sabato 15 dicembre 2018

tentativo di frode gruppi bancari internazionali

Già nel 2007 la Procura di Pescara con l’indagine ‘Easy Credit’ aveva scoperto un tentativo di frode per la cifra colossale di quattro miliardi e mezzo di euro, messo in atto da grandi gruppi bancari internazionali tra cui Goldman Sachs, Merrill Lynch, BNP Paribas e diversi fondi pensione inglesi e francesi.

Nonostante il pronto intervento della nostra magistratura, i truffatori non si sono persi d’animo. Hanno raffinato le loro tecniche, e ricominciato a saccheggiare altri paesi. Il danno complessivo è difficile da accertare, ma una stima conservativa lo attesta a 55,2 miliardi di euro, di truffa tentata o compiuta.

I principali artefici di questo sistema sostengono ancora di essersi mossi nei confini della legge, ma i tribunali di Colonia, Francoforte e Copenhagen stanno indagando centinaia di persone e banche per truffa e evasione fiscale, molte delle quali sono le stesse che erano finite sotto la lente della giustizia italiana.
Il meccansimo
Il principio alla base della truffa è semplice, basta avere a disposizione centinaia di milioni di euro per fare incetta di azioni di aziende quotate in borsa, per poi 'restituirle' dopo pochi giorni. Il tempismo è chiave, bisogna agire a cavallo del pagamento dei dividendi. In Italia questi guadagni sono tassati, al 26%. I soggetti residenti all'estero però, possono chiedere il rimborso di questa tassa. Ed è qui che, in alcuni casi, scatta la truffa.

Il meccanismo può assumere moltissime forme diverse, ma in generale rientra in due filoni principali, detti in latino 'cum-cum' oppure 'cum-ex'. Il primo, quello rilevato dalla Procura di Pescara, assomiglia più a una forma di elusione: basta ‘prestare’ le azioni, con un contratto di short loan, ad un complice residente all’estero per poter chiedere il rimborso o l’esenzione dell’imposta. Un profitto notevole, privo di rischi, ottenuto con poche ore di lavoro.
Ma a furia di operare con il metodo cum-cum, i trader hanno scoperto una struttura più raffinata, più redditizia, e decisamente più aggressiva: il cum-ex.

È un sistema basato sull’acquisto in opzione dei pacchetti azionari, sempre pochi giorni prima del pagamento dei dividendi. In molti paesi europei l’opzione d’acquisto viene interpretata dal fisco come una proprietà a tutti gli effetti, e automaticamente le tasse vengono rimborsate a chi ne ha diritto, compresi i proprietari dell’opzione. Basta fare molte opzioni sulle stesse azioni, e si riesce ad incassare altrettante volte.

L'Italia è rimasta relativamente protetta dal secondo e più aggressivo tipo di truffa per due motivi principali: il primo è che, al contrario di altri paesi, i rimborsi non sono automatici, e possono richiedere anche molti anni per essere pagati. Il secondo motivo è il successo dell’indagine Easy Credit della Procura di Pescara, che in quegli anni istigò un vero e proprio terrore nei trader internazionali specializzati in cum-ex e cum-cum.repubblica.it


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