“L’emendamento al decreto crescita in materia di affitti
brevi desta forti perplessità, - ha dichiarato il presidente di
Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. - In esso si prevede, fra l’altro, che
presso il Ministero dell’agricoltura e del turismo sia istituita una banca dati
delle strutture ricettive ‘nonché degli immobili destinati alle locazioni
brevi’, che dovrebbero dotarsi di un apposito ‘codice identificativo’”.
La perplessità nasce dal fatto che l’emendamento potrebbe
creare seri problemi di fattibilità, poiché in Italia non esiste una vera
e propria categoria di immobili destinati alle locazioni brevi, oltre
al fatto che ogni abitazione, anche destinata all’uso del proprietario, può
essere parzialmente o totalmente adibita alla locazione breve da un momento
all’altro.
La norma quindi, a detta del presidente Confedilizia, “impone
di fatto un ennesimo adempimento a carico di circa 32 milioni di abitazioni.
Ciascuna di esse, infatti, può essere in ogni momento destinata, fra l’altro,
alla locazione breve, per specifiche esigenze transitorie degli inquilini,
siano essi lavoratori, studenti, familiari di persone degenti in ospedale,
turisti”.
Confedilizia auspica quindi che il Governo non voglia
caricare i cittadini di questi ulteriori adempimenti e voglia invece rimettere
mano al testo presentato.
“Se l’obiettivo è quello di accrescere il controllo sulle
locazioni brevi, - precisa Spaziani Testa, ricordiamo anzitutto che, per
effetto del decreto Salvini in materia di sicurezza, coloro che locano (o
sublocano) un immobile anche per un solo giorno, sono tenuti, entro
24 ore, a dare comunicazione dei dati degli ospiti alle Questure, pena
l’arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino a 206 euro. In precedenza, con il
decreto-legge 50 del 2017, si era previsto l’obbligo di comunicazione
all’Agenzia delle entrate , da parte degli agenti immobiliari e dei portali on
line, dei dati relativi ai contratti di locazione breve che vengono conclusi
con il loro intervento nonché, qualora gli stessi incassino i canoni o
intervengano nel pagamento, l’obbligo di effettuare una ritenuta d’acconto”.
Adempimenti e sanzioni, insomma, sono già molti e rilevanti.
Non ne andrebbero quindi aggiunti degli altri, ma essere semplificati e
armonizzati. “Ma per far questo – ammonisce il presidente di Confedilizia,
bisognerebbe smetterla di guardare agli affitti brevi con sospetto e
coglierne invece le mille implicazioni positive per l’economia italiana,
compresa la rinascita dei nostri borghi abbandonati (oltre a rappresentare un
aiuto per i proprietari gravati dalla patrimoniale Imu/Tasi da 21 miliardi di
euro l’anno)”.idealista.it
la bufala
affitto turistico una norma al giorno elimina l'investimento d'intorno basta poco per distogliere dall'edilizia quel residuo di risparmio che tuttora attira.
Ma si da il fisco ama il mattone facile da controllare piuttosto che, ad esempio, grandi gruppi che fatturano all'estero quello che guadagnano in Italia.
E' l'unica opportunità di lavoro per molti dei nostri figli se ce la levate .....
E' l'unica opportunità di lavoro per molti dei nostri figli se ce la levate .....
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