venerdì 25 maggio 2018 -
Era esattamente un anno fa – per la precisione il 31 maggio
scorso – quando La Regione Liguria approvava la legge che modificava a
favore degli italiani, i criteri richiesti per l’assegnazione delle case
popolari, mettendo al centro di un diritto innegabile le priorità dei
nostri connazionali in difficoltà, troppo spesso ultimamente avvantaggiati da
norme e provvedimenti istituzionali in materia di assistenza. E così, la nuova
norma proposta dalla Regione Liguria e fortemente voluta dal suo presidente in carica,
il forzista Giovanni Toti, prevedeva un approccio più equo al diritto alle
case popolari, stabilendo una priorità degli italiani fin qui decisamente più
“maltrattati” da norme e rettifiche alle norme istituzionali locali e
centrali, con gli stranieri chiamati – secondo la modifica della proposta
regionale ligure – a dimostrare di vivere nel Belpaese da almeno dieci anni
prima di poter vantare diritti e crediti. Oggi, però, è arrivata come una
doccia fredda la risposta della Corte Costituzionale: ed è una risposta dura.
Una sentenza che boccia la norma proposta dalla
Regione Liguria – che, come spiegato, prevedeva che gli stranieri
potessero partecipare all’assegnazione di una casa popolare solo se
«regolarmente residenti da almeno dieci anni consecutivi nel territorio
nazionale» – e rispedisce al mittenti intenti di salvaguardia delle famiglie
italiane, causa – spiega benissimo in un esaustivo servizio il Giornale online
proprio in queste ore – «incostituzionalità, visto che l’articolo 4 della legge
regionale 13/2017 contiene una “irragionevole mancanza di proporzionalità».
Immediato, naturalmente, è arrivato via social il commento amaro del promotore
dell’iniziativa legislativa ligure, Giovanni Toti, che alla sua pagina Facebook
ha affidato indignazione e rabbia per quanto sancito a Palazzo della
Consulta.
«Volevamo dare prima la casa agli italiani – posta
il numero uno della Liguria e riprende il sito de il Giornale – ci
hanno bloccato, è gravissimo! Invece di occuparsi dei veri bisogni dei
cittadini, il passato governo di centro sinistra ha ben pensato di intervenire
su una nostra legge, che dava a liguri e italiani la priorità sulle case
popolari e che ora è stata bloccata: un atto grave, ma che non ci ferma. Come
Regione Liguria andremo avanti per aiutare i cittadini più deboli e rispondere
alle loro reali esigenze”».Intanto, però, per volere della Consulta in
questo caso, l’hashtag #cambiamoinsieme resta, per il momento, e in
materia di attribuzione di una casa popolare, una importante dichiarazione
d’intenti su cui si è costretti a retrocedere.il secolod’Italia.it
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