Alla casta boriosa.
Tu vecchio cialtrone borioso,
ti arroghi privilegi
immeritati
sottraendo diritti elementari
alla povera gente
non temi il ritorno della
giustizia?
Continui a imporre la tua
ingiusta giustizia
sicuro che il cerchio magico che hai creato ti
proteggerà.
Temi la vendetta dei docili
essa sarà furiosa.
Sarai posto a guardare i
maiale e le ghiande saranno il tuo cibo,
il disprezzo sarà la tua compagnia.
L’edace
Sono ingordo di sensazioni.
Desidero scrutare l'anima di
chi mi sta dinnanzi
carpirne i segreti
indovinarne le emozioni
Solo il tuo cuore mi é
estraneo
si cela pudico al mio occhio
indagatore.
La notte
La notte le visioni si
dilatano
la realtà subisce magiche
trasformazioni.
Un senso di disagio mi
prende,
i miei riferimenti non
hanno
concreti punti di appoggio.
Le ombre notturne mi
avviluppano
mi sembra di precipitare nel
nero denso.
Quando il gorgo nero delle acque
ti prende e ti tira giù, tu
senti che sei perduto.
Aspetti una mano amica
che ti afferri e ti sollevi
portandosi al sicuro dalle
fobie.
Solo allora le acque non
fanno più paura.
Con Te sono al sicuro
posso stendere le stanche
membra
e riparare nel porto come il
navigante
scampato alla furia degli abissi.
Cerco tremante la tua mano
che mi faccia da guida nell'oscuro .
La trovo mi rassicura.
Ritrovo mia sicurezza.
Amo la notte e le sue paure
solo quando so che posso
raggiungere la tua mano
che mi sottrae dalle
tenebre.
L’ippocastano di Morbegno
Ippocastano dalle fresche
frasche,
quanti racconti e quante
storie sai?
Di amori, di avventure, di
viaggi e di poesie
ogni tuo ramo il segreto sa!
Voglio scoprire le tue memorie
più recondite,
voglio decifrare i sogni e le speranze degli avi
perché il passato insegni ai
figli dei miei figli
le gioie vere della vita.
Perché l’uomo vuole
incatenare i tuoi rami,
perché tenta di impedirti di
raggiungere il cielo?
Su di te si è posato l’angelo
per annunciare
alla vergine il suo destino,
tu, benedetto da Dio,
sii custode di questa magione
avita
e dei suoi figli.
A Lula
L’ora della poesia
Quando i pensieri ti frullano
nel cervello
le intuizioni sfrecciano
veloci nei meandri della mente,
devi fermarti a raccoglierle,
devi tradurre le emozioni in
parole
prima che sfuggano via in
remoti nascondigli.
Potrai ritrovare l’ora della
poesia
se perdi l’attimo che non
torna?
Fermati e prendi il foglio
bianco,
riponi i tuoi pensieri più
segreti
Il tempo non aspetta, il
tempo fugge e non torna.
Non è paziente come la realtà
di tutti i giorni che scorre eguale .
Il sogno è breve ma ti darà
la forza di sopportare
la quotidianità e la stupidità che ti
circonda.
Non farti fermare da Santippe
che non crede nei sogni.
Lei vuole inquadrare in
schemi fissi i tuoi pensieri,
afferra la libertà
delle emozioni,
vivile intensamente fino ad
inebriarti.
Non dare ascolto a chi
rifiuta di sognare perché sognare è vivere,
senza illusioni non ci sono
speranze.
Eridano
Una premada e una sciada
la veneta sicura taglia di
netto la superficie immobile del vecchio fiume.
Lei è come le parole che
corrono veloci nel mio cervello,
è un lampo che si dilegua se
non lo fisso nella memoria bianca del foglio.
Eridano imperturbabile
prosegue in suo corso millenario
nel pomeriggio afoso di una
estate implacabile.
I rematori immergono il remo
nello stesso istante come se ci fosse un solo polso stretto ai legni.
Il movimento cadenzato, mai
uno stappo mai una interruzione,
prosegue preciso sul tempo di
un metronomo invisibile.
E’ un continuo sciacquio
quello dei remi.
La loro canzone rompe con il
canto dei gabbiani
il silenzio che il Dio del
fiume impone ora alle acque.
La cappa di calore preme non
c'è vento, le gocce di sudore bagnano i volti
scendono lente lungo le
guance verso le spalle.
I rematori non si preoccupano
della fatica
ma seguono la cadenza del
primo remo
incantati dalla magia che li
circonda.
La voga è continuata tutto il
giorno
una breve pausa all’imbrunire
quando le luci si spengono ed
il calore si attenua
per proseguire la ricerca del
proprio destino.
Cosa sono questi
brontolii?
Il frastuono si fa via via
più vicino
fino a preoccupare gli amici
intenti alla voga.
Sembra che la terra voglia
sollevarsi
le zolle tentano di emergere
dalle profondità in un cupo boato
Una fiammata rossastra
illumina la notte scura,
il bagliore tremulo delle
torce sull’acqua viene accecato dalle luci.
I fuochi d’artificio
esplodono nell’aria
illuminano il fiume con
bagliori sinistri
lo stupore frena la cadenza dei rematori.
Loro interrompono il ritmo
della voga per osservare attoniti.
Abbiamo faticato fino ad ora
per giungere alla fine?
Questo mostro che vomita
fuoco ci distruggerà?
No, non temete ci
risparmierà, ma cambierà la terra
e le acque su cui abbiamo
navigato
per proporci una falsa ed
effimera felicità.
Ritorno al Tortello
Posso rinunciare per trenta
denari a ritrovare me stesso?
Mille volte andai
mille volte ritornai
per rivedere il volto triste
di mio padre
per rivedere il sorriso dolce
di mia madre.
Ho piantato un giardino
fiorito, cui gli alberi fanno corona,
per vedere con te il sole al
tramonto.
Ti guardo negli occhi
mentre cammini con passi corti verso il sole,
tengo al guinzaglio il mio levriero
che scruta orizzonte di fuoco
lui guarda fisso per scoprire
nuovi segreti.
Tutte le sere ritorno lì per
mirare l’orizzonte immobile,
ma il segreto della vita
rimane nascosto alla mia mente?
Solo il mio cuore lo può
scoprire guardando nei tuoi occhi?
Spazio nella pianura senza
confini,
verso l’estremo orizzonte
spingo il mio sguardo
che non trova barriere .
Vedo tutto, ma non colgo il
segreto dell’universo,
solo attraverso i tuoi
occhi posso decifrare il messaggio.
Troverò il coraggio di
chiudere le palpebre indurite dal tempo,
di liberarmi delle
sovrastrutture che mi vogliono ingannare?
Raggiungo il salice che ho
molto amato.
Solo sotto il suo triste
manto fiorito posso capire i segreti
che il Tortello vuole
svelarmi,
ma che il mio cuore sordo non
riesce a comprendere?
No veloce coniglio, non
seguirò le tue corse impazzite
mi siederò con lei sotto le
foglie del salice fino al tramonto
e sorriderò felice perché ho
capito che devo fermarmi;
solo qui al Tortello posso
ritrovare la parte migliore di me stesso.
A Filo
Il mago di Ustica
Veleggiamo insieme lungo le
rotte di Odisseo.
Fuggiamo i perigli che Eolo
infido si inventa sulla rotta.
Troviamo rifugio, come nel
ventre materno, nel fido porto di Ustica.
Quest’isola esiste?
E’ forse un sogno dolciastro
dal sapore di una granita di
latte di mandorle e fichi d’india?
Perché non venite a gustare
con noi una zuppa di lenticchie?
Non pensavo che l’acqua del
mare potesse essere calda
come il sole che la riscalda.
A Ustica, invece, è così.
Perché non mi hai detto che
avrei amato Ustica
più di ogni altra landa che
ho conosciuto?
Forse fino alla prossima
scoperta o per sempre?
Ora è così.
Chi spinge al tramonto il
disco rovente nel mediterraneo?
Chi interrompe a suo
piacere il canto incessante della cicala?
E’ il mago di Ustica che
piega la natura al suo volere?
Dammi o Cumano il tuo
responso.
Noi siamo qui a correre,
sudare, arrancare sulla salita,
incespicare nel ripido
pendio,
ansimare nell’agognato
sorpasso dell’avversario.
Ma che senso ha la fatica del corridore?
Forse cerca la sua
consacrazione nell’ambita consegna della medaglia?
Fermati e guarda con me il
sole rosso che muore al tramonto
immergendosi nel mare verde
di Ustica.
La ballerina preferita (Dedicata a Miriam)
A forza di poetar
son giunto a obliar
persino il complear
di chi tanto sa bailar.
Ho perduto l'agenda
chi io debba augurare
intenda.
Che vale a ognun
augurare
val più ognor danzare.
Al critico cilioso ognun
voglia chiosare
sian nati per danzare non per
augurare.
Pasqua
Con grande impazienza
attendiam con trepidenza
la venuta della Diana
perché Pasqua non sia vana.
Sei giugno
Ora ritorna impertinente
il compleanno
supponente.
Cosa crede di contare
se non l'età a rammentare?
noi l'età non la contiamo
perché val quel che sentiamo,
e se il cuor giovane sta,
la baldanza non ha età.
Il non compleanno vo
festeggiare
e non stare ad aspettare
questo giorno supponente
che non dice proprio niente!
A Marcello
Compleanno supponente
Compleanno supponente
Con dodici mesi da
considerare
proprio in giugno vai a
nascare
sempre per fare da fardello
al tuo caro cognatello.
Suvvia lascialo il compleanno
a gustare
senza che alla tua festa
debba pensare.
Per quest’anno gli auguri ti
vo fare
ma al prossimo ci vo pensare,
se del genetliaco la
data
tu non hai presto
cambiata.
A Delfo
L'anello
L'anello
Dolce i capelli al vento
lasciava
coll’occhio mirando se io la
guardava,
vedendo che incerto muovevo i
miei passi
gli occhiali mi tolse ancor
pria che parlassi.
Qual incerta farfalla si posa
sul fiore,
fidando soltanto sul di lui
colore,
alla scaltra fanciulla dai
rossi capelli
un bacio le diedi
dicendo: oh quelli?
Felice la bimba sorride
all’anello
che il tempo promette già
bello.
A Gio
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