Mastella Assolto
Mi auguro che nostra
vicenda dolorosa serva per il Paese. Non mi sento un martire, ma uno dei tanti.
E non nutro sentimenti revanscisti. Però deve essere chiaro che una giustizia
lenta grava sul Pil del Paese". Così il sindaco di Benevento Clemente
Mastella all'indomani
della sentenza di assoluzione nel processo che, nel 2008, lo costrinse a dare le dimissioni
da ministro della Giustizia.
"Ma il governo Prodi non cadde per quella ragione, bensì perché non aveva più la maggioranza", dice Mastella assicurando che non si candiderà alle Poiitiche: "Resto a fare il sindaco di Benevento. Alla politica però chiede di rivedere la legge Severino, definita "balorda indegna e vergognosa. Un obbrobrio della democrazia. E qui non stiamo difendendo ladri o farabutti, bisogna stabilire un criterio. Fossi stato condannato sarei stato sospeso, senza più la maggioranza". Mastella chiede anche le 'scuse' del Dipartimento di Stato americano. "Tre anni fa fui respinto solo perché ero indagato".
Uno dei suoi avvocati, Alfonso Furgiuele, sottolinea come
l'ex presidente della Campania, Antonio Bassolino, che nell'ipotesi
della procura napoletana sarebbe stato il destinatario delle pressioni di
Mastella per alcune nomine ai vertici della sanità campana, "non è mai
stato inserito nella liste testi dei pm e mai sentito nella fase preliminare,
dopo che aveva dichiarato alla stampa che non c'era stata concussione da parte
di Mastella"repubblica.it/cronaca/2017/09/13
"Ma il governo Prodi non cadde per quella ragione, bensì perché non aveva più la maggioranza", dice Mastella assicurando che non si candiderà alle Poiitiche: "Resto a fare il sindaco di Benevento. Alla politica però chiede di rivedere la legge Severino, definita "balorda indegna e vergognosa. Un obbrobrio della democrazia. E qui non stiamo difendendo ladri o farabutti, bisogna stabilire un criterio. Fossi stato condannato sarei stato sospeso, senza più la maggioranza". Mastella chiede anche le 'scuse' del Dipartimento di Stato americano. "Tre anni fa fui respinto solo perché ero indagato".
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