Roberto Rossi
Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi rischia di finire nuovamente
di fronte al Csm. Accusato di aver mentito di fronte alla commissione
parlamentare riguardo allo stato delle inchieste che conduce su Banca Etruria. Durante la
sua audizione di giovedì — quando gli è stato chiesto di parlare della
posizione di Pierluigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena — ha
infatti omesso di rivelare che il suo nome è stato iscritto nel registro degli
indagati per falso in prospetto e che su questo le verifiche sono tuttora in
corso. Rossi avrebbe potuto appellarsi al segreto istruttorio, ma ha invece
deciso di svelare lo stato delle sue indagini. Si è dilungato proprio sugli
elementi a carico di Boschi spiegando che gli accertamenti avevano escluso una
sua responsabilità per la bancarotta e ha espresso critiche all’operato di
Bankitalia.
Dichiarazioni che hanno provocato una serie di bordate dei
parlamentari del Pd proprio contro Palazzo Koch, mentre Matteo Renzi annunciava
querele del sottosegretario Maria Elena Boschi.
I commissari hanno ulteriormente insistito per sapere a che
punto fossero gli altri filoni ma a quel punto Rossi ha preferito tacere.
Soprattutto ha omesso di rivelare che quello per la bancarotta non è l’unico
filone che coinvolge Pier Luigi Boschi.
Durante l’audizione Rossi ha parlato genericamente di
verifiche in corso su Consob e Bankitalia, omettendo peraltro di spiegare che
la competenza in questo caso è dei magistrati romani.
Nulla ha invece detto sul coinvolgimento di Boschi e degli
altri amministratori e manager, alimentando così la convinzione dei politici
che le indagini fossero terminate.
Il senatore di Idea Andrea Augello, che nei giorni scorsi
aveva già evidenziato «lacune nell’audizione di giovedì», ora va all’attacco:
«Ho già inoltrato al presidente Pier Ferdinando Casini — sottolinea — una
richiesta formale per verificare l’esistenza di un filone di indagine sulla
denuncia della Consob riguardo alle falsificazioni dell’ultimo prospetto per
l’emissione di obbligazioni subordinate di Banca Etruria. Se sarà confermato
proporrò di trasmettere l’audizione del dottor Rossi al Csm affinché ne
sanzioni il comportamento reticente e omissivo davanti al Parlamento italiano».
A questo punto resta solo una domanda: il procuratore di
Arezzo, Roberto Rossi ha il dovere oppure no di astenersi dalle
inchieste su Banca Etruria? Su questo ci si concentra dopo il baillamme
scoppiato con la scoperta che Rossi è anche consulente di Palazzo Chigi. Incarico
in scadenza tra pochi giorni al Dipartimento affari giuridici, che
però è passato del tutto inosservato anche quando, proprio al Dagl che è il
cuore pulsante del governo, si lavorava al decreto Salva-Banche. Ora che il
ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è uscita indenne dalla
mozione di sfiducia personale proprio per il caso della banca di cui è stato
vicepresidente suo padre Pierluigi, restano gli interrogativilegati
all’attività del procuratore di Arezzo finito nel vortice delle polemiche.
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