Gentiloni. Staffetta. Renzi. Possibilità?
Uscito sconfitto dal referendum
dello scorso 4 dicembre, l’ex premier non ha fatto mistero del suo desiderio di
tornare il prima possibile al voto, una volta che si capirà quale sarà la nuova
legge elettorale. Il quotidiano
La Stampa scrive oggi che Renzi
vuole capire se sia percorribile “la strada maestra, ovvero un accordo con
Berlusconi su un sistema elettorale, visto che con i 5stelle non c’è
dialogo”.
Sulla legge elettorale la partita
prenderà corpo alla fine della settimana quando Gianni Letta dovrebbe
far sapere le intenzioni di Berlusconi sulla proposta del Pd di un
proporzionale con una soglia di sbarramento alta.
Renzi preme insomma
sul ritorno alle urne al più presto, e anche per questo non è certo
passato inosservato l’ennesimo screzio che ha spaccato il PD nelle ultime ore e
che ha visto da un lato il renziano Roberto Giachetti e dall’altro la
minoranza del partito.
Giachetti in un’intervista a La
Repubblica pubblicata ieri, ha spinto sull’urgenza di riportare gli italiani
alle urne il prima possibile. Così ha detto:
“L’unico punto fermo di una
Repubblica è che il popolo deve poter essere chiamato alle urne in
qualunque momento, quindi anche subito dopo la pronuncia della Consulta si deve
poter votare».
Siamo tutti consapevoli che
questo esecutivo, peraltro guidato dal mio migliore amico, ha una durata
limitata all’emergenza che ne ha decretato la nascita.
Ciò che stupisce ancora di più è la
possibilità che alla fine sia lo stesso PD – di cui fa parte l’attuale premier
Gentiloni – a staccare la spina all’attuale governo.
Per Giachetti, è anche evidente
che nel momento in cui venga meno la responsabilità di governo del partito di
maggioranza, unico a farsi carico di questa situazione, anche il Presidente
della Repubblica non potrà che prenderne atto.
Dunque se il Pd stacca la spina il
Presidente deve sciogliere le camere? Non sono altre maggioranze possibili.
Si grida allo scandalo e infuria
la polemica.
Il senatore della minoranza Pd, Federico
Fornaro, scrive:
“Giachetti si candida a capo del partito
dell’avventura e degli irresponsabili. Voler ostinatamente andare a votare
anche senza una legge elettorale omogenea e coerente tra Camera e Senato
significa, infatti, essere degli irresponsabili e degli avventuristi. wallstreetitalia.com.9.1.2017.
C’è da chiedersi quante
possibilità ha Renzi di scalzare Gentiloni da Palazzo Chigi.
Per me poche possibilità, almeno
in tempi brevi, perché deve il Presidente incaricato deve fare combaciare vari
puzzles.
Se infatti Gentiloni non si
dimette spontaneamente deve essere sfiduciato e c’è da chiedersi se i voti di
Renzi saranno sufficienti per sostenere
questa impresa.
C’è poi il problema elezioni:
siamo sicuri che il PD sia ancora il partito di maggioranza, dopo una eventuale
consultazione popolare?
C’è poi il passaggio
dell’incarico che deve essere affidato da Mattarella.
Se Renzi è ancora segretario del
partito a quel momento non c’è alcun problema, ma siamo sicuri che non vi sia
temporalmente prima il congresso del PD e la nomina del nuovo segretario?
Infine c’è il passaggio
parlamentare per raccogliere la fiducia sul nuovo governo.
Forse rinunciare al mandato di presidente
del Consiglio prevedendo di riprendere con facilità questo incarico è stato un
azzardo o no?
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