Riforma Abusivismo
La Giunta regionale, nella seduta di oggi, ha approvato una proposta di disegno
di legge sul tema dell’anti-abusivismo edilizio in Campania. Si tratta di linee
guida per il governo del territorio, a supporto degli enti locali che intendono
utilizzare misure alternative alla non avvenuta demolizione di immobili abusivi.
Le linee guida, non vincolanti e ferma restando l’autonoma valutazione dei
Consigli comunali sull’esistenza di prevalenti interessi pubblici rispetto alla
procedura di demolizione, consentono all’ente locale di acquisire al patrimonio
il bene per inottemperanza all’ordine di demolizione, e di locare lo stesso con
preferenza per gli “occupanti per necessità”.
Quindi, il 14 marzo è una data
storica per la Campania? Sì, ma tutt’altro che da ricordare. Nella
terra nella quale l’abusivismo è una assodata consuetudine, ora esiste una misura
alternativa all’abbattimento. L’acquisizione dell’immobile, e quindi la possibilità
di locarlo. Con una sorta di diritto di prelazione per gli “occupanti
per necessità”.
Il presidente della Regione, Vincenzo
De Luca non ha mai fatto mistero di non essere un paladino
dell’antiabusivismo.
Da vice ministro alle
Infrastrutture e sindaco di Salerno, nel marzo 2015, era stato chiaro: “In Campania ci sono 80mila
alloggi abusivi, soprattutto nell’area napoletana e casertana: c’è qualcuno in
grado di demolirli? Se la risposta è sì, allora demoliamoli. Se, come
appare certo, la risposta è no, si faccia un altro ragionamento da persone
serie
Se l’abuso riguarda un quartiere
periferico di una città, il ragionamento deve essere diverso: si impegnino i
Comuni a fare piani di recupero e a mettere ordine rispetto
a queste forme di abusivismo; in questo caso si dovrà far pagare una forte
penale, ma si deve arrivare a una sanatoria, non c’è alternativa”.
Per De Luca non c’è alternativa. Da poco eletto governatore, spiega: “Ci vuole una sanatoria,
si tratta di buon senso”. E poi: “Se c’è un povero cristo che
nell’entroterra campano, senza danneggiare nessun paesaggio, ha fatto l’abuso,
lo si sana perché non abbiamo alternative”.
In una Regione nella quale circa
il 70% dei Comuni è privo di un Piano regolatore e, ad esempio, la zona
rossa intorno al Vesuvio è intensamente popolata, sarebbe servito qualcosa
di diverso. Sarebbe servita una ridefinizione delle regole, troppo
frequentemente infrante. A guadagnarci forse non sarebbero stati quegli 80mila
“poveri cristi” dell’entroterra, evocati dal presidente, ma l’intera Regione.
Liberata finalmente da se stessa, dai suoi abusi.
Già, perché in questa terra che
dovrebbe fare del suo paesaggio inimitabile un brand, proprio l’abusivismo
è il nemico da sconfiggere. Non solo lungo l’arco litoraneo,
imbruttito da costruzioni di ogni tipo. E neppure in prossimità o addirittura a ridosso
di aree aree archeologiche e parchi naturalistici. Ma ovunque. In ogni
spazio che si possa raggiungere con lo sguardo.
Almeno di avviso contrario è il
Pd in Regione, che vota un disegno di legge che dà la
possibilità di sanare 70mila abusi edilizi. Accade quasi in coincidenza con la Giornata del paesaggio,
celebrata il 15 marzo.ilfattoquotidiano.it/2017/03/16.
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