Salvataggio di Popolare Vicenza e
Veneto Banca
Banca Intesa fa i conti del
salvataggio di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Si prevede di chiudere 600
filiali su 982 e di ricorrere a 3.900 esuberi volontari: 2500 per il gruppo e
il resto per le banche venete (11mila gli addetti totali). Uscite che verranno
finanziate dallo Stato con 1,285 miliardi. Da subito Intesa inietta 5 miliardi
di nuova liquidità per far ripartire la macchina del credito mentre gli
analisti prevedono un aumento di utili nel 2020 di almeno 250 milioni,
anticipazioni che fanno lievitare il titolo del gruppo del 3,52% in Borsa.
Anche i bond senior di Pop Vicenza e Veneto Banca hanno tenuto un buon rialzo
per tutta la giornata.
Sul passaggio però pesa una
condizione decisiva: l'operazione non si perfezionerà se il decreto pubblicato
domenica sera non verrà convertito in legge senza modifiche.
Il presidente Gian Maria
Gros-Pietro in ogni caso respinge al mittente le accuse di aver ricevuto un
regalo dallo Stato: «Intesa Sanpaolo prende a suo carico depositi e
obbligazioni senior delle due banche venete, parliamo di circa 20-30 miliardi.
Il prezzo di un euro è un prezzo simbolico. In realtà, le attività che noi
riceviamo non sono in grado di coprire l'impegno che prendiamo». Insomma, c'è
un rischio in questo che comunque appare come un affare. «L'intervento dello
Stato non è a vantaggio di Intesa - aggiunge Gros Pietro - ma solo a pareggio
degli oneri. Per questo la Dg Comp europea dice che non c'è distorsione della
concorrenza». Quindi il modello piace e potrebbe servire per altre crisi tipo
Carige con in campo questa volta Unicredit. ilgazzettino.it/27.6.2017.
L’Ottimista. Sono proprio
contento ci guadagnano tutti e non ci sono responsabili. Avrei voluto fare il Dirigente
di Banca o il Banchiere anch’io.
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