Banca. Salvataggio. Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti aggiornamento. Decreto
Il decreto sugli arbitrati
per Popolare Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara sta per
diventare realtà. La Commissione Finanze della Camera ha infatti espresso
parere favorevole al testo presentato dal governo, licenziandolo con una sola
condizione e alcune osservazioni.
L’unica condizione che viene
posta – e che accoglie di fatto una delle richieste avanzate
dall’associazione Vittime del Salva Banche – è l’estensione della
possibilità di accedere alla procedura arbitrale anche a coloro che hanno
acquistato le obbligazioni subordinate “da intermediari diversi dalla banca
emittente, fermo restando l’accertamento della responsabilità per violazione
degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza” previsti
dal Testo Unico.
La Commissione lascia mani
libere al governo per decidere sui poteri di designazione e di nomina dei
collegi arbitrali e su aspetti formali e minori de decreto. Mani libere anche
sulla contestata emanazione di “linee guida” da parte delle camere arbitrali
per rendere omogenea l’applicazione da parte dei collegi arbitrali dei criteri
di valutazione.
La Commissione Finanze si limita
a segnalare che sarebbe opportuno cambiare l’espressione “linee guida” – che
potrebbe generare confusione – con “la previsione dell’elaborazione
di atti di indirizzo volti a stabilire i criteri di merito” e chiede
anche di valutare “l’opportunità di prevedere che i predetti criteri possano
essere integrati sulla base delle evidenze accertate nel corso di
procedimenti giudiziari in corso oppure delle evidenze riscontrate dalle
autorità di vigilanza e controllo”. Purtroppo si tratta solo di un’osservazione
e non di una condizione e il governo potrà tranquillamente non tenerne conto.
In ogni caso, l’iter del decreto è concluso e la palla torna in mano al
governo.
Passeranno altri mesi prima che
il testo definitivo entri in vigore , che vengano nominati i collegi
e che questi divengano operativi.
Poi i risparmiatori potranno ricorrere.
ilfattoquotidiano.it/2017/02/16.
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