venerdì 1 febbraio 2019

Divino Otelma Procedimenti giudiziari

Divino Otelma Procedimenti giudiziari
Evasione fiscale
Nel 1986, Belelli è stato condannato con sentenza definitiva per evasione fiscale riguardo ai compensi della sua attività di mago. Tuttavia, il 15 ottobre 2005 la sentenza è stata revocata con ordinanza del Tribunale di Trieste per intervenute modificazioni alle leggi in materia.

Circonvenzione di incapace
Nel 1987, Belelli è stato condannato con sentenza definitiva a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace dalla Corte d'Appello di Trieste.

Pubblicità ingannevole
Il 25 luglio 1995, Giovanni Panunzio ha segnalato per "presunta ingannevolezza" all'Autorità garante della concorrenza e del mercato un messaggio pubblicitario del "Mago Otelma", apparso sul periodico Astra del luglio 1995. Il messaggio riguardava la pubblicizzazione di consulti divinatori e la commercializzazione di riti magici e talismani. Il 23 novembre 1995, l'autorità, pur ritenendo "che la decisione di seguire i corsi di magia ovvero avvalersi delle consulenze epistolari o telefoniche del Divino Otelma [...] è necessariamente assunta per effetto di convinzioni irrazionali preesistenti, generate da superstizione e credulità e non determinata da un inganno prodotto dal messaggio", ha ritenuto altresì il messaggio "ingannevole in ordine alle caratteristiche ed agli effetti dei prodotti presentati, essendo destinato a promuovere la vendita di oggetti (talismani, pentacoli, ecc.) attraverso affermazioni tendenti ad abusare per esclusivi fini commerciali di quell'atteggiamento che il nostro stesso ordinamento definisce «credulità popolare»", deliberando pertanto "che il messaggio in questione costituisce pubblicità ingannevole [...] e ne vieta la continuazione con effetto immediato".

Il 7 marzo 2002, l'Associazione Consumatori Utenti ha segnalato per "presunta ingannevolezza" all'Autorità garante della concorrenza e del mercato un messaggio pubblicitario del "Mago Otelma", apparso sul periodico Astra del gennaio 2002. Il messaggio riguardava la pubblicizzazione di consulti divinatori, la commercializzazione di riti magici e talismani e il rilascio di titoli di "diploma o dottorato" seguenti alla frequentazione di "corsi di magia cerimoniale". Le accuse rivolte dalla Associazione Consumatori Uniti erano di omissione di informazione e di pubblicizzazione di oggetti finalizzata all'abuso "della credulità delle persone psicologicamente più deboli". Il 14 novembre 2002, l'Autorità ha ritenuto "che il messaggio pubblicitario oggetto della richiesta di intervento risulta idoneo ad indurre in errore i consumatori ed a poterne pregiudicare il comportamento economico con particolare riferimento alle caratteristiche e proprietà degli oggetti e servizi pubblicizzati, nonché all'identità e qualificazione dell'operatore pubblicitario", deliberando pertanto "che il messaggio pubblicitario [...] costituisce [...] una fattispecie di pubblicità ingannevole [...] e ne vieta l'ulteriore diffusione". Belelli ha opposto ricorso alla delibera prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, presso cui la vicenda è ancora pendente.

Diffamazione
Il 14 dicembre 2005, Belelli è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Cagliari per diffamazione aggravata e ingiuria nel procedimento indetto da Giovanni Panunzio, responsabile nazionale del Telefono antiplagio. Il 21 settembre 2007, però, la Corte d'Appello del Tribunale di Cagliari ha assolto Belelli in base all'articolo 599 del codice penale. Il giudice ha infatti stabilito che le accuse "sarebbero state pronunciate in un contesto di litigiosità reciproca". Wikipedia.it

LA bufala
Secondo le sue regole wikipedia ha cancellato la biografia che un amico pubblicista aveva inserito (perché forse non aveva precedenti giudiziari?)


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