domenica 8 novembre 2015

Piacenza monte Capra

La camminata per giungere al monte Capra parte da Gavi, frazione di Coli (Pc) a 941 mt slm e a circa 40 km da Piacenza.
 L’itinerario ha uno sviluppo lineare di circa 11 km, di cui 2.5 su asfalto; è contrassegnato quasi per intero dai segnavia del CAI ed ha un dislivello complessivo di circa 550 mt, raggiungendo la quota massima sulla Costa di Monte Capra a mt 1310 slm; può essere percorso in circa 3 ore e 15 minuti, al netto delle soste.

Il sentiero sull’intera dorsale rocciosa del monte Capra è esposto e completamente privo di protezioni, inadatto quindi ai più piccoli; indispensabili in ogni caso scarponi o scarpe con suole scolpite, utili i bastoncini da trekking. Queste caratteristiche sconsigliano l’escursione in caso di maltempo, neve e ghiaccio.

Nei pressi di Gavi si imbocca una sterrata, contrassegnata da due strisce argentate, che si snoda in decisa salita tra i monti Parrocchiale e Poggio Vaccari, e porta in una quarantina di min a un pianoro di crinale, posto all’incrocio con la dorsale spartiacque tra Trebbia e Perino, a breve distanza da un laghetto quasi completamente interrato, frequentato nella bella stagione da mandrie di cavalli.


Da qui si affronta la ascesa alla Costa di Monte Capra, lunga cresta rocciosa che precipita a ovest verso la val Trebbia e degrada sull’altro lato, verso la val Perino: il sentiero è stretto ed esposto (classificazione CAI: EE per escursionisti esperti); in realtà non presenta salite di rilievo, né richiede particolari doti alpinistiche, ma va affrontato con molta concentrazione e prudenza, perché è completamente privo di protezioni.

Facendo quindi attenzione a non scivolare sulle pietre smosse o sul ghiaietto si prosegue superando alcuni speroni di roccia ofiolitica e, seguendo i segnavia che suggeriscono i passaggi più agevoli, si raggiunge la cima contrassegnata da una recente croce in acciaio. Dalla vetta si gode di una vista a 360° sulle valli del Perino (ben visibili i Piani d’Aglio, Calenzano, Pradovera e i monti Osero e Aserei) e del Trebbia (dalla Pietra Parcellara al Penice passando per i monti Lazzaro, Mosso, Pradegna e Pietra di Corvo); in lontananza si riconoscono i monti Menegosa e di Lama.

Nessun commento:

Posta un commento