Economia. Commissione Europea. Conti…. Correzione
La Commissione Europea potrebbe inviare oggi una
lettera all'Italia in cui chiede al Governo di assumere impegni precisi sulla correzione
dei conti entro il 1° febbraio, data della pubblicazione delle nuove previsioni
economiche. Secondo quanto si apprende il 'gap' da colmare per rispettare gli
accordi sulla riduzione del deficit strutturale è pari allo 0,2% del Pil,
ovvero 3,4 miliardi, quindi già uno 'sconto' rispetto alla differenza di 0,3%
evidenziata a novembre nell'opinione sulla legge di stabilità.
Le fonti del Mef ricordano che l'Eurogruppo del 5 dicembre
scorso ha invitato il nostro Paese "a fare passi utili ad assicurare che
il bilancio 2017 risulti conforme alle regole del Patto di stabilità e
crescita". Passi "cruciali per evitare l'apertura di una procedura di
infrazione a causa dell'elevato livello di debito pubblico".
Il Governo italiano, aggiungono le fonti, ha già ricordato
che il percorso di riduzione del rapporto debito/pil, stabilizzatosi rispetto
alla tendenza degli ultimi 8 anni, non registra ancora "un'adeguata
propensione alla contrazione" a causa di due fattori "fuori dal
controllo del Governo". Uno è l'andamento dei prezzi negativo "che
incide sull'andamento nominale del prodotto interno lordo", e proprio oggi
l'Istat ha confermato che in media nell'anno 2016 i prezzi al consumo hanno
registrato una variazione negativa (-0,1%) come non accadeva dal 1959.
L'altro fattore è rappresentato dalle "condizioni
avverse dei mercati finanziari che non hanno reso possibile la cessione di beni
del patrimonio dello Stato a condizioni adeguate", visto che "è
intenzione del Governo evitare di svendere asset nazionali".
Lo stesso ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, è
intervenuto sull'argomento al Tg3, affermando che "Siamo stati in
deflazione nel 2016 e le condizioni di mercato non hanno consentito di
completare il programma di privatizzazioni. Tale programma quest'anno prenderà
di nuovo quota e inoltre ci aspettiamo una crescita più elevata anche dal punto
di vista nominale".
A proposito dei 20 miliardi messi in
campo dal governo per fronteggiare la crisi del settore bancario, Padoan
ha sottolineato che "sono più che abbondanti se si tiene
conto di quali sono effettivamente i punti delicati del sistema bancario italiano,
che peraltro sta dimostrando segni di vitalità e sta migliorando". Ha
voluto anche spiegare che le misure del governo a favore delle banche
"aumentaranno il debito in misura temporanea. Sono misure di carattere
precauzionale che saranno restituite agli italiani quando il governo, lo Stato,
una volta completato il piano di ristrutturazione delle banche in cui entrerà,
potrà rivendere le partecipazioni e io sono convinto che lo farà con
profitto". quotidiano.net.17.1.2017
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