Blog su temi di diritto amministrativo e approfondimenti di fatti del nostro tempo, ideato dall'avv. Nicola Centofanti e portato avanti dal figlio dott. Paolo Centofanti
giovedì 14 marzo 2019
Rinunciare a curarsi per povertà
Rinunciare a curarsi per povertà. Perché prima delle visite, dei farmaci, della salute, vengono le bol-lette, la spesa alimentare, i libri di scuola per i figli. E sempre più famiglie italiane, a tutto, non riescono ad arrivare. È drammatico il quadro descritto ieri dall’indagine Doxa realizzata per conto del Banco farmaceutico. L’anno scorso quasi 1 italiano su 2 (il 45%) ha rinunciato all’acquisto di un medicinale – in particolare di quelli non mutuabili e, quindi, a carico completo del cittadino. Una situazione che si aggrava in determinate fasce della popolazione: è il caso delle casalinghe e dei pensionati, tra cui il tasso di rinuncia supera il 50% (52% quando vivono in famiglia, 53% quando vivono da soli). E se tra i lavoratori precari la percentuale si attesta al 41% (se vivono in famiglia, il 40% se vivono da soli), anche chi ha un lavoro stabile ha dovuto rinunciare ad acquistare farmaci: il 39% tra chi vive in famiglia, il 46% tra i single.avvenire.it marzo 2017
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