei comuni  perché da esso rilasciati anzi nell'archivio comunale ci dovrebbero esser tutti i progetti edilizi!
A che servono dati che il comune ha già nei suoi archivi?
Molto più effettuale sarebbe un controllo mirato pubblico che giunga nelle zone a rischio ad imporre alla proprietà gli interventi necessari.
C'è però la possibilità di una svendita in massa.
La piccola proprietà edilizia manca dei fondi per realizzare gli interventi di messa a norma soprattutto ora che attraverso l'imposizione di una tassazione esosa difficilmente riesce a trovar risorse da ciò che rimane  della rendita per interventi di ripristino.