Sesso per disabili: arriva
l'assistente sessuale
In Europa e nel mondo i love
giver sono ormai una realtà ma in Italia la legge per istituirli è ancora al
palo. Ne parliamo con Maximiliano Ulivieri del comitato promotore del ddl
di Gabriella Lax - Vivere
il contatto col sé più intimo, con la sessualità. Anche questa gioia spesso è
negata ai disabili. Per questo, da qualche anno ormai, in Europa e nel mondo si
sta diffondendo la figura dei "love giver" ovvero degli
assistenti sessuali. In Italia il disegno di legge ad hoc (qui sotto allegato)
è stato presentato nel 2014 ed è assegnato alla commissione igiene e sanità del
Senato ma ad oggi è praticamente fermo. Tra i primi firmatari c'è il
parlamentare pd Sergio Lo Giudice e la senatrice pd Monica Cirinnà. E c'è chi,
come Maximiliano Ulivieri, blogger, web designer e portavoce del comitato
promotore (qui il link al sito Lovegiver) si batte perchè questa figura possa trovare
spazio anche nel nostro ordinamento. Ulivieri oggi è felicemente sposato ma,
dall'età di due anni ha perso la facoltà di camminare. Soffre di una forma di
c.m.t.-1a, malattia che, da quando aveva 20 anni si è però stabilizzata senza
più progredire. Parla di "perdita dell'intimità" Ulivieri che l'ha
vissuta in prima persona. "Dall'adolescenza fino ai 26 anni circa ho
sofferto. Ma ci sono persone che soffrono tutta la vita – spiega il blogger -
nel mio caso potevo esplorare il mio corpo, ma avevo la difficoltà di creare un
ambiente intimo. Per fortuna con l'avvento di internet ho ampliato il campo
delle mie conoscenze ed ho iniziato a vivere la parte relazionale, affettiva e
sessuale della mia vita". Racconta la sua storia in un blog Ulivieri,
toccando anche gli aspetti più intimi. Da qui, il riscontro con tanti disabili
o anche coi genitori dei disabili che si trovano a vivere le stesse
problematiche e la ricerca di una possibilità per dare un futuro affettivo e sessuale
a tanti disabili. Oggi Ulivieri si batte per il riconoscimento di queste
figure. Attenzione, ricorda: non si parla di prostitute, né di gigolò.
Il progetto di legge presentato
al Senato prevede l'istituzione di una professionalità complessa e delicata,
che richiede molta empatia e una buona dose di preparazione. Innanzitutto, gli
aspiranti love giver (sia uomini che donne, etero e omosessuali, provenienti da
ogni parte d'Italia) verranno selezionati per partecipare ad un corso di
formazione. Dopo aver maturato una formazione adeguata (sia teorica che
pratica), si dovrà superare un esame e poi essere iscritti in un albo, al quale
potranno attingere le famiglie, o i singoli disabili.
Il costo sarà contenuto ed a
carico di coloro che sperimenteranno questa figura.
La proposta di legge è ferma al
momento poichè secondo Ulivieri "manca la spinta pubblica di chi ha
bisogno – e chiarisce – in Italia già si fa fatica a parlare di sesso. C'è
mancanza di consapevolezza che le persone disabili hanno desideri e pulsioni e
tutto ciò che hanno le altre creature umane. Spesso si parte dando l'aiuto che
riguarda cose più in vista, si pensi alle barriere architettoniche,
all'assistenza personale".
L'altro freno è "l'aspetto
del parallelismo errato dell'attività dell'assistente con la prostituzione. La
strada è stata in discesa per paesi come la Germania o l'Olanda in cui la
prostituzione è riconosciuta. Tuttavia la situazione, essendo parte di un
benessere psicofisico è piuttosto da collegare ad un aspetto sanitario. Anche
con il nostro legale Lorenzo Simonetti continuiamo a ragionar su questo
aspetto". Anche il M5S è pronto a presentare un disegno di legge in
materia, racconta Ulivieri. Intanto, nell'immobilità attuale del quadro
nazionale Maximiliano non si arrende: "Stiamo tentando di far qualcosa a
livello regionale. Abbiamo registrato la disponibilità da parte della Toscana.
E comunque – conclude – abbiamo trenta assistenti pronti ad iniziare a lavorare
già da settembre".
Una spinta ulteriore a proposito
del dibattito o una provocazione? Certo è che il diritto all'affettività
per i disabili (sancito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione e da una serie
di sentenze) non potrà essere negato ancora a lungo. studiocataldi.it.
L’Ottimista. Se si facesse più
sesso si vivrebbe meglio!
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