martedì 7 marzo 2017

Gentiloni. Governo fino a febbraio 2018

Gentiloni. Governo fino a febbraio 2018

"Sulla durata del governo decide Gentiloni", aveva detto sibillino Matteo Renzi  domenica scorsa in tv. Una settimana dopo, Paolo Gentiloni gli comunica, sempre in tv, che ha deciso: il suo esecutivo dura fino a febbraio 2018, la fine regolare della legislatura. L'asse Gentiloni-Mattarella ha deciso che il percorso è questo, che non si può scrivere il Def, il documento di programmazione economica, senza collegarlo direttamente alla legge di bilancio (da presentare a metà ottobre), che va pensata un'agenda di riforme con il passo più lungo del giorno per giorno. Poi c'è il pressing europeo per avere garanzie sulla stabilità dell'Italia: si è fatto sempre più forte e insistente. Così come una pressione interna del mondo economico e imprenditoriale. Compresi quelli che hanno votato Sì al referendum di dicembre, osservano a Palazzo Chigi. Cioè, a favore di Renzi.
Il premier in carica si trasforma da "provvisorio" in definitivo. Da governo a tempo, qualche mese e via, Gentiloni allunga l'orizzonte fino al traguardo finale. Da sprinter a maratoneta.
Lo strappo, il premier lo fa alla sua maniera.
Non ingaggia un braccio di ferro, si limita ad aspettare il tempo giusto per dettare le sue condizioni.
C'è un'intesa con Renzi? Evidentemente no. Ma sono le circostanze a incaricarsi di mostrare al predecessore di Gentiloni che il quadro è mutato.
Il presidente del Consiglio non poteva attendere oltre. Non a caso il suo allungo arriva alla vigilia del vertice a quattro di oggi Italia-Germania-Francia-Spagna e a pochi giorni dal consiglio europeo. L'Unione ha bisogno di certezze. Gentiloni e Pier Carlo Padoan devono presentarsi al tavolo delle istituzioni continentali con un mandato pieno e non a termine.
Lo stimolo e il sostegno di Sergio Mattarella hanno fatto il resto, anzi moltissimo. L'operosità comincia dalla decisione sulla data del referendum sui voucher.
Nel frattempo va avanti il dialogo con i sindacati per varare un provvedimento sui "ticket" lavorativi che depotenzi il quesito.
Il pacchetto economico è un altro tassello dell'orizzonte lungo. Il Def va presentato entro il 10 aprile e deve avere un legame con la legge di stabilità. Gentiloni vuole puntare tutte le risorse sull'abbassamento delle tasse del lavoro. Questa sarà la base della manovra economica di autunno e va disegnata già nel documento di programmazione.
Per questo non si può attendere il 30 aprile, la data delle primarie. Bisogna subito scrivere un'agenda di riforme, anche se il Pd è in uno stato di sospensione. Ma quella data, per Renzi, è destinata a segnare un punto di svolta: un segretario legittimato dal voto di milioni di italiani sarà in grado di dare le carte. E di cambiarle.repubblica.it/politica/2017/03/06.

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