Gentiloni. Governo fino a
febbraio 2018
"Sulla durata del governo
decide Gentiloni", aveva detto sibillino Matteo Renzi
domenica scorsa in tv. Una settimana dopo, Paolo Gentiloni gli comunica, sempre
in tv, che ha deciso: il suo esecutivo dura fino a febbraio 2018, la fine
regolare della legislatura. L'asse Gentiloni-Mattarella ha deciso che il
percorso è questo, che non si può scrivere il Def, il documento di
programmazione economica, senza collegarlo direttamente alla legge di bilancio
(da presentare a metà ottobre), che va pensata un'agenda di riforme con il
passo più lungo del giorno per giorno. Poi c'è il pressing europeo per avere
garanzie sulla stabilità dell'Italia: si è fatto sempre più forte e insistente.
Così come una pressione interna del mondo economico e imprenditoriale. Compresi
quelli che hanno votato Sì al referendum di dicembre, osservano a Palazzo Chigi.
Cioè, a favore di Renzi.
Il premier in carica si trasforma
da "provvisorio" in definitivo. Da governo a tempo, qualche mese e
via, Gentiloni allunga l'orizzonte fino al traguardo finale. Da sprinter a
maratoneta.
Lo strappo, il premier lo fa alla sua maniera.
Lo strappo, il premier lo fa alla sua maniera.
Non ingaggia un braccio di ferro,
si limita ad aspettare il tempo giusto per dettare le sue condizioni.
C'è un'intesa con Renzi?
Evidentemente no. Ma sono le circostanze a incaricarsi di mostrare al
predecessore di Gentiloni che il quadro è mutato.
Il presidente del Consiglio non
poteva attendere oltre. Non a caso il suo allungo arriva alla vigilia del
vertice a quattro di oggi Italia-Germania-Francia-Spagna e a pochi giorni dal
consiglio europeo. L'Unione ha bisogno di certezze. Gentiloni e Pier Carlo
Padoan devono presentarsi al tavolo delle istituzioni continentali con un
mandato pieno e non a termine.
Lo stimolo e il sostegno di
Sergio Mattarella hanno fatto il resto, anzi moltissimo. L'operosità comincia
dalla decisione sulla data del referendum sui voucher.
Nel frattempo va avanti il
dialogo con i sindacati per varare un provvedimento sui "ticket"
lavorativi che depotenzi il quesito.
Il pacchetto economico è un altro tassello dell'orizzonte lungo. Il Def va presentato entro il 10 aprile e deve avere un legame con la legge di stabilità. Gentiloni vuole puntare tutte le risorse sull'abbassamento delle tasse del lavoro. Questa sarà la base della manovra economica di autunno e va disegnata già nel documento di programmazione.
Per questo non si può attendere il 30 aprile, la
data delle primarie. Bisogna subito scrivere un'agenda di riforme, anche
se il Pd è in uno stato di sospensione. Ma quella data, per Renzi, è destinata
a segnare un punto di svolta: un segretario legittimato dal voto di milioni di
italiani sarà in grado di dare le carte. E di cambiarle.repubblica.it/politica/2017/03/06.
Il pacchetto economico è un altro tassello dell'orizzonte lungo. Il Def va presentato entro il 10 aprile e deve avere un legame con la legge di stabilità. Gentiloni vuole puntare tutte le risorse sull'abbassamento delle tasse del lavoro. Questa sarà la base della manovra economica di autunno e va disegnata già nel documento di programmazione.
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