Brescia, 13 ottobre 2017 - Il Comune di Brescia dovrà versare
50mila euro a due cittadini come risarcimento per i danni biologici e patrimoniali dovuti
alla movida. La decisione arriva con la sentenza del tribunale
civile di Brescia che ha condannato il Comune in sede civile
al risarcimento per i danni provocati dalla movida notturna al Carmine,
zona centrale della città. All'origine della vicenda c'è la causa fatta
da due residenti all'amministrazione comunale. Le sentenza obbliga Palazzo
della Loggia a risarcire i due ricorrenti, tra cui Gianfranco
Paroli, fratello dell'ex sindaco di Brescia di centrodestra Adriano Paroli,
che già quando quest'ultimo era primo cittadino aveva avviato la battaglia
contro la movida.
"A causa del rumore antropico per gli schiamazzi di
avventori di alcuni locali che stazionano nei pressi dei plateatici o dei locali
su suolo pubblico - scrive il giudice del tribunale civile di Brescia
Chiara D'Ambrosio nella sentenza - è innegabile che l'ente proprietario della
strada da cui provengono le immissioni denunciate debba provvedere ad adottare
le misure idonee a far cessare dette immissioni. Deve quindi essere
ordinata al comune convenuto la cessazione immediata delle emissioni rumorose
denunciate mediante l'adozione dei provvedimenti opportuni più idonei allo
scopo. Vi è stata una carenza di diligenza da parte del comune
convenuto, prosegue il giudice intimando al Comune di "riportare dette
immissioni entro la soglia di tollerabilità". ilgiorno.it.13.10.2017
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