sabato 19 agosto 2017

hotspot di Taranto

hotspot di Taranto

Taranto: 140 migranti da Ventimiglia solo per identificazione. quanto costa?
Un viaggio di oltre mille chilometri, solo per essere identificati nell’hot spot del porto ionico. Dopo l’identificazione sono nuovamente liberi di muoversi , quasi certamente risalendo l’Italia. http://www.norbaonline.it 28/06/2017.
La priorità del governo italiano e dell’Europa è quella della identificazione e del controllo delle persone che giungono da noi e che vengono accolte nei vari centri.
Infatti l’Europa chiede all’Italia dei controlli più severi negli hotspot, centri di prima accoglienza, specie da quando è entrata in vigore l’Agenda europea sull’ immigrazione. Questa agenda prevede che i migranti debbano per forza passare dai centri di prima identificazione prima di poter raggiungere gli altri Paesi europei.
Anche a Taranto è presente uno di questi centri da circa un anno.
L’ hotspot di Taranto è una struttura realizzata su 10 mila metri quadrati al Varco Nord del porto, vicino alla zona industriale dove vengono svolte abbastanza velocemente le operazioni di prima assistenza e di identificazione dei migranti che sbarcano in Italia e che provengono principalmente dall’Africa.
L’ hotspot sorge nella zona di un vecchio parcheggio e comprende un’area di prima accoglienza sanitaria, gli uffici per l’identificazione, la zona con i letti e la mensa.
La struttura è sorvegliata con telecamere e presidiata da esercito, polizia, guardia di finanza e carabinieri che svolgono turni estenuanti e vigilano costantemente per reprimere rappresaglie; nell’hotspot di Taranto si riescono ad identificare e fotosegnalare più di 400 migranti in due giorni!
Il centro è molto ben organizzato ed efficiente. Sono inoltre presenti associazioni di volontariato che aiutano i militari nelle operazioni di prima accoglienza. Dopo una prima identificazione, i migranti entro tre o quattro giorni vengono trasferiti in altri centri soprattutto del sud Italia, oppure espulsi. Infatti, una delle prime operazioni che i carabinieri e la polizia compiono è quella di prendere le impronte digitali. Subito dopo i migranti vengono divisi in due categorie: ci sono quelli che richiedono asilo politico, perché scappano da Paesi dove c’è la guerra, oppure i migranti irregolari che i vengono rinviati nei Paesi di provenienza entro sette giorni. Tutta la zona esterna all’hotspot è sorvegliata dell’esercito italiano.
Amnesty International ha scritto un rapporto sul modo in cui vengono accolti i migranti e su modi con cui vengono prese le impronte e ha raccolto varie testimonianze per tutelare i diritti dei rifugiati e dei migranti; ovviamente non mancano le polemiche.
Bisogna pensare che sono già passate dall’hotspot di Taranto circa diecimila persone che parlano lingue diverse, che sono molto stanche per il viaggio e che devono sottoporsi, appena arrivate, a tutte le procedure previste dalle leggi. Sicuramente si creano situazioni difficili.
Anche i militari devono fare il loro dovere di controllo e di protezione impegnandosi al massimo, perché non sanno chi sono le persone che hanno di fronte. http://newspapergame.lagazzettadelmezzogiorno.it/2017/03/13.


L’Ottimista. Grazie ai servizi Ministeriali per l’ottima organizzazione 

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