FORMULE
Capitolo 12:
1.
Ricorso al T.A.R. per
la restituzione di beni occupati illegittimamente.
Al Tribunale Amministrativo Regionale del
Ricorso
del
sig. . . . . residente a .... via ...., n. ...., codice fiscale n. ....,
rappresentato e difeso come da mandato in calce al presente ricorso
dall'avvocato …………c. f. ……....del Foro di ……………, con studio ……………, eleggendo
domicilio nel suo studio, dichiara di voler ricevere le comunicazioni al numero
di telefax………. o all’indirizzo di posta elettronica P.E.C. indirizzo di posta
elettronica certificata ……………………
comunicato al proprio Ordine, art. 136, d. lg. 104/2010,
contro
il
sindaco del comune di…………..
per
ottenere
la restituzione di terreni
siti in comune…….. per mancata esecuzione dell'opera pubblica.
Fatto e diritto
il sig. ……………,
come sopra rappresentato, fa presente quanto segue.
Egli è proprietario di
alcuni terreni che sono stati occupati dal Comune per la realizzazione di un parcheggio pubblico in assenza di decreto di
esproprio.
Il comune non ha mai emanato il decreto di esproprio
relativo ai terreni di proprietà dell’istante limitandosi a corrispondere
l’indennità per l’occupazione.
Si chiede
accertata l’illegittimità della occupazione non seguita da rituale procedimento
espropriativo per i seguenti motivi
1) Contrasto dell’istituto della occupazione acquisitiva con l'art. 1, prot. 1, Convenzione europea
dei diritti dell'uomo.
L’istituto della cd. occupazione acquisitiva è stato più volte dichiarato in contrasto
con l'art. 1, protocollo n. 1, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo [1].
La Corte ha
precisato che la Convenzione, a seguito della ratifica del trattato di Lisbona
del 13 dicembre 2007, ha assunto una diretta rilevanza nell'ordinamento
interno, atteso che l'art. 117, comma 1, Cost. prevede che le leggi devono
rispettare i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario
In particolare
l’art. 6, par. 3 del Trattato sull'Unione europea sancisce che i diritti
fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni
costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del diritto dell'Unione in
quanto principi generali [2].
La giurisprudenza ha affermato che il comportamento di una pubblica
Amministrazione che abbia occupato e trasformato un bene immobile per scopi di
interesse pubblico in presenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità
e di un legittimo decreto di occupazione d'urgenza, ma
senza tuttavia adottare il provvedimento definitivo di esproprio, non può
giammai determinare un effetto traslativo della proprietà, ma deve essere
qualificato come un'occupazione senza
titolo, ossia come un illecito di carattere permanente.[3]
In tali circostanze
il privato rimane comunque proprietario del bene, mentre
sull’Amministrazione grava l’obbligo primario di procedere al risarcimento del
danno da occupazione illecita, mediante la restituzione della proprietà illegittimamente detenuta previa
riduzione in pristino, o - in alternativa – il risarcimento del danno per
equivalente.
2) In via
subordinata il ricorrente chiede
la condanna della p.a. al risarcimento del danno causato dall’indisponibilità
dei terreni dal momento della cessazione dell’occupazione d’urgenza sino
alla restituzione degli stessi.
E’ evidente la sussistenza della colpa grave comunale,
in quanto l’Ente aveva agito in palese violazione dell’obbligo di concludere il
procedimento amministrativo di espropriazione mediante l’adozione di un
provvedimento espresso, art. 2, comma 1, l. 241/1990.
3) Quantificazione del danno
Per quanto riguarda la quantificazione del danno si
evidenzia la natura edificatoria dei terreni,
rispetto alla quale deve determinarsi l’ammontare delle somme da corrispondersi
a titolo risarcitorio.
Il p.r.g.
inserisce dette aree in zona residenziale di completamento del tessuto urbano.
Il risarcimento del danno deve riguardare il valore
d’uso dell’immobile, dal momento della sua illegittima occupazione fino alla giuridica regolarizzazione della fattispecie
oltre all’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale,
quest'ultimo forfetariamente liquidato nella misura del dieci per cento del
valore venale del bene per un importo totale di euro…... come da perizia
prodotta.
Tutto
ciò premesso il ricorrente, come sopra rappresentato,
chiede
e conclude
Piaccia
al Tribunale Amministrativo Regionale
in
accoglimento del presente ricorso:
1)
disporre la restituzione dei
terreni sopra identificati in quanto gli stessi sono stati
occupati in assenza di decreto di esproprio;
2) Disporre in via subordinata il risarcimento del
danno subìto per effetto dell’indisponibilità temporanea del bene.
ovvero
1) disporre l’integrale risarcimento del danno da
definitiva perdita dei suoli aventi natura residenziale oltre all’indennizzo
per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, quest'ultimo
forfetariamente liquidato nella misura del dieci per cento del valore venale
del bene per un importo totale di euro…...
Ai
sensi dell’art. 13, comma 6 bis, d.p.r. 2002, n. 115, mod. si dichiara
che, ai fini del calcolo dell’importo del contributo unificato per spese di
atti giudiziari, il contributo dovuto è di euro …...
Con
rifusione delle spese e degli onorari di giudizio.
Lì
…………
Avvocato………….
Allegati:
1)
Decreto di occupazione.
2)
Stralcio nuove disposizioni piano regolatore
3)
perizia di determinazione del danno in rapporto al valore dei beni.
Mandato
Delego
a rappresentarmi ed assistermi nel presente giudizio, con tutti i poteri di cui
all'art. 84 c.p.c., l'avvocato ……………. eleggendo mio domicilio nello suo studio
in
Ricorrente
……………..
per
autentica
Avvocato…………..
Relata
di notifica
A
richiesta dell'avv……………….. come in atti, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario
addetto all'Ufficio Unico Notifiche presso il tribunale di……………. ho oggi
notificato copia del presente ricorso al sindaco del comune di…………….
Si
depositano i seguenti documenti:
1)
Decreto di esproprio;
2)
Perizia.
2. Comparsa di costituzione e risposta avverso richiesta di
risarcimento danni per occupazione illegittima.
Al Tribunale Amministrativo Regionale
Comparsa
di costituzione e risposta
del
sig……….. nella sua qualità di sindaco, legale rappresentante pro tempore del Comune di………………. P. I.V.A.:………. ,
autorizzato alle liti con delibera di giunta comunale in data. . . . .,
rappresentato e difeso come da mandato in calce al presente ricorso
dall'avvocato ………c. f. ……....del Foro di ……………, con studio ……………, eleggendo
domicilio nel suo studio, dichiara di voler ricevere le comunicazioni al numero
di telefax………. o all’indirizzo di posta elettronica P.E.C. indirizzo di posta
elettronica certificata ……………………
comunicato al proprio Ordine, art. 136, d. lg. 104/210,
contro
il
sig. ….. . attore
avverso
richiesta
di risarcimento danni per occupazione illegittima.
Fatto
e diritto
Il
sig…………….. è proprietario in comune di dell'area così censita nel NCTR foglio n…..
mappale n…….
L'area
è stata occupata illegittimamente per un periodo di tempo che va dalla fine
della legittima occupazione al decreto espropriativo.
L’attore
ha presentato richiesta di risarcimento danni per occupazione illegittima con
ricorso notificato all’amministrazione in data………..
L’amministrazione
resiste con il presente atto al ricorso per i seguenti motivi:
1)
Irrisarcibilità, ex art. 1227 comma 2 c.c. ed art. 30 c.p.a., perché i ricorrenti non li hanno evitati usando
l'ordinaria diligenza.
Si
eccepisce l'irrisarcibilità, ex art. 1227 comma 2 c.c. ed art. 30 c.p.a., di
tutti i danni che i ricorrenti avrebbero potuto evitare usando l'ordinaria
diligenza.
Secondo
l'insegnamento della Suprema Corte, l'obbligo di diligenza gravante sul
creditore, che rappresenta espressione del più generale dovere di correttezza
nei rapporti fra gli obbligati, tendendo a circoscrivere il danno derivante
dall'altrui inadempimento entro i limiti che rappresentino una diretta
conseguenza dell'altrui colpa, non comprende anche l'obbligo di esplicare una
straordinaria o gravosa attività, nella forma di un "facere" non corrispondente all'"id quod plerumque accidit".
Il
comportamento operoso richiesto al creditore, improntato all'ordinaria
diligenza, non ricomprende, per sua stessa definizione, attività tali da
comportare sacrifici, esborsi, o assunzione di rischi, quale può essere
l'esperimento di un'azione giudiziaria, sia essa di cognizione o esecutiva, che
rappresenta esplicazione di una mera facoltà, dall'esito non certo [4].
La
giurisprudenza amministrativa, nell'applicare l'art. 30 comma 3 c.p.a., ha
avuto cura di precisare che la pretermissione, da parte del danneggiato da un
atto (o da un comportamento) dell'amministrazione, della previa domanda di
giustizia contro l'atto stesso non costituisce sempre e comunque una violazione
del canone di ordinaria diligenza ai sensi dell'art. 1227 c.c.
Una
tale pretermissione può impedire, o limitare, il sorgere del diritto al
risarcimento soltanto se, in concreto, emerge che: a) la mancata azione giudiziale
è caratterizzata da colpevolezza (secondo una concreta e ordinaria
esigibilità); b) fra la pretermissione e l'insorgenza del danno sussiste un
nesso di conseguenzialità diretta, perché il secondo non si sarebbe verificato
se l'interessato avesse debitamente svolto l'azione di annullamento [5].
Fra
la pretermissione dell'azione giudiziale per la restituzione del terreno e
l'insorgenza del danno (la mancata disponibilità del bene) non sussiste affatto
un nesso di conseguenzialità diretta, in quanto è ben noto che, fino ai tempi
recenti, in presenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità la
giurisprudenza negava comunque la restituzione del bene, addirittura affermando
che l'irreversibile trasformazione del bene avesse determinato un effetto traslativo
della proprietà (così detta occupazione acquisitiva).
2) Eccezione di
prescrizione quinquennale.
Con riferimento
alla domanda di condanna del comune al risarcimento del danno per il successivo
periodo di occupazione illegittima o sine
titulo del bene si propone l'eccezione di prescrizione quinquennale ex art.
2947 c.c. relativamente al periodo fino al quinto anno precedente la
notificazione del ricorso [6].
La
Suprema Corte ha affermato che
l'occupazione illegittima di un immobile derivante da una requisizione abusiva
integra un illecito permanente in cui il comportamento lesivo non si esaurisce uno actu, ma perdura nel tempo, fino a
quando l'immobile viene rimesso nella disponibilità del proprietario.
Il
diritto al risarcimento del danno sorge con l'inizio del fatto illecito
generatore del danno stesso, rinnovandosi di momento in momento, onde la
prescrizione di tale diritto ha inizio da ciascun giorno rispetto al fatto già
verificatosi (art. 2935 c.c.) e che devono perciò dichiararsi prescritti i
danni maturati prima del quinquennio anteriore alla proposizione della domanda
(art. 2947 c.c.), ad eccezione di quelli verificatisi prima della scadenza del
termine di efficacia del decreto di requisizione, per i quali il proprietario
dell'immobile non poteva far valere il suo diritto, compresso dal provvedimento
amministrativo e, perciò, degradato ad interesse, fino al momento
dell'annullamento del decreto da parte del giudice amministrativo [7].
Tutto
ciò premesso il ricorrente, come sopra rappresentato,
chiede
e conclude
Piaccia
all'ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionale …………….
in
accoglimento del presente atto,
dichiarare
1)
l’irrisarcibilità dei danni che i ricorrenti avrebbero potuto evitare usando
l'ordinaria diligenza, ex art. 1227 comma 2 c.c. ed art. 30 c.p.a.;
2)
In subordine accogliere l'eccezione di
prescrizione quinquennale.
Ai
sensi del d.p.r. 2002, n. 115, mod. si dichiara che il presente atto di
costituzione non modifica il valore della causa dichiarato dall’attore.
Con rifusione
delle spese e degli onorari di giudizio.
Si
deposita:
1)
Ricorso notificato il……………..
Li
…………….
Avvocato………………………..
Mandato
Io
sottoscritto ………..sindaco pro tempore
del Comune di…………. delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio, con
tutti i poteri di cui all'art.84 c.p.c. e con facoltà di conciliare e
transigere l'avvocato……….. presso il cui studio eleggo domicilio, per tutti i
gradi del presente giudizio.
Lì
…………………….
Ricorrente………………
Per
autentica
Avvocato………………
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