Sanità. Epatite C . Farmaci
Se un malato affetto da Epatite C
acquista farmaci dall’India via Internet, li può importare in Italia, in
quantità limitata all’uso personale e in presenza di prescrizione medica. E l’ufficio
delle Dogane non può sequestrare i prodotti. L’illiceità penale dell’import di
medicinali in assenza di autorizzazione riguarda infatti solo prodotti
destinati al commercio e non l’uso personale. Per questo motivo la sezione per
il riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale del Tribunale
di Roma (e non la Corte d’Appello come indicato in notizie circolate sulla
stampa) ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato milanese Daria
Pescecontro il provvedimento di sequestro dei medicinali effettuato dalla
Dogana di Ciampino Aeroporto. L'ordinanza tuttavia non fa alcuna menzione su
due altre questioni importanti - continua Gardini - che talvolta spingono le
autorità doganali a bloccare i farmaci generici per l'Epatite C: il divieto di acquisto
di farmaci online con obbligo di prescrizione medica (cfr. art. 112 quater,
co.1 e 2, d.lgs. 219/2006 cit.) e l'importazione tramite prescrizione medica
(dm 11.2.1997) che in linea teorica non potrebbe avvenire poiché i farmaci in
oggetto sono già registrati in Italia. Registrati ma indisponibili al 50% dei
pazienti con HCV, (quindi una mancanza di valida alternativa terapeutica)
ovvero una situazione inedita che la legge non contempla e su questo aspetto
sarebbe opportuno un chiarimento urgente da parte dell'Agenzia del Farmaco».
Il problema è naturalmente più
ampio e non si può certo risolvere con il fai da te. «In ogni caso - conclude
Gardini - tutto ciò è il frutto delle limitazioni di accesso ai nuovi farmaci
per l'Epatite C imposte da Aifa. Come abbiamo più volte fatto presente, solo la
rimozione delle limitazioni potrà sgonfiare in modo consistente questo genere
di importazione per uso personale da parte dei pazienti. Ora ci sono le
condizioni per garantire un accesso programmato ma senza limitazioni, serve
solo la volontà politica».
Per la cronaca, il paziente
milanese coinvolto nei fatti, di cui ovviamente non si fa il nome per motivi di
privacy, è stato costretto a tornare in India per riacquistare e assumere il
farmaco. Perché stava molto male e non poteva aspettare.
sanita24.ilsole24ore.com.2016-09-21
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