venerdì 13 luglio 2018

Immigranti Libia

Immigranti Libia

Medici senza frontiere denuncia quanto accade alle persone che vengono fermate in Libia, raccontando abusi che nessun Paese europeo dovrebbe avallare. In una lettera aperta indirizzata oggi agli stati membri e alle istituzioni dell'Unione Europea, la presidente internazionale dell'ong Medici senza frontiere (Msf) Joanne Liu e Loris De Filippi, presidente di Msf Italia, scrivono: "I governi europei alimentano il business della sofferenza in Libia".
Nella lettera denuncia la determinazione dell`Europa nel bloccare le persone in Libia a qualunque costo e chiede che gli inaccettabili abusi contro le persone trattenute arbitrariamente nei centri di detenzione cessino al più presto.
"La riduzione delle partenze dalle coste libiche è stata celebrata come un successo nel prevenire le morti in mare e combattere le reti di trafficanti, ma sappiamo bene quello che succede in Libia. Ecco perché questa celebrazione è nella migliore delle ipotesi pura ipocrisia o, nella peggiore, cinica complicità con il business criminale".
Nei centri di detenzione di Tripoli le persone sono trattate come merci da sfruttare.
Ammassate in stanze buie e sudicie, prive di ventilazione, costrette a vivere una sopra l'altra. Gli uomini ci hanno raccontato come a gruppi siano costretti a correre nudi nel cortile finché collassano esausti. Le donne vengono violentate e poi obbligate a chiamare le proprie famiglie e chiedere soldi per essere liberate. Tutte le persone che abbiamo incontrato avevano le lacrime agli occhi e continuavano ripetutamente a chiedere di uscire da lì.
I migranti "devono poter accedere a protezione, asilo e quando possibile a migliori procedure di rimpatrio volontario. Hanno bisogno di un'uscita di emergenza verso la sicurezza, attraverso canali sicuri e legali.
"Siamo coscienti delle condizioni inaccettabili, scandalose e inumane" di alcuni migranti in Libia, ma l'Unione Europea lavora per "aiutare le organizzazioni internazionali a proteggere i migranti", ha detto una portavoce della Commissione, Catherine Ray, rispondendo alle accuse di Medici Senza Frontiere. "Non siamo ciechi" e "agiamo", ha spiegato la portavoce: "vogliamo cambiare la situazione". L'Ue ha stanziato 142 milioni di euro per assistere organizzazioni internazionali come l'Alto Commissariato per i Rifugiati e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni in Libia. Inoltre, la Commissione sta creando un "meccanismo di valutazione" per monitorare l'uso dei fondi europei per addestrare la Guardia costiera libica, ha ricordato la portavoce. 7 settembre 2017 Repubblica.it

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