Carlo Calenda laureatosi in giurisprudenza alla Sapienza - Università di Roma, comincia a lavorare per società finanziarie prima di approdare, nel 1998, alla Ferrari sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, dove assume i ruoli di responsabile gestione relazioni con i clienti e con le istituzioni finanziarie, e poi a Sky dove è responsabile marketing. In Confindustria viene nominato assistente del presidente e poi direttore dell'area strategica e affari internazionali durante la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, dal 2004 al 2008. Successivamente è direttore generale di Interporto Campano e presidente di Interporto Servizi Cargo.
Coordinatore politico dell'associazione Italia Futura, fondata da Luca Cordero di Montezemolo, nel 2013 è candidato alle elezioni politiche nella lista di Scelta Civica nella circoscrizione Lazio 1 della Camera, ma non viene eletto.
Il 2 maggio 2013 viene nominato Vice ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Letta, e viene confermato in tale incarico nel Governo Renzi, con delega al commercio estero. Come Vice ministro ha condotto numerose delegazioni di imprenditori italiani all'estero, e promosso gli investimenti stranieri in Italia, mostrandosi particolarmente favorevole all'acquisto dall'estero di aziende italiane.
Il 5 febbraio 2015 lascia Scelta Civica e comunica la sua intenzione di iscriversi al Partito Democratico. Tale annuncio non ha però avuto seguito.
Il 20 gennaio 2016 è nominato dal Governo Renzi come Rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea[13], incarico che ha assunto il 21 marzo. La scelta inconsueta di nominare un politico in una posizione normalmente riservata ai diplomatici di carriera ha sollevato proteste da parte dei membri del corpo diplomatico italiano[15]. Il governo ha difeso la decisione come parte delle proprie prerogative, per quanto eccezionale e riservata a situazioni molto particolari.
Dopo soli due mesi, il 10 maggio 2016 torna al Ministero dello sviluppo economico come Ministro, subentrando all'interim che Matteo Renzi aveva assunto a seguito delle dimissioni di Federica Guidi. È stato poi riconfermato nello stesso incarico nel Governo Gentiloni.
Il 6 marzo 2018 annuncia la sua adesione al Partito Democratico.Wikipedia
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