OR SON CINQUANT'ANNI
che maturaste all'istante
io, duro, più avante
ognun incontrar vuolsi per festeggiar
non io, se non invitato
com'Iro fra Proci tollerato
a cui offrir in guiderdone
il rimasticato avanzo d'un boccone
a Voi la decision commetto
se sì e no fra pie' aver un inetto
se strider non dèe in culta compagnia star vostro pari
e non di somari
da Voi Probiviri adunque al cui cospetto
dovuta è riverenzia e gran rispetto
se confonder mi posso in vostro rango
di saper attendo ed in tacer rimango
e l'amico nostro antico nel tempo senz'ore
che i residui d'immagin sepolti ho nel cuore
Roberto Pace, Spirito di bontà
tacendo acconsentirà?
Livio
Blog su temi di diritto amministrativo e approfondimenti di fatti del nostro tempo, ideato dall'avv. Nicola Centofanti e portato avanti dal figlio dott. Paolo Centofanti
lunedì 30 marzo 2015
venerdì 27 marzo 2015
Gare d'appalto? Non servono!
Anche la Corte dei conti ha avuto da ridire sul fatto che molti appalti Expo sono stati assegnati senza gara. Il più clamoroso è lo spazio dato a Oscar Farinetti, grande amico e sostenitore di Matteo Renzi: la sua Eataly sarà presente all’esposizione universale 2015 di Milano con due padiglioni da 4mila metri quadrati ciascuno, in cui funzioneranno 20 ristoranti, uno per regione italiana. Italy is Eataly: sarà il nome di quello che è stato presentato come “il più grande ristorante che mente (e pancia) umana abbia mai pensato”.
Incarico diretto, per Farinetti, che nei sei mesi dell’evento prevede di servire 2,2 milioni di pasti, in collaborazione con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “L’esperienza di Eataly nel settore della gastronomia è uno dei migliori biglietti da visita con cui possiamo presentare il nostro Paese durante l’esposizione universale”, ha spiegato l’amministratore delegato di Expo spa,Giuseppe Sala, quando ha presentato il progetto. Farinetti ha aggiunto che “Eataly non solo è lieta, ma è anche orgogliosa di partecipare da protagonista alla vita di Expo 2015. Basta con i gufi di Expo: i visitatori saranno più dei 20 milioni previsti, saranno almeno 30 milioni, un terzo dei quali stranieri. Sarà l’occasione di fare uno scatto e raddoppiare esportazioni e turismo. Expo cambierà Milano e l’Italia come le Olimpiadi hanno cambiato Torino”. Non solo: “Nel futuro del nostro Paese”, ha aggiunto Farinetti, “per non soccombere, bisogna puntare sull’incremento delle esportazioni di agroalimentare di qualità e sulla crescita del numero di turisti stranieri. Sono le nostre due principali vocazioni, abbiamo prodotti alimentari, paesaggi e un patrimonio di opere d’arte incomparabili. Expo 2015 è un appuntamento fondamentale per favorire questi obiettivi e sicuramente non li mancherà”. Meno lieti i concorrenti di Farinetti. Piero Sassone, presidente di Icif (Italian Culinary Institute for Foreigners) – che già ha presentato al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, un esposto in cui denuncia presunte irregolarità nella gara per la ristorazione al padiglione Italia – si chiede: “Ma è possibile che a Eataly siano stati dati due padiglioni senza gara? Cantone e il Bureau International des Expositions non hanno niente da eccepire?”. I 20 ristoranti di Italy is Eataly saranno gestiti a turno, un mese ciascuno, da 120 ristoratori italiani, a cui andrà il 70 per cento degli incassi. Il resto a Farinetti, che nei suoi 8mila metri quadrati si propone di “esaltare la biodiversità della cucina e dei nostri prodotti agroalimentari, il nostro vero primato nel mondo”.
Tra i ristoratori italiani è già partita la gara (sotterranea) per essere presenti: ma con quali criteri saranno decisi i sommersi e i salvati? Con quale discrezionalità? Ottenendo in cambio che cosa? A Farinetti, ex distributore di elettrodomestici (Unieuro), è stato regalato un potere immenso: quello di scegliere i ristoranti e i ristoratori che dovranno rappresentare l’Italia di fronte al mondo. Così Expo, che inizialmente doveva essere la manifestazione planetaria della biodiversità e della sostenibilità, si trasformerà in una grossa sagra postmoderna della gastronomia. E non c’è solo Eataly. Anche Coop ha (senza gara) un grande spazio nell’esposizione: come official premium partner”, dietro versamento di 12,4 milioni di euro, sta mettendo in piedi una delle cinque aree tematiche dell’esposizione, il Future food district, 2.500 metri quadrati di supermercato digitalizzato del futuro.
Sono una decina i marchi del settore alimentare e della distribuzione che figurano come partner o sponsor di Expo. Da loro, la società di Sala, in cambio della visibilità e degli spazi assegnati, riceve denaro e forniture di beni o servizi. Le entrate previste per Expo spa sono di 400 milioni. Chi paga di più, almeno 20 milioni, è official global partner (Telecom, Fiat, Intesa, Samsung e anche, a dimostrazione che per cercare di far quadrare i conti non si va per il sottile, Selex Es, società del settore difesa, cioè armamenti e affini).
Chi sgancia tra i 10 e i 20 milioni, come Coop, è invece official premium partner. Si è infine official partner con un investimento tra i 3 e i 10 milioni: tra questi, Moretti (gruppo Heineken), Coca-Cola (che avrà nel sito un intero padiglione), San-Pellegrino (gruppo Nestlé), Ferrero, Illy, Martini & Rossi (Bacardi), Algida (Unilever) e San He Tea. Sopra tutti, Fari-netti, che nel 2015 è destinato a diventare il padrone della ristorazione italiana.
di Gianni Barbacetto e Marco Maroni
da il Fatto Quotidiano di mercoledì 12 dicembre 2014
da il Fatto Quotidiano di mercoledì 12 dicembre 2014
giovedì 26 marzo 2015
Assegno sociale. requisiti
L’assegno sociale non è da confondersi con l’assegno mensile, poiché quest’ultimo viene concesso agli invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65, mentre l’assegno sociale viene percepito dalle persone maggiori di 65 anni e 3 mesi. Tanto è vero che l’invalido che percepisce l’assegno mensile, al compimento dei 65 anni e 3 mesi, percepirà l’assegno sociale, sempre che abbia i requisiti previsti.
L’assegno sociale, che dal 1995 sostituisce la vecchia pensione sociale, è una prestazione assistenziale, cioè una prestazione economica che non si basa, come le altre pensioni, sui contributi versati. Si tratta, quindi, di una provvidenza economica pensata per le persone anziane a basso reddito.
La verifica del possesso dei requisiti viene fatta annualmente, quindi l’assegno sociale è sempre pagato con carattere di provvisorietà sulla base del reddito presunto. Nell’anno successivo l’INPS opera la liquidazione definitiva o la modifica o la sospensione sulla base delle dichiarazioni reddituali rese dagli interessati. L’assegno sociale non è soggetto a Irpef e non si trasmette agli eredi dopo la morte del titolare.
L’assegno sociale, che dal 1995 sostituisce la vecchia pensione sociale, è una prestazione assistenziale, cioè una prestazione economica che non si basa, come le altre pensioni, sui contributi versati. Si tratta, quindi, di una provvidenza economica pensata per le persone anziane a basso reddito.
La verifica del possesso dei requisiti viene fatta annualmente, quindi l’assegno sociale è sempre pagato con carattere di provvisorietà sulla base del reddito presunto. Nell’anno successivo l’INPS opera la liquidazione definitiva o la modifica o la sospensione sulla base delle dichiarazioni reddituali rese dagli interessati. L’assegno sociale non è soggetto a Irpef e non si trasmette agli eredi dopo la morte del titolare.
Hanno diritto all’assegno sociale le persone che:
- hanno compiuto 65 anni e 3 mesi;
- siano cittadini italiani o cittadini UE residenti in Italia, o siano cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- risiedano effettivamente ed abitualmente in Italia;
- siano sprovvisti di reddito, ovvero possiedano redditi di importo inferiore ai limiti stabiliti dalla legge;
- abbiano soggiornato legalmente ed in via continuativa in Italia per almeno 10 anni (questo requisito è stato introdotto dal 1° gennaio 2009).
CALCOLO DEI REDDITI
Ai fini dell’attribuzione dell’assegno sociale si considerano i redditi del richiedente e del coniuge come di seguito indicati:
- redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- redditi esenti da imposta;
- redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- redditi soggetti ad imposta sostitutiva (interessi postali e bancari; interessi dei BOT,CCT e di ogni altro titolo di Stato; interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni; etc.);
- redditi di terreni e fabbricati;
- pensioni di guerra;
- rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
- pensioni dirette erogate da Stati esteri;
- pensioni ed assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili, ai sordi;
- assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.
Ai fini dell’attribuzione dell’assegno sociale non si computano:
- i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
- il reddito della casa di abitazione;
- le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915/1918;
- arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.
Omicidio stradale Riforma del codice della strada in dirittura di arrivo al Senato.
Omicidio stradale Riforma del codice della
strada in dirittura di arrivo al Senato.
mercoledì 25 marzo 2015
Redditi degli italiani?
Egr. Avv.
I redditi degli italiani stanno diminuendo
Le ( piccole) imprese chiudono se on trovano contratti all’estero, dove si salvano
non pagando le tasse che vigono da noi,
i professionisti arrancano,
i redditi da lavoro dipendente sono sempre più precari,
i redditi da pensione diminuiscono,
i redditi da fabbricati sono ammazzati da manutenzioni e tasse,
il denaro non dà più interessi.
Se la cavano solo politici e alti dirigenti i cui redditi aumentano
in controtendenza,
dove andremo a finire?
Distinti Saluti
GR
Responsabilità del politico sui dirigenti che nomina
Tutti dicono che i dirigenti sono inamovibili.
Per mia esperienza personale posso dirle che sono inamovibili
quelli che hanno coperture politiche.
Quelli , magari che hanno vinto un concorso , rischiano di perdere
il posto se nel lavoro non rispettano i capi
bastone e non si mettono a disposizione dei potenti di turno.
Altri invece resistono nelle amministrazioni anche dopo il pensionamento
sono gli intoccabili soggetti a controllo nei tempi biblici della magistratura.
Chi nomina deve avere responsabilità del comportamento del nominato se quest'ultimo ruba deve andarsene anche chi lo ha imposto.
Distinti saluti.
GG
martedì 24 marzo 2015
arnaque européenne !! (truffa europea !!)
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martedì 17 marzo 2015
chance dans la vie
Moi ? Si j'en crois la pression qui m'est mise dessus, je n'ai jamais eu de chance dans la vie :
Je suis né blanc, ce qui fait de moi un raciste.
Je ne vote pas à gauche, ce qui fait de moi un fasciste.
Je suis hétéro, ce qui fait de moi un homophobe.
Je ne suis pas syndiqué, ce qui fait de moi un traître à la classe ouvrière et un allié du patronat.
Je suis de confession chrétienne, ce qui fait de moi un chien d'infidèle.
J'ai atteint un certain âge et je suis retraité, ce qui fait de moi un vieux con.
Je réfléchis sans avaler tout ce que la presse me dicte, ce qui fait de moi un réactionnaire.
Je tiens à mon identité et à ma culture, ce qui fait de moi un xénophobe.
Je m’interroge sur les raisons de la collaboration flamande, ce qui fait de moi un nazi.
Je ne vote pas à gauche, ce qui fait de moi un fasciste.
Je suis hétéro, ce qui fait de moi un homophobe.
Je ne suis pas syndiqué, ce qui fait de moi un traître à la classe ouvrière et un allié du patronat.
Je suis de confession chrétienne, ce qui fait de moi un chien d'infidèle.
J'ai atteint un certain âge et je suis retraité, ce qui fait de moi un vieux con.
Je réfléchis sans avaler tout ce que la presse me dicte, ce qui fait de moi un réactionnaire.
Je tiens à mon identité et à ma culture, ce qui fait de moi un xénophobe.
Je m’interroge sur les raisons de la collaboration flamande, ce qui fait de moi un nazi.
J’aimerais vivre en sécurité et voir les délinquants en prison, ce qui fait de moi un gestapiste.
Je pense que chacun doit être récompensé en fonction de son mérite, ce qui fait de moi un antisocial.
J’ai été éduqué à la dure et j’en suis reconnaissant à mes parents, ce qui fait de moi un bourreau d’enfants opposé à leur épanouissement.
J’estime que la défense d’un pays est l’affaire de tous les citoyens, ce qui fait de moi un militariste.
J’ai le goût de l’effort et du dépassement de soi, ce qui fait de moi un retardé social.
Je pense que chacun doit être récompensé en fonction de son mérite, ce qui fait de moi un antisocial.
J’ai été éduqué à la dure et j’en suis reconnaissant à mes parents, ce qui fait de moi un bourreau d’enfants opposé à leur épanouissement.
J’estime que la défense d’un pays est l’affaire de tous les citoyens, ce qui fait de moi un militariste.
J’ai le goût de l’effort et du dépassement de soi, ce qui fait de moi un retardé social.
Bref, je suis né trop tard ce qui n’enlève rien au respect dû à mes parents, ce qui fait de moi un néanderthalien.
Bienvenue au club !
venerdì 13 marzo 2015
Zone sismiche Distanze. Quesito
Gentile Avvocato,
ho letto sul suo blog quanto ha scritto riguardo ad opere in zone sismiche e vorrei chiederle una opinione riguardo ad un problema insorto con il mio vicino.
Ho acquisito recentemente, per via ereditaria, un immobile sito nel comune di Cattolica (RN) costruito negli anni ‘60. Tale immobile confina, su un lato, con altro edificio che dista m. 4,50 e le due facciate perimetrali si fronteggiano per tutta la loro lunghezza.
Da alcuni accertamenti eseguiti in Comune e presso l’ex Genio Civile, ho potuto appurare che:
- Il comune di Cattolica è stato inserito in zona sismica di II categoria con DM 23.7.1983, pubblicato in G.U. il 24.8.1983,
- Il lotto con Concessione edilizia già esistente è stato acquistato dagli attuali proprietari in data 11.8.1983,
- In precedenza, cioè il 27.6.1983, veniva presentata al Comune di Cattolica una improbabile comunicazione di inizio lavori, chiaramente falsa, con l’intento di fissare a quella data l’avvio dei lavori di costruzione del fabbricato,
- In data 22.09.1983 i proprietari dello stabile depositavano presso l’ex Genio Civile una Denuncia di costruzione in corso, a norma dell’art. 30 della L.64/74, al fine di ottenere l’esenzione dal rispetto delle norme della legge medesima, giustificando la loro posizione mediante la predetta falsa denuncia,
- l’allora Genio Civile, solo in data 7.02.1984 abbondantemente oltre i termini fissati per Legge, produceva apposito certificato di conformità dell’edificio specificando che il fabbricato doveva essere ultimato entro l’8 settembre 1985,
- posso dirle che: 1) l’edificio non rispetta le distanze dal mio fabbricato in violazione delle disposizioni dell’art. 6 della L. 1684/62 e di quelle relative all’art. 9 del DM 1444/68, 2) non rispetta i limiti di altezza imposti dal Genio Civile nel certificato di conformità (m. 9,36 anziché m. 8), 3) non rispetta le distanze della proiezione in pianta dell’edificio dal ciglio opposto delle strade di affaccio (m. 8 e m. 8,80 anziché m. 10), 3) i lavori di costruzione del fabbricato terminarono nel settembre 1986, quindi con un anno di ritardo, come appare nella dichiarazione notoria presentata dai proprietari per poter fruire del condono edilizio ex L. 47/85.
A fronte di tale situazione ed in aggiunta a numerosi illeciti che non ho menzionato per brevità espositiva, ho presentato in data 6 febbraio u.s., per il tramite di un avvocato, un esposto al Comune di Cattolica ed all’ex Genio Civile (Ufficio Regionale) denunciando tali fatti; sono in attesa di risposta.
Lei cosa mi consiglia? La ringrazio per un suo eventuale interessamento.
Alfredo Cerri
Risposta
L’azione volta alla demolizione dell’opera illecita sul fondo vicino in contrasto col regime legale delle distanze deve ritenersi imprescrittibile in quanto è assimilata dalla giurisprudenza all’actio negatoria servitutis. “Configura actio negatoria servitutis, come tale imprescrittibile, la domanda del proprietario di rispetto delle distanze legali tra costruzioni ravvisabile anche se manca la richiesta di demolire le opere costituenti l’esercizio della pretesa servitù” (Cass. Civ. Sez. II, sent. 12810/1997).
Pertanto appare consigliabile l'azione civile piuttosto che l'azione amministrativa, specie se il comune non si attiva tempestivamente
Premi produttività. Quesito
Egr.
Avvv.
È vero
che i premi di produttività nella p.a. sono contrattati dagli stessi che di devono ricevere con un responsabile
della stessa amministrazione.
Distinti
saluti
GG
Risposta
In caso
contrario ci potrebbero essere delle diversità di vedute!