martedì 3 gennaio 2017

Legge elettorale 2017 attuale

Legge elettorale 2017 attuale

Se si andasse a votare senza cambiare la legge elettorale, si voterebbe con l’Italicum (entrato in vigore nel luglio del 2016) per la camera dei deputati e con la legge elettorale Consultellum (cioè la legge elettorale proporzionale risultante dalla sentenza della corte costituzionale che ha abrogato alcune parti della legge elettorale Calderoli, meglio nota come Porcellum) al senato.
L’Italicum è un sistema elettorale proporzionale che prevede una correzione maggioritaria con doppio turno, soglia di sbarramento e un premio di maggioranza. La legge istituisce cento collegi elettorali plurinominali, con capilista bloccati. Dal secondo candidato in poi ci sono le preferenze. Ogni elettore potrà esprimere al massimo due preferenze: in questo caso dovrà votare per una donna e per un uomo, pena l’annullamento della seconda preferenza. La lista o il partito che ottiene più del 40 per cento al primo turno (o che vince al ballottaggio) prende il premio di maggioranza: 340 seggi su 630. I 290 seggi rimanenti saranno assegnati agli altri partiti. Se nessuno riesce a superare il 40 per cento si procede al ballottaggio tra i due partiti o liste che hanno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. La soglia di sbarramento per entrare in parlamento è fissata al 3 per cento.
Il Consultellum è un sistema elettorale proporzionale con uno sbarramento dell’8 per cento per i singoli partiti e del 20 per cento per le coalizioni. È la parte della legge Calderoli (conosciuta come Porcellum) che è rimasta in piedi dopo la sentenza della corte costituzionale che il 4 dicembre 2013 ha definito incostituzionali alcune sue parti. Al momento si applicherebbe solo all’elezione dei senatori della repubblica.
Le critiche all’Italicum. La legge elettorale Italicum è stata criticata perché prevede un premio di maggioranza troppo alto, che secondo alcuni sarebbe incostituzionale perché non garantirebbe l’indipendenza del potere legislativo dal potere esecutivo e un’adeguata rappresentatività dell’opposizione. La legge elettorale è stata criticata anche perché i capilista sono bloccati e sono scelti dal partito e non dagli elettori.
La consulta ha fissato al 24 gennaio l’udienza sulla legittimità costituzionale dell’Italicum.
I ricorsi riguardano nove punti della legge, tra cui il ballottaggio, la soglia di sbarramento e il premio di maggioranza.
Il parlamento, molto probabilmente, aspetterà la decisione della corte costituzionale per modificare la legge elettorale.
Nel Partito democratico (Pd) ci sono diverse proposte per riformare la legge elettorale, ma starà al Pd, che ha 301 seggi alla camera e 113 seggi al senato, fare una proposta per riformare la legge con la quale si andrà a votare alle prossime elezioni. Prima del referendum c’era stata una proposta da parte della corrente renziana per cambiare la legge come richiesto dalla minoranza del partito. La modifica prevedeva una riduzione del premio di maggioranza.
Il Movimento 5 stelle (91 deputati e 35 senatori), ha sempre criticato l’Italicum, ora sembra più interessato ad andare a votare nel più breve tempo possibile, quindi propone di andare al voto con le due leggi elettorali.
Posizione che condivide con la Lega nord (19 deputati e 12 senatori) che non sembra interessata alla riforma della legge elettorale per il momento, ma con pochi rappresentanti in parlamento non avrà molta voce in capitolo.
Sarà determinante la posizione di Sinistra italiana (31 deputati e dieci senatori) da una parte e di Forza Italia (con 50 deputati e 42 senatori) e Nuovo centrodestra (30 deputati e 29 senatori) dall’altra.
Forza Italia sembra orientata per un sistema proporzionale con soglie di sbarramento e un piccolo premio di maggioranza, che gli garantirebbe di non dover fare coalizioni con la Lega nord e di non venirne fagocitata. internazionale.it/notizie/2016/12/06/

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