Papa Francesco Peccati capitali
«Pettegolezzi e invidia, un
cancro che rovina qualsiasi corpo in poco tempo». Papa Francesco,
incontrando sacerdoti e seminaristi nel seminario patriarcale
copto-cattolico di Maadi, mette in guardia i preti dalle tentazioni “più
significative”.
Per esempio, quella di lasciarsi
trascinare: «Il Buon Pastore ha il dovere di guidare il gregge, di condurlo
all’erba fresca e alla fonte di acqua. Non può farsi trascinare dalla delusione
e dal pessimismo: ‘Cosa posso fare?’. È sempre pieno di iniziative e di
creatività, come una fonte che zampilla anche quando è prosciugata;
ha sempre la carezza di consolazione anche quando il suo cuore è affranto;
è un padre quando i figli lo trattano con gratitudine ma soprattutto quando non
gli sono riconoscenti.
«È facile accusare sempre gli
altri, per le mancanze dei superiori, per le condizioni ecclesiastiche o
sociali, per le scarse possibilità. Ma il consacrato è colui che, con
l’unzione dello Spirito, trasforma ogni ostacolo in opportunità, e non
ogni difficoltà in scusa! Chi si lamenta sempre è in realtà uno che non
vuole lavorare».
«Il pericolo è serio quando il
consacrato, invece di aiutare i piccoli a crescere e a gioire per i successi
dei fratelli e delle sorelle, si lascia dominare dall’invidia e diventa
uno che ferisce gli altri col pettegolezzo.
Quando, invece di sforzarsi per
crescere, inizia a distruggere coloro che stanno crescendo; invece di seguire
gli esempi buoni, li giudica e sminuisce il loro valore.
L’invidia è un cancro che rovina
qualsiasi corpo in poco tempo – avverte Bergoglio -. E il pettegolezzo ne è il
mezzo e l’arma».
Pericoloso, dice ancora il Papa,
l’atteggiamento di chi cammina senza bussola e senza meta: «Senza avere
un’identità chiara e solida il consacrato cammina senza orientamento e invece
di guidare gli altri li disperde. secoloditalia.it/2017/04/30.
Nessun commento:
Posta un commento