De Gennaro Gianni
De Gennaro entra in polizia nel 1973. Con il grado di commissario, ottiene il suo primo incarico alla questura di Alessandria e nel 1975 viene trasferito alla questura di Roma e assegnato alla Squadra mobile come dirigente della narcotici prima e alla Criminalpol del Lazio poi. Sono gli anni di piombo ma anche quelli in cui la mala romana diventa criminalità organizzata, con l'arrivo dei marsigliesi e degli ambasciatori di Cosa Nostra.
Nel 1984 è trasferito alla Criminalpol per dirigere prima il Nucleo centrale anticrimine, poi il Servizio centrale operativo. Anni in cui si solidifica il rapporto con Giovanni Falcone, che affianca per 11 anni. Gli arresti con Falcone Da Roma alla Sicilia fino agli Usa, le operazioni antimafia firmate dai due hanno fatto storia: Pizza Connection, Iron Tower, la collaborazione di pentiti del calibro di Tommaso Buscetta e Totuccio Contorno, l'arresto di latitanti quali Zaza, Vernengo, Lucchese. Fino all'arresto del 2006 dell'allora numero uno di Cosa Nostra Bernardo Provenzano. Promosso per due volte per merito straordinario - la prima, nel 1980, protagonista in un conflitto a fuoco all'ambasciata belga di Roma finito con la liberazione di 30 ostaggi; la seconda nel 1990, a conclusione di una serie di importanti operazioni di rilievo internazionale contro la mafia - nel 1991 diventa vice direttore della Dia e due anni dopo direttore.
De Gennaro è impegnato anche sul fronte dei sequestri di persona, dirigendo personalmente le indagini che hanno condotto alla liberazione di Esteranne Ricca, di Carmine Del Prete, di Augusto De Megni e di Patrizia Tacchella.
C'è sempre lui nelle indagini che portano all'arresto degli ultimi brigatisti, quelli responsabili degli omicidi di D'Antona e Biagi. Dopo 6 anni da vice capo, il 26 maggio del 2000 Gianni De Gennaro arriva alla guida della Polizia."Il primo spunto concreto di indagine per venire a capo della strage di Capaci - disse il giorno del suo insediamento l'ex capo della procura di Palermo Giancarlo Caselli - lo fornirono gli uomini da lui coordinati".
La "macchia" dell'irruzione alla scuola Diaz mette sul banco degli imputati De Gennaro che, al processo sui fatti di Genova, è stato assolto in via definitiva.
La sua, una carriera costellata di successi e macchiata da un'ombra, l'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova, che neanche l'assoluzione definitiva ha completamente cancellato.
La "macchia" dell'irruzione alla scuola Diaz mette sul banco degli imputati De Gennaro che, al processo sui fatti di Genova, è stato assolto in via definitiva.
La sua, una carriera costellata di successi e macchiata da un'ombra, l'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova, che neanche l'assoluzione definitiva ha completamente cancellato.
La vicenda processuale De Gennaro è stato assolto in primo grado e poi condannato ad un anno e quattro mesi per aver istigato alla falsa testimonianza l'ex questore di Genova Francesco Colucci, è stato assolto dalla Cassazione "perche' il fatto non sussiste.
La condanna dell'Italia per ricorso alla tortura durante il G8 di Genova diviene un caso politico.
Il presidente del Pd Matteo Orfini chiede infatti la testa dell'allora capo della polizia Gianni De Gennaro, oggi presidente del "gioiello " Finmeccanica.
Gianni De Gennaro, dal luglio del 2013 alla guida di Finmeccanica, dopo quarant'anni passati ad inseguire - e spesso prendere - mafiosi, brigatisti, terroristi.
rainews.it
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