Interno. Ong. Soccorso. Profughi
Le istituzioni internazionali
fanno quadrato in difesa delle Ong, dopo le accuse lanciate in questi giorni.
Da Frontex all’Oim, in tanti riconoscono il ruolo cruciale svolto dalle
imbarcazioni pronte a soccorrere profughi in mare aperto. In particolare, è
l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne ad aggiustare il tiro.
Nello scorso mese di dicembre, infatti, in un report riservato aveva parlato di
probabili collusioni delle Ong con i trafficanti del Mediterraneo.
Ieri invece Frontex ha
sottolineato che i trafficanti in Libia sfruttano gli obblighi internazionali
di salvataggio. «È chiaro – ha spiegato la portavoce Izabella Cooper – che i
trafficanti che operano in Libia stanno approfittando dell’obbligo
internazionale di salvare vite in mare».
Secondo Frontex, dal 2014 è
cambiato il modo in cui i trafficanti libici conducono il loro 'sporco
business'. Prima le barche che trasportavano i migranti si spingevano fino a
Lampedusa ora gli scafisti si limitano a
spingere barche in legno fatiscenti e gommoni di pessima qualità fino al limite
delle acque territoriali libiche.
Anche il numero dei migranti
imbarcati è cambiato. «Da circa 90 in media nel 2014 per imbarcazioni di 10
metri – aggiunge la portavoce di Frontex – nel 2016 e 2017 sono circa 170». Da
inizio anno sono circa 36mila i migranti soccorsi e sbarcati in Italia, con un
incremento del 43% circa rispetto a un anno fa.
Intanto anche l’Oim –
l’Organizzazione internazionale per le migrazioni – getta acqua sul fuoco delle
polemiche politiche legate ai soccorsi e alle attività svolte dalle Ong. In una
nota diffusa ieri a Ginevra, il direttore generale per l’Europa, Eugenio
Ambrosi, conferma di «non essere a conoscenza di casi comprovati di collusione»
tra trafficanti e organizzazioni non governative.
Ma, aggiunge, «non possiamo
essere ingenui. Il fatto che navi di soccorso di Ong operino così vicino alle
acque libiche può essere sfruttato dai trafficanti. Questo non costituisce una
collusione deliberata, ma richiama l’attenzione sulla necessità di definire
meglio il ruolo e le regole delle ong e le risorse dell’Ue per l’obiettivo
principale di garantire che nessuno muoia in mare».
L’Oim sottolinea anche che il
lavoro di soccorso delle Ong è stato «essenziale per salvare vite umane». Nel
solo 2016, su un totale di 181.436 migranti soccorsi e portati in sicurezza in
Italia, 49.796 è avvenuto da Ong.
Intanto non si spegne la polemica
politica. Anche ieri il vicepresidente della Camera del M5s, Luigi Di Maio, è
tornato nuovamente ad attaccare le Ong, i «taxi del Mediterraneo», in un botta
e risposta con lo scrittore Roberto Saviano. avvenire.it.26.4.2017.
L’Ottimista. Perché le procure
indagano?
Evidentemente perché hanno
ricevuto una querela. La verità processuale siamo sicuri metterà fine, al più
presto, dopo tre gradi di giudizio, a tutte le possibili polemiche.
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