Terremoto Amatrice 2016. Provvedimenti
necessari per la ricostruzione. Sanzioni
Scendono in piazza contro la
burocrazia e l’assenza di risposte. Sono i terremotati di Amatrice, di Accumoli,
di Arquata del Tronto. Quello che raccontano è un meccanismo inceppato, in
cui a pagare sono i cittadini ancora tra le macerie. “Ci sono 25 casette
pronte. Ma non sono state ancora assegnate”, racconta Francesca Mileto,
romana e amatriciana di adozione. “E lassù si vive ancora tre le macerie, la
paura e le scosse”. I terremotati in piazza a Roma indossano fasce tricolore.
“Siamo sindaci per un giorno, di noi stessi e delle nostre popolazioni”, spiega Pia.
“Dobbiamo lasciare ai sindaci la libertà di azione per rispondere alle
emergenze”.
Una delegazione verrà ricevuta in
giornata dalla presidente della Camera Laura Boldrini e da alcuni
parlamentari che il 27 e il 28 dicembre scorso sono stati nel “cratere”.
“Vogliamo chiedere che cos’è stato fatto da allora”, dice Francesca. “Perché al
momento è tutto bloccato. Chiediamo fatti, non atti: quello che è stato fatto
per i terremotati è ancora sulle scrivanie”. Case, ricostruzione ma anche
soldi. “Che fine hanno fatto i soldi ricevuti dalla Protezione Civile? Chi
l’ha stabilito che devono essere stanziati solo per la ricostruzione?”, si
chiede Roberta Giacobetti. “Sono soldi che vengono dalla solidarietà dei
cittadini e sono per i terremotati. Usiamoli per le emergenze, come ad esempio
la neve”. ilfattoquotidiano.it/2017/01/25/
L’ottimista. Nei paesi
terremotati occorre l’immediato invio di volontari esperti di diritto amministrativo
che seguano indipendentemente il corretto svolgersi delle procedure.
Licenziamento in tronco e/ o
sanzioni disciplinari per funzionari pubblici che non emettono tempestivamente i provvedimenti
necessari per la ricostruzione.
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