Racconti dal Consiglio
Bozze non corrette
1. Il consigliere comunale.
Sono un
consigliere comunale.
Tutti dicono
che nulla faccio, ma in un comune di medie dimensioni per 60 euro lordi a
seduta oltre alle innumerevoli riunioni di gruppo devo decidere in merito a
problemi complicatissimi.
Con difficoltà
ottengo l'accesso agli atti ; devo
discutere ed approvare provvedimenti richiesti da normative la cui applicazione
sempre più complicata viene delegata a volte dagli stessi dirigenti comunali a
super consulenti pagati fior di parcelle. Neppure i tecnici del comune ci
capiscono qualcosa o più semplicemente hanno paura di incorre nel controllo
successivo della Corte dei Conti.
A tal punto
poiché non è meglio ridurre ancora più drasticamente il numero dei consiglieri
dandogli più poteri oppure addirittura sopprimerli.
Ora di fatto
bastano il sindaco, il direttore generale, il segretario comunale e
l'immancabile dirigente contabile a dirigere la barca.
Gli altri
sono destinati a fare da cornice a volte insignificante.
Possono solo
votare contro le opposizioni, ma di fatto un consigliere di maggioranza non può
votare contro la sua giunta se non vuole condannarla alle dimissioni!
Tutti a casa
è l’immancabile ricatto con il quale la maggioranza marcia compatta, con poche
discussioni e con molte imposizioni.
Alla fine
chi ci ha guadagnato l’apparato, qualche manager di municipalizzate che si riempiono
le tasche senza troppa fatica e soprattutto non rischiando mai nulla di tasca
propria.
Chi ci ha
perso : i cittadini soprattutto quelli che fanno andare avanti una azienda e
quelli che puntualmente pagano le tasse.
Ancora di
più quelli che nulla hanno cui l’attuale potente classe dirigente vuole togliere tutto, anche la speranza.
Tutti gli
amministrativisti ritengono che le strutture comunali dovrebbero per potere
ottimizzare i servizi da dare ai cittadini dovrebbero esser relative a
territori di 200.000 abitanti se non si verificano.
Così si
potrebbero anche ottimizzare le strutture di supporto ai consiglieri comunali
per poterli aiutare a decidere nel senso più utile alla collettività
2. I requisiti del perfetto Consigliere.
Un consigliere comunale che esercita
la libera professione , mi ha chiesto:
“Nel corso del mio mandato mi sono reso conto che
volere intervenire nella macchina comunale è praticamente impossibile.
Ridurre i
costi , fare scelte oculate contrasta profondamente con quello che è lo schema
imperante.
Qui comanda
praticamente la dirigenza comunale che da gli imput agli amministratori.
D'altronde
lo stesso gettone di presenza denota che i consiglieri non contano nulla
basta pensare ai compensi della Dirigenza , del segretario comunale e direttore
generale dove esiste.
Se gli
indirizzi amministrativi che possono dare i consiglieri sono di fatto
modestissimi, che ci stanno a fare migliaia di consiglieri comunali in Italia.
Mi devo
dimettere?”
A lui ho così
risposto
“Forse lei
ha le capacità culturali e professionali per fare il consigliere comunale ma le
mancano i requisiti.
Il
consigliere comunale è il primo gradino di una carriera politica.
La carriera
politica è nutrita dal costante interessamento ai bisogni del cittadino.
I problemi
spiccioli il lavoro al previdenza , la salute , la viabilità, i parcheggi il
commercio.
Non occorre
risolvere, basta fare vedere di interessarsi.
Questo
percorso non presuppone capacità organizzative generali ma la gestione dei
piccoli problemi di tutti i giorni.
La
partecipazione a più incontri possibili con quartieri, associazioni culturali
sportive assistenziali di servizio.
Per
raggiunger cosa mi domanderai?
Naturalmente
il consenso.
Solo
raggiunto il consenso si può intraprendere la carriera politica che si
prospetta : assessore , sindaco Consigliere regionale, onorevole.
Un impegno
faticoso fatto di continue gomitate.
Se non ha
queste motivazioni forse le conviene interessarsi d'altro o accontentarsi di
approvare le delibere facendo attenzione alla Corte dei Conti.
D'altronde
non le sembra che il numero dei comuni italiani non sia eccessivo rispetto ad
una equilibrata e funzionale erogazione dei servizi?
La partecipazione ha un costo e il consigliere è parte
fondamentale di un meccanismo democratico. Sopprimere questa figura
rappresentativa dell’elettorato significa che chi decida è sempre meno
controllato dai rappresentanti dei cittadini.
Per conservare il sistema democratico occorre diminuire
il numero degli organismi e gestire un controllo più incisivo che diriga
veramente la spesa pubblica.
3. Gruppo consiliare.
Il consigliere deve necessariamente appartenere ad un
gruppo consigliare.
Il gruppo nasce in simbiosi alle liste che hanno
concorso alle elezioni per la carica di sindaco.
La lista che ha partecipato ha diritto a formare un
gruppo.
In tal caso il consigliere ha una importanza
spropositata rispetto alla sua capacità di decisione che conta di un solo voto
che è quello della sua lista.
Il consigliere fa gruppo da solo.
Non è un controsenso ma il rispetto delle regole più
formali della partecipazione democratica, perché il gruppo ha diritto di
partecipare a tutte le commissioni consiliari garantendosi i relativi gettoni.
I consiglieri che partecipano a gruppi più numerosi
hanno invece diritto a partecipare a d
un minor numero di commissioni avendo comunque un voto rapportato
all’importanza del gruppo.
Il gruppo ha funzione di guida.
Dice cosa fare cosa votare, come comportarsi quale
manifestazione organizzare come partecipare. Il consigliere che non rispetta
gli ordini è invito a uniformarsi o a
cambiare gruppo
E’ come una grande mamma.
Il gruppo propone le nomine agli enti di secondo grado
e alle municipalizzate.
Il sindaco può disattendere tali orientamenti , ma se
lo fa male gliene può incogliere.
Prima o poi il gruppo , se non è organico alle
decisioni del primo cittadino si sfalda e la maggioranza che prima lo sosteneva
si dissolve nel nulla.
Al gruppo è assegnato un finanziamento per le spese,
meglio non usarlo per rispetto dei cittadini che tirano la cinghia.
4. Sindaco.
Il sindaco può:
lodare la struttura che produce regolamenti confusi e
lunghe file agli sportelli o promuovere quei dirigenti che semplificano
l’attività amministrativa;
puntare sugli assessori che parlano alla pancia
dell’elettorato combinando magari dei guai amministrativi o fidarsi di chi
risolve stando in ufficio problemi organizzativi complessi;
affidarsi all’intervento delle municipalizzate o
scegliere di privatizzare;
raggiungere gli obiettivi più sociali o esigere il
rispetto del bilancio;
dare contributi e favorire le attività che creano
occupazione o scegliere di finanziare altre iniziative;
mettere i san pietrini in centro o fare la
manutenzione dell’asfalto in periferia;
rifare la pavimentazione del giardino pubblico tutti
gli anni o piantare di più i giardini
comunali;
mettere fontane e pensiline nelle piazze o
preoccuparsi di più della manutenzione dei fossi scolmatori.
Il consigliere può avere due tipi di rapporto col suo
Sindaco.
Se è di maggioranza ha un rapporto di assoluto
sostegno. Deve votare sempre a favore.
Se è un consigliere di opposizione deve, invece, solo
votare contro. Deve in tutte le occasioni manifestare la sua più totale
ostilità.
Se non rispetta questa semplice direttiva non gli
resta altro che cambiare gruppo passare cioè dalla maggioranza all’opposizione
o viceversa.
Se vuol essere agnostico non gli resta che scegliere
il gruppo misto dove confluiscono tutti quelli che non aderiscono ai gruppi
costituitisi in precedenza in occasione delle elezioni.
Il sindaco manager è costruito come il capo assoluto
dell’amministrazione. E’ lui che nomina
e revoca assessori, manager e dirigenti, se non c’è qualcuno che gli pilota le
nomine .
E’ l’unica persona che veramente conta nel comune se
non ha qualcuno che dall’esterno ha la capacità di condizionarlo.
La cosa, però, si complica se il primo cittadino non è
tanto furbo da fare capire che non è lui che ha saldamente in mano il timone
della barca.
Il sindaco deve quanto meno fare finta di comandare
perché deve essere lui a guidare la città.
E’ questo che vogliono gli elettori.
Se si accorgono che non è così, che una è mezza
calzetta, difficilmente sarà ricandidato e ancora più difficilmente sarà
rieletto.
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Il sindaco del mio paese è molto bravo!
E’ stato eletto al primo turno conquistando tutti per
la sua faccia onesta per il suo programma di cambiamento, per la sua capacità
di parlare a tutti i cittadini anche a quelli che non lo hanno letto.
Lui dialoga con tutti .
La sua bravura nel mettersi in correlazione con la gente
dalla più umile alla più importante è veramente encomiabile. Una tecnica di
marketing direbbero gli esperti di relazioni commerciali veramente eccezionale.
La ricetta?
E’ semplice ed efficace. Il mio sindaco afferma che lui
è al di fuori dei partiti che lui proviene dalla società civile e che ad essa
si rapporta.
Poiché ha preso più del 50% dei voti ciò significa che
ha trovato la vera ricetta della democrazia?
Rapportarsi al popolo, lavorare per il popolo,
interpretare le esigenze del popolo.
Io mi sono chiesto ma se i partiti non lo hanno eletto
se i poteri forti non lo hanno eletto: chi lo ha eletto?
Questa è una domanda cui il mio sindaco preferisce non
rispondere perché si sa questo è il suo piccolo segreto.
Lui nomina i migliori.
Una capacità che tutti gli riconoscono è quella di
scegliere le persone più capaci.
Basta gente nominata dai partiti, basta lottizzare
dirigenti e presidente delle municipalizzate lui trova per ogni incarico il
migliore.
Come ? ma pescandolo con cura al di fiori di ogni
influenza sospetta.
Un altro era pescatore d’anime, lui è pescatore di
cervelli.
Basta metodi tradizionali come concorsi o selezioni in
base al curriculum.
Lui ha il naso fino per scegliere il migliore in ogni
settore.
Gli basta un’annusata e voilà il gioco è fatto.
Se ci sono delle critiche lui tira dritto e prosegue
pronto alla prossima nomina ad usare ancora una volta il suo infallibile
intuito.
Alcuni di quelli che lo hanno sostenuto nelle elezioni
purtroppo non lo hanno capito che lo fa per creare una squadra per avere dalla
sua la parte migliore della città per mettere la città nella condizione di
essere in sintonia con tutti maggioranza ed opposizione per realizzare
veramente la città del sole dove tutti sono uguali dove tutti sono contenti e
deve non c sono contrasti.
Alcuni però continuano a non capire perché quelli che
non lo hanno votato ma sono stati gratificati con un posto in comune o con una
carica nelle municipalizzate sono contenti mentre quelli che lo hanno votato,
ma che non essendo i migliori sono stati estromessi fina dal esprimere le loro
opinioni se la prendano.
Si sa che i grandi uomini rischiano di essere
incompresi!
Ora però ci sono le nuove elezioni e si vedrà se
questa politica vincerà.
Il primo round
lo ha già vinto perché tutti gli hanno chiesto di ricandidarsi.
Si sa che il panorama politico è un po’ più confuso
perché le liste sono molte di più. Un buon numero però gli hanno dato
l’appoggio: con un candidato così non potevano certo lasciarselo scappare.
Troppi litigi in vista mentre così avendo ben seminato
c’è da dire che il raccolto dovrebbe essere abbondante.
Si è vero anche l’opposizione schiera numerose lista a
sostegno al candito prescelto e altri candidati di liste minori hanno fatto la
cloro comparsa, ma chi ha lavorato bene può stare tranquillo.
Però non si capisce perché tutti questi oppositori.
Se chi ha cercato i
migliori , chi ha lavorato bene
chi ha unito la società civile in iniziative ovunque apprezzate si ritrova
tutte queste liste contrapposte vuol dire che la gente non ha capito fino in fondo
il messaggio.
Forse c’è stato un errore di comunicazione.
Le elezioni faranno chiarezza la gente dirà
chiaramente che questo è stato il miglior sindaco e che per questo lo ha ……
5. Giunta.
La giunta è la sintesi degli equilibri elettorali.
Chi ha sostenuto l’elezione del Sindaco deve avere un
posto al sole della vittoria.
Tutti i gruppi che hanno combattuto sul fronte del
consenso devono esser premiati.
E’ vero che qualcuno ha dato meno e riceverà un posto
più grande non proporzionato all’impegno profuso specie se la sua presenza ha
consentito alla maggioranza il raggiungimento del quorum del 51%.
Certo non si può stare sempre lì col bilancino di
Cencelli a misurare tutto!
In giunta si sbraita, si litiga furiosamente, si
impreca ma poi alla fine si deve fare di necessità virtù e si finisce per
essere tutti d’accordo.
Tutto diventa un civile scambio di opinioni e
l’approvazione avviene sempre
all’unanimità, se no tutti a casa.
La politica e la sete di comandare incendiano i cuori
anche se governa chi ha ottenuto il maggior numero di voti.
Di solito dopo il lavoro il pater familias desidera
ritornare a casa , invece qui no : nessuno vuole tornare a casa dalla moglie e dai
figli perché hic manebimus optime.
“Comandare “ come dicono in Sicilia “ è meglio che
fottere.”
E’ un adroga che ti carica dentro e che ti dà la forza di combattere contro
tutti e tutto per imporre la tua linea politica che è anche il tuo potere
personale nella comunità.
Fare parete della giunta è l’inizio di questa corsa
verso il potere.
effettivamente di rischia di dire delle cretinate.
effettivamente di rischia di dire delle cretinate.
L’importante è precisare sempre perché anche le
dichiarazioni più recise si possono correggere. La carriera di un leader non
può permettersi errori.
Bisogna vincere e convincere i propri sostenitori che
anche quando si sbaglia si è nel giusto.
Basta solo raddrizzare la barra del timone e
riprendere la giusta direzione.
6. Assessore.
Il sogno di ogni consigliere comunale è di diventare
assessore?
Direi al contrario che se un consigliere comunale non
desidera fortemente di diventare assessore significa che accetta di contare
poco nella macchina amministrativa e quindi forse è meglio che lasci perdere
fin da subito.
L’assessore è qualcuno che incomincia a contare nella
stanza dei bottoni.
La sua importanza dipende dall’assessorato che gli è
stato affidato.
Il suo rapporto con il Sindaco e la maggioranza
richiede comunque doti da esperto equilibrista.
Deve essere determinato, ma nel contempo dimostrare
che è rispettoso del suo sindaco e della maggioranza che lo sostiene.
Non deve mai fare vedere che vuole sostituirsi al
primo cittadino.
Il percorso deve essere graduale.
La leadership
deve essere conquistata gradualmente attraverso le forme rituali .
Bisogna partecipare a riunioni congressi. Intervenire
sempre con moderazione, magari dicendo delle ovvietà , ma facendo sentire la
propria presenza.
Bisogna sbranarsi nei dibattiti e battersi all’ultimo
sangue per convincere gli elettori che sei il numero uno.
Se sei imposto dall’alo difficilmente sarai un leader
che dura nel tempo.
Deve essere progressista, ma con moderazione, deve
sostenere le battaglie sociali, ma non tanto da scontentare i più retrivi
conservatori.
Deve essere rispettoso delle leggi interpretandole in
modo da non scontentare quelli che ti sostengono.
L’assessore può, altrimenti, essere esibizionista,
pasticcione, nepotista, confusionario e magari conquistare l’elettorato
parlando alla sua pancia.
Non è importante il contenuto di quello che afferma,
ma deve dire quello che il suo elettorato vuol sentirsi dire.
Lui, soprattutto, deve essere abile nel prevedere
rimpasti e cerare di tenersene fuori annusando con congruo anticipo da che
parte tira il vento.
Malgrado tutto il suo darsi da fare può non essere
ricandidato, se non riesce a trovare il modo di intercettare il consenso.
Di solito l’assessore ha vita breve non regge oltre
una tornata amministrativa, salvo che non sia determinante per il sindaco per
il numero di preferenze o per gli equilibri interni alla maggioranza.
L’assessorato è come un trampolino. Deve essere usato
per fare un gran salto che può riuscire bene e darti delle medaglie o male e
allora sei destinato a rimanere nella schiera di quelli che non sono riusciti
ad arrivare in alto.
Quello che è certo è che non ti è dato di rimanere un
minuto di più del tempo concesso.
7. Dirigenti.
Chi comanda il comune è il
dirigente gradito.
Quello che viene scelto con
nomina diretta al di fuori di ogni concorso.
Il dirigente gradito è quello che
ha un rapporto speciale con gli amministratori.
Lui ha licenza di fare e disfare.
Lui è bravo per definizione; è
sostenuto a spada tratta così come è stato scelto per un rapporto fiduciario
non può essere sciolto dall’incarico se non per giustificato motivo.
Poiché è bravo ha diritto ad un
compenso che nessuna impresa privata si sognerebbe d corrispondere ad un
soggetto che è sciolto da qualsiasi obbligo di risultato.
Ossia una volta nominato, finché
il mandato non finisce, se ne può andare solo di sua volontà; non risulta che
sia mai successo.
Dove può andare un dirigente
gradito a degli amministratori?
Diverso è per il dirigente
sgradito .
Quello che si è trovato lì per
carriera, per avere vinto un concorso, magari:
Per lui è un problema
occupazionale, se non si mette subito in
sintonia.
Se bisogna poi fare la politica
della pulizia etnica per trovare un posto di rispetto per qualcuno che ne è
rimasto senza per il nostro dirigente sgradito è un problema serio.
Se è pensionabile sarà
benevolmente indotto ad esercitare il suo diritto , se no sarà messo in un
cantuccio ad aspettare che il vento si metta di nuovo di poppa.
8. Dirigenti : preselezione.
Per assumere
un manager di grande qualità bisogna accertarne i requisiti.
Quali sono
le modalità per effettuare questa scelta?
E’ evidente:
basta chiedere agli interessati di partecipare ad una preselezione.
”Mi scuso”
chiedo al capo dell’ufficio “ ma se
avete le richieste con i relativi curricula potete modificare a priori i
requisiti del bando di concorso attribuendo i maggiori punteggi per le
qualifiche che possiede il candidato più gradito all’amministrazione.”
“Cosa dice!”
mi risponde sempre cortesemente “Noi facciamo le cose giuste.”
Di fronte a
tanta salomonica risposta ho presentato egualmente la mia candidatura pur sapendo che quella domanda di
partecipazione era destinata ad essere cestinata.
9. Dirigente. Saccente.
La cosa che
il dirigente non deve mai fare è quella di assumersi un lavoro in più di quello
ceh gli è stato assegnato contrattualmente per di più gratuitamente.
Scontenta i
suoi colleghi che sembra lavorino meno di lui.
Mette in
cattiva luce soprattutto chi gli aveva affidato l’incarico perché sembra che
sia un incarico di tutto riposo affidato esclusivamente per fargli godere una
rendita di posizione.
Cosa resta
da fare all’apparato di fronte a tale affronto.
Cercare di
mandarlo via per eri stabilire il giusto equilibrio.
10. Benefattore.
Il benefattore del comune di solito è il titolare di un’azienda che sponsorizza manifestazioni
culturali, sportive o ludiche sul territorio.
L’azienda di solito manifesta così lo stretto legame
che la lega con la città.
Perché un’azienda che ho scopo dichiarato di fare
utile deve regalare qualcosa del suo profitto a qualcuno che non siano i suoi
azionisti?
E’ una operazione di marketing o una sentito
ringraziamento alla comunità dove l’azienda opera. La comunità di fatto
partecipa all’attività dell’azienda perché sono i rappresentanti dei cittadini
che consentono gli insediamenti industriali che li vigilano che possono
operare una moral suasion affinché i
processi produttivi rispettino le esigenze del territorio.
Mi è stato spiegato che anche le aziende hanno un
cuore.
Talvolta il
comune attribuisce il riconoscimento
meritatissimo a una persona che sta facendo molto per la città per il sostegno alle attività culturali e sociali
della città e il suo generoso contributo a sostegno di iniziative.
Allora è una
grande festa per tutta la città.
Solo chi
pensa male non è d’accordo.
Gli
ottimisti non possono che applaudire.
Talvolta la
favola non finisce bene.
Il rapporto
d’amore si interrompe.
A volte si
scopre che l’impatto della attività svolta dal benefattore nell’ambiente non
rientra nei limiti previsti.
A volte le
conseguente della produzione sulla salute dei cittadini ha conseguenze deleterie.
Allora
l’amore per il benefattore degenera in battaglie legali .
La città si
sente ferita. Sindaco , giunta , consiglieri non hanno fatto bene il loro
lavoro.
Il loro
controllo è stato superficiale o inesistente.
Meglio
cambiarli tutti al più presto.
11. Istituzioni. Rappresentanza.
La cosa più gradita per un politico è rappresentare le
istituzioni.
E’ la funzione più ambita potere partecipare ad
incontri ad alto livello portando i saluti dell’amministrazione.
E’ un sogno impossibile ai livelli amministrativi
locali esigere l’aereo di Stato o anche una minima scorta, non si può però
rinunciare alla macchina di rappresentanza nei comuni più importanti.
I rapporti più ambiti sono quelli con le istituzioni
internazionali, seguono quelli con le
istituzioni nazionali e regionali.
Poi ci sono le parate ufficiali, le inaugurazioni, le
cene di gala nei club di servizio che si fanno in quattro per avere la presenza
delle istituzioni.
Anche il
consigliere è chiamato a rappresentare le istituzioni.
Certo che questo compito è riservato a chi ha funzioni
esecutive , ma anche il consigliere può avere la sua parte.
Può rappresentare il suo gruppo nelle riunioni
ufficiali.
Può farsi fotografare con il sindaco o con qualche
assessore godendo di qualche attimo di notorietà.
Se no perché ci si addosserebbe le incombenze di
gestione, se non si ha una minima voglia di apparire in foto sul giornale di
provincia.
Se non ha una grande voglia di apparire è molto
difficile proseguire nel tuo percorso politico.
Il consigliere deve essere un uomo pubblico.
Deve essere conosciuto per potere avere dei consensi.
Senza voti di preferenza non si va da nessuna parte.
12. Avviso di convocazione delle sedute.
L'avviso di convocazione
delle sedute consiliari è lo strumento indispensabile per il corretto e
regolare funzionamento dell'organo consiliare.
Esso consente ai consiglieri comunali, diretti
rappresentanti della comunità, non solo di essere informati delle riunioni dell'assise
cittadina, ma soprattutto di potervi partecipare attivamente.
Essi devono contribuire
in modo pieno e consapevole alle scelte strategiche e alle decisioni
fondamentali della vita stessa dell'ente, anche attraverso il necessario ruolo
di controllo sull'organo esecutivo.
Se la
convocazione è così fondamentale non si capisce perché è recapitata cinque
giorni prima del consiglio e la documentazione non è mai allegata.
Il consigliere
tuttologo deve recarsi nella sede degli uffici per potersi informare, se non la
segreteria del suo partito non gli trasmette la documentazione necessaria.
Questi
prontamente vanno in cerca delle pratiche che, talvolta, sono in uffici
diversi.
“Può tornare
perché la pratica non c’è?” dicono cortesi.
Così chi
deve controllare incontra la complessità delle cose e continuare a salire le
altrui scale con pazienza.
Meglio
affidarsi a semplici spiegazioni orali?
Il
consigliere comunale ha un obbligo giuridico ad informarsi tempestivamente ed
adeguatamente delle riunioni del consiglio comunale stesso (tanto più che
sarebbe evidentemente difficile accertare di volta in volta quanto meno le
effettive e concrete modalità di adempimento di tale obbligo con conseguente
compromissione del regolare funzionamento dell'ente)?
Possono eventuali
comportamenti ostruzionistici, contraddittori o avventati rilevare soltanto sul
piano etico o politico, o incidono anche sotto quello strettamente giuridico?
Il consigliere non informato dell’attività è un
consigliere dimezzato , depotenziato della sua funzione di controllo.
Se il consigliere non ha modo di verificare prima
l’operato del consiglio che cista a fare?
13. Delibere. Bilancio.
Ogni delibera è un caso a sé ma la regina delle
delibere è l’approvazione del bilancio.
L’esame del bilancio riporta il consigliere
dall’Iperuranio della teoria e delle discussioni sui massimi principi alla
concretezza della pratica.
I dati sono inesorabili se tanto si spende, tanto si
deve incassare attraversi i trasferimenti statali o dalle tasse locali.
Quando attraverso le aride cifre il bilancio dice al
consigliere che i suoi amministrati devono pagare anche un centesimo di tasse
in più scatta un campanello di allarme che mette il consigliere in una
posizione di palese difficoltà.
Il consigliere è buono d’animo vorrebbe fare regali a
tutti.
I servizi dovrebbero essere gratis, le tasse non le
dovrebbe pagare nessuno.
Il bilancio è un atto odioso. Dovrebbero abolirlo
lasciare la spesa aperta e le coperture?
Le coperture dovrebbero venire direttamente dallo
Stato a piè di lista.
Sarebbe bellissimo!
Tutto potrebbe essere finanziato.
La dura realtà è diversa!
Il bilancio è la cosa più odiosa che si possa
approvare: bisogna fare delle scelte.
Lì è certo che ci sarà una maggioranza che lo
approverà e una opposizione che gli voterà contro.
E’ scritto!
E’ la legge del bipolarismo perfetto che si realizza
almeno nell’approvazione di questo documento.
14. Mozioni.
La mozione è
un documento mediante il quale il consiglio impegna politicamente il sindaco ad
adottare determinati provvedimenti.
Il testo è sottoposto al voto del Consiglio comunale per indirizzare la politica della Giunta su un
determinato argomento.
È quindi il principale strumento dell'attività di indirizzo
politico degli organi
rappresentativi nei confronti del potere esecutivo.
E’ un esercizio di scontro politico esercitato
normalmente dalla minoranza che è sempre nella necessità di mettere in
difficoltà la maggioranza.
C’è un senso che un consigliere di una lista di
minoranza che è, talvolta, l’unico
rappresentante del suo gruppo.
Logicamente è un non senso perché sembra una battaglia
contro i mulini a vento persa in partenza.
Politicamente è, invece, un atto di grande rilevanza
dove si mette a dura prova la capacità dialettica del consigliere che sfida la
maggioranza e cerca di aggregare l’opposizione sulle sue tesi.
E’ un modo di mettere in mostra la propria abilità
dialettica.
Il risultato dà sempre ragione al proponente perché
gli esercizi anche teorici di democrazia meritano rispetto ed approvazione.
15. Interrogazioni.
L’interrogazione consiste in una domanda scritta rivolta dal
consigliere al Sindaco o ai membri della Giunta comunale per conoscere se un
determinato fatto sia vero, od una determinata circostanza sussista o meno.
Alternativamente il consigliere può chiedere se il Sindaco o la Giunta comunale abbiano avuto notizia in ordine ad una
determinata questione e se tale informazione sia esatta, se la Giunta comunale od il Sindaco abbiano assunto una decisione
in merito ad un determinato affare
Il consigliere può così sollecitare informazioni,
delucidazioni e spiegazioni sull’attività amministrativa del Comune.
Il consigliere può chiedere attraverso il sistema
dell’accesso agli atti qualsiasi cosa agli uffici, ma così perderebbe la platea
e la cassa di risonanza del consiglio e la sua
attività rimarrebbe ristretta fra quattro carte.
16. Organizzazione. Il giocattolo costoso.
La macchina comunale è un costoso giocattolo che
dovrebbe essere messo a punto ogni giorno per renderlo sempre più funzionale.
Le logiche sono diverse .
La macchina, a volte, giustifica se stessa ed il
lavoro che riesce a creare o serve per
dare a qualcuno un’occupazione.
I vari rappresentanti espressi dall’elettorato
fiducioso di risolvere i suoi problemi
tendono, talvolta, a risolvere
principalmente i problemi dei gruppi di pressione che li hanno posti a capo
della macchina.
Questa macchina burocratica che si muove con la
leggerezza di un panzer ha, talora, come scopo quello di risolvere i suoi
stessi problemi di sopravvivenza.
Per sopravvivere deve accontentare tutti gli appetiti
espressi.
Il
consigliere comunale può incidere sulla spesa?
Quando, ad
esempio, nel suo comune le spese del personale ammontano a 100 milioni di euro
di cui 5 ml per la dirigenza, il consigliere può fare qualcosa per indurle?
Se l’IMU
prima casa ammonta a 10 ml di euro è possibile con le tasse locali incidere a
coprire i costi della politica e della macchina amministrativa?
Se mancano
trasferimenti statali e non si alza il livello delle tasse locali o il costo
dei servizi resi dal comune, si chiude perché è impossibile approvare il
bilancio e allora arriva il commissario prefettizio.
Gli enti
locali sono, talvolta, una grande
macchina che produce gli stipendi per chi ha la fortuna di lavorarci senza che
nessuno degli utenti possa venire a discutere sul loro operato.
Il consiglio
comunale, in effetti, non è in grado di incidere sulla spesa del personale.
I contratti
del comparto degli enti locali decidono la spesa.
Quindi o si
paga quanto è richiesto dai contratti o si soccombe nelle sempre più numerose
cause di lavoro o si taglia.
E’ difficile
incidere anche sulla produttività, i margini sono scarsi.
Né si può
pretendere che un consigliere comunale controlli la produttività degli uffici
rischierebbe una denuncia per mobbing.
Le vere
decisioni, talvolta, non passano
attraverso il consiglio.
La gestione
del personale è affidata dal regolamento organico al sindaco e al direttore
generale e/o segretario comunale che attribuiscono incarichi ai dirigenti e
danno o levano le loro funzioni legate all’attribuzione del coordinamento ossia
alla autorità di incidere con le loro direttive sui dipendenti di un certo
settore.
I contratti
di lavoro sono gestiti dall'ARAN
La
cassaforte la tengono in mano le municipalizzate che realizzando utili sui
servizi pubblici erogati (?) possono, talvolta , trarre d’impiccio il consiglio
nel fare quadrare i bilanci i bilanci – specie se accusano problemi per carenza
di liquidità.
Effettivamente
un semplice consigliere comunale conta ben poco, ma molti ci tengono ugualmente
a sedere su quei banchi.
Effettivamente
sedere nelle sale del consiglio depositarie della storia e della cultura della
propria città è in grande onore.
Spesso
si assume l’incarico sottovalutando l’impegno e le proprie capacità nel
portarlo a termine oppure si ha una grossa volontà di volgere a proprio
vantaggio il privilegio di avere pubbliche funzioni.
17. Regolamenti comunali.
Il regolamento è una fonte normativa di secondo
livello.
Prima viene la legge e poi il regolamento la
interpreta e consente che si svolga
l’attività da questa prevista.
La tipicità dell’azione amministrativa che deve essere
regolata a procedimento predefiniti attribuisce una sempre maggiore importanza
ai regolamenti.
Oramai tutto è regolamentato.
Disposizioni sempre più complesse , sempre più
articolate rendono perfino difficile trovare le fonti nei comuni di più ridotte
dimensioni perché tutto è demandato alla regolamentazione dell’ente locale.
La giungla regolamentare sta stringendo d’assedio la
semplificazione amministrativa.
E’ il tripudio del burocrate che diventa demiurgo La
sua fantasia sempre più sfrenata inventa norme più incomprensibili che
abbisognano di regolamenti interpretativi.
“ Aiutateci a semplificare” mi dice un super dirigente
che si è divertito a complicare anche le procedure più semplici.
A volte ricercare un regolamento obbligatorio per
legge in un comune di piccole dimensioni diventa un’impresa perché è difficile
rintracciare l’occupatissimo funzionario che ne conosce l’esistenza.
“Il regolamento
può infrangere la legge?”
Il regolamento non può dettare disposizioni che vadano
contro la legge.
In teoria il consiglio può modificare o revocare i
suoi atti ma si solito è difficile che qualcuno riconosca di avere sbagliato.
“Cosa succede allora?”
“Semplice: Bisogna impugnare.
Bisogna ricorre alla giustizia amministrativa, al T.A.R.,
che con una sua sentenza può .annullare il provvedimento amministrativo.
“Se un funzionario non risponde alla mia richiesta.
Semplice bisogna impugnare!”
“Bisogna chiedere il risarcimento del danno per
ritardo!”
La vera rivoluzione è questa dare un risarcimento al
cittadino se una sua domanda viene evasa con ritardo dall’amministrazione!
18. Regolamenti comunali. Cimiteri.
“Posso vedere l’atto di concessione del diritto di
sepolcro.” domando cortesemente all’impiegata dell’ufficio cimitero del comune.
“No! L’abbiamo perso, l’archivio è in fase di
ristrutturazione e per la legge che prevede il taglio della spesa non siamo in
grado di sostituire l’archivista che se n’è andato in pensione. “ mi risponde
la solerte impiegata .
Si vede che ha un sottile piacere a darti una risposta
negativa che ti mette in difficoltà.
Di fatto in difficoltà dovrebbe essere il comune
che dimostra di non esser capace di avere un archivio in
ordine , ma l’impiegata non la pensa così.
“Sono concessionario della Tomba Rossi assieme a
mio fratello Giuseppe, pertanto richiedo l’autorizzazione all’introduzione
della cassetta ossario del sig. Bianchi Giovanni tuttora sepolto altrove. Faccio
presente che il sig. Bianchi Giovanni è mio suocero, che sua moglie , mia
suocera, è tuttora sepolta nella su citata tomba di famiglia in detto cimitero,che
la cassetta verrebbe tumulata nel loculo già occupato dalla stessa.” Secondo me
una richiesta dettata da un senso di pietà dovrebbe essere presa in
considerazione.
L’impiegata,
talvolta però non ha voglia di impicciarsi in una pratica che è leggermente
diversa da quelle usuali .
Il suo
capo ufficio non la valorizza non le ha fatto ottenere il premio di
produttività, che se la veda lui, per intanto la risposta è negativa , le ossa
del morto possono restare dove si trovano. Per il capo ufficio ci sono tanti
problemi da affrontare tutti i giorni e questo seccatore vuole introdurre un
morto in una tomba di famiglia.
Risposta
negativa, siamo o non siamo dalla parte di chi vuole risolvere i problemi dei
vivi ci mancherebbe anche dover risolvere i problemi dei morti.
Il capo
ufficio è molto impegnato è sempre fuori ha un sacco di lavoro non può essere
disturbato da queste sciocchezze.
Cerco
su internet il regolamento comunale, ma non lo trovo.
Mando
una raccomandata , ma non rispondono.
Voglio
rivolgermi al T.A.R. , ma il solo contributo da pagare allo stato per proporre
ricorso è troppo costoso.
La
giustizia se trovi il burocrate prepotente è un lusso è un lusso che non puoi
permetterti .
Interpello
il consigliere di minoranza , ma visto che non abito nel paese non mi risponde
nemmeno.
Non
sono un suo possibile elettore.
19. Commissioni.
L’attività del consigliere si svolge soprattutto nelle
commissioni.
Ogni consigliere deve fare parte di almeno un paio di
commissioni.
Deve esercitarsi in oratoria.
Deve contribuire a dare il suo contributo in materie
complicate dove fior di professionisti a volte hanno difficoltà a districarsi.
Il legislatore, infatti, per dimostrare la sua eccelsa
competenza continua a modificare le leggi, per semplificare complica
procedimenti semplici per poi intervenire
a modificarli.
Se tutto fosse semplice e trasparente non ci sarebbe
bisogno di nessun intervento essendo tutto già evidente.
Allora che ci starebbero a fare questo stuolo di
novelli giuris periti che si battono per ogni articolo e per ogni comma.
C’è da chiedersi se questi legislatori conoscono
veramente quello che hanno approvato?
C’è da domandarsi se i consiglieri sono consapevoli
dello sconquasso legislativo e se si sentono idonei ad adeguare in un costante
divenire regolamenti e provvedimenti.
Hanno l’esperienza
amministrativa sufficiente per rendersi consapevoli dell’impatto che
ogni provvedimento normativo sia legislativo che regolamentare ha sulla vita
concreta di ogni giorno dei loro amministrati?
Il consigliere comunale conosce quanto siano
complicati i regolamenti comunali.
Lui percepisce
la loro complessità, si rende conto della montagna di carte inutili che
queste norme amministrative comportano?
Se sì, vuol dire che conosce esattamente la portata
del suo potere e che vuole che questo sia riconosciuto nelle giuste modalità.
20. Commissione Vigilanza.
La commissione più delicata è quella di vigilanza che
è presieduta dalla opposizione.
Tutto ciò che non è chiaro passa in Commissione
Vigilanza.
Le delibere
diventano più trasparenti, pronte per essere approvate o meno dal consiglio.
Il Presidente è li a pungolare la maggioranza a dare
spiegazioni a giustificare la sua azione di governo.
Purtroppo si trova con le armi spuntate in questa sua
azione di controllo.
Lui non avrà il numero per fare passare anche una
semplice mozione che figuri censura all’operato dell’amministrazione.
La maggioranza compatta gli voterà sempre contro.
Si sa, però, che col bipolarismo prima o poi la
maggioranza diventa minoranza e finalmente i ruoli si invertono ed anche
l’opposizione potrà governare e modificare tutto quello che in precedenza è
stato fatto da chi la ha preceduta al governo.
Ciò serve a dimostrare che chi amministrava prima non
era all’altezza del compito affidatogli dagli elettori.
Noi l’avevamo detto, noi l’avevamo fatto.
Le recriminazioni sono sempre all’ordine del giorno.
Lo statista guarda al futuro l’attaccabrighe guarda al
passato per trovare motivi per discutere.
Il consigliere di maggioranza nella commissione di
vigilanza deve stare zitto per non metter in difficoltà la sua componente
incalzata dal presidente che fa parte dell’opposizione.
E’ un gioco di equilibri.
Purtroppo si deve camminare su di un terreno minato e
una domanda non considerata nelle sue conseguenza anche più remote può generare
polemiche tali da causare frane dalle proporzioni esagerate.
Da qui smentite, precisazioni e la nave con difficoltà si rimette in rotta.
21. Consulenze.
Uno dei provvedimenti che causano
le discussioni più accese è l’approvazione del programma delle consulenze.
Il consigliere si trova a
decidere su come spendere cifre ingenti per risolvere problemi di cui non
conosce sufficientemente la complicanza.
Magari chi deve decidere è privo di
competenze specifiche, perché non è un requisito per sedere nei sacri banchi
quello di possedere conoscenze tecniche, basta seguire la linea politica del
gruppo cui si appartiene.
Si può dare dei consigli anche in
carenza di una propria autosufficienza finanziaria che denoterebbe una capacità
almeno di risolvere i propri concreti problemi giornalieri di sopravvivenza.
Ad ogni buon conto chi può ti
presenta una lista è tu consigliere devi decidere se la spesa è eccessiva o se chi è stato incaricato è in grado di
assolvere al meglio questo compito.
La cosa bella è che tutto ti
viene illustrato oralmente.
La documentazione giustificativa
non è messa a disposizione o almeno non
è messa direttamente a tuo servizio e tu consigliere devi procuratela o
attraverso il partito o attraverso i procedimenti di accesso.
C’è sempre il rischio che la Corte dei Conti
a posteriori ti venga a dire che c’è stata responsabilità contabile
perché la spesa non è stata approvata in conformità alla legge.
Per fortuna che di solito la
responsabilità contabile è ascritta quanto meno agli organi che hanno il potere
esecutivo e quindi anche questa grana è, per il momento, allontanata.
22. Informazione. Accesso.
La complessità del giocattolo comporta che il
consigliere neo eletto trovi una grande difficoltà ad acclimatarsi nella
giungla normativa sia da un punto di vista formale sia da un puto di vista
sostanziale data la difficoltà della materia.
Il comune procede attraverso atti tipici che
rispondono a disposizioni di legge che regolano l’attività amministrativa.
L’accesso è la più grande conquista della dottrina
amministrativa che ha sancito l’obbligo del
burocrate di rispondere alle domande che gli vengono poste in ordine ai procedimenti
di cui è responsabile.
Il problema è se non risponde e se ne frega.
Il fatto che non risponda non da luogo a conseguenze
immediate .
L’apparato protegge se stesso costringendo il
consigliere a ricorsi amministrativi e giurisdizionali che alla fine dopo un
lungo e costoso percorso sanciscono al
più che il silenzio è illegittimo.
La beffa è che spesso i risultati arrivano quando le
funzioni di consigliere sono cessate.
Il burocrate è ancora vincitore dell’ultima battaglia.
23. Fondazione RSA.
24. Fondazione Concerti.
25. Fondazione Museo.
26. Sport.
27. Turismo.
28. Stampa.
Il consigliere può perdonare tutto, ma non quando la
stampa viene informata di un’attività del Consiglio prima di lui.
La stampa vive del dibattito che si svolge nel
consiglio.
Siccome però spesso i temi sono troppo tecnici e non
sono di facile comprensione al grande pubblico allora il cronista ripiega sulla
disputa politica.
Se un gruppo consigliare di divide allora sì che la
notizia è ghiotta.
“Si possono costituire due gruppi?”
No, i consiglieri del gruppo minoritario sono solo due
e ce ne vogliono almeno tre di componenti!”
“E’ un disastro
niente scoop!”
Bisogna convincere almeno uno del gruppo di
maggioranza a passare con la minoranza così raggiungendo il numero di tre il
gruppo di minoranza può ritualmente costituirsi. Solo così possono litigare
convenientemente e per il giornale è un boom di copie assicurato!”
“No, non vogliono passare con la minoranza!”
“Almeno litigano fra di loro!”
“No! Ma che ci vanno a fare in consiglio se non hanno
un po’ di grinta!”
La stampa vuole avere informazioni .
Ci mancherebbe, l’informazione è il pane della
democrazia.
Mi chiedo, però, se è informazione corretta quella che
serve soprattutto ad alimentare le
polemiche e i pettegolezzi.
E’ informazione costruttiva quella che riporta frasi staccate dal contesto che messe in
bocca ad un consigliere possono facilmente provocare la risposta adirata di un
altro consigliere?
Basta dare fuoco alle polveri che non aspettano altro
che di essere accese che il giornale locale
ha già un record di incassi.
Sì questa è informazione necessaria per incrementare
il fatturato dei giornali di provincia.
In consiglio può sedere il più grande esperto o il più
perfetto imbecille all’informazione qualificata nulla interessa.
Importano molto invece le dichiarazioni polemiche, le
smentite , le richieste di rettifica i contrasti fra maggioranza e opposizione o fra membri della stessa
maggioranza o della stessa opposizione.
Così sì che il lettore è informato di quello ce
succede a palazzo.
29. Municipalizzate.
L’azienda municipalizzata è nata per operare
all’interno della pubblica amministrazione nella gestione dei principali
servizi di pubblica utilità.
La domanda
sui principali servizi di pubblica utilità come la gestione dell’acqua, i servizi
energetici, i trasporti pubblici e la gestione
dei rifiuti ha indotto a trasferire gradatamente la gestione di tali servizi
agli enti locali, sottraendoli all’esercizio privatistico delle concessioni.
Successivamente
le municipalizzate hanno cominciato a detenere partecipazioni in aziende
private.
Così è
aumentato il numero dei consiglieri da mettere nei vari consigli di
amministrazione e quello che era stato uno strumento per portare beneficio alle
tasche dei contribuenti è cominciato a diventare un salasso.
I controlli
necessari ad una corretta gestione di sono persi nelle scatole cinesi delle
partecipate e alle guida delle municipalizzate si sono messi amministratori
provenienti dalla politica e non dal management.
Così è sorto
il problema delle ipotesi di aggregazioni tra le multi utilities e le l’ipotesi
della autosufficienza.
I problemi
sono diventati sempre più tecnici e sempre meno comprensibili, mentre le bollette
per i servizi risultano sempre oscure
nelle modalità di calcolo delle tariffe e sempre più pesanti nei costi.
Ma questi
grandi manager dopo esperienze decennali nelle municipalizzate poi, una volta che
il turno politico sia finito, cosa vanno a fare?
Sono
ricercati da grosse società di gestione da aziende che operano nell’energia o
nei rifiuti?
No,
semplicemente tornano alla loro occupazione se ne avevano una.
30. Municipalizzata. Accesso agli atti.
Il
consigliere comunale può andare a controllare l’attività delle municipalizzate?
Il Consigliere
comunale svolge la sua funzione a tutela della collettività stessa e,
strumentalmente, al fine di poter adempiere al proprio ufficio, deve essere
messo a conoscenza di ogni attività che riguarda la pubblica amministrazione.
Così stando
le cose, è fuori discussione che tutto ciò che concerne l'attività della
pubblica amministrazione non può non essere messa a sua disposizione, potendo
solo in casi eccezionali essere rinviato l'accesso ma mai negato in via
definitiva.
Una società
mista, con partecipazione maggioritaria dell’ente locale è una società di
diritto privato.
Essa è anche
una società che svolge uno o più servizi pubblici locali: essa gestisce servizi
pubblici locali.
Le modalità
con cui vengono svolti tali servizi pubblici locali non può non ricadere
nell’ambito dei poteri di cognizione del consigliere comunale.
La richiesta
di accesso agli atti va più correttamente diretta all’Amministrazione comunale,
che poi dovrà provvedere alle conseguenti operazioni per far pervenire al
consigliere interessato la documentazione richiesta.
Di solito il
consigliere è messo in difficoltà dalla capacità economica della
municipalizzata dai suoi meccanismi di controllo interno, difficilmente
percepibili per uno che è abituato ai dibattiti del consiglio comunale.
Dai
consigliere datti una mossa vai a controllare come vengono fatte le bollette
cerca lumi nella confusa legislazione che fa di tutto per non farti capire
quali siano glia ltri balzelli che paghi con i servizi.
31. Termovalorizzatore.
32. Teleriscaldamento. Affari Bollette aumento.
33. Raccolta differenziata.
34. Ricorso contro gli atti del comune.
I
consiglieri comunali sono legittimati a ricorrere avverso gli atti adottati
dagli organi di appartenenza. Solo la lesione diretta ed immediata del diritto
all'ufficio del consigliere comunale può fare sorgere l'interesse personale al
ricorso al fine del ripristino della situazione sostanziale lesa
E’ stata
esclusa la legittimazione nel ricorso proposto da un consigliere, che faceva
valere la difformità delle sedute della commissione consiliare permanente
rispetto al modello legale.
Essa, può
essere fatta valere soltanto dai soggetti diretti destinatari o direttamente
lesi dalla difformità medesima, ma di certo essa non attiva la legittimazione
del consigliere comunale rimasto estraneo alla commissione medesima.
Ragionando
diversamente, si dovrebbe riconoscere al consigliere comunale la titolarità di
una azione popolare di diritto oggettivo, a tutela della conformità a legge
delle delibere consiliari
La
giurisdizione amministrativa non è strutturata come giurisdizione di diritto
oggettivo: essa non concerne un astratto sindacato sulla legalità dell'azione
dei pubblici poteri, ma è giurisdizione di diritto soggettivo, richiedendosi
per la sua attivazione la sussistenza di un interesse personale e diretto,
oltre ché attuale
La
difformità delle sedute della commissione consiliare permanente rispetto al
modello legale, quand'anche si ammetta che possa riverberarsi sulla successiva deliberazione
consiliare, può essere fatta valere soltanto dai soggetti diretti destinatari o
direttamente lesi dalla difformità medesima, ma di certo essa non attiva la
legittimazione del consigliere comunale rimasto estraneo alla commissione
medesima.
35. Responsabilità contabile.
La
responsabilità contabile è particolarmente temuta dal consigliere comunale.
Lui che si
sente sciolto da ogni vincolo per effetto della interpretazione politica delle
vicende amministrative è riportato alla dura realtà dalla Corte dei Conti.
La condotta
gravemente colposa dei consiglieri comunali, precludendo, con il rigetto della
proposta di deliberazione di riconoscimento del debito fuori bilancio, il
perfezionamento di un accordo transattivo per porre fine ad una controversia
giudiziaria in atto, ritardavano la soluzione bonaria della vertenza, poi
raggiunta a distanza di circa due anni, in tal modo causando una significativa
lievitazione degli oneri a carico del Comune.
Essa determina
un'ipotesi di danno erariale.
L'ipotizzato
danno corrisponde alla differenza tra l'importo erogato per la transazione ed
il minor importo che avrebbe potuto essere pagato ove il Consiglio comunale
avesse riconosciuto il debito fuori bilancio derivante dalla prima proposta di
accordo bonario.
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