lunedì 10 settembre 2018

Gruppo di Visegrád. Immigrazione


Gruppo di Visegrád. Immigrazione


Il Gruppo di Visegrád è stato costituito nel 1991 da Polonia, Ungheria , Repubblica Ceca e Slovacchia. La costituzione del Gruppo ha avuto come scopo primario quello di superare le reciproche diffidenze e instaurare una stretta cooperazione politico-economica, volta a facilitare la transizione dei paesi verso il libero mercato e la democrazia e ad ccelerarne il processo di integrazione europea.
Nei primi anni Novanta il Gruppo ha avuto un ruolo di rilievo nello sviluppo dei negoziati con l’Eu e la Nato. In seguito, tuttavia, la cooperazione ha subito un rallentamento, anche a seguito dell’ammissione nell’Eu di tutti e quattro i paesi, nel 2004. Recentemente la Polonia ha tuttavia ripreso a promuovere la cooperazione nell’ambito del Gruppo, proponendo una sorta di ‘cooperazione rafforzata’ nell’ambito della comune appartenenza all’Eu.
Allo stato attuale i membri di Visegrád possono disporre di 58 voti al Consiglio dell’Unione Europea (quanti sono i voti di Francia e Germania insieme) e nel 2011 la presidenza semestrale del Consiglio è stata prima ungherese e poi polacca.
Le priorità, come indicate anche nella Dichiarazione di Bratislava del febbraio 2011 in occasione del ventesimo anniversario del Gruppo, sono la competitività economica, l’attrazione di investimenti, la sicurezza energetica, la politica di vicinato con i paesi dell’Europa dell’Est e dei Balcani, i rapporti euro-atlantici e il rapporto con la Nato.
Salvini ha fatto bene a cercare la sponda con i paesi di Visegrad per poter difendere la nuova politica italiana sul piano dell’immigrazione perché, pur avendo essi, in proposito, la stessa posizione della Francia, essi sono anche intenzionati ad aprire il fuoco della polemica e della resistenza contro la prassi franco-tedesca che si propone, nei fatti, di sottovalutare ufficialmente il problema, salvo poi cercare di scaricarlo sulle loro spalle.
Infatti, se i paesi di Visegrad non si fossero opposti alla rotta immigratoria balcanica che, nel settembre del 2015, li voleva far attraversare dai migranti per arrivare alla Germania (e quelli che arrivarono furono un milione e 400 mila in soli quattro mesi, tra l’altro in un crescendo esponenziale) quando la Germania avesse chiuso le sue frontiere (e non poteva che avvenire) essi sarebbero stati costretti a tenersi gli immigrati che erano entrati nei loro paesi senza poi poter approdare in Germania solo perché si erano trovati davanti alle strade tedesche transennate. startmag.it

La bufala

La Francia e la Germania sono dei paesi accoglienti e solidali?

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