Interno. Immigrazione. Rignano
Dopo due giorni di ruspe al
lavoro, restano ormai quasi solo macerie nel Gran Ghetto di Rignano, la
baraccopoli nelle campagne tra Rignano e San Severo popolatasi nell'arco di 20
anni per il flusso ininterrotto di migranti africani che, sfruttati dai
caporali, cercano un lavoro nelle campagne della Capitanata. Due di loro,
provenienti dal Mali, vi hanno trovato la morte per un violento incendio ha
avvolto e distrutto le loro e molte altre baracche.
Sull'incendio, che secondo i
primi elementi raccolti gli inquirenti ritenevano accidentale, oggi il questore
di Foggia, Piernicola Antonio Silvis, avanza il sospetto che sia stato
appiccato volontariamente. "Ci sono 7-8 soggetti che conosciamo bene che
sobillavano gli altri ad andare via - ha detto - probabilmente non volevano
uccidere qualcuno ma solo fare un danneggiamento".
L'ordine di sgombero della baraccopoli era partito dopo che la Dda di Bari aveva revocato la facoltà d'uso della baraccopoli messa da mesi sotto sequestro per presunte infiltrazioni criminali.
L'ordine di sgombero della baraccopoli era partito dopo che la Dda di Bari aveva revocato la facoltà d'uso della baraccopoli messa da mesi sotto sequestro per presunte infiltrazioni criminali.
Ultimate ieri le operazioni di
sgombero prima di dare il via alle ruspe, ormai nella baraccopoli non c'è più
nessuno salvo qualche curioso che dal perimetro osserva le macerie.
Anche gli ultimi migranti
irriducibili che volevano restare per non perdere i contatti con i
procacciatori di manodopera, tra ieri e oggi hanno raccolto le loro poche cose
e sono andati via: in molti sono ora ospitati in strutture messe a disposizione
dalla Regione Puglia e dal Comune di San Severo con la Caritas.
Alcuni migranti hanno preferito andarsene a piedi per i campi, in cerca di altri alloggi di fortuna.
Alcuni migranti hanno preferito andarsene a piedi per i campi, in cerca di altri alloggi di fortuna.
A parte qualche nuovo focolaio
d'incendio scoppiato spontaneamente, le operazioni di sgombero e di
abbattimento si sono svolte con tranquillità grazie anche al presidio delle
forze dell'ordine.
Nei prossimi giorni saranno i
tecnici dell'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) a stabilire le modalità
dello smaltimento delle macerie.
“Quel campo - ha detto oggi il
governatore pugliese, Michele Emiliano - era una vergogna per l'Italia", e
"la Regione Puglia è riuscita a supportare le operazioni umanitarie e di
sgombero del campo, e ad alloggiare più di 300 persone". Resta il dolore
per quelle due morti e la vergogna per le condizioni disumane in cui vivevano i
migranti del Gran Ghetto.
Per questo, Emiliano assicura che
a breve la Regione predisporrà "le modalità attraverso cui qualunque
lavoratore dovesse venire in Puglia troverà alloggio civile, con l'aiuto di
tutte le organizzazioni, delle imprese agricole e dello Stato, per far sì che
il collocamento in agricoltura non sia nelle mani dei capi neri che
controllavano mafiosamente quel campo, ma sia nelle mani delle istituzioni,
delle imprese e della Regione Puglia". ansa.it/puglia/notizie/2017/03/04.
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