Cantone Raffaele. ANAC. Vigilanza
Ci sarebbe la “manina” di
Maria Elena Boschi sul caso Anac. Con il ripristino dei pieni poteri di
vigilanza al capo dell’ Anac, Raffaele Cantone, il governo mette la sordina al
caso, il che non toglie che l’intera faccenda rischia di logorare i delicati
rapporti tra il premier e la “sua” sottosegretaria Maria Elena Boschi, scrive Repubblica.
«Perché è su di lei che ricadono i poteri di coordinamento dei testi e la
responsabilità sugli uffici legislativi. È lei che come sempre ha gestito il
pre-Consiglio del 13 aprile in cui si è consumato il caso. Risponde a lei
adesso l’Ufficio legislativo guidato da Roberto Cerreto.
Sul depotenziamenteo dell’Anac –
ossia la scomparsa della norma che consentiva a Cantone di intervenire
preventivamente, cioè senza attendere l’intervento della magistratura ordinaria
in caso di palese irregolarità – il governo ha tentato di salvarsi in calcio
d’angolo, coivolgerendo altri soggetti, il Consiglio di Stato,
arrampicandosi sugli specchi.
Il gelo con la Boschi resta,
anche se Gentiloni tenta di “derubricare” il caso ad incidente tecnico. A ciò
si aggiunge la risposta piccata del Consiglio di Stato, il cui presidente
Alessandro Pajno smentisce in un’intervista sempre su Repubblica di avere dato
«l’altolà a Cantone», né di avere suggerito di elminiare quel potere a Cantone.
La malagestione della faccenda è tutta della Boschi. secoloditalia.it/2017/04/22.
L’Ottimista. Speriamo tutti che
Il Premier la punisca il più severamente possibile dicendole inesorabilmente:”
Sciocchina (ma con punto esclamativo)!
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